di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 15 aprile 2021 - I prezzi rilevati alla chiusura del 14 aprile:
(tra parentesi le variazioni sulla seduta precedente in cent. di dollaro per Bushel per semi corn e grano in Dollari per tonnellata corta per la farina.)
Ieri sera il mercato ha vissuto momenti di forte tensione con aumenti significativi, alcuni poi ridimensionati in chiusura, i motivi sono vari, clima, scorte, vendite, e i soliti fondi d’investimento.
Il punto principale è che con scorte di seme di soya e mais così ridotte basta un nulla per infiammare gli animi e i fondi, considerando quella parte di mercato regolata da intelligenze artificiali e sistemi computerizzati che massimizzano i guadagni, il gioco è fatto.
Nel mercato interno si segnala: il ridimensionamento dei cruscami per i quali non è previsto il crollo; le farine di soya, seppur i listini segnano dei cali, sono ben tenute sempre a causa della scarsa presenza di merce sui porti e delle eventuali rivendite; gli altri proteici sono in leggero calo, fatta eccezione per i semi di soya nazionali e le farine di soya convenzionali per le quali si dubita di arrivare a congiuntura della nuova campagna, a meno che non entri del seme extra Ue.
I consumi di tali prodotti si stanno dirottando su farine di girasole, distiller di grano, e panello di lino. Per i cereali: il grano è fermo, l’orzo ha frenato il suo ridimensionamento, mentre il mais è entrato in forte tensione (come era già stato ipotizzato in precedenza), fibrosi stabili ad eccezione delle polpe in aumento.
Prosegue quindi il periodo difficile e questo sta condizionando anche i mercati futuri e le quotazioni dei nuovi prossimi raccolti di cereali, mentre per i proteici il problema è sempre solo quello relativo alle scorte e sino a che non si sentirà tutto il peso dei raccolti Sud Americani il mercato farà fatica a scendere in modo sensibile.
Per il 2022 la farina di soya quota per un anno intorno ai 390€ alla tonnellata, partenza dai porti del nord Italia. Questa è una quotazione che per chi continua a ricordare le quotazioni del 2020 è inaccettabile ma se si cancella il 2020 dalla memoria è una quotazione invece in linea con il passato.
Purtroppo la Cina e i fondi di investimento sulle commodities stanno fortemente condizionando e chi trasforma ne paga le conseguenze, mentre per i produttori di cereali e semi oleaginosi si prospetta un periodo roseo, fatto salvo che non compaia qualche cigno nero proprio dalla Cina.
Indicatori internazionali 15 aprile 2021
l'Indice dei noli B.D.Y. è leggermente salito a 2.178 punti, il petrolio sfiora i 63,00€ $/bar e l’indice di cambio €/$ segna 1,19769 ore 9.
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(*) Noli - L’indicatore dei “noli” è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano