Nel 2019 l’interscambio commerciale tra provincia di Reggio Emilia e UK - come evidenzia l'Ufficio Studi della Camera di Commercio - è stati di 842,6 milioni di euro, con un saldo della bilancia commerciale in attivo per la nostra provincia di quasi 702 milioni.
Nonostante la flessione registrata nei primi nove mesi del 2020, da attribuire probabilmente sia all’effetto Brexit che alla pandemia, quello britannico rimane il quarto mercato di destinazione delle merci “made in Reggio Emilia”: un legame forte, quindi, con il territorio reggiano.
Fra gennaio e settembre di quest’anno la provincia di Reggio Emilia ha esportato in Gran Bretagna quasi 428 milioni di prodotti, poco più del 6% dell'intero valore degli scambi con l'estero (quasi 7 miliardi), con un calo del 26,3% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Ad influenzare il trend dell’export reggiano è stata sicuramente la flessione pari al 41,8% registrata dalle vendite oltre Manica di prodotti del tessile-abbigliamento, settore che, con un valore di 128,4 milioni, rappresenta quasi un terzo dell’intero esportato reggiano in UK.
Scendono da 148,6 a 96,6 milioni (-35%) le vendite del comparto della meccanica; andamento analogo per la metallurgia, il cui valore si attesta a poco più di 31,8 milioni (-21,9%), e per la ceramica (quasi 27,5 milioni, -19,9%).
Alcune note positive si registrano per i prodotti alimentari e bevande che, con un incremento del 4,1%, raggiungono gli 87,1 milioni di esportato reggiano nel Regno Unito nei primi nove mesi del 2020; si rafforza e sale a 38,5 milioni (+14,2%) anche il comparto elettrico-elettronico. In crescita anche l’export di sostanze e prodotti chimici che passa dai 6,9 milioni del gennaio-settembre 2019 ai 7,3 milioni di quest’anno (+5,2%).