La campagna commerciale 2016/17 del mais nazionale si è chiusa ad un prezzo medio di 176,17 euro/t, in aumento del 2,4% rispetto alla precedente annata.
Più nel dettaglio, il mercato ha mostrato un consistente e repentino calo delle quotazioni tra luglio e settembre 2016 in conseguenza dei livelli record dell'offerta e delle scorte mondiali, successivamente il prezzo si è lievemente rivalutato.
Per il 2017, le stime della produzione mondiale e delle scorte indicano un lieve calo annuo, rimanendo comunque su livelli considerevoli; il quadro produttivo non è comunque ben definito e gli aggiornamenti delle stime vengono ancora rivisti mensilmente indicando, soprattutto per gli USA, cali meno consistenti.
In tale contesto, unitamente anche alla abbondante disponibilità di granella dello scorso anno, i prezzi hanno mostrato a partire da luglio 2017 un costante decremento, passando dai 183,81 euro/t ai 173,03 euro/t di ottobre 2017.
Nonostante il buon risultato produttivo e la crescita delle scorte mondiali di soia nel 2016, la campagna 2016/17 ha mostrato una rivalutazione dei listini all'origine che hanno raggiunto un valore medio pari a 388,32 euro/t (+9,7% sul 2015/16); andamento questo da imputare in larga misura alla rivalutazione del dollaro osservata, seppur in maniera incostante, a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno.
Con l'esordio dell'attuale campagna il mercato ha mostrato segni di cedimento, i prezzi sono scesi a 374,25 euro/t a ottobre 2017 contro 420 euro/t dello scorso luglio. Anche per questo prodotto la dinamica produttiva globale nel 2017 non appare ancora ben definita, l'offerta e le scorte vengono indicate in flessione ma per gli USA, primo produttore ed esportatore, le stime indicano una crescita di entrambe le variabili.
(Ismea novembre 2017)