A commentare è il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi: <<Questo è stato un incontro prettamente riservato al mondo agricolo destinatario della risorsa distribuita dall’ente. L’acqua è in costante diminuzione e va presa coscienza della situazione. Per questo, come raccomandato dall’Osservatorio dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE del 20 giugno, anche visti i nuovi indicatori comunicati dai territori che attestano la siccità come estrema, è stato proposto un provvedimento transitorio per equilibrare in modalità sussidiaria l’uso della risorsa rimasta con una diminuzione del 20% dei prelievi da Po senza i quali la fascia costiera del Grande Fiume sarebbe severamente a secco. Sacrificio necessario per continuare comunque l’irrigazione, scongiurare il blocco dei prelievi e garantire risorsa al Delta che vede una risalita di acque dal Mare Adriatico.
Continuo è il confronto con l’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue), l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (ente di intesa unitaria e sinergia operativa fra tutti gli organi istituzionali interessati alla salvaguardia e allo sviluppo del bacino padano), la Regione Emilia Romagna, il Parco del Ducato (ente di gestione del Parco del Basso Trebbia al cui interno abbiamo delle opere di derivazione che ci permettono di derivare l’acqua del fiume Trebbia sull’areale omonimo) e gli altri enti coinvolti nella gestione della crisi idrica in corso. Come Consorzio l’impegno è massimo con tecnici e acquaioli al lavoro giorno e notte per gestire al meglio i turni irrigui. A loro, alle istituzioni e ai nostri consorziati - ai quali stiamo chiedendo uno sforzo davvero grande - va il mio ringraziamento perché senza la collaborazione di tutti, l’interno sistema sarebbe a rischio. Quanto sta accadendo ci fa capire ancora una volta che dobbiamo riprendere a fare scelte coraggiose e programmare nuove opere che ci consentano di rispondere alle esigenze di sicurezza e crescita del territorio. La direzione è quella che da anni stiamo perseguendo con l’ufficio progettazione interno grazie al quale sono state raccolte le esigenze idrauliche del territorio a cui hanno fatto seguito progetti in corso di realizzazione e in attesa di finanziamento>>.
DIGA DEL MOLATO (Alta Val Tidone)
Al Molato la stagione irrigua è partita con una carenza di circa 4,5 di milioni di mc di acqua. La diga, a inizio mese, ha infatti raggiunto il solo 41% della capacità di invaso con circa 3,1 milioni di mc presenti sui 7,6 di massimo volume autorizzato.
Oggi, a stagione irrigua in corso, ovviamente il volume della diga del Molato è già diminuito e si attesta circa a 2,1 milioni di mc pari al 28,3% del volume autorizzato.
Il distretto irriguo della Val Tidone ha una SAU (Superficie Agricola Utilizzata) di circa 10.800 ettari con una produzione agricola dal valore stimato di 15 milioni di euro (stime basate sui dati del valore medio della produzione agricola provinciale).
DIGA DI MIGNANO (Vernasca)
La diga di Mignano ha aperto la stagione irrigua con quasi 7 milioni di metri cubi di acqua presente pari a circa il 70% del volume massimo autorizzato (mancavano 2,9 milioni di mc rispetto al massimo che è di 9,8 milioni di mc). Oggi, a stagione irrigua in corso, alla diga il volume è sceso a circa 5,3 milioni di mc pari al 54,6% del volume autorizzato.
Il distretto irriguo della val d’Arda la cui SAU (Superficie Agricola Utilizzata) è di circa 13.400 ettari con una produzione agricola dal valore stimato di 18 milioni di euro (stime basate sui dati del valore medio della produzione agricola provinciale).
VAL TREBBIA
La situazione è drammatica anche in Val Trebbia e proprio alla luce della criticità dello scenario idrico, il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha richiesto l’inizio dell’erogazione di acqua dalla diga del Brugneto (Torriglia, GE) in anticipo di quasi un mese rispetto al solito.
Il rilascio è iniziato venerdì 17 giugno con erogazione costante di 2.067,00 litri al secondo. Complessivamente il rilascio sarà di 2,5 milioni di metri cubi. La risorsa andrà ad implementare l’esigua portata del fiume Trebbia a favore di un territorio di circa 23 mila ettari
L’erogazione continuata per circa 2 settimane permetterà di irrigare l’intero distretto per quel periodo.
La situazione idrica, salvo piogge, non migliorerà nelle prossime settimane. Le temperature potranno toccare anche 40 gradi. A risentirne non solo l’agricoltura ma un intero sistema economico alla cui base c’è il comparto agroalimentare con il cibo che arriva sulle nostre tavole e un’articolata filiera produttiva e occupazionale.
La Regione Emilia Romagna il 21 giugno ha dichiarato lo stato di emergenza regionale. Attendiamo ora i passi del Governo e l’evoluzione della crisi.