Piacenza, 28 maggio 2018 - Oggi con l'inizio della tracimazione delle acque dell'invaso di Mignano (comune di Vernasca, Piacenza), la procedura di collaudo della diga, gestita dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, è entrata nella fase cruciale. Le acque infatti, dopo aver gradualmente riempito l'invaso nei giorni scorsi, sono arrivate a una quota tale da aver generato, come voluto dalla procedura, l'inizio dello sfioro controllato.
Raggiunta finalmente la quota di 337,80 metri sul livello del mare (con un volume di poco più di 11 milioni e mezzo di metri cubi) l'acqua verrà mantenuta a tale altezza per un periodo di stazionamento; in seguito il livello verrà abbassato gradualmente di 2 metri per poter tornare a 335,80 metri sul livello del mare (10 milioni circa di metri cubi), pari all'attuale quota autorizzata.
"Questo è un giorno importante per la provincia di Piacenza e per tutta la val d'Arda" -ha affermato Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza- "Finalmente restituiamo l'invaso, alla sua massima efficienza, a un territorio che ha cambiato il suo volto, la sua storia e la propria realtà, dopo la realizzazione della diga. Con grande orgoglio possiamo affermare che è stata gestita bene per quasi un secolo. Oggi siamo nelle condizioni di mantenere un'opera strategica, nonostante la storicità dell'invaso, con un'efficienza che è moderna".
"Il procedimento" – prosegue il Presidente a proposito della fase di collaudo –"è il risultato dello sforzo di tanti soggetti che sono riusciti a mettere a frutto il lavoro di più di un decennio di opere di ristrutturazione".
Le nuove potenzialità raggiunte della diga, una volta ottenuto l'esito positivo del collaudo, segneranno un'importante tappa nella vita della val d'Arda. Da una parte maggior forza alla funzione irrigua, e dunque sviluppo dell'economia, e dall'altra consolidamento di una funzionalità di contenimento delle piene a difesa dell'intero territorio.
Il collaudo dell'opera, condotto ai sensi dell'articolo 14 del DPR 1363/59, si è reso indispensabile, per testare il comportamento della diga, al termine di una lunga e significativa fase di lavori di ristrutturazione. E' fondamentale poterlo gestire in condizioni ordinarie e non durante eventi di piena.
La procedura di collaudo della diga di Mignano è diventata realtà grazie al significativo raggiungimento di un accordo fra le parti: la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Ufficio Tecnico per le dighe di Milano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, il Servizio Area Affluenti Po della nostra Regione, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po, la Commissione di Collaudo e la Prefettura di Piacenza.
Nelle prossime ore sono attesi diversi soggetti ministeriali e regionali: dalla Commissione Collaudo, da Roma, ai funzionari degli enti preposti.
La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata il 24 maggio del 1934.
In seguito, negli anni '69-'70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell'allora Genio Civile per l'inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente.
Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell'Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio, la richiesta di autorizzazione al collaudo.