La nota di Pino Agnetti, promotore dell'appello "Parma non è una discarica. Rifiutiamoci!". Agnetti: "Siamo gli unici a chiedere un cambiamento radicale sul fronte dei rifiuti". -
Parma, 29 settembre 2015 -
"Avere raggiunto e superato le 2.000 firme in poche settimane rappresenta un risultato del tutto insperato per una campagna nata unicamente "dal basso" e che non ha ricevuto, né cercato l'appoggio di nessuno. Se non quello dei cittadini di ogni idea ed estrazione sociale a cui attraverso il mio appello ho inteso dare ancora una volta voce. Nel frattempo, la situazione sul fronte dei rifiuti a Parma è ulteriormente degenerata. Ciò anche a causa di una serie di interventi puramente "pubblicitari" quali le ormai famose "casette". Che nessuno utilizza, ma che in compenso graveranno sempre sulle nostre tasche al pari di un altro "flop annunciato come "l'ecowagon". In questa stessa linea alla "non vedo e non sento", ma spreco (soldi pubblici) e getto fumo negli occhi (dei cittadini), si inserisce anche il recente premio per il Comune più virtuoso in tema di rifiuti ritirato dall'assessore Folli. Un riconoscimento che, in realtà, sa di sonora beffa per i parmigiani costretti ogni giorno di più a vivere in una città ridotta a una pattumiera a cielo aperto. Su questo come su altri fronti, Parma si trova dunque in pieno "codice rosso" e non è chiedendo dei semplici correttivi - tipo l'introduzione dei "cassonetti intelligenti"- che si può pensare di cambiare davvero le cose. Il problema può essere risolto solo affrontandolo nelle sue molteplici facce: dalle bollette astronomiche (tanto più inaccettabili considerando anche la presenza del termovalorizzatore o inceneritore che dir si voglia) agli orari e alle modalità della raccolta; dal decoro urbano all'igiene pubblica, per finire con un diverso approccio anche sul terreno della prevenzione e della repressione dei comportamenti incivili. Minacciare infatti nuove sanzioni contro chi non sa più come e dove mettere i rifiuti di casa, mentre al termine del mercato bisettimanale della Ghiaia i dintorni della Pilotta si trasformano in una scena di degrado orripilante dà la misura di una politica anche in questo caso completamente sbagliata e inadeguata. Ciò che pertanto noi chiediamo è un radicale cambiamento di "sistema" in fatto di raccolta differenziata. Che, pur da salvaguardare come filosofia di base, va però adeguata e sviluppata evitando di farne un obiettivo astratto a cui sacrificare ogni volta gli interessi e i bisogni quotidiani della gente. Siamo gli unici a Parma a chiedere questo e continueremo a farlo finché non sarà davvero possibile additare la nostra città come un modello da seguire e da imitare. Per il momento, siamo diventati solo l'esempio, tristissimo e amaro, di come si possa ridurre una delle più belle città d'Italia e d'Europa a una discarica! Una vergogna e un danno anche d'immagine enormi e che i parmigiani non possono più tollerare. Con l'orgoglio che ci deriva dall'essere stati i primi a dire "no!" e dall'avere a cuore solo il bene di Parma, noi pertanto andiamo avanti."
Pino Agnetti, promotore dell'appello "Parma non è una discarica. Rifiutiamoci!"
Numero firmatari dell'appello: 2.005