Di Paolo Errani – Roma 4 aprile 2017 - Secondo uno studio pubblicato di recente dal World Energy Council ("Variable Renewables Integration in Electricity Systems 2016 – How to get it right")
con il supporto del Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI, società italiana di testing e consulenza ingegneristica) "le energie rinnovabili, incluso l'idroelettrico, contano a livello mondiale per il 30% del totale della capacità di generazione installata e per il 23% della produzione totale di energia elettrica e con nuove tecnologie, nuove prassi operative e policy aggiornate ci può essere un incremento ulteriore."
Tali risultati nell'immaginario collettivo potrebbero facilmente essere associati a sterminati campi fotovoltaici o foreste di pale eoliche.
In realtà, esaminando la ripartizione per fonte rinnovabile della produzione di elettricità, si scopre che il ruolo dell'idroelettrico è ben saldo al 70%, seguito a grande distanza dal 16% dell'eolico, dal 9% delle biomasse e dal 5% del fotovoltaico. (Percentuali calcolabili da quelle del grafico qui sotto, che è fornito dalla rete di esperti e portatori di interessi nel campo delle rinnovabili riuniti sotto il nome di REN21.)

Fig.1 Ripartizione per fonte energetica della produzione di elettricità a livello mondiale. Stime a fine anno 2015. Fonte: Renewables 2016 Global Status Report, Renewable Energy Network for the 21st Century (REN21), 2016.
Se poi si considerano i consumi energetici mondiali nel loro complesso, ossia tenendo conto anche di quelli ad oggi non ancora alimentati dall'elettricità (e.g. riscaldamento degli edifici, acqua calda sanitaria, cottura dei cibi, ecc.), ecco che il ruolo delle biomasse diviene preponderante.
Infatti, quando parliamo di "energia rinnovabile" senza meglio specificare, c'è un buon 50% di probabilità che stiamo parlando di legna e sottoprodotti di agricoltura ed allevamento!
È un dato di fatto di cui abbiamo già discusso in occasione del Workshop di Ekoclub presso la manifestazione Fare i conti con l'Ambiente-Ravenna2016.
Per la precisione le fonti rinnovabili oggi come oggi coprono circa il 19% dei consumi energetici globali. E di tale percentuale ben più del 50% è dovuto alle biomasse, di cui la gran parte sono legna e sottoprodotti di agricoltura ed allevamento; mentre l'idroelettrico vale un buon 20%. Le altre fonti rinnovabili hanno solo un ruolo marginale.

Fig. 2 Copertura percentuale dei consumi energetici mondiali. Stime a fine anno 2015. Fonte: Renewables 2016 Global Status Report, Renewable Energy Network for the 21st Century (REN21), 2016.
Infine, è interessante notare che, sempre secondo le stime del REN21, confrontando i dati 2013-2014 con quelli 2014-2015 le rinnovabili hanno conquistato in un anno appena lo 0,1% della copertura dei consumi energetici mondiali, senza minimamente scalfire il ruolo dei combustibili fossili, ma limitandosi a sottrarre tale fettina di mercato alla produzione elettronucleare.
Insomma, c'è ancora molto lavoro da fare!
(Ekoclub International - sezione Energia)