La propria cassetta deve essere ben fornita e disporre non solo degli utensili basici ma anche qualche pezzo maggiormente professionale come la chiave dinamometrica che consente il serraggio ottimale di viti, bulloni, dadi e perni.
Cos'è e come funziona una chiave dinamometrica
La chiave dinamometrica presenta un manico realizzato, di solito, in materiale plastico che può essere rivestito da un polimero gommoso, che ne favorisce la presa. Il corpo può essere più o meno lungo, ciò serve a imprimere una quantità maggiore o minore di forza, infine la testa presenta un alloggiamento che consente di incastrare bussolotti di differenti dimensioni, così avere un unico strumento che si adatta alla totalità di viti e bulloni. La caratteristica peculiare di una chiave dinamometrica è quella di poter impostare un valore di coppia prestabilito, calcolato in Newton per metro, e rispettarlo durante il serraggio.
A seconda del dispositivo acquistato, il segnale che avverte del raggiungimento del limite può essere uno scatto, il movimento di una lancetta o l'indicazione su un display di un valore numerico. Tale strumento fu inventato da Conrad Bahr nel 1918 per evitare di stringere eccessivamente i bulloni della rete idrica di New York City.
Nei negozi specializzati in attrezzatura tecnica si possono trovare differenti modelli di chiavi dinamometriche, da scegliere in base all'utilizzo che se ne intende fare. Preferendo gli e-commerce c'è la possibilità di conoscere le specifiche dei singoli oggetti leggendo le schede dettagliate o contattando telefonicamente l'assistenza. Inoltre la rete consente di fare compere dove e quando si vuole e vedersi recapitare la merce direttamente a casa propria, questi sono aspetti davvero vantaggiosi.
Tipologie di chiavi dinamometriche
Lo strumento è stata inventato per evitare un serraggio eccessivo e, di conseguenza, preservare l'integrità di viti e bulloni che, in questo modo non si spanano. Nonostante si tratti di un'unica tecnologia esistono differenti tipi di chiavi dinamometriche, le più usate sono quelle:
- A scatto, ruotando un ingranaggio tramite un'apposita levetta si può leggere la coppia selezionata. Questa è la soluzione più semplice e utilizzata in Europa.
- A quadrante, particolarmente diffusa negli USA, tali strumenti presentano una sorta di orologio dove si può leggere la forza imposta, in questo caso non ci sarà un blocco automatico ma è compito dell'operatore prestare attenzione al valore d'interesse e fermarsi quando viene eguagliato.
- Digitale, ha uno schermo a cristalli liquidi integrato dove si può vedere la forza imposta ed emette un segnale acustico per avvertire quando si è raggiunta la coppia desiderata. Questa chiave dà anche la possibilità di collegarsi al PC per ottenere grafici o scaricare i dati acquisti durante le operazioni di serraggio.
Scegliere la chiave dinamometrica giusta è cruciale infatti, qualora la misurazione fornita non sia veritiera, le componenti su cui si è operato potrebbero essere state fissate con una forza non sufficiente e quindi smontarsi. Tale aspetto è davvero pericoloso se si tratta di biciclette, autovetture o motocicli. Per questo è bene selezionare la chiave in base alla forza che occorre impostare, ognuna, infatti, agisce su un range differente ed è bene evitare di lavorare proprio sul valore massimo o minimo, perché ciò non permette di avere un risultato soddisfacente. Quando si fa un acquisto è importantissimo leggere le specifiche del sistema, come dice la norma DIN EN ISO 6789:2017, tra le tante informazioni che vengono dichiarate dal venditore c'è la precisione dello strumento che può variare dal +/- 4% al +/- 6%, tali valori non si mantengono stabili per sempre, la legislazione consiglia di provvedere alla taratura dopo 5000 cicli di serraggio.