Parma, 26 gennaio 2022 - Movimprese 4° trimestre: crescita quasi doppia rispetto al valore medio regionale. Valori stabili o positivi, in particolare per costruzioni e servizi diversi dal commercio, che invece stenta. Lieve calo per agricoltura e trasporti
A fine anno le imprese attive a Parma sono risultate 40.990, con 445 unità in più rispetto al medesimo trimestre 2020 e un tasso di variazione tendenziale di +1,097% (contro un +0,7% regionale). E’ quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio di Parma che conferma la crescita tendenziale già rilevato a inizio anno e la voglia di ripartire facendo impresa. Dopo nove anni di riduzione continua (dal 2012), la base imprenditoriale parmense ha ripreso a crescere in termini tendenziali.
Il saldo del trimestre, cioè la differenza tra le nuove 537 iscritte e le 531 cessate nel periodo ottobre-dicembre, positivo anch’esso, è di 6 imprese.
Analizzando l’andamento delle imprese attive, distinte per settore economico, nel quarto trimestre del 2021, e la variazione percentuale rispetto al medesimo periodo nel 2020, notiamo che le variazioni positive si registrano un po’ in tutti i settori, tranne in agricoltura e trasporto-magazzinaggio. Commercio sostanzialmente stazionario.
Le costruzioni crescono più di tutti gli altri settori, con saldo imprese attive 21/20 a +133 e crescita del 2,35%. Seguono le attività professionali, scientifiche e tecniche con +78 unità e +1,38% di variazione; attività immobiliari +64 unità e +1,13%; servizi di informazione e comunicazione +35 e +0,62%; noleggio e agenzie viaggio +28 e +0,49%; servizi di alloggio e ristorazione +27 unità e +0,48%; altre attività di servizi +21 e +0,37%; attività manifatturiere +19 unità e +0,37%.
Nella manifattura a crescere di più sono l’industria delle bevande (+9,52%) e le industrie tessili con +4,76% (preparazione e filatura fibre tessili). Seguono con +4,35% la lavorazione di prodotti chimici e quella di minerali non metalliferi quali vetro, ceramica e varie dell’edilizia; +3,38% le “altre industrie manifatturiere” che comprendono, tra le altre, la gioielleria e lavorazione di pietre preziose, la fabbricazione di strumenti musicali, gli articoli sportivi, i giochi e giocattoli, gli strumenti e le forniture mediche e dentistiche. A perdere sono, soprattutto, fabbricazione di mezzi di trasporto, moda, legno, macchinari e apparecchiature nca.
La serie storica dei saldi annuali conferma la ripresa. Si vedrà nei prossimi mesi se l’inversione di tendenza nella demografia d’impresa sarà confermata, nonostante il caro energia e i problemi nell’approvvigionamento di materie prime e semilavorati.