Modena, 7 luglio 2022. Oltre ottanta imprenditori hanno preso parte ieri sera, giovedì 7 luglio, presso il chiostro di San Geminiano, al dibattito che ha visto impegnati il presidente nazionale di Cna Dario Costantini, il sociologo Ilvo Diamanti, Stefano Feltri, direttore del quotidiano Domani, e Claudio Medici, presidente della Cna modenese.
Il tema era di quelli particolarmente sentiti: serve ancora la rappresentanza? Era questa la domanda di sfondo al confronto aperto dal presidente Costantini con una suggestione: “Cna ha più associati di diversi partiti messi assieme, ma spesso il partito, o il singolo politico, ha un’interlocuzione diretta con il singolo cittadino. Questo è solo un aspetto del rapporto che esiste oggi tra politica ed associazioni. E Cna, da 76 anni riesce a generare un movimento di partecipazione fatto di donne e di uomini, di persone”.
Sull’importanza delle persone si è soffermato anche Ilvo Diamanti. “Siamo ormai in una democrazia immediata, che ambisce o pretende di saltare la mediazione. In un mondo così, fatto di persone sole, la rappresentanza è importante perché diventa un luogo di riflessione, collaborazione e discussione, oltre che un luogo di incontro sociale. Esiste una relazione molto stretta tra la vita online e sfiducia negli altri: la vostra attività quotidiana va in senso opposto e per questo il vostro ruolo di mediazione è fondamentale. Ed è merce rara. E’ vero che in questi ultimi vent’anni abbiamo vissuto una crisi della rappresentanza, ma le cose stanno cambiando”.
Stefano Feltri ha invece puntato l’indice sul distacco esistente tra territorio e politica, evidenziando la necessità di difendere gli interessi particolari. “Non si può pensare solo in termini di Pil – ha sottolineato il direttore di Domani – e per di più sono finite le scorciatoie, in un mondo sempre più complicato, dove si rischia di morire di inflazione o di recessione. Credo che le associazioni debbano fare anche questo tipo di scelte perché i partiti sono rimasti indietro, percepiscono un crescente disagio sociale ma senza essere capaci di affrontarlo. Serve dare opportunità a chi ha idee chiare. Tutelare solo una parte, se questa è una parte sana, non è più un tabù”.
In questo contesto qual è il futuro di CNA? “Il futuro è un libro che dovremo scrivere insieme – ha concluso Costantini. Di una cosa però sono certo: che il nostro futuro dipenderà dal fatto di riuscire ad essere utili alle imprese e CNA ha le potenzialità di farlo. Peraltro, la sglobalizzazione – potremmo chiamarla così – a cui stiamo assistendo offre diverse opportunità. Alle imprese e a CNA”.
Il dibattito si è poi concluso con il saluto di Claudio Medici al segretario territoriale Alberto Papotti, che dopo sette anni, il prossimo mese di settembre, lascerà l’incarico a Francesco Stagi.