Nel Distretto “coda lunga” dell’estate con temperature sopra la media e valori di portata del Po che si esauriranno progressivamente entro la fine del mese, quando si attende l’arrivo di perturbazioni più abbondanti
Parma, 14 Settembre 2020 – Il monitoraggio costante effettuato dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po grazie all’attività dell’Osservatorio Permanente sulla Crisi Idrica durante tutto il periodo primaverile ed estivo ha consentito di mantenere alta l’attenzione sui livelli idrici di tutto il comprensorio. La consolidata collaborazione statistica con i partner che ne fanno parte integrante – come le agenzie di rilevazione delle Regioni del distretto, multiutility e ANBI – hanno garantito un flusso continuo di informazioni utili per una quanto più corretta gestione dei livelli.
DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE DELL’AUTORITÀ DISTRETTUALE DEL FIUME PO MEUCCIO BERSELLI. Quest’anno il Grande Fiume e i suoi affluenti hanno come sempre svolto un ruolo essenziale per l’approvvigionamento irriguo per il comparto agroalimentare del distretto e al termine della stagione il Segretario Generale Meuccio Berselli traccia un bilancio dell’andamento del periodo, rimarcando anche le criticità emerse e le possibili soluzioni da intraprendere per migliorare quanto possibile per valorizzare e utilizzare al meglio la risorsa idrica: “Al netto della priorità assoluta che è la sicurezza delle comunità e dei territori voglio evidenziare che, nonostante la stagione abbia consentito una gestione della risorsa sufficiente per il mondo agricolo e per gli equilibri ambientali e dei corpi idrici, occorre migliorare ancora per raggiungere il traguardo di una gestione oculata grazie all’impiego dei quantitativi via via disponibili. Per esempio i grandi laghi alpini ed in particolare il Lago Maggiore rappresentano un vero e proprio giacimento per lo stoccaggio temporaneo dell’acqua sia per il primo settore che per mantenere qualità ambientale, biodiversità e habitat delle aree padane. Oggi la scarsità idrica ricorrente con conseguente siccità si manifesta in periodi prolungati in numerose aree del Distretto del Po in cui per paradosso anche una sola goccia può fare la differenza. Il clima è mutato e così le singole condizioni dei sottobacini idrografici e in questi periodi anche le temperature sono incrementate con ulteriore evotraspirazione dei suoli, fenomeno che obbliga oggi e ancora di più domani a poter contare su quantitativi di risorsa idrica ancora più abbondanti”. Scenari che indicano una specifica strada, come precisa ancora Berselli: “Occorre fare di tutto e di più in futuro per stoccare maggiore risorsa nei laghi e sfruttare ogni singolo momento meteo climatico favorevole per aumentare la quantità disponibile di acqua e rilasciarla quando serve per ogni finalità individuata”. Una considerazione chiara anche per le aree Appenniniche emiliano-romagnole che “come sempre non potendo contare su flussi torrentizi hanno fatto ancora conti salati sia con i quantitativi che con le modalità di caduta di piogge oltremodo violente e distruttive e che non risultano quasi mai utili a ricaricare la falda acquifera sotterranea defluendo velocemente senza portare ristoro ai territori su cui si abbattono. Anche in questo caso occorre fare tutte le azioni possibili affinché si mettano in pratica modalità di intervento per migliorare questo deficit evidente: recupero e depurazione, qualità delle modalità irrigue, mitigare notevolmente le dispersioni di rete oggi eccessive nell’intero paese e creare nuovi magazzini dell’acqua, invasi che possano raccoglierla quando cade senza sprecarla”.
IL BOLLETTINO IDROLOGICO IN NUMERI. Dopo un primo “assaggio” di autunno, verificatosi tra la fine di agosto e gli inizi di settembre, con precipitazioni diffuse e consistenti su tutto il territorio del Distretto accompagnate da un importante calo termico, le temperature sono tornate sopra la media stagionale con valori compresi tra +3° e +5° C rispetto al periodo (e, in alcune zone, anche tra +4° e +6° C). Dalla scorsa settimana insistono su tutto il territorio distrettuale condizioni di stabilità che, salvo occasionali rovesci o brevi temporali localizzati (più diffusi sui rilievi alpini) persisteranno almeno sino alla fine del mese di settembre, quando si attendono nuovi e più abbondanti fenomeni che potrebbero definitivamente sancire l’arrivo della stagione autunnale.
