di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 febbraio 2022 - I prezzi rilevati alla chiusura del venerdì 16 febbraio 2022:
(tra parentesi le variazioni sulla seduta precedente in cent. di dollaro per Bushel per semi corn e grano in Dollari per tonnellata corta per la farina).
I valori del mercato restano sostenuti, sia che ci siano o meno i venti di guerra, sia che piova o che ci sia siccità, sia che la Cina comperi o non comperi. I motivi prevalenti sono infatti gli Stock ridotti e i Fondi d’investimento troppo ricchi e ormai troppo coinvolti nel mondo delle commodities.
Per il mercato interno nulla di nuovo. Nonostante i bassi volumi di scambio la situazione tende a peggiorare, poca merce in vendita, poca in acquisto, venditori e compratori fermi sulle loro posizioni e le inadempienze e le liti continuano, così come spesso sono vani gli sforzi di recuperare crediti.
Alcuni operatori sono usciti con prezzi sulle nuove campagne di cereali, orzo luglio/dicembre reso Brescia con 62 minimo di peso con valori intorno ai 250€ alla tonnellata, mais nuovo raccolto ottobre dicembre sempre reso Brescia a 265€ tonnellata, grano luglio dicembre a 270€ tonnellata, il mercato non ha reagito. Evidentemente si fa fatica a comprendere che i valori per tutto il 2022 resteranno alti, a meno che non succeda qualcosa di imponderabile.
Per i proteici la stessa reazione, a fronte di farina di soya secondo semestre a 490€ tonnellata partenza porto per la far soya proteica, mentre il girasole proteico da marzo a giugno a 325€ tonnellata, far colza Agosto-Dicembre reso Brescia con valori intorno ai 335-338€ tonnellata.
Tentativi di fare posizioni di farina di soya sul 2023 respinti dai venditori, per presunta incertezza sulle tre componenti del prezzo: ( c.b.o.t di base/noli/cambio).
Si sta vivendo una situazione strana, poca merce, pochi scambi, poca finanza, parti arroccate sulle loro posizioni. E’ una situazione molto pericolosa, perché è una guerra di nervi, di psicosi del “dove va il mercato” “come fa a tenere il mercato” “chi regge questi valori” e via così, e nell’ incertezza anche chi ha margini, si dimentica del vecchio adagio “vendi guadagna e pentiti”. Quest’ultimo detto riguarda chi detiene cereali e semi oleosi nazionali, che resiste a vendere, sperando che il mercato salga ancora perché: “non c’è merce” “perché non piove” “perché semineranno meno” “ perché i concimi sono cari” attenzione perché… “chi troppo vuole nulla stringe”.
Il mercato certamente rimane sostenuto. E’, come dicono i tecnici, supportivo, ma certamente il calo dei consumi non gli permetterà fughe enormi, a meno di eventi imponderabili.
Per il mondo dei biodigestori si segnala la disponibilità di polpa di sansa d’oliva e anche in questo settore vale quanto sopra scritto, il mercato terrà valori economici alti.
INDICI INTERNAZIONALI 17 FEBBRAIO 2022
L'indice dei noli B.D.Y è sceso a 1.896 punti, il petrolio wti è stabile 93 $ al barile, e il cambio gira a 1,13632 ore 8,15.
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT - https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia - https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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