Gentile Lettore,
nella nostra “Agorà” precisiamo sempre che per fornire una risposta puntuale ai quesiti che ci vengono posti, avremmo bisogno di conoscere nel dettaglio le vicende agli stessi relativi.
In linea di massima, ha ragione quando scrive che si sono registrate molte “sentenze negative per pedoni, automobilisti, ciclisti” ed ad essi aggiungerei anche motociclisti e utilizzatori di mono pattino.
Negli ultimi anni, infatti, è divenuto predominante un orientamento giurisprudenziale secondo il quale - soprattutto qualora l’incidente si sia verificato in pieno giorno o in una zona debitamente illuminata o, ancora, conosciuta dal danneggiato – non si configurerebbe alcuna responsabilità dell’Ente custode della strada.
Al contrario, sempre secondo tale orientamento, la responsabilità sarebbe addebitabile al comportamento del danneggiato.
Fortunatamente per il nostro lettore, però, il diritto non è statico ma, al contrario, estremamente dinamico.
E così, negli ultimi mesi, sembra che, in materia, a livello giurisprudenziale, il vento stia cambiando.
Di recente, infatti, la Corte di Cassazione, in una fattispecie apparentemente - stando al quesito posto dal lettore - analoga a quella prospettata alla nostra rubrica, ha sancito un importante principio.
Secondo la Suprema Corte, infatti, sono del tutto irrilevanti, ai fini dell’esclusione della responsabilità dell’Ente, le dimensioni dell’avvallamento presente sul manto stradale ed il fatto che il sinistro si sia verificato in pieno giorno, circostanza, quest’ultima, che, in astratto, rendeva visibile l’insidia stradale.
Per la Corte di Cassazione, quindi, il custode della strada ha un preciso obbligo: adottare, prontamente, tutte le misure volte ad evitare le possibili conseguenze dannose derivanti dallo stato dei luoghi.
Assistiamo, quindi, ad un cambio di rotta significativo della giurisprudenza rispetto al passato.
Nell’ambito di un eventuale processo risarcitorio, infatti, il danneggiato dovrà provare il nesso tra lo stato della strada ed il danno subito mentre graverà sull’ente custode della strada l’onere di provare che l’incidente si è verificato per un motivo imprevedibile e di carattere eccezionale, del tutto estraneo alla propria sfera di custodia.
In buona sostanza, secondo questa recentissima decisione della Corte di Cassazione, anche se l’avvallamento o la buca stradale è facilmente visibile e l’incidente si è verificato in pieno giorno, può essere riconosciuta, previo esame della singola fattispecie, la responsabilità dell’ente proprietario della strada.
_________________________________________________
Autore (*)
"Avv. Emilio Graziuso - Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca.
Svolge la professione forense dal 2002 occupandosi prevalentemente di diritto civile, bancario – finanziario e diritto dei consumatori.
Docente ai corsi di formazione della prestigiosa Casa Editrice Giuridica Giuffrè Francis Lefebvre ed autore per la stessa di numerose pubblicazioni e monografie.
Relatore a convegni e seminari giuridici e curatore della collana "Il diritto dei consumatori" edita dalla Key Editore.
Responsabile nazionale del Coordinamento "Dalla Parte del Consumatore"
Per Informazioni e contatti scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Rubrica "L'Agorà del Diritto" www.Gazzettadellemilia.it"