Nel 2013 ricavi per 3,8 milioni di euro, 2,8 milioni ai soci: la Cantina Settecani di Castelvetro brinda ai risultati di bilancio -
Modena, 9 settembre 2014 -
È cominciata la vendemmia, e intanto la Cantina Settecani di Castelvetro brinda ai risultati di bilancio. Nell'esercizio 2013/14 la cooperativa vitivinicola aderente a Confcooperative Modena ha realizzato ricavi per 3,86 milioni di euro, con un aumento del 15 per cento rispetto all'esercizio precedente. «Grazie soprattutto al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e alla crescente richiesta di Pignoletto, l'anno scorso abbiamo venduto 944.761 bottiglie (+3 per cento sul 2012) - afferma il presidente della Cantina Settecani Paolo Martinelli – È aumentata anche la vendita di vino sfuso in damigiana, arrivata a 480 mila litri (+6 per cento rispetto al 2012/13)».
L'anno scorso la Cantina ha lavorato, trasformato e commercializzato 48.304 quintali di uva. Da sottolineare che il valore attribuito al conferimento ha superato la cifra di 2,8 milioni di euro, con un prezzo medio al quintale che supera i 56 euro: è il quinto aumento consecutivo (nel 2008/2009 il prezzo medio era stato di 31,76 euro). «È una grande soddisfazione poter riconoscere ai nostri 200 soci un prezzo che li ripaga degli sforzi compiuti per coltivare uve di qualità – aggiunge il vicepresidente della Cantina Settecani Andrea Chierici – Grazie al lavoro dei soci possiamo produrre vini di qualità che la nostra cantina riesce a valorizzare, nonostante siamo la cooperativa più piccola e quella più a sud della via Emilia. Negli ultimi dieci anni abbiamo investito 1,7 milioni di euro per potenziare produzione, promozione e commercializzazione».
I risultati di bilancio della Settecani sono commentati positivamente dal presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco. «Il settore vitivinicolo cooperativo è in buona salute, come conferma anche l'andamento delle altre cantine nostre aderenti. L'intero movimento cooperativo – ricorda De Vinco - coltiva il 70 per cento delle uve e produce il 90 per cento dei Lambruschi modenesi. Siamo bravi a produrre, ora si tratta di compiere un ulteriore salto di qualità e – conclude il presidente di Confcooperative Modena - raggiungere i consumatori di tutto il mondo che vogliono mangiare e bere italiano».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)
Successo di pubblico e di espositori al SANA 2014. Cresce il BIO e con esso il SANA che, insieme a Bologna Fiere, curerà l'area tematica del biologico a EXPO 2015.
Bologna, 9 settembre 2014 –
Crescono i numeri del "BIO" in Italia e di pari passo sono in crescita i numeri del SANA 2014, la kermesse bolognese dedicata al mondo del biologico e della biodiversità, che chiude i battenti proprio oggi.
Inaugurata sabato scorso dal Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, è stato dato l'annuncio che sarà proprio BolognaFiere con SANA a curare all'Expo 2015 l'area tematica del biologica e della biodiversità.
"BolognaFiere avrà la responsabilità di realizzare l'area del biologico e della biodiversità all'Esposizione Universale 2015, dedicata al grande tema "Nutrire il Pianeta" – ha dichiarato il Presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli nel suo intervento al convegno inaugurale di Sana. "Un traguardo che ci riempie di legittima soddisfazione per aver visto riconosciuto il ruolo di BolognaFiere come partner esclusivo di EXPO 2015 per il biologico e la biodiversità. Sarà un appuntamento di straordinaria importanza per tutto il settore di riferimento ed anche per il ruolo di Bologna di Città del Cibo, in chiave innanzi tutto di cultura dell'alimentazione di qualità, sostenibile e sicura".
620 espositori e un incremento del 15% rispetto il 2013, SANA 2014, ha dimostrato di avere le carte in regola per assumere il ruolo affidato nell'ambito dell'esposizione mondiale del 2015. Un incremento considerevole se messo in relazione alla crisi economica che sta travolgendo la maggior parte dei settori economici nazionali e più nello specifico degli eventi eventi fieristici. A sottolineare, ancor più marcatamente, l'importanza della manifestazione bolognese viene dall'apprezzamento internazionale che, in questa circostanza, ha visto aumentare del 40% la presenza di espositori esteri.
L'interesse verso il biologico quindi è in costante crescita e non dal solo punto di vista alimentare. Sta crescendo infatti il numero di soggetti che stanno radicalmente modificando gli stili di vita per adeguarsi a consumi "green" o "ecofriendly" in ogni comparto della propria vita di consumatori. L'alimentazione innanzitutto ma anche la cosmesi, l'attività sportiva, l'arredamento per finire anche alle costruzioni abitative.
Se, fino a pochi anni fa, il consumo di alimenti biologici era strettamente limitato al consumo domestico, negli ultimi anni, stando ai dati dell'Osservatorio SANA curato da Nomisma - su incarico di BolognaFiere e in collaborazione Federbio - sempre maggiore è il consumo fuori dalle mura domestica e il 2% ha dichiarato di consumo frequente fuori dalle mura domestiche.
Nonostante tutto, quindi, per il terzo anno consecutivo cresce in Italia la percentuale di consumatori di alimenti a marchio bio: nel 2014 è salita infatti al 59% sui consumatori totali registrando un netto incremento sia rispetto al 54,5% del 2013 (+ 4,5%) sia rispetto al 53,2% del 2012 (+ 5,8%). Solo il 41% degli italiani, ben al di sotto quindi della metà della popolazione del nostro paese, dichiara di non aver mai acquistato un prodotto bio negli ultimi dodici mesi. Tra chi invece nello stesso periodo ha fatto almeno un acquisto a marchio bio, il 37% dichiara di consumare prodotti bio almeno 1 volta alla settimana, il 22% ogni giorno.
In sintesi il biologico, visti numeri di consumi ma anche di terreni destinati a queste specifiche coltivazioni (+13% di superficie coltivata secondo Coldiretti nel corso del 2013), è una grande opportunità per il nostro Paese. La conferma viene dal Ministro Martina che durante il convegno inaugurale ha sottolineato che "I numeri ci dicono che il biologico è una grande opportunità per l'agricoltura italiana e per tutto il paese - ha aggiunto. Basta vedere cosa è accaduto negli ultimi anni per capire quanto futuro c'è nel settore biologico italiano. Qui c'è una forza straordinaria. Il fatto di poter annunciare la collaborazione tra questa esperienza e Expo Milano 2015 è un ulteriore tassello di quel progetto a cui stiamo dedicando tante energie per raccontare in Expo l'esperienza agroalimentare italiana".
Da quest'anno si sono anche spalancate le porte alle nuove tendenze che vanno a consolidarsi e il SANA si è trasformato nel palcoscenico ideale di NUCE INTERNATIONAL, il salone internazionale per l'industria nutraceutica, cosmeceutica, dei functional food & drinks e degli health ingredients, e di FOOD -ING INTERNATIONAL, evento dedicato agli ingredienti per tutti i settori dell'industria alimentare e delle bevande. Due esposizioni rigorosamente B2B, realizzate in collaborazione con Smartenergy srl.
Al SANA quindi il settore ha dato, ancora una volta, dimostrazione di capacità autorigenerative dimostrando un fermento difficilmente confrontabile con altri.
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I Numeri del BIO in Italia
ABSTRACT INDAGINE OSSERVATORIO SANA 2014
A CURA DI NOMISMA
Non si arresta l'interesse per il bio: la domanda cresce a doppia cifra sia in termini di vendite che di famiglie acquirenti. Tutto ciò a dispetto della crisi economica che non dà tregua e frena drammaticamente i consumi alimentari totali (le vendite al dettaglio segnano un -0,7% in termini tendenziali nei primi 6 mesi 2014).
