Mercoledì, 20 Maggio 2020 11:55

Decreto liquidità, dati critici in Emilia Romagna. Qualche impresa getta la spugna. In evidenza

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Foto Francesca Bocchia per gazzettadellemilia.it - Bonus Monopattino Foto Francesca Bocchia per gazzettadellemilia.it - Bonus Monopattino

Nove imprese su 10 sono ancora in attesa dopo 40 giorni. Qualcuno getta la spugna.

A 40 giorni dal DPCM liquidità, quasi 9 imprese su 10, in Emilia Romagna, non hanno ancora ricevuto il finanziamento fino 25 mila euro. Il 7% rinuncia per la complessità della burocrazia. Questo in estrema sintesi il quadro che emerge da un sondaggio condotto dal Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna, realizzato mediante interviste rivolte ai responsabili degli Uffici Credito delle organizzazioni confederate del territorio.

"Dispiace dirlo ma il decreto liquidità è inutile se le banche non rispondono - spiega Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna nonché vice presidente vicario nazionale di Confartigianato Imprese -. La liquidità delle imprese e la loro capacità di fare investimenti per la ripartenza sono fondamentali. Per questo motivo è sconcertante che anche a fronte di una garanzia che proviene dallo Stato, le banche continuino a giocare di sponda, trincerandosi dietro un merito creditizio che ora non può essere l'unico metro di valutazione. Accanto a ciò, e come conseguenza, è davvero ora di dare un taglio alle lentezze della burocrazia. Così non si può più andare avanti".

"Questo provvedimento è diffusamente percepito come uno strumento insufficiente a garantire l'immediata immissione di risorse di cui le imprese hanno bisogno e in tempi brevi e a Parma chi ha fatto richiesta, alla data del sondaggio, non ha ancora visto erogato l'importo richiesto – dice Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Parma. Onestamente ritengo che le imprese abbiano bisogno di contributi a fondo perduto. Il decreto rilancio, che li contempla, non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e non vorremmo che i tempi di attuazione si allungassero troppo, abbiamo bisogno di interventi veloci e proporzionati alle perdite.

In particolare, per quel che riguarda il decreto liquidità nella nostra città, secondo l'indagine, l'atteggiamento delle banche nella interpretazione delle norme del decreto è percepito come più restrittivo rispetto alle intenzioni del legislatore. Il sondaggio ci dice che nessun prestito è stato ancora erogato a Piacenza, Parma, Bologna e Forlì.

Nel dettaglio, per quanto concerne le richieste di finanziamenti fino a 25 mila euro da parte di imprese che si sono rivolte agli Uffici Credito delle organizzazioni confederate di Confartigianato, si ha a disposizione un campione di circa 2.700 imprese interessate variamente distribuite sul territorio. Di queste in media l'80% ha poi effettivamente inoltrato la domanda per l'accesso al credito. Delle domande presentate, a oggi solo il 12% è stato erogato dagli istituti di credito, con una variabilità tra i territori che spazia appunto dallo 0% a Parma fino al 20% per i territori di Forlì, Ravenna e Rimini.

Tra queste imprese è stato osservato che circa il 7% rinuncia a portare a termine la pratica per via delle difficoltà incontrate. Gli istituti di credito impiegano mediamente 30 giorni per erogare un prestito, con significative differenze tra territori, che vanno da un tempo medio di attesa di 13 giorni di attesa a Ferrara e 16 giorni a Ravenna e Rimini, fino a 42 giorni a Bologna e 45 a Modena e Reggio Emilia.

 

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