La conclusione della stagione colturale (con la relativa diminuzione degli emungimenti di risorsa) e i modesti incrementi dovuti alle precipitazioni avvenute su tutto il Distretto tra fine agosto e inizio settembre avevano leggermente rimpinguato i valori delle portate in tutte le sezioni; valori che però, con l’odierna situazione, vanno definendosi in costante esaurimento da ora e sino alla fine del mese.
Migliora invece la situazione dei grandi laghi regolati: i recenti e intensi eventi meteorici verificatisi sulla catena alpina hanno offerto ristoro a tutti i bacini del Distretto, il cui volume attualmente invasato nei grandi laghi supera la media del periodo di oltre il 100%, in netto aumento rispetto il mese scorso.
Nel dettaglio, il lago Maggiore è a oltre il 95% del riempimento utilizzabile; il lago di Como al 70% e il lago di Garda al 66%.
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I NUMERI DEL BOLLETTINO NEL DETTAGLIO
PRECIPITAZIONI e TEMPERATURE. Il periodo tra la fine di agosto e gli inizi di settembre è stato caratterizzato da condizioni meteo particolarmente perturbate con precipitazioni diffuse e consistenti su tutto il territorio del Distretto, accompagnate da un importante calo delle temperature.
Dal primo fine settimana di settembre insistono su tutto il territorio distrettuale condizioni meteo più stabili e tipiche di fine estate, salvo occasionali rovesci o temporali di breve durata ed estensione, più diffusi sui rilievi alpini. Per i prossimi giorni si attende una persistenza delle condizioni attuali con temperature sensibilmente superiori alle medie del periodo.
PORTATE E LIVELLI IDROMETRICI DEL FIUME PO. La prima settimana del mese di agosto è stata caratterizzata da un aumento dei valori di portata, in corrispondenza del colmo è stato superato il valore medio mensile di lungo periodo in tutte le sezioni principali del fiume Po, fatta esclusione per quella di Piacenza; successivamente si è verificato un esaurimento dei deflussi con temporanei e modesti incrementi.
Gli ultimi giorni del mese sono stati caratterizzati da un significativo incremento delle portate e quindi dei livelli, fino a superare il valore atteso di lungo periodo per il mese di agosto in tutte le sezioni considerate; in seguito, all’esaurimento dei deflussi avvenuto nei primi giorni di settembre, vi è stato un ulteriore incremento delle portate. Nei prossimi giorni è previsto un costante esaurimento dei deflussi in tutte le sezioni principali del fiume Po.
INTRUSIONE SALINA. L’andamento osservato delle portate del fiume Po ha limitato l’intrusione salina nei rami del Delta, i cui valori sono in linea con le medie mensili del periodo.
VOLUMI INVASATI NEI BACINI MONTANI. I volumi di acqua invasati nei bacini montani alpini e appenninici oggetto di monitoraggio sono pari a circa 892 Mm3, lievemente in crescita rispetto al mese precedente. In termini percentuali si tratta di circa il 56 % del volume massimo invasabile nel distretto del Po (pari a oltre 1600 milioni di mc).
Il dato è inferiore di circa il 3% rispetto alla media dei valori storici misurati dal 1997 al 2019 riferiti allo stesso periodo.
NEVE. L’accumulo nevoso risulta residuale e non sono previsti, a breve-medio termine, possibili apporti indotti dalla fusione del manto.
VOLUMI INVASATI NEI LAGHI REGOLATI. Il volume attualmente invasato nei grandi laghi supera la media del periodo di oltre il 100%, in aumento rispetto al mese precedente.
Questo è dovuto sostanzialmente ai recenti e intensi eventi meteorici verificatisi sulla catena alpina.
Il volume attualmente invasato nel distretto risulta pari a circa 942 Mm3, con il lago Maggiore a oltre il 95% del riempimento utilizzabile, il lago di Como al 70% e il lago di Garda al 66%.