Per il frumento tenero, l'attuale riduzione dell'offerta di prodotto si è infatti tradotta in un incremento pari al +1,2%, con un prezzo medio portatosi a 257,42 €/t; più lieve invece la crescita registrata dal duro che, a fronte di una domanda sostenuta, ha recuperato lo 0,7% portandosi a 279,56 €/t.
Sul fronte internazionale, spostamenti di lieve entità durante la settimana al Chicago Board of Trade, tranne che sul finire d'ottava quando si è assistito ad un consistente ribasso delle quotazioni a seguito della pubblicazione degli ultimi dati USDA del 28.03, con previsioni di stock al rialzo per il frumento: 33,587 mln/t contro i 32,031 mln/t attesi.
Tornando alle dinamiche nazionali, nessuna novità per i prodotti rilevati all'ingrosso, ovvero farine di frumento tenero e semole di duro rimaste ancorate ai valori pregressi.