I prodotti a marchio bio continuano a raccogliere grandi consensi: a rivelare perché è la Consumer Survey1 dell'Osservatorio SANA 2014, curata per il terzo anno consecutivo da Nomisma, su incarico di BolognaFiere e in collaborazione con Federbio. Lo studio realizzato da Nomisma fa il punto sul modello di consumo di prodotti alimentari biologici in Italia, evidenziando motivazioni di acquisto, profilo degli acquirenti bio, nuovi trend.
LA PROPENSIONE AL BIO NEI DIVERSI TARGET E IL NUMERO DI FAMIGLIE ACQUIRENTI
Il tasso di penetrazione, cioè la quota di famiglie che negli ultimi 12 mesi ha acquistato in almeno 1 occasione un prodotto alimentare a marchio bio, sale dal 53% del 2012 al 59%; questo significa che in corso d'anno 6 famiglie italiane su 10 (poco meno di 15 milioni di nuclei familiari) hanno acquistato almeno 1 volta un prodotto biologico.
Cresce il numero di famiglie acquirenti (in soli 2 anni oltre 2 milioni di nuclei familiari in più hanno acquistato bio in almeno una occasione) e aumenta la spesa destinata al Bio (la spesa pro-capite degli italiani è di 39€, solo nel 2011 era pari a 28€; il bio incide sul totale della spesa alimentare per circa il 2%, ma, solo 10 anni fa la quota era di qualche centesimo di punto percentuale).
Diversi sono fattori che incidono sulla propensione all'acquisto di prodotti a marchio biologico: il reddito (il tasso di penetrazione è più alto nelle famiglie con reddito mensile familiare medio-alto - 69%), la presenza di figli in età pre-scolare (69%), un elevato titolo di studio del responsabile degli acquisti alimentari della famiglia (67%). Ma non vi sono solo fattori socio-demografici ad influenzare la propensione al bio ma anche stili di vita: chi fa esercizio fisico/sport (62%), la raccolta differenziata dei rifiuti (61%) ma soprattutto chi è vegetariano o vegano (78%) o, in generale, chi ha disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta (68%).
Sul totale delle famiglie acquirenti, il 59% è un frequent user: nel 22% delle famiglie si consuma bio con grande regolarità (quotidianamente o quasi); a tale quota va aggiunta la componente di nuclei familiari dove il consumo bio avviene "almeno 1 volta a settimana" (37%). I prodotti ortofrutticoli freschi si confermano la categoria su cui ricade il maggiore interesse del consumatore italiano: oltre il 70% delle famiglie acquirenti dichiara di aver acquistato frutta e verdura a marchio bio in almeno una occasione negli ultimi 12 mesi. Grande successo riscuotono anche uova (57%), yogurt (50%), olio extra vergine d'oliva (49%), marmellate (45%), miele (35%). Tra gli acquirenti, importante è la penetrazione anche del vino (22%).
CANALE DI ACQUISTO PREVALENTE DI PRODOTTI BIO: GDO VS RETAIL SPECIALIZZATO
Chi acquista bio con più frequenza nella GDO (58% delle famiglie acquirenti di prodotti bio) lo fa più per comodità ("faccio la spesa bio e non bio in un'unica spedizione" - il 44% adduce tale motivazione) che per convenienza (17%). Per chi acquista bio soprattutto nella GDO, le promozioni si confermano un fattore determinante: il 12% entra nel punto vendita con la decisione già presa grazie alla consultazione del volantino promozionale e un ulteriore 28% valuta le offerte promozionali sul bio presenti sugli scaffali. A questo target, si aggiunge un 29% che decide cosa acquistare prima di entrare in iper e super, perché ha abitudini di acquisto di prodotti bio piuttosto consolidate.
Chi preferisce i negozi specializzati per fare la spesa bio lo fa soprattutto per l'assortimento offerto (il 55% indica tale motivazione come prevalente), in termini di ampiezza ("trovo tutte le categorie di prodotti bio che mi interessano" – 27%), di profondità ("trovo tutte le marche dei prodotti bio che mi interessano" - 11%) o su specifiche categorie ("trovo una buona scelta anche nel fresco" – 10%; "trovo anche prodotti bio e naturali non alimentari" – 7%). Tra le altre motivazioni, è rilevante la fiducia che il consumatore ripone nei prodotti offerti dai negozi specializzati in prodotti bio (23%).
TENDENZE 2015
Non vi sono segnali di inversione di tendenza nemmeno per il 2015: le previsioni di spesa per prodotti alimentari a marchio bio sono segnalate in crescita per il 19% degli attuali acquirenti; un ulteriore 70% ritiene che manterrà stabile la spesa. La quota di chi prevede una spesa bio in contrazione (solo l'11% degli attuali acquirenti) sarà probabilmente compensata dalla capacità di attrazione di nuovi consumatori: il 32% di chi oggi non acquista si dichiara propenso alla sperimentazione, soprattutto se le marche dei prodotti preferiti inserissero una linea bio e se fossero in assortimento nei negozi abitualmente frequentati.
QUALI ALTRE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA?
Il biologico ha opportunità di crescita anche away from home. L'interesse non si ferma infatti solo al consumo domestico: l'indagine Nomisma-SANA mette in evidenza che il 14,5% degli italiani ha avuto negli ultimi 12 mesi almeno una occasione di consumare un pasto (prima colazione, pasto, cena) presso un locale che offre alimenti biologici. Il 2% degli italiani consuma spesso pasti bio fuori casa, il 9,5% lo ha fatto ogni tanto mentre il 3% ha avuto solo 1 occasione di consumo fuori casa. La possibilità di consumare un pasto sano al di fuori delle mura domestiche è un altro ambito per incentivare la nascita di una nuova offerta mirata per la ristorazione.
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I Numeri del SANA 2014
5 padiglioni dedicati
620 espositori (+15% totale e +40% esteri)
Campagna 2014: consegnato il 58,55% del pomodoro contrattato. Ospite l 'assessore regionale Rabboni al quale il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari ha consegnato una targa come forma di ringraziamento -
Parma, 8 settembre 2014 -
Il punto sulla campagna
Si è lavorato intensamente nel mese di agosto, specie nell'ultima settimana del mese, nell'area del pomodoro da industria del Nord Italia. I dati resi noti dall'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia mostrano che, solo tra il 25 e il 31 agosto, è stato consegnato il 13,40% del pomodoro contrattato, un valore record davvero elevato nell'arco di una sola settimana per il territorio del Nord Italia che ha permesso a fine mese di raggiungere la quota complessiva del 58,55% di pomodoro consegnato rispetto a quanto contrattato.
Resta il problema delle basse rese di trasformazione con un brix medio ponderato del 4,59, in calo rispetto al dato della media triennale del medesimo periodo di 4,97, per cui, a parità di materia prima consegnata, si ottiene in media circa un 10% in meno di prodotti finiti rispetto agli standard.
"La campagna 2014 – commenta l'Oi – è stata condizionata negativamente dal maltempo e, in particolare, delle continue e abbondanti piogge succedutesi per tutta l'estate. Nonostante fosse iniziata con i migliori auspici - con una contrattazione anticipata e con una programmazione delle superfici in risposta al fabbisogno delle imprese di trasformazione del territorio nonché con un buon clima nel periodo dei trapianti – la campagna è stata contraddistinta da diverse difficoltà agronomiche che i produttori si sono trovati a fronteggiare in campo, al fine di garantire la raccolta di un prodotto di qualità nel rispetto della produzione integrata. Continua l'impegno delle Organizzazioni di produttori per garantire le consegne alle imprese di trasformazione nei tempi programmati e nel rispetto dei contratti stipulati, ma vista la situazione attuale sembra lontano il raggiungimento dell'obiettivo della trasformazione di 2,4 milioni di tonnellate. Le problematiche della campagna 2014 stanno comportando difficoltà sia al comparto della produzione che della trasformazione e le condizioni meteo dei primi giorni di settembre, ancora contraddistinti dal maltempo, non hanno permesso un miglioramento generale della situazione".
