Ne hanno parlato, questa mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione, Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma; Nicoletta Paci, Assessora alla Cooperazione Internazionale del Comune di Parma; Alessandro Tassi Carboni, Presidente del Consiglio Comunale; Silvia Marchelli, Presidente Parmaalimenta; Roberto Reggiani, Direttore dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard e, in collegamento da remoto, la Console Italiana in Burundi Caterina Iametti, Giovanni Grandi, Direttore sede AICS - Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Nairobi, Paola Galliani, Referente sede AICS - Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Roma, e il Coordinatore Progetti Uganda dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo Paolo Giambelli.
Il progetto si inserisce nell’ambito di una lunga attività di collaborazione instaurata tra il territorio di Parma e Burundi fin dal 2004 in collaborazione con l’Associazione Parmaalimenta, con attività di sviluppo agricolo e di monitoraggio dei progetti e l’attivazione a Bujumbura del Centro agroalimentare Maison Parma, che opera a sostegno dello sviluppo economico degli agricoltori burundesi.
“Spero di tornare presto in Burundi – ha esordito il Sindaco – per vedere i progressi che sta sviluppando questo progetto fondato sulla straordinarietà della filiera del pomodoro, elemento eccezionale per lo sviluppo del reddito e con ricadute positive sul territorio”.
Il Presidente del Consiglio Comunale Tassi Carboni ha introdotto gli interventi, riportando alcune note sul recente viaggio in Burundi al quale ha partecipato: “una missione importante, fatta di incontri istituzionali e conoscitivi, ma soprattutto di attività pratiche sul territorio. Un progetto basato su di un lavoro corale da parte di tutti gli attori partecipanti, che rappresentano una rete ampia che sta dando ottimi frutti”.
“Il supporto della rete – ha ricordato anche la Console Iametti – è davvero fondamentale per la crescita di questo progetto così significativo per il territorio”.
“Si tratta di un progetto di punta per la nostra Amministrazione – ha detto l’Assessora Paci – e un grande orgoglio in un panorama ricco di attività di cooperazione internazionale. Il rapporto con il Burundi è speciale come lo è questo gemellaggio basato su un legame di attività produttive sviluppate sul territorio”.
Giovanni Grandi e Paola Galliani hanno espresso la soddisfazione per il progetto e i suoi progressi tratteggiando i prossimi scenari futuri per proseguire nei lavori.
“Questo progetto – ha sottolineato il Coordinatore Paolo Giambelli - nasce e cresce grazie alla collaborazione sinergica degli attori in campo, ovvero le rappresentanze della società civile e le rappresentanze istituzionali, che collaborano per realizzare una proposta di sviluppo economico che coglie la vera essenza della sostenibilità, introducendo una corretta filiera agricola nel territorio, salvaguardando la biodiversità e partendo dalla realtà e dai bisogni dei più vulnerabili”.
“Parmaalimenta – ha sottolineato la Presidente Marchelli - lavora in Burundi da tanti anni facendo grandi passi in progetti mirati a un futuro sostenibile per tutti, partendo dai più vulnerabili per costruire opportunità economiche e produttive, fondate anche sulle capacità del territorio come quella agricola”.
“L’esperienza in Burundi – ha concluso il Direttore Reggiani - è stata estremamente positiva: una realtà quasi familiare dove abbiamo potuto sperimentare le culture e formare gli agronomi locali. Ci siamo concentrati sulle visite ai campi e al territorio circostante per capire quali altre colture vengano sviluppate oltre al pomodoro, le sue varietà e i suoi usi”.
Il progetto “Maison Parma, il valore del territorio: la filiera del pomodoro e lo sviluppo sostenibile” è stato ammesso a un finanziamento di 1 milione e 344 mila euro da parte dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo, a seguito della partecipazione all’Avviso per la concessione di contributi a iniziative presentate dagli enti territoriali per la “Promozione dei Partenariati Territoriali e implementazione territoriale dell’Agenda 2030”. La progettualità si sviluppa nell’arco di 36 mesi ed ha preso avvio a giugno 2021.
La rete di partenariato costituita da enti territoriali, università, enti di ricerca, associazioni di categoria, aziende e soggetti della società civile italiani e burundesi è stata costruita in un’ottica di continuità con i progetti in corso, in base alle competenze specifiche riferite alle attività di progetto e all’esperienza di lavoro sul territorio burundese. Nel corso della prima missione di una delegazione istituzionale in Burundi nell’aprile 2019 è stata posata, insieme alle autorità locali, la “prima pietra” del Consorzio del Pomodoro che troverà la sua realizzazione, unitamente ad altre attività, in questo progetto finanziato dalla cooperazione italiana.
I partner di progetto locali sono il Comune di Bujumbura (controparte di progetto), la Provincia di Bujumbura Rurale, APE Burundi (Association pour la Promotion de l’Entreprenariat au Burundi) e CASOBU (Cadre Associatif des solidaires du Burundi) mentre i partner italiani sono Parmaalimenta, CNR-IMEM, Università di Parma - Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Fondazione AVSI, CNA Parma e Azienda Agraria Sperimentale Stuard.
