“Si tratta di fondi destinati all’acquisto di prodotti di filiera e materia prima italiana – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Aiutiamo i nostri connazionali meno abbienti e più bisognosi, dando una mano al contempo all’agricoltura e all’agroalimentare made in Italy, la cui situazione di crisi si è aggravata ulteriormente con la chiusura del circuito legato all’Ho.re.ca, ovvero a bar, ristoranti, pizzerie. Una misura di buon senso – prosegue il Sottosegretario L’Abbate – resasi ancor più necessaria dall’attuale emergenza epidemiologica tenuto conto che i suoi effetti, purtroppo, rischiano di far aumentare la fascia di popolazione sotto la soglia di povertà. Alla pubblicazione del decreto, seguirà l’emanazione dei bandi da parte di Agea, a cui auguriamo buon lavoro e daremo sostegno laddove necessario per l’interlocuzione con le diverse filiere”.
Vengono così stanziati 36 milioni di euro per l’acquisto di prosciutto crudo DOP, cotto e salumi DOP/IGP; 8,4 milioni per salumi non da carne suina (tacchino, bresaola); 50 milioni per formaggi DOP; 20 mln per olio extravergine di oliva. E poi, ancora, omogeneizzati di carne (5 mln), omogeneizzati di frutta (4 mln), pastina per infanzia (4), biscotti prima infanzia (5), latte crescita 2-3 per infanzia (1), carne bovina sottovuoto – polli interi surgelati (10), carne in scatola (12), spezzatino con fagioli e piselli per mense (1,5) e nel formato 400 grammi (5), zuppe di cereali con verdure (6), minestrone con verdure (6), pasta secca nel formato 500 gr. di cui il 10% senza glutine (10), riso nel formato da 1 kg (6), preparati per risotti (6), passata di pomodoro (12), polpa di pomodoro o pelati formato per mense (1), sughi pronti al ragù e al basilico (8), verdure in scatola e in vetro (8) e nel formato per mense (2), legumi in scatola – fagioli e lenticchie (3), macedonia di frutta e frutta sciroppata (7), succo di frutta (6), purea di frutta (4) e, infine, crackers di cui il 10% senza glutine (4). La copertura dei costi dei servizi logistici ed amministrativi prestati dalle organizzazioni caritative sono ammissibili nel limite del 5% del costo di acquisto di derrate alimentari per singola aggiudicazione della fornitura del prodotto alimentare.