Il messaggio di Rabboni: "Oi fondamentale per il futuro del pomodoro"
In occasione dell'ultimo comitato di coordinamento con l'aggiornamento sui dati e sull'andamento della campagna 2014 l'Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia ha ospitato l'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia Romagna Tiberio Rabboni al quale il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari ha consegnato una targa come forma di ringraziamento per l'impegno da sempre dimostrato per la filiera del pomodoro, anche da parte di tutta la struttura dell'assessorato regionale dell'Emilia-Romagna che ha promosso forme di aggregazione e integrazione e strumenti per la competitività per le filiere agroalimentari.
Proprio Rabboni ha evidenziato l'importante ruolo che assumerà sempre di più l'Oi, a seguito delle decisioni prese con la nuova Pac, per garantire il futuro del pomodoro da industria nel Nord Italia.
"Nell'ambito della definizione degli aiuti accoppiati - ha dichiarato Rabboni – al pomodoro da industria sono stati assegnati solo 11.245.000 euro/annui, ossia circa 160 euro ad ettaro: una cifra non alta. Il pomodoro da industria meritava certamente di più. Si sarebbe dovuto tenere conto dei differenti costi di produzione che si sostengono in Italia rispetto agli altri paesi europei dove l'aiuto accoppiato è stato adottato con importi decisamente più significativi. L'Emilia Romagna ha guidato la cordata a sostegno del pomodoro da industria.
Sarà dunque fondamentale da parte dell'Oi strutturare, con le altre regioni in cui si produce pomodoro da industria nel Nord Italia, un'azione da mettere in campo nel 2017, quando è prevista la verifica degli impegni assunti in merito agli aiuti accoppiati sulla base dell'andamento dei mercati, presentando dati a sostegno di un necessario adeguamento degli importi degli aiuti per il pomodoro".
Le note positive arrivano dai nuovi regolamenti europei per Op, Aop e Oi che rafforzano il ruolo di queste tre forme di aggregazione. "A breve gli stati membri – ha aggiunto Rabboni – dovranno decidere se le Oi istituite con legislazione nazionale potranno essere considerate omologhe di quelle previste con legislazione europea. L'Italia non ha ancora preso decisioni in merito, nel frattempo come Regione abbiamo già predisposto il provvedimento per l'omologazione delle Oi nate con legislazione regionale, tra cui quella del pomodoro da industria del Nord Italia che rimarrà a tutti gli effetti riconosciuta a livello europeo".
Infine l'assessore si è soffermato sul Psr, in attesa dell'approvazione definitiva di Bruxelles e della firma dell'accordo di partenariato tra Ue ed Italia per monitorare l'uso delle risorse. "Il Psr – ha concluso Rabboni - per la prima volta riconosce il ruolo dell'Oi e la individua come beneficiario diretto di alcune tipologie di interventi e finanziamenti così come beneficiario indiretto visto che si riconosce, nella presentazione di un progetto, una posizione prioritaria alle imprese che fanno parte di un'Oi. Sul fronte dei benefici diretti figurano gli ambiti della ricerca per innovazione in termini di competitività e di sostenibilità ambientale della filiera. L'Oi potrà creare un gruppo operativo per l'innovazione sul pomodoro, anche su scala interregionale, mettendo insieme imprese, centri di ricerca ed università. Altro campo di finanziamenti diretti all'Oi riguarda il supporto alla filiera con osservatori, analisi economica, raccolta informazioni, conoscenza del potenziale produttivo, analisi di mercato, ricerca di nuovi mercati, organizzazione logistica, supporti informativi e informatici, sistemi di autocontrollo, animazione della relazione tra componenti della filiera, definizione di regole condivise, supporto per educazione ambientale, alimentare e sostenibilità sociale con finanziamenti sino al 70% degli importi ammessi da 50mila a 200mila euro. Servirà certamente un'azione coordinata per sfruttare al meglio queste opportunità a favore del comparto del pomodoro da industria".
(Fonte: ufficio stampa OI Pomodoro da Industria Nord Italia)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 36 8 settembre 14
SOMMARIO Anno 13 - n° 36 8 settembre 14 (Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)
1.1 editoriale In equilibrio sul precipizio
3.1 alimentazione Il grano khorasan KAMUT® presente al SANA 2014
4.1 crisi pesche e nettarine Crisi Russa: da ripensare a livello europeo
4.2 bonifica CER: attività di ricerca a sostegno dell'agricoltura terremotata
5.1 Lattiero caseario Il difficile momento dei derivati del latte
6.1 crisi russa Una rete di sicurezza UE per il latte
6.2 latte, la rete USA La rete di Protezione USA per il latte
7.1 #myER_KitchenStories Emilia Romagna, dalla tavola al web.
9.1 festival prosciutto Prosciutto e piadina? Sono baci e abbracci
9.2 assica L'evoluzione dei valori nutrizionali dei salumi
10.1 occupazione agricola Aumento record di assunzioni in agricoltura
Dal 6 al 9 settembre showcooking con degustazioni a cura del laboratorio Cibosano di Bologna e un incontro sullo studio legato alla sensibilità al glutine, condotto dall'Università di Firenze e pubblicato dal British Journal of Nutrition, con la presenza di Bob Quinn.
Milano, 1 settembre 2014 – Il grano khorasan KAMUT® è fra i protagonisti di SANA 2014, il salone internazionale del biologico e del naturale che si tiene dal 6 al 9 settembre a BolognaFiere. L'azienda Kamut Enterprises of Europe, che coltiva questo antico cereale secondo metodo bio, ha uno stand dedicato (E34) nel padiglione 33 in cui è possibile degustare una gustosa varietà di prodotti garantiti dalla filiera del marchio KAMUT®.
Ogni giorno allo stand del grano khorasan KAMUT® il laboratorio Cibosano di Bologna preparerà piatti vegetariani - dall'antipasto al dolce - con l'utilizzo dell'antico cereale, ideali da riproporre anche a casa, secondo la tradizione mediterranea e con un pizzico di fantasia gastronomica rubata qua e là per il mondo. La protagonista degli showcooking sarà Laura Cacciari, un'appassionata della cucina casalinga, sana, bio e genuina, ma con ispirazione e ingredienti internazionali.
Inoltre, per approfondire i recenti studi scientifici pubblicati sul British Journal of Nutrition, che dimostrano come il consumo di prodotti a base di grano khorasan KAMUT® permetta di alleviare i sintomi di una malattia cronica come la Sindrome del Colon Irritabile, domenica 7 settembre alle ore 11.30 presso la Sala Valzer del padiglione 33, si terrà una conferenza a tema: "I prodotti a base di grano khorasan KAMUT® riducono i sintomi della sensibilità al glutine (IBS)".
All'incontro parteciperanno Bob Quinn, Presidente di Kamut International, e gli autori dello studio: il Prof. Stefano Benedettelli, la Dott.ssa Anne Whittaker e il Dott. Francesco Sofi, dell'Università di Firenze.
Lo sapevi che ... ?
KAMUT® è il nome del marchio registrato per contraddistinguere una specifica ed antica varietà di grano e per garantirne determinate caratteristiche. Lo scopo di questo marchio registrato è "certificare" la pura e antica varietà di grano khorasan, coltivata secondo il metodo dell'agricoltura biologica, mai ibridato né incrociato, e con elevati standard qualitativi. KAMUT®, infatti, significa garanzia di alta qualità in biologico di un antico cereale riscoperto e reintrodotto sul mercato e nelle diete dall'azienda Kamut International.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Kamut Enterprises of Europe
Ketchum
Sonia Silvani – Tel. 02 624119.77 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sara Pecchielan – Tel. 02 624119.22–
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Federica Villa – Tel. 02 624119.31 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Crisi pesche e nettarine - Rabboni: "pronti ad attivare i ritiri straordinari decisi dalla Ue. Previsto anche un contratto tipo per velocizzare le operazioni. Ma la gestione delle crisi di mercato va ripensata a livello europeo".
