Il progetto creerebbe nel quartiere Braida la terza struttura alimentare oltre a spazi commerciali ridondanti con le attività già presenti
Sassuolo, 11 gennaio 2014.
Potrà anche essere l’unica soluzione possibile contro il degrado, come l’hanno definita Sindaco e Assessore competente, ma occorre che per salvaguardare una zona non si creino disagio e danni ad altre. Stiamo parlando del cosiddetto “Diamante”, area che senza dubbio necessita di una radicale operazione di recupero, situata nel quartiere Braida. Il progetto, recentemente presentato ai cittadini, prevede la nascita di un piccolo centro commerciale – circa 800 metri quadri – e di una struttura alimentare di medie dimensioni, al posto del vecchio “ecomostro”, che verrebbe demolito. L’assemblea civica riunita per la presentazione ufficiale lo scorso 8 gennaio al Centro per le Famiglie di Sassuolo ha espresso, per la maggior parte, parere favorevole.
Tuttavia quella che viene definita “l’unica ipotesi possibile, ad oggi, per riqualificare l’area ed eliminare il suo ecomostro” dal Sindaco Caselli e dall’Assessore Severi, rischia invece di costituire un danno netto per tutte le attività commerciali nei dintorni. CNA ha ribadito la sua contrarietà ad ampliare l’offerta di negozi o medie strutture non alimentari che andrebbero a colpire gli esercenti di Sassuolo, già provati da un drastico calo nei consumi: all’Assessore è stata avanzata la richiesta di valutare, invece, la possibilità di vincolare i nuovi locali ad attività di servizio alla comunità (palestra, ristorante, laboratori artigiani), e di non autorizzare locali con slot machine e giochi d’azzardo. Sulla media struttura alimentare, inoltre, CNA nutre grandi perplessità in quanto nel giro di poche centinaia di metri ci sono altri due ipermercati. Ma non solo: una terza struttura sorgerà non lontana, quando entrerà in funzione il comparto ex Cisa-Cerdisa.
“Condividiamo coi cittadini di Sassuolo la necessità di un intervento di recupero del cosiddetto ecomostro: antiestetico, vera e propria calamita per il degrado, rappresenta un’opportunità da sfruttare – sottolinea Francesco Stagi, direttore della CNA di Sassuolo - Ben venga anche l’investimento privato, provvidenziale nell’epoca dei grandi tagli ai bilanci comunali. Ma un intervento di questa entità, se attuato senza una visione d’insieme e regole precise, rischia di condannare definitivamente altre attività economiche che versano in condizioni precarie, finendo per danneggiare il territorio circostante anziché risollevarne le sorti”.
(CNA Modena)