Lunedì, 26 Ottobre 2020 13:03

Confartigianato Parma accoglie il grido dei locali pubblici, delle palestre, dei luoghi di svago e cultura ingiustamente colpiti dal nuovo Dpcm In evidenza

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Cassinelli: "Auspichiamo che arrivino al più presto gli indennizzi e che siano sufficienti per evitare chiusure"

Parma 26 ottobre 2020 -Il nuovo Dpcm penalizza duramente ristoranti e bar, pasticcerie e gelaterie, le palestre e i centri sportivi, i cinema e i teatri. La scelta di adottare misure indiscriminate, senza distinguere dalle situazioni realmente a rischio da quelle mantenute sicure dall'impegno degli imprenditori e del loro personale, non piace a Confartigianato Imprese Parma che si appella al Governo per una modifica e per il rispetto della promessa di indennizzi. 

"Siamo pienamente consapevoli che la difesa della salute sia una priorità. E crediamo che sarebbe stato utile eseguire controlli capillari e un maggiore e più serio presidio del territorio per fermare tutte quelle situazioni non in regola o a rischio, lasciando operare le attività in grado di garantire sicurezza e rispetto dei protocolli – spiega Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Parma. I titolari di esercizi pubblici hanno investito importanti risorse per assicurare il rispetto delle procedure. Fra le altre cose non capiamo perché le nostre pasticcerie e gelaterie, che rispettano rigorosamente le misure di sicurezza per difendere la salute dei cittadini, siano costrette alla chiusura anticipata, mentre a negozi e grande distribuzione rimane permessa la commercializzazione dei prodotti dolciari oltre le 18.
Tutto ciò è fortemente penalizzante per chi è già stato duramente colpito dal primo lockdown. Il rischio di chiusura definitiva è concreto, così come la perdita di numerosi posti di lavoro".

"Questo perché l'ultimo Dpcm non distingue fra i territori Ci chiediamo perché il Governo non abbia ascoltato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che chiedeva la chiusura alle 23 per i locali pubblici e, per tutte le altre strutture, l'adozione di decisioni prese sulla base dei dati epidemiologici".

"A questo punto facciamo appello affinché il Governo mantenga fede all'annuncio di indennizzo delle categorie penalizzate, nei tempi rapidi promessi per la metà di novembre, senza i rallentamenti burocratici che hanno contraddistinto le misure dei mesi scorsi. Sperando che ciò sia sufficiente per scongiurare chiusure definitive – conclude Cassinelli".

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