Bologna - Il regolamento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine che stanzia complessivamente 29 milioni di euro per i ritiri e 3 per la promozione, è stato al centro di due incontri a Bologna il 29 agosto scorso convocati dall'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni per fare il punto con le Organizzazioni di produttori e le rappresentanze regionali del mondo agricolo.
"L'Emilia-Romagna – ha detto Rabboni – è pronta a cogliere al meglio questa opportunità anche perché è una delle poche regioni europee che vanta nel settore esperienze, risultati e sistemi operativi funzionanti. Nella riunione abbiamo deciso di stilare un contratto tipo regionale per garantire un'applicazione veloce e facilitata del provvedimento europeo anche per le aziende agricole che non fanno parte di Organizzazioni di produttori. Resta il rammarico per una gestione delle crisi di mercato ancora una volta inadeguata rispetto a necessità, tempi e risorse. Superata questa emergenza occorrerà ripensare tutta la materia. Chiederemo al Ministero di attivarsi in questo senso presso la Commissione europea. Come Emilia-Romagna siamo pronti a dare il nostro contributo."
Il provvedimento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine prevede risorse sia per i ritiri a scopo benefico (distribuzione agli indigenti) sia per altre destinazioni (energia rinnovabile e distillazione); si rivolge sia alle Organizzazioni dei produttori, che alle aziende agricole non socie e stabilisce una retroattività dall'11 agosto. Per il prodotto destinato agli enti benefici è prevista la concessione di un aiuto del 100% sia alle Op che alle aziende non socie; per gli altri tipi di destinazione l'importo sarà pari al 75% per le imprese socie Op e al 50% per quelle non socie.
L'incontro è servito anche per affrontare il tema del provvedimento europeo che stanzia 125 milioni di euro a fronte del blocco delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari deciso dal Governo Russo. "Il regolamento sarà operativo nei prossimi giorni – ha sottolineato Rabboni - ed essenziale sarà la tempestività con cui i produttori si attiveranno. Mentre il provvedimento sulle pesche e nettarine riguarda poche regioni italiane e spagnole, quello sull'embargo della Russia interesse molti Paesi europei. A fronte di un interesse così vasto e di risorse comunque inadeguate essere organizzati e operativi farà la differenza. Per questo abbiamo già previsto una riunione ad hoc all'inizio della prossima settimana." Il Regolamento europeo sull'embargo russo stanzia 125 milioni di euro per 14 prodotti ortofrutticoli, comprese le susine. Nel settore lattiero-caseario anche i formaggi Dop a pasta dura come il Parmigiano Reggiano attraverso il finanziamento dello stoccaggio privato, per i quali al momento non sono però state rese note risorse ufficiali. Il tutto con retroattività dal 18 agosto.
(fonte Regione Emilia Romagna - Bologna, 29 agosto 2014)
Assolatte ritiene essenziale l'impiego della misure di mercato previste dalle "rete di sicurezza", non solo per i formaggi DOP ma anche per le mozzarelle ed i formaggi freschi, prodotti che rappresentano circa il 25% del esportazioni italiane in Russia.
di LGC - Parma -2 settembre 2014 -
L'escalation della crisi Russa e gli embarghi disposti da Vladimir Putin sui prodotti alimentari UE sta preoccupando i produttori di latte e formaggio.
Infatti la Russia, secondo quanto riportato da Assolatte, è la decima destinazione per l'export caseario italiano: nel 2013 sono state esportate circa 7.300 tonnellate di formaggi, per un valore complessivo di 43,3 milioni di euro, con un tasso di crescita superiore a quello di tutte le altre principali destinazioni (+33%).
Un traguardo raggiunto anno dopo anno e che ha avuto registrato una crescita più che proporzionale nell'ultimo quinquennio come mostra il grafico dell'associazione imprenditoriale che, proprio per questa ragione invoca l'aiuto della U o meglio un intervento che non sia limitato ai prodotti DOP.
L'embargo - riporta il sito di Assolatte - crea danni milionari al nostro settore soprattutto perché arriva in un momento di particolare crescita produttiva. I danni potrebbero riguardare non solo il presente ma anche il futuro: "Non va dimenticato – spiega Giuseppe Ambrosi, Presidente di Assolatte – che le imprese nazionali hanno fatto importanti investimenti per adeguare le proprie strutture agli obblighi delle autorità russe. L'embargo dunque interrompe relazioni istituzionali e commerciali costruite con lavoro e fatica. E se il blocco durasse davvero fino al prossimo agosto, i nostri prodotti saranno sostituiti da altri, e sarà difficile se non impossibile riprendere gli spazi conquistati con fatica."
L'impossibilità di accedere al mercato russo associata alla maggior disponibilità di latte (nei primi sei mesi del 2014, nell'Unione europea le consegne di latte sono aumentate del 5,4%), avrà probabilmente effetti anche sulle quotazioni europee del latte alla stalla, e dei formaggi, già diminuite nel corso degli ultimi mesi, e sui prodotti trasformati.
La rete di Protezione USA per il latte. Un premio assicurativo quasi simbolico per contrastare gli effetti di una eventuale sovrapproduzione di latte.
Parma 1 settembre 2014 --
Il programma di protezione del latte statunitense è stato ideato per evitare che si ripeta la situazione che portò al crollo delle quotazioni nel 2009. A riportare la notizia è Leo Bertozzi (esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia) dalle colonne del portale del latte CLAL, I suoi fautori, prosegue l'ex direttore del Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano) ritengono che, nonostante il grande successo attuale dell'export ed il buon livello dei prezzi del latte USA, basterebbe una modesta sovrapproduzione, nell'ordine di solo un 1.5 – 2%, per fare precipitare la situazione col crollo delle quotazioni e la conseguente chiusura di stalle, fenomeno purtroppo già avvenuto negli ultimi anni.
Il programma, a base volontaria, assicura un sostegno finanziario agli allevatori quando la differenza fra prezzo del latte e costi dell'alimentazione (feed costs) scende sotto il livello di copertura assicurativa scelto dall'allevatore. Le adesioni al programma per il periodo 2014-2015 iniziano il 2 settembre e sono aperte fino al 28 novembre. Gli allevatori che aderiscono dovranno restare nel programma fino al 2018, versare una quota minima annuale di 100 Dollari ed assicurare i propri margini secondo una scala decrescente su cui scegliere, per ogni anno, quanto latte (fra il 25% ed il 90% della propria produzione) e quale livello di margine assicurare.
Negli anni successivi al 2015, la scelta andrà fatta dal 1 luglio al 30 settembre ed anche in questo caso gli allevatori avranno tempo sufficiente per prendere decisione adeguate al proprio margine di rischio ed alla propria situazione aziendale. La rete di protezione per i produttori di latte USA, prevista nel nuovo Farm Bill, si sta concretizzando con l'annuncio formale fatto dallo USDA e i 90 giorni di tempo per aderire al programma serviranno per educare ed informare adeguatamente i produttori. (Fonte Clal)
ASSICA al convegno "Longevità e dieta mediterranea.
Milanofiori 5 settembre 2014 - ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) sarà presente a FOOD-ING International, il 3° Salone Internazionale e Conferenza dedicato agli Ingredienti per l'Industria Alimentare e delle Bevande, la manifestazione che si svolgerà dall'8 al 10 settembre 2014 a Bologna, con uno stand in cui, oltre a presentare le Attività dell'Associazione agli addetti ai lavori, darà ai visitatori la possibilità anche di consultare la testata storica dell'Associazione, IDC-Industria delle Carni e dei Salumi, che da 64 anni, con 4.000 copie di diffusione è tra le fonti informative più rappresentative del settore.
