Il primo prototipo fece la sua comparsa più di un secolo e mezzo fa, ma da allora ad oggi l'aspirapolvere ha fatto molta strada, come si suol dire, diventando sempre più potente ed efficiente. Il principale fattore che determina l'efficienza di un aspirapolvere è appunto la forza di aspirazione, e per generarla occorre un motore potente; maggiore è la potenza del motore, quindi, tanto più efficace sarà l'aspirapolvere nel compiere il suo lavoro.
Questo principio è vero fino a un certo punto; per molti anni, infatti, l'Unione Europea ha stabilito l'efficienza di questi elettrodomestici misurando la loro potenza di aspirazione con il contenitore di raccolta della polvere completamente vuoto. La nota azienda inglese Dyson Ltd però, famosa per aver introdotto gli aspirapolvere basati su tecnologia ciclonica, ha fatto ricorso al tribunale dell'UE per contestare questo metodo di valutazione in quanto non è indicativo delle loro reali prestazioni di questo elettrodomestico, e i potenziali acquirenti vengono quindi tratti in inganno su quello che è il reale consumo di un aspirapolvere.
Dopo diversi anni di contenzioso, nel 2018 il tribunale dell'Unione Europea ha dato ragione alla ditta Dyson e ha annullato definitivamente il regolamento sull'etichettatura di efficienza energetica degli aspirapolvere.
La pressione di aspirazione
Come accennato in precedenza, l'efficienza di un aspirapolvere deve essere calcolata tenendo conto di molteplici fattori: la potenza del motore è uno dei più importanti perché incide sulla velocità impressa alla ventola, e di conseguenza sulla forza di aspirazione; quest'ultima viene espressa in kPa, cioè kiloPascal, che è appunto l'unità di misura della pressione.
Un buon aspirapolvere, per essere efficiente nella pulizia, deve generare una pressione di aspirazione che sia compresa almeno tra i 13 e 22 kilopascal. Man mano che il contenitore di raccolta si riempie di polvere, però, quest'ultima finisce con l'ostacolare il flusso di aria aspirata, e di conseguenza a parità di corrente assorbita la pressione di aspirazione si riduce e può arrivare a valori addirittura inferiori ai 13 kPa; un ulteriore fattore che condiziona l'efficienza è lo stato dei filtri, poi, che con l'uso tendono a intasarsi e a ostacolare il flusso d'aria aspirata.
Per questa e altre ragioni quindi, nell'arco della loro evoluzione tecnologica, gli aspirapolvere sono stati dotati di motori dalla potenza sempre più elevata. Il rovescio della medaglia, però, è rappresentato dalle dimensioni dell'apparecchio e dal rumore che esso produce; l'aspirapolvere tradizionale, a un certo punto è diventato sempre più ingombrante, pesante e rumoroso.
Gli aspirapolvere portatili
Negli ultimi 50 anni le aziende che operano in questo settore di produzione hanno cominciato a puntare su un ramo alternativo, quello degliAspirapolvere Portatili. Questi ultimi nascono soprattutto per soddisfare le esigenze di coloro che abitano in case di piccole dimensioni, in particolar modo nei mono e bilocali, nonché come alternativa economica agli aspirapolvere tradizionali.
I primi modelli prodotti però, proprio a causa delle dimensioni compatte, erano caratterizzati da prestazioni inferiori a causa dei motori di minore potenza, e questa limitazione ha condizionato pesantemente la loro percezione da parte dei consumatori. Questi ultimi, quindi, hanno finito col considerare l'aspirapolvere portatile come una sorta di “parente povero” dei modelli tradizionali e come tale a considerarlo di seconda scelta, a meno di non essere costretti ad acquistarlo per cause di forza maggiore, come per esempio la mancanza di spazio o una disponibilità economica limitata.
Chi è il più potente del reame?
A un certo punto il progresso tecnologico ha cambiato le carte in tavola però, e dopo decenni di sudditanza nei confronti degli aspirapolvere tradizionali, i modelli portatili sono finalmente arrivati a scrollarsi di dosso la brutta fama di essere scarsamente potenti e quindi inutili.
A onor del vero il merito di aver ribaltato la situazione va tutto all'inventore inglese sir James Dyson, che con la sua tecnologia ciclonica ha completamente rivoluzionato il mondo degli aspirapolvere. Dyson ha messo a punto un motore e una ventola in grado di produrre una forza centrifuga centinaia di migliaia di volte superiore a quella di gravità infatti; inoltre con il passare degli anni e il continuo perfezionamento della tecnologia, è riuscito anche a ridurre le loro dimensioni senza che questo andasse a scapito della potenza di aspirazione.
Gli aspirapolvere portatili sono diventati quindi efficienti epotenti quanto quelli tradizionali, anzi addirittura superiori; infatti l'azienda Dyson ha interrotto del tutto la produzione degli aspirapolvere tradizionali a traino sostituendoli con i nuovi modelli senza filo della serie V, che possono essere facilmente trasformati in aspirapolvere portatili, e sul nuovo aspirapolvere robot Heurist.
I modelli Dyson sono tra i migliori e più costosi ovviamente; dal momento che la tecnologia ciclonica è ormai adoperata anche da altre ditte, però, il mercato offre una vasta gamma di modelli disponibili in ogni fascia di prezzo, e quindi alla portata di tutti.