L’obiettivo del progetto “Maison Parma, il valore del territorio: la filiera del pomodoro e lo sviluppo sostenibile” è rafforzare le capacità del Municipio di Bujumbura per lo sviluppo socio-economico e la valorizzazione del territorio e, nello specifico, condividere le competenze del territorio di Parma sulla filiera agroalimentare, per dar vita al Consorzio del Pomodoro in Burundi come modello di sviluppo sostenibile. Le attività di progetto prevedono percorsi di formazione rivolti a soggetti istituzionali, tecnici del Ministero dell’Agricoltura Burundese ed a giovani vulnerabili, sulla sicurezza alimentare, trasformazione di prodotti derivanti dalla filiera del pomodoro, utilizzo di nuove tecnologie e macchinari, marketing e commercializzazione, prevedendo, al termine della formazione, attività di stage in aziende e accompagnamento per l’avvio di micro attività imprenditoriali.
Di seguito il contributo di ciascun partner allo sviluppo del progetto.
COMUNE DI PARMA – In qualità di capofila di progetto coordina le attività dei partner ed è responsabile della gestione finanziaria e della rendicontazione del progetto. Cura i rapporti con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e tutte le attività di comunicazione relative al progetto.
PARMAALIMENTA - Parmaalimenta coordina le attività di progetto a Bujumbura e fornisce supporto tecnico e logistico ai partner. Gestisce, assieme al Comune di Bujumbura, la costruzione della sede del consorzio del pomodoro e segue i passaggi necessari alla costituzione legale dello stesso. Seleziona, assieme ai partner locali, i partecipanti alle formazioni previste dal progetto e mette a disposizione formatori, spazi, laboratori, macchinari e attrezzature per le attività in loco.
AZIENDA AGRARIA SPERIMENTALE STUARD - Gli agronomi di Azienda Agraria Sperimentale Stuard supportano la strutturazione del consorzio di filiera del pomodoro a Bujumbura nell’ambito del progetto “Maison Parma, il valore del territorio: la filiera del pomodoro e lo sviluppo sostenibile”, e predisporranno uno champ école per la sperimentazione e formazione continua, in particolare sulla coltivazione delle varietà a sviluppo determinato adatte alla prima trasformazione. Grazie alle diverse missioni previste in loco, i tecnici di Azienda Stuard selezioneranno con gli agronomi locali le varietà più idonee alle condizioni pedoclimatiche, individueranno colture per la rotazione studiandone il potenziale produttivo e di sostenibilità. Azienda Stuard, infine, supporta i partner scientifici nell’implementazione di sensori e del fotovoltaico per l’ottimizzazione delle tecniche di irrigazione del pomodoro.
COMUNE DI BUJUMBURA E PROVINCIA DI BUJUMBURA RURALE - Il Comune di Bujumbura ha effettuato una visita istituzionale a Parma per conoscere l’organizzazione della filiera del pomodoro e prendere contatti con le aziende agroalimentari del territorio. La provincia di Bujumbura Rurale coordinano, insieme a Parmaalimenta e ai partner di progetto, le attività agrarie relative alla parte produttiva della filiera del pomodoro. Entrambe le istituzioni partecipano a tutte le fasi del progetto mettendo a disposizione due referenti che agiscono da facilitatori per le diverse attività previste.
FONDAZIONE AVSI - CASOBU – APE - Come partner del progetto Fondazione AVSI, ong presente in Burundi dal 2001, sviluppa un approccio territoriale con particolare attenzione all’inclusione sociale e parità di genere. AVSI lavora per ampliare l’impatto del progetto, il numero dei beneficiari coinvolti e favorirne la sostenibilità grazie a personale altamente qualificato e una rete di relazioni con numerose organizzazioni della società civile e istituzioni locali. Forte delle esperienze maturate in questi anni sul terreno AVSI favorisce il dialogo con il settore privato e le unità di produzione impegnate nel rafforzamento delle capacità dei beneficiari. Sono coinvolte anche due associazioni burundesi, partner storici di AVSI: CASOBU che assicurano la formazione nella commercializzazione dei prodotti e APE Burundi, impegnata nelle attività d’identificazione degli attori del settore privato, di selezione e formazione dei beneficiari per il corso d’imprenditoria.
CNR-IMEM (Istituto dei Materiali per Elettronica e Magnetismo del Consiglio Nazionale delle Ricerche) nel progetto AICS - CNR-IMEM si occupa della formazione di personale burundese: i) sulla bio-sensoristica per il monitoraggio delle piante per il risparmio idrico e la selezione varietale ii) sulla realizzazione di impianti fotovoltaici (PV) per alimentare sistemi di irrigazione. CNR-IMEM realizzerà inoltre prototipi ed impianti pilota di: i) schede per il monitoraggio delle piante ii) impianto di irrigazione alimentato da PV autocostruiti. Tali soluzioni verranno quindi installate presso Maison Parma a Bujumbura.
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEGLI ALIMENTI E DEL FARMACO – UNIVERSITÀ DI PARMA – Partner di progetto è anche l’Università di Parma tramite il Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco. L’attività prevista riguarda la ‘formazione di formatori’, in ambito di qualità della materia prima e dei prodotti trasformati, trattamenti utili per garantirne la sicurezza al consumo, nonché di buone pratiche igieniche da rispettare nei locali di lavorazione. I docenti dell’Ateneo coinvolti sono la Prof.ssa Eleonora Carini, responsabile scientifica, e il Prof. Davide Barbanti, assieme al Direttore Prof. Gabriele Costantino.
CNA ASSOCIAZIONE PROVINCIALE DI PARMA rappresenta l’artigianato e le piccole e medie imprese del territorio parmense. Insieme ad altri partner del progetto, CNA collabora alla realizzazione dello Study Tour, coinvolgendo alcune imprese di trasformazione, lavorazione e confezionamento di prodotti primari, e accompagnando la delegazione burundese in visita alle realtà individuate, favorendo la conoscenza di alcune realtà significative del nostro territorio.