Lunedì 8 settembre, inoltre, Aldo Radice, Condirettore di ASSICA, parteciperà al convegno in lingua inglese "Longevità e Dieta Mediterranea", alle h. 14:00, con un intervento dal titolo "Salumi italiani: evoluzione nutrizionale nell'ambito della dieta mediterranea", in cui verranno illustrati i risultati raggiunti per ottenere un allineamento delle regole salutistico-nutrizionali grazie alla riduzione del contenuto di sale e di grassi nei salumi.
Radice sottolineerà l'impegno dell'intera filiera, dall'allevamento del maiale fino alla trasformazione finale, che ha saputo coniugare la tradizione produttiva con le moderne esigenze nutrizionali contribuendo così al successo dei salumi italiani che oggi vantano carni sempre più magre, con meno sale e con pochi grassi. Il Condirettore di Assica, oltre ad illustrare i valori nutrizionali dei salumi, evidenzierà come questi siano cambiati rispetto al passato, quando per lo stile di vita dei consumatori, i prodotti salumieri dovevano apportare energia e quindi grasso.
Oggi invece la richiesta è di alimenti a basso contenuto calorico e grazie ai nuovi metodi di allevamento dei suini e alle innovazioni nelle tecniche di produzione, l'industria di trasformazione si è prontamente adeguata: è diminuita nei salumi la quantità di grasso totale ed è variata la sua composizione a favore degli acidi grassi insaturi (di migliore qualità). Anche i livelli di colesterolo pongono i salumi italiani a livello delle cosiddette "carni bianche". Il risultato positivo è che i salumi "moderni" sono alimenti adatti a tutta la popolazione e a diversi momenti di consumo, in grado di soddisfare la ricerca del gusto e, allo stesso tempo, in linea con le raccomandazioni dietetiche della comunità scientifica.
ASSICA - Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi
ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, è l'organizzazione nazionale di categoria che, nell'ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l'attività di ASSICA copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l'informazione e il servizio di assistenza ai circa 160 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, ASSICA si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.
(Fonte ASSICA 5 settembre 2014)
Moncalvo (Coldiretti): Quello che ancora manca è una giusta redditività con i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono spesso a coprire neanche i costi di produzione anche per colpa delle distorsioni di filiera e alla concorrenza sleale.
di Virgilio - Parma, 02 settembre 2014 - Nella miriade di risultati economici e di indicatori orientati al ribasso, spicca il dato in forte controtendenza dell'occupazione in agricoltura.
E' infatti crescita record delle assunzioni in agricoltura che fa registrare un aumento rilevante nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 5,6 per cento nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il risultato è stato messo in evidenza da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione della diffusione dei dati sull'occupazione nelle grandi imprese italiane a giugno.
Incrementi considerevoli registrati al Nord (+27,6%) e al Sud (+28,6%) mentre cede pesantemente il dato del Centro Italia con un significativo -8,3%.
Un segnale incoraggiante per battere la disoccupazione viene anche - continua la Coldiretti - dall'aumento del numero di imprese agricole condotte da giovani under 35 che nel secondo trimestre sono salite a 48620 unità con un aumento del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel commentare i risultati dell'indagine soprattutto in relazione al fatto che "Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea". Ma non è utto oro quello che luccica. se da un lato quindi la "terra" torna a essere attrattiva per i giovani, dall'altro ancora la redditività non è soddisfacente.Quello che ancora manca - ha concluso Moncalvo - è una giusta redditività con i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono spesso a coprire neanche i costi di produzione anche per colpa delle distorsioni di filiera e alla concorrenza sleale dovuta alla mancanza di trasparenza nell'informazione ai consumatori che permette di spacciare come Made in Italy prodotti importati.
A Piacenza cresce il comparto alimentare dei salumi Dop, solo il salame piacentino DOP ha avuto un calo del 3% -
Piacenza, 3 settembre 2014 -
A Piacenza il comparto alimentare dei salumi Dop cresce: la coppa piacentina DOP dell'+1,9% con 348.323 pezzi prodotti, la pancetta piacentina DOP del +5,7% con 127.268 pezzi prodotti. Solo il salame piacentino DOP ha avuto un calo del 3% con 1.082.402 pezzi prodotti. Questi i dati forniti dal Consorzio Salumi Piacentini in occasione della presentazione della relazione di gestione dello scorso 2 luglio. Tenendo come riferimento gli ultimi gli anni 2000- 2013 anni, la produzione di coppa piacentina è aumentata di 5 volte (515%), la pancetta piacentina di circa 10 volte (980%), mentre il salame piacentino di 4 volte (487%).
"Siamo contenti che i nostri prodotti nonostante la crisi dei consumi abbiano tenuto. Siamo però preoccupati dalla costante erosione della redditività aziendale. Appare evidente che la crisi ha compresso i margini in maniera non sostenibile nel medio periodo. L'auspicata ripresa dei consumi dovrà accompagnarsi a un ritorno verso livelli fisiologici di redditività per tutti. Al riguardo è doveroso rilevare anche che allo stato delle cose il costo dei tagli freschi di coppa e pancetta hanno raggiunto quotazioni non più sopportabili dalle nostre aziende" – ha affermato Antonio Grossetti, Presidente Consorzio Salumi DOP piacentini.
"In questo scenario assai preoccupante un dato positivo proviene dal fatto che nessuna nostra azienda ha chiuso e che il livello di occupazione si è mantenuto pressoché costante. I nostri Associati hanno dimostrato anche in questa difficile situazione di credere profondamente nel loro lavoro cercando di non subire la crisi ma reagire ad essa, tanto che parecchi di loro hanno investito in nuove tecnologie impiantistiche, in ampliamenti e ammodernamenti degli impianti di produzione, nel cercare nuovi mercati, anche esteri ha concluso Grossetti".
Prossimo importante appuntamento per il Consorzio, è la Coppa d'Oro, Premio istituito e promosso dalla Camera di Commercio di Piacenza, in collaborazione con il Consorzio Salumi Tipici Piacentini arrivato alla ottava edizione e che si svolgerà quest'anno presso la splendida cornice di Palazzo Gotico a Piacenza dal 10 al 12 ottobre.
Consorzio Salumi DOP Piacentini
Unico in Italia ad avere ottenuto la Denominazione di Origine Protetta per ben tre prodotti, coppa, pancetta e salame, frutto di un'arte millenaria, il Consorzio Salumi Tipici Piacentini nasce e si sviluppa come efficace strumento per la difesa della qualità e per la valorizzazione di così preziose leccornie. Sorto nel 1971 con sede presso la locale Camera di Commercio, annovera oggi ben 15 aziende produttrici.
Apponendo il proprio marchio, il Consorzio Salumi Piacentini si propone quindi di tutelare i salumi DOP che vengono ottenuti con una attenta lavorazione, rispettosa dei rigorosi requisiti stabiliti dal Disciplinare di produzione. Per adempiere adeguatamente a questo proponimento e anche per offrire ai consumatori una sicura garanzia, il Consorzio è attivamente impegnato in una vasta opera di controllo e di continua verifica delle caratteristiche qualitative. Il mercato oggi richiede e premia le aziende e i prodotti certificati. Il Consorzio stesso ha ottenuto tale certificazione per l'attività di servizio: doverosa attestazione per un regime organizzativo ineccepibile.
I tre salumi DOP piacentini
La Coppa Piacentina è un prodotto di salumeria ricavato dai muscoli cervicali, perfettamente dissanguati, della regione superiore dei suini, con un peso minimo non inferiore ai 2,5 chilogrammi e tagliata alla quarta costola. Di forma cilindrica, leggermente più sottile alle estremità grazie al procedimento di rifilatura del grasso e di qualche sottile pezzo di carne cui viene sottoposta, si mostra, al taglio, di colore rosso frammisto a parti marezzate bianche e rosate; la consistenza è compatta, omogenea. Il profumo dolce e delicato si ritrova nel sapore morbido e pastoso, sempre più raffinato con il procedere della stagionatura, prevista da disciplinare di sei mesi.
