da L'Equilibrista @lequilibrista27 Parma 3 marzo 2021 -
Dal Consorzio della Valpolicella arrivano sempre punti di interesse e soprattutto utili considerazioni al fine di tradurre e capire come si sta organizzando il movimento del vino sia in Italia che all’estero.
L’analisi promossa dal Consorzio della Valpolicella prevede una disamina puntuale sull’ effetto che il Covid-19 ha avuto fino ad ora, riferendola a ben 5 mercati alto vendenti per domanda espressa di vino nel Mondo.
Il 2020 appena trascorso non ha bisogno di altro per certificare quanto sia stato deflagrante per l’economia in generale, un vero shock dal punto di vista del calo subito in U.S.A. ad esempio, registrando un tonfo dell’11% per non parlare della disfatta del mercato cinese che ha toccato un profondo nero pari a -26,7%.
Alcuni baluardi hanno gestito le perdite, sfiorando chi il - 4% come la Germania e chi il solo un -0,9 come il Canada, per poi arrivare all’Italia che certifica una perdita del 3,3% in U.S.A. ed una crescita in controtendenza pari all’1,1% in Germania.
(Fonte: https://www.winemonitor.it/).
Secondo quanto emerso nel Valpolicella Annual Conference, nuovo evento 100% digitale del Consorzio di tutela della prima Dop di vino rosso in Veneto, il nostro Paese è stato capace di gestire le perdite registrando un calo pari a -2,9% nei primi 11 mesi (su base Istat), grazie ad una parziale ma importante redistribuzione dei canali di vendita, con la rivincita della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) che registra forti rialzi seppur a macchia lungo tutto lo stivale.
Una multicanalità che da sempre è stata croce e delizia di tutti gli operatoti del settore, che da anni attratti dai numeri seppur favolosi presenti in GDO, hanno il più delle volte preferito il canale specializzato o addirittura quello dei ristoranti di alta fascia per posizionare i loro prodotti perché contenitori di significato e gestori di storie enoiche imperdibili per i propri avventori, pressoché impossibile su questo punto per la stessa GDO anche se specializzata.
Di assoluto rilievo sono i numeri raggiunti quest’anno dalla Valpolicella Annual Conference 2021, che con oltre 7800 partecipanti complessivi, tra giornalisti, produttori del territorio, esperti internazionali, winelover e operatori del settore, ha sancito il cambiamento, perché poter mettere insieme tanta eterogeneità connessa in rete per seguire gli approfondimenti dedicati ai vini della denominazione, non ha precedenti.
Tra il 26 e 27 febbraio si è assistito, fra virtual tasting, approfondimenti di mercato, talk istituzionali e tante tematiche di rilievo come il cambiamento climatico sul futuro del vino italiano, un coinvolgimento di ben 26 paesi del mondo quali : Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Emirati Arabi, Estonia, Germania, Giappone, Grecia, Hong Kong, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Singapore, Spagna, Svezia, Ucraina, UK, Francia, USA, Svizzera e Ungheria, che via digitale non ha mai vissuto una tale metamorfosi. Infatti, recapitare i 1200 campioncini di vino direttamente a operatori e stampa di 25 Paesi stappati rigorosamente live, non è cosa facile, e soprattutto mantenere alta l’attenzione e rimanendo collegati. E questo fa parte della gestione di un evento irripetibile perché mai così critico e presente.
Il presidente del Consorzio vini Valpolicella Christian Marchesini, evidenzia come si sia chiusa un’edizione unica per la sua particolarità, che per momento storico e complessità, per il pubblico intervenuto e per come è stato concepito, ha sancito risultati davvero entusiasmanti, segno di vero interesse per il territorio che per primo ha cercato di rispondere alla Pandemia in corso.
Il Consorzio Vini Valpolicella vanta oltre l’80% della rappresentatività della denominazione e quindi ha la forza per poter rispondere in modo diretto e concreto a queste iniziative.
Nella provincia leader in Italia per export di vino, la Valpolicella detiene quasi 8.400 ettari vitati dislocati nei 19 comuni della Doc veronese ed esprime ogni anno un giro d’affari di circa 600 milioni di euro.
Certamente la forza e la capacità di fare sistema è cruciale in questi casi e avere partner come: Banco BPM, BCS Group, Cattolica Assicurazioni, Diam Bouchage, Digital Network, Enocea, Siquria, The Somm Journal, VASONGROUP, Vassanelli Lab, Verallia, Veronafiere Spa, Vinovae, Volkswagen Veicoli Commerciali sono una garanzia di azione condivisa e forte per il territorio.
L’Equilibrista @lequilibrista27