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La Franciacorta conquista Parma   In evidenza

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Di L'Equilibrista Padova, 1 novembre 2021 -

Vocata naturalmente alle bollicine, da sempre Parma ha dimostrato un attaccamento di fatto al mondo del metodo classico internazionale, quasi sempre francese, è più di recente legato ad uno sviluppo territoriale che vuole un cliente sempre più evoluto e maturo. In questa chiave di lettura, la formazione deve portare conoscenza e qualità ad un pubblico che può dimostrarsi aperto e cosciente perchè sa bene quello che vuole e si dimostra di alto livello per coinvolgimento nella scelta del prodotto migliore.

La giornata realizzata alla Pilotta di Parma il 25 Ottobre scorso, è stato tutto questo; una Franciacorta che ha stupito per le cantine intervenute e che grazie al Consorzio di Franciacorta si dimostra sempre capace di fare sistema e pronto ad annoverato presentatori di livello come Ciro Fontanesi, coordinatore di Alma Wine Academy, Andrea Grignaffini, critico gastronomico fra i più conosciuti a livello enogastronomico internazionale e Matteo Pessina, degustatore, divulgatore e fondatore di Calicivivi, nonché docente di Alma.

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Ne è emersa una Franciacorta che non è stata mai così vitale, una zona complessa e ricca di diversità tutte raccolte in una zonazione radicata nel territorio tanto da renderla riconoscibile e quindi precisa, di qualità indiscussa e che beneficia della sua posizione in un periodo di clima altalenante come quello contemporaneo, caratterizzato da eccessivi sbalzi termici e suoli unici al Mondo.

Parliamo nello specifico quindi, di "DEPOSITI FINI", terreni limosi ed in parte argillosi con calcari, dai quali scaturisce finezza, limitata complessità a causa di questo fine e sottile strato di suolo.

Zona “FLUVIOGLACIALE", parliamo della delimitazione a sud della Franciacorta, identificata da maggiore profondità, questo perché c'è ghiaia e alti strati sottostanti, tanto da creare una personale complessità e più sensazioni fruttate.

Si prosegue con la menzione di "COLLIVI DISTALI", altro non sono che terreni argillosi e compatti, con presenza di note fruttate ma senza una eccessiva complessità spiccata stavolta. Ci troviamo precisamente nella zona ad est, quella di Gussago e Monticelli Brusati a nord est per capirci.

Erbusco e Passirano invece si distaccano per terreni di tipo "MORENICO PROFONDO", quindi tanta profondità riferita al suolo, calcare e quindi sviluppo fruttato maggiormente marcato. Nello specifico un fruttato secco dalla speziatura complessa sul finale.

"COLLIVI GRADONATI" sono invece le aree a oriente fra Gussago e Monticelli Brusati, vicino ai quali troviamo il famigerato Monte Alto, a circa 450mt slm. E' tipico di questa area la presenza di calcare e di conseguenza maggiore complessità ed evidente speziatura nei vini.

L'ultima area che si evidenzia in questo complesso quadro organolettico è quello "MORENICO SOTTILE", tipico della zona centrale, ovvero quella compresa fra Provaglio e Curtefranca. Zona a sud del Lago d'Iseo e caratterizzata da zona pianeggiante, per cui limitata profondità ma consistente presenza di calcare capace di sferzare nel calice una moderata da percettibile complessità.

La Masterclass ha esaltato le virtù del Franciacorta, i cui vitigni principali Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco ed Erbamat sono stati esaltati da un gioco di soste sui lieviti e sboccature che alla cieca hanno dimostrato come il prodotto possa durare nel tempo e sviluppare sentori straordinari ben dopo i 15 anni, un vino quindi di altissima qualità, esaltato dalla sua terra nativa e che da essa prende sostentamento e vigore per costruire il suo futuro.

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