Per produrre la Pancetta Piacentina si utilizza la parte centrale del grasso di copertura della mezzena del suino, che va dalla regione retrosternale a quella inguinale e comprende la sola parte laterale delle mammelle. Rappresenta uno dei tagli adiposi del suino e viene isolato lungo la linea di sezionatura sotto forma di pancettone, che comprende la pancetta vera e propria, la porzione di sottospalla e il piano del prosciutto. Richiede una salagione rigorosamente a secco; dopo un periodo di asciugatura e una stagionatura minima di quattro mesi, è pronta per il consumo. Si presenta di forma cilindrica, di peso variabile tra i 5 e gli 8 chilogrammi. Le fette, di colore rosso intenso alternato al bianco delle parti grasse, dal profumo dolce, gradevole, lievemente speziato, hanno un gusto invitante, al contempo dolce e sapido.
Da carni magre suine con una bassa aggiunta di grasso si ricava l'impasto per il Salame Piacentino. Per la parte magra i tagli di carne sono tutti al di fuori della pancetta, mentre per la parte grassa vengono utilizzati lardo, gola, parti di pancetta prive di grasso molle. Il Salame Piacentino richiede una stagionatura minima di 45 giorni. Di formato cilindrico, di peso non superiore al chilo e non inferiore ai 400 grammi, si presenta al taglio di colore rosso vivo con occhiature di grasso perfettamente bianco. L'intensità di sapore, unita alla dolcezza e alla delicatezza, stanno a confermare le aspettative derivanti dal profumo.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio Salumi DOP Piacentini)
Crisi pesche e nettarine ed embargo russo - Rabboni scrive al ministro Martina e chiede l'anticipo dei pagamenti Pac: "per numerose aziende una situazione finanziaria estremamente problematica" -
Parma, 3 settembre 2014 -
L'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni ha scritto oggi al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per chiedere che venga autorizzato l'anticipo dei pagamenti Pac 2014, già dal prossimo 16 ottobre, così da dare un sostegno finanziario alle aziende agricole che si trovano a fronteggiare le difficoltà legate sia al difficile andamento stagionale che alle conseguenze dell'embargo russo.
"L'annata agraria 2014 - scrive Rabboni – è stata caratterizzata da una situazione climatica particolarmente negativa che ha ridotto produzioni di grande rilievo per il territorio emiliano-romagnolo, quali pesche, nettarine, angurie, meloni, pomodoro da industria". Ai danni provocati dal cambiamento climatico "si sono sommati gli effetti del blocco delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari deciso dal Governo russo".
Il risultato - sottolinea Rabboni - è che "numerose aziende agricole anche in relazione all'assoluta inadeguatezza degli interventi di sostegno al reddito da attivare in presenza di crisi di mercato, previsti a livello comunitario, si troveranno a fronteggiare nelle prossime settimane una situazione finanziaria estremamente problematica".
Da qui la richiesta di attivare le procedure per autorizzare gli Organismi pagatori a versare anche per il 2014, anticipi dei pagamenti a partire dal 16 ottobre, pari al 50% del Pagamento unico.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Momento di riflessione per le due principali DOP che confermano i listini della precedente ottava. Contenute perdite del latte spot. Burro e creme precipitano.
di Virgilio, Parma - 03 settembre 2014
LATTE SPOT Seconda settimana di perdita per il latte spot crudo nazionale. -1,27% il decremento del listino veronese che ha chiuso la prima settimana di settembre con quotazioni comprese tra 39,69 e 40,72€/100 litri di latte. Andamento analogo è stato registrato anche per il latte intero pastorizzato estero la cui quotazione ricade nell'intervallo di prezzo tra 37,12 e 38,15/100l litri.
BURRO E CREME Ancora in picchiata i listini del burro e delle creme a uso alimentare. Ben 15 centesimi sono stati bruciati dallo zangolato di creme fresche per la burrificazione contrattato alla borsa parmense. Il prezzo fissato lo scorso 29 agosto dopo una flessione del 7,89 è stato 1,75€/kg. e potrebbe ancora ridursi il prossimo venerdi adeguandosi all'ulteriore ribasso fatto registrare dalla borsa di Reggio Emilia nella seduta di ieri 2 settembre. !,65€/kg il prezzo uscito dalla borsa di Reggio Emilia dalla seduta del 2 settembre. Più contenute le perdite per le altre referenze. Nello specifico il burro CEE ferma la quotazione a 2,95€/kg. 10 centesimi sono stati perduti anche dal burro pastorizzato e dallo zangolato di creme fresche alla borsa milanese.
GRANA PADANO Nessuna variazione per il Grana Padano DOP. La prima settimana di settembre ha confermato i prezzi della precedente ottava sia alla piazza mantovana sia a quella milanese.
PARMIGIANO REGGIANO Anche per il Parmigiano Reggiano nessuna variazione di listini sono stati riscontrati nelle piazze di Parma, Milano e Reggio Emilia.
Domenica 14 settembre 2014 durante il Festival del Prosciutto di Parma si sancisce un connubio di eccellenze con la presentazione del libro di Enrico Belgrado dedicato ai pani antichi -
Parma, 2 settembre 2014 -
Un amore indissolubile che non può passare inosservato e che durante il Festival del Prosciutto di Parma, proclama la sua unione: parliamo del Prosciutto di Parma e della piadina romagnola. Quest'anno durante la celebre manifestazione dedicata a uno dei salumi più amati in tutto il mondo - che si terrà a Langhirano dal 5 al 21 settembre 2014 - verrà riservata un'intima, ma importante parentesi a questo gustoso connubio che rappresenta l'unione tra diverse eccellenze del territorio.
Confesercenti in collaborazione con il Comune di Langhirano e l'assessore al turismo e commercio Mauro Lamoretti approfondiranno questo gemellaggio con la presentazione del libro "Ma sei di coccio?" di Enrico Belgrado. Il volume presenta ricette, aneddoti e storie dei pani tradizionali del nostro territorio. Un percorso che ripercorre le differenze culinarie e i tipi di cottura di uno dei cibi più antichi, per una riscoperta dei pani da un punto di vista storico culturale.
L'appuntamento è domenica 14 settembre 2014 alle ore 18 nella Sala del Consiglio del Comune di Langhirano.
«E' dal connubio di diverse eccellenze che si creano nuove occasioni di promozione di prodotti tipici del territorio, uno street food in chiave moderna e di qualità che va ad accrescere una cultura turistica consapevole e di qualità» dichiara il coordinatore Assoturismo di Confesercenti Stefano Cantoni.
Al termine della presentazione si proseguirà la serata nella zona di p.zza Ferrari a Langhirano dove si potrà degustare il prosciutto di Parma, accompagnato dalla piadina romagnola. L'evento si è reso possibile grazie anche alla collaborazione di Giacomo Costantini, di Confesercenti Ravenna e Gian Piero Giordani, di Confesercenti Cesena.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)
C.A.S.E.A. Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 35 1 settembre 14
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C.A.S.E.A. Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 35 1 settembre 14
1.1 editoriale MeteoTax: il ciclone settembrino
2.1 alimentazione SANA: Alimentazione sportiva e non solo
4.1 crisi Il "Doggy bag" è servito
4.2 expo 2015 Bando per progetti collegati a Expo2015
5.1 Lattiero caseario Crollo generalizzato dei lattiero caseari
6.1 eventi Festival del Prosciutto di Parma
6.2 riconoscimenti Douja d'OR a un vino Piacentino
7.1 vendemmia 2014 Andiamo a vendemmiar ... oppure no.
8.1 Embargo russia Export Russia. Arrivano gli aiuti UE per il Parmigiano Reggiano
In tempi di crisi nulla viene sprecato. In forte ascesa, secondo Coldiretti, la consuetudine a raccogliere quanto avanzato alla tavola del ristorante.
Parma, 29 agosto 2014 --
Un italiano su tre (33 per cento) quando esce dal ristorante non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta con "doggy bag" anche se solo il 10 per cento lo fa regolarmente, mentre il 23 per cento solo qualche volta. E' quanto emerge dall'indagine indicativa on line condotta dal sito www.coldiretti.it sui comportamenti durante l'estate dalla quale emerge peraltro che una fetta rilevante della popolazione (24 per cento) quando va a mangiare fuori lascia sulla tavola gli avanzi semplicemente perché si vergogna di chiederli. Solo una percentuale minore del 18 per cento si dice semplicemente non interessato mentre - sottolinea la Coldiretti - ben il 25 per cento degli italiani non lascia alcun avanzo quando va al ristorante o in pizzeria.
Di fronte a questa nuova esigenza - riferisce la Coldiretti - la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc.
La tendenza a finire quanto viene servito a tavola, secondo i saggi suggerimenti del nonni, richiama un passato difficile ma, insieme al diffondersi del sacchetto degli avanzi, è anche - prosegue la Coldiretti - un segno di maggiore responsabilità degli italiani nei confronti dello spreco di cibo. Un comportamento molto diffuso in altri Paesi a partire dagli Stati Uniti dove sembra che la stessa first lady Michelle Obama non abbia remore a seguirla.
- il sondaggio on line -
Quando vai a mangiare fuori hai mai chiesto di portare via gli avanzi (doggy bag)?
Si, spesso 10 %
Si qualche volta 23 %
No perché mi vergogno 24 %
No non lascio mai avanzi 25 %
No non mi interessano 18%
(Fonte: www.coldiretti.it 23 agosto 2014)
Dal 5 al 21 settembre è in programma la XVII edizione del Festival del Prosciutto di Parma. Il calendario degli eventi.
Parma 29 agosto 2014 -
Il "Festival" è un'ottima occasione per conoscere e degustare il miglior Prosciutto di Parma e per apprezzare le bellezze naturalistiche e culturali dei luoghi d'origine.
Un'ottima opportunità per visitare le zone di produzione con "Finestre Aperte" e scoprire come nasce il prodotto.
Un ricco calendario di iniziative: appuntamenti all'insegna della gastronomia, dello spettacolo e della cultura. Attività sportive, serate musicali e tante altre proposte.
L'evento clou, anche per quest'anno, sarà "Finestre Aperte" dove le cattedrali del Prosciutto di Parma si aprirano ai consumatori, offrendo la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione e di partecipare a degustazioni gratuite.
Saranno i produttori a illustrare i segreti di produzione delle cosce di suino, che per una magica combinazione di clima, tradizione e passione, diventano Prosciutti di Parma.
Il Prosciutto di Parma è un prodotto a denominazione di origine protetta completamente naturale: solo carne di suino nato e allevato in Italia, l'aria profumata delle colline parmensi e una lunga e paziente stagionatura.
FINESTRE APERTE: Calendario delle visite ai prosciuttifici (orari: 10-13 e 15-19, quando non diversamente specificato). Nei giorni 6-7 e 13-14 settembre servizio gratuito di bus navetta per le visite ai prosciuttifici di Langhirano, Lesignano de' Bagni, Tizzano Val Parma e Corniglio. Partenza da Piazzale Corridoni, Langhirano. Non si effettuano prenotazioni. Per info tel. 0521 354156. Dove invece è prevista una specifica navetta (vedi programma e orari delle navette), le visite si intendono organizzate e quindi è indispensabile la prenotazione al PuntoInfoFestivaldelProsciutto per le navette in partenza dalla Fiera (Pad. 2 Salone dei Camper, tel. 0521 996653 attivo dal 13 al 21 settembre) oppure presso lo IAT di Parma (tel. 0521 218889 – 218855) per le navette in partenza da Parma città. Per visite individuali occorre contattare direttamente il prosciuttificio.
CALENDARIO EVENTI
Domenica 7 e 14 settembre - Un Panino da Re
Eventi collaterali per tutto il periodo dal 6 al 21 settembre 2014
Il prestigioso riconoscimento astigiano è stato conquistato dalla cantina piacentina di Terzoni Claudio.
Piacenza 25 agosto 2014 --
Prosegue incessante la raccolta di premi e riconoscimenti per la cantina piacentina "Società Agricola Terzoni Claudio srl".
Dopo avere incamerato il successo al Vinitaly con il premio "Banca Popolare di Verona" assegnato al vino Colli Piacentini Doc Malvasia Passito "Sensazioni D'inverno - le Virtù del Poggio" 2011, e la riconferma, per il secondo anno consecutivo con il passito "Sensazioni di inverno 2011" quale miglior vino al Concorso Mondiale di Bruxelles, la cantina piacentina ha conquistato anche l'astigiano Douja d'OR che è andato alla Malvasia Passito 2012 "Sensazioni d'Inverno".
Il premio, attribuito dalle Commissioni dell'O.N.A.V., viene assegnato solo ai vini che, in fase di degustazione, raggiungono almeno 85 punti su 100. Sono punteggi particolarmente rigorosi che richiedono ai vini il possesso di caratteristiche di elevata qualità. Infine, il 9 luglio scorso, è stata la volta di altri 2 vini della cantina piacentina a ricevere gli onori, questa volta da parte della "Selezione del Sindaco" . Medaglia d'oro conquistata quindi dalla punta di diamante di "Terzoni", la pluridecorata "Malvasia Passito Sensazioni d'inverno" e medaglia d'argento invece è stata assegnata all'Ortrugo "Per Elisa" a conferma della qualità professionale raggiunta dall'azienda vinicola dei Colli Piacentini.
Prospettive sulla vendemmia 2014. Torna l'incubo 2002 per la produzione enologica piemontese. Sarà decisivo l'andamento stagionale di settembre.
di Lamberto Colla - Piacenza 26 agosto 2014 -
Troppa acqua. E' la sintesi banale della stagione enologica che va a concludersi. Un luglio caratterizzato da una piovosità eccezionale che ha raggiunto anche i 21 giorni, come in Veneto, di pioggia su 31. Con un +160% rispetto la media degli anni precedenti è fuori discussione che le aspettative in quantità e in qualità del prodotto finito non siano delle più rosee.
L'eccesso d'acqua moltiplica il rischio di malattie per la vite, riducendo la gradazione alcolica dei grappoli e compromettendo la salute degli acini per lo sviluppo dei marciumi.
Se negli ultimi anni, lo scorso in modo particolare, l'andamento stagionale particolarmente favorevole aveva portato a anticipare, o meglio, a riportare nel tradizionale periodo, la vendemmia quest'anno il rischio è completamente l'opposto. La speranza è che un settembre, e forse un ottobre, compiacenti possano raddrizzare le sorti di una stagione che si preannuncia insidiosa per uno dei comparti agroalimentari più importanti per fatturato realizzato e per l'immagine nazionale.
I timori sono elevati in tutte le regioni particolarmente vocate alla viticoltura, come ci conferma Marco Terzoni, enologo e produttore di vino dei Colli Piacentini. "Le previsioni non sono incoraggianti - sottolinea l'enologo - visto l'andamento climatico di questa estate. In certe regioni addirittura sta sorgendo l'incubo del 2002 tristemente nota per il caratteristico aroma di "feccino" che ha contraddistinto la produzione nazionale. Certo in 12 anni le tecniche si sono notevolmente affinate ma il ricordo di quell'annata è ancora dolorosamente vivo nei ricordi dei produttori".
Molto probabilmente, al fine di evitare il riproporsi di una tale situazione, "molte aziende anticiperanno la vendemmia pur nella consapevolezza di compromettere la produzione qualitativa di vino".
Nelle annate con primavere ed estati molto piovose, i timori maggiori ricadono sugli attacchi della muffa grigia che può provocare danni ingenti, soprattutto dove si lavora con l'obiettivo della qualità. Un attacco di Botrytis cinerea può ridurre la produzione in termini di peso ma, ancora peggio, può rendere difficoltoso il processo di vinificazione e generare odori anomali.
