REGGIO EMILIA (Sabato 17 Aprile 2021) - La rilevanza extraterritoriale e il valore economico, sociale e ambientale che sta assumendo il progetto integrato volto a rispondere in modo concreto al fabbisogno di risorsa idrica in Val d’Enza dopo i monitoraggi che il Tavolo Tecnico Regionale prima e lo studio dall’Autorità di Distretto in collaborazione con le Università poi hanno licenziato , consentono al Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale di riorganizzare mansioni e competenze per dare maggiore efficacia all’operatività tenute in conto le nuove subentrate priorità collettive.
Lo studio del Distretto del Fiume Po e consegnato al committente Regione Emilia Romagna, in linea con l’attuale normativa comunitaria, ha scandito una tabella di marcia che prevede, in caso di definitiva approvazione delle linee di finanziamento, azioni complesse e variegate e con scadenze e necessità ravvicinate da portare a termine in tempi utili e in questo contesto il Consorzio di bonifica, come ente operativo dotato di uno staff di progettazione di livello, su richiesta stessa della Regione, è stato chiamato a redigere il progetto che porterà alla realizzazione di un invaso in grado di compensare il pesante deficit idrico della valle che si ripercuote sulle economie e sull’ambiente sia della provincia Reggiana che su quella di sponda Parmense.
E proprio per questa ragione che l’ente consortile ha ideato una squadra tecnica dedicata alla sfida che affronterà questo percorso ambizioso sotto la guida dell’attuale presidente del Consorzio Matteo Catellani, da sempre paladino e conoscitore delle dinamiche valligiane ed espressione riconoscibile di quella fetta di comprensorio e dei suoi valori.
“Questo traguardo per noi è irrinunciabile. – ha commentato Catellani nel corso dell’ultimo comitato dell’Emilia Centrale – I postivi sviluppi dell’attività che questa amministrazione ha portato avanti in questi anni per risolvere la questione della carenza idrica in Val d’Enza, fanno intravvedere la necessità di un impegno ancor più approfondito, dinamico e puntuale, a trecentosessanta gradi. Emerge dunque la necessità di seguire, anche a livello di governance, con maggior scrupolo i progetti che interessano la Val d’Enza ed in particolare quello relativo all’invaso. Avendo partecipato fin dal 2017 - prima ancora di prender parte all’amministrazione del Consorzio - al processo che ha oggi portato le istituzioni (Regione, Comuni e Autorità di Distretto) e l’opinione pubblica a rivedere le loro posizioni sull’invaso sull’Enza, sono personalmente pronto a rendere disponibile il mio ruolo all’interno della governance consortile, pur di mantener fede impegno che ho preso per la Val d’Enza. Non va, infatti, dimenticato che il Consorzio si appresta ad affrontare altre importanti sfide - tra cui i lavori finanziati dal PSRN, la realizzazione della Cassa di Espansione del Cavo Bondeno a Novellara, l’invaso di Villalunga e i lavori di sistemazione dell’idrovora di San Siro - che non vorrei venissero in alcun modo sacrificate”.
Foto: Matteo Catellani (la prima alla Traversa di Cerezzola , l'altra nella sede del Consorzio Emilia Centrale a Reggio Emilia) alla guida della squadra per il progetto invaso in Val d'Enza