Giovedì, 04 Luglio 2013 12:52

Bilancio del Comune di Modena: l'insoddisfazione delle Associazioni Imprenditoriali

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Modena, 4 luglio 2013 -

"Prendiamo atto del voto di approvazione da parte del Consiglio Comunale, del bilancio 2013 – esordiscono i presidenti di Cna, Confcommercio, Confesercenti, Lapam della città di Modena – ma ci pare che il tanto sbandierato obiettivo di non aumentare tasse e tariffe non sia stato rispettato.

"Infatti – dichiarano i quattro presidenti – se nel 2012, con l'IMU, l'imposizione sugli immobili produttivi è raddoppiata, quest'anno l'aumento del 13,4% della Tares sosterrà un ulteriore incremento dell'imposizione fiscale. Tutto questo malgrado la nostra reiterata e decisa richiesta di un azzeramento (o, quanto meno, dimezzamento) dell'aumento dell'aliquota di competenza del Comune e del Gestore, ossia quel 3,4% aggiuntivo rispetto al 10% di iva che le imprese non potranno più scaricare. Una richiesta giustificata dal fatto che rimane inspiegabile un aumento dell'imposta sui rifiuti a fronte di una minore utilizzazione del servizio, visto che l'andamento negativo del Pil modenese certifica una diminuzione dei rifiuti prodotti dalle imprese".

"Anche i 125.000 euro che il Comune intende mettere a disposizione del mondo produttivo – continuano i presidenti - per far pesare meno l'aumento della Tares (ancora da decidere se spalmandoli su tutte le imprese, con il risultato di abbassare l'aliquota di neppure l'1%, o per casi di particolari difficoltà aziendali, rispetto ai quali non è ancora chiaro chi decide i criteri di identificazione) ci lascia comunque con il dubbio che ancora una volta non si approfondisca una concreta rivisitazione dei contratti in essere con i gestori, ma si tamponino le falle cercando risorse aggiuntive".

"Sempre sul fronte della tassazione locale - puntualizzano i presidenti - per mesi abbiamo chiesto invano che venisse abbassata la quota percentuale di applicazione dell'IMU sugli immobili produttivi (in alcuni casi negli ultimi anni quasi raddoppiata), perché un'aliquota che supera il 10 per mille su un'immobile che serve a produrre, dove si crea e si offre lavoro, ci sembra assolutamente sproporzionata e tale da minacciare seriamente finanche la sopravvivenza stessa delle attività economiche". Sarebbe stato un bel segnale di attenzione al mondo imprenditoriale se l'Amministrazione avesse tenuto conto delle considerazioni espresse dalle Associazioni di categoria riducendo le aliquote Imu degli immobili utilizzati nell'attività dell'impresa. "Un segnale concreto e tangibile, perché lo 0,01% dell'anno scorso alle imprese sembra più una presa in giro. Speriamo che le modiche annunciate dal Governo vadano davvero in questa direzione".

"Abbiamo sostenuto che è indispensabile contenere la spesa – proseguono i presidenti – continuiamo a credere che ci siano ulteriori spazi di taglio dei costi nell'ambito dei cosiddetti "incarichi esterni" – che riguardano in particolare gli uffici tecnici - nei settori "cultura" e "sport", ma anche in specifici settori amministrativi interni. Per la gestione dei teatri, biblioteche, musei, ecc."
"Così come i costi per affitti propri del Comune; per quelli pagati per terzi (enti, associazioni ecc.), per consumi di energia, gas, acqua delle sedi pubbliche. Così come riteniamo sia urgente aprire maggiormente al mercato e praticare politiche più spinte di sussidiarietà per i servizi standard, in modo da avere una più virtuosa collaborazione/integrazione tra pubblico e privato".

"Ribadiamo quanto sia indispensabile – precisano i rappresentanti delle Associazioni modenesi - imprimere una più decisa accelerazione ai processi di gestione associata dei servizi e delle funzioni amministrative, almeno sulle politiche fondamentali, come ad esempio la polizia municipale, i servizi di manutenzione, i servizi tecnici".
Un capitolo annoso è poi rappresentato dalla burocrazia. Quindi, un impegno non rinviabile è "semplificare", attribuendo un ruolo centrale all'autocertificazione, al principio della responsabilità, alle verifiche sul merito, ai tempi di risposta certi".

"Crediamo inoltre – sottolineano i quattro dirigenti associativi – che assieme alle misure per la riduzione della spesa, sia indispensabile agire per stimolare, favorire (e quindi non frenare/ostacolare con gli eccessi della burocrazia) il rilancio dell'economia locale, la nascita di nuove iniziative imprenditoriali e lo sviluppo delle imprese già operanti sul mercato. Solo così si potrà interrompere la spirale recessiva. Solo così si produrranno nuove risorse per la PA, nuova occupazione e più redditi per le famiglie".

"Inoltre registriamo che – dicono gli esponenti di Confesercenti, Cna, Lapam e Confcommercio – è stata introdotta la tassa di soggiorno che noi riteniamo un grave errore, perché stride in modo evidente con tutti gli investimenti e tutto il lavoro fatto in questi anni per rafforzare l'identità turistica del nostro territorio".

"Queste sono solo alcune delle proposte inviate all'Amministrazione dalle nostre Associazioni – concludono i Presidenti di Confesercenti, Cna, Lapam e Confcommercio – ci sarebbe piaciuto poterci confrontare prima dell'approvazione del Bilancio 2013, non è stato possibile, ma auspichiamo che per il Bilancio 2014, stante che siamo già a giugno, venga attivato un vero approfondimento di merito. Siamo conviti di poter dare una mano al Comune e crediamo di non essere noi un ostacolo".

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)