Tendenzialmente, l'anticipo della vendemmia, rispetto al periodo ideale di maturazione delle uve, sarà una pratica molto diffusa quest'anno - prosegue Marco Terzoni - "in considerazione del fatto che le uve sono malate e lo sviluppo dei batteri acetici è come ovvio controproducente per la qualità.
Una stagione eccezionale, come peraltro ciclicamente avviene, ma come tutti i contadini sanno, lavorando a cielo aperto si è esposti a molti maggiori rischi e appesi alla "Benevolenza del dio Bacco".
Ma senza necessariamente attaccarsi al fato è possibile attenuare gli effetti negativi dei diversi andamenti stagionali attraverso una conduzione professionale del vigneto. Già, perché è in campo che si fa il vino. La cantina e la professionalità degli enologi possono migliorare e correggere il prodotto, ma per la buona o eccellente qualità è indispensabile partire da un buon grappolo e quello si fa in campo.
Ecco quindi che le buone pratiche agronomiche tornano a essere di moda. "Anche in situazioni estreme", conclude Terzoni, "se le buone pratiche agronomiche sono state rispettate e costantemente applicate, gli effetti connessi a eventi anche estremi possono essere in parte mitigati. L'esposizione dei filari, la pratica dell'inerbimento interfilare e una buona attenzione alle concimazioni rappresentano quelle consuetudini di base indispensabili per ottenere un buon risultato così come pure lo è la cura della pianta e la sua defogliazione che consente agli acini di avere la migliore insolazione. Infine la raccolta con annessa cernita in campo è l'ultimo elemento che contribuisce a consegnare alla cantina il miglior prodotto destinato alla trasformazione. Da lì in poi sarà compito dei tecnici ottenere il miglior vino.".
In conclusione, importanti saranno l'andamento climatico di settembre e le capacità degli enologi a intervenire per dare corpo ai vini di nuova produzione. Nel frattempo, per mettere avanti le mani, sono state già avanzate e in taluni casi accordate le richieste di arricchimento zuccherino attraverso l'aggiunta di mosto concentrato rettificato. Addirittura, come nel caso del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, la richiesta è di poter arricchire di due gradi zuccherini i mosti (di solito è massimo 1,5) e di poter vendemmiare a 8 gradi e non da 9 in su.
Che settembre quindi corregga quel che luglio ha compromesso.
A giorni misure per attivare l'ammasso privato del formaggio per contrastare i danni derivanti dall'embargo russo.
Reggio Emilia, 28 agosto 2014 - Soddisfazione, da parte del Consorzio del Parmigiano Reggiano, per le decisioni annunciate oggi dalla Commissione Ue, che ha esteso ai formaggi a pasta dura e a lunga stagionatura, tra i quali anche il "re" dei formaggi, le misure già adottate per i prodotti freschi e volte a tamponare i danni per i produttori agricoli dovuti all'embargo della Federazione Russa verso le esportazioni di prodotti agroalimentari europei come ritorsione per le sanzioni adottate nella crisi con l'Ucraina.
In particolare, a giorni scatteranno specifiche misure per attivare l'ammasso privato del Parmigiano Reggiano.
"Esprimiamo apprezzamento – afferma Giuseppe Alai, presidente del Consorzio – per il provvedimento adottato dalla Commissione, la cui adozione si lega alla particolare attenzione e all'impegno del ministro Martina in sede Europea".
"Questa apertura – prosegue Alai – è la risposta che attendevamo rispetto alle sollecitazioni espresse dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dal sistema rappresentativo dei formaggi Dop italiani". "Nel merito – aggiunge Alai - queste misure consentiranno di sostenere i produttori in una fase critica di mercato, nell'ambito della quale l'embargo russo chiude uno dei canali commerciali che si sono rivelati tra i più interessanti in questi ultimi anni in termini di crescita". "L'auspicio, ora – conclude Alai - è che vengano superate al più presto le situazioni che hanno portato alle sanzioni e all'embargo, ripristinando in tal modo il regolare scambio di prodotti come si conviene all'interno un sistema di mercati aperti".
(Fonte Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano)
Una riapertura all'insegna del declino generale. Relativamente contenute le perdite delle due principali DOP se confrontati con il crollo dei derivati del latte (Burro e Creme). Riprende a scendere anche il Latte Spot.
di Virgilio, Parma - 27 agosto 2014
LATTE SPOT CRUDO E PASTORIZZATO ESTERO - Riapertura al ribasso per il latte spot crudo nazionale e parimenti per l'estero intero pastorizzato. Dopo due settimane di fermo delle attività borsistiche il latte spot cede 1€ sulla piazza di Verona. 40,21 e 41,24 €/100 litri latte sono i valori, rispettivamente minimo e massimo, registrati lo scorso lunedì 25 agosto. 37,63 e 38,66 €/100 litri i prezzi del latte estero.
BURRO E CREME Il crollo dei derivati del latte. - Burro e creme cedono dal 4,5 a quasi il 10% rispetto le quotazioni precedenti la chiusura ferragostana delle borse. 3,05/kg la quotazione del Burro CEE (-4,47%), 1,75€/kg (-7,89%) la quotazione dello zangolato a Reggio Emilia mentre si registra una perdita addirittura deò -9,41% per la Crema a uso alimentare trattata a Milano (1,54€/kg).
GRANA PADANO - Sull'onda dei ribassi viene trascinato anche il Grana Padano. 20 centesimi le perdite registrate alla piazza di Mantova per entrambe le referenze a listino. Contenuto a -10 centesimi invece la caduta registrata a Milano. Per quanto riguarda la stagionatura di 9 mesi è stato fissato un prezzo minimo di 6,70€/kg e massimo di 6,80€/kg. 7,30 - 7,95€/kg la forbice di prezzo del listino milanese relativamente al Grana Padano di 15 mesi di stagionatura.
PARMIGIANO REGGIANO - Più ridotta, limitata a 5 centesimi, la scivolata di prezzo registrata dal Parmigiano Reggiano alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma per entrambe le stagionature lo scorso venerdi 22 agosto. Nello specifico il 12 mesi è stato valorizzato tra 7,65 e 8,05€/kg. mentre il 24 mesi è stato quotato con valori compresi tra 9,00 e 9,35€/kg. 10 centesimi invece le perdite subite dal principe dei formaggi sulla piazza di Milano che ha chiuso tra 9,50 e 10,25€/kg. e tra 7,75 e 8,05€/kg. rispettivamente alle stagionature di 24 e 12 mesi.
Cibus Agenzia Stampa Elettronica Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 34 25 agosto 14
SOMMARIO Anno 13 - n° 34 25 agosto 14
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1.1 editoriale Terza Guerra Mondiale
2.1 salute SANA: I segreti per stare bene a tavola
4.1 expo2015 MIPAAF, bando per expo 2015
4.2 ex MONTANA Ferie pericolose
5.1 MAIS E SOIA Mais & Soia: agosto 2014
6.1 Lattiero caseario "Ribassi sul Parmigiano"
7.1 frutta Crisi Frutta, urgenza nei ritiri
7.2 pomodoro Pomodoro, campagna a rilento per il maltempo
8.1 eventi export Lambrusco in Cina con la Cantina di Formigine
9.1 sicurezza Allarme Salmonella
Salute e Nutraceutica. I segreti per stare bene a tavola negli incontri scientifici al prossimo SANA. Super Pasta, Super Vino, e Super Caffè conditi con una camminata.
Bologna 21 agosto 2014 -
Parola d'ordine: promuovere sani stili di vita, cominciando con una bella camminata fino ad arrivare a tavola con la "super pasta", un bicchiere di "super vino" e per chiudere un caffè, super anche questo. Disseminare nella società questa cultura è quanto si prefigge la terza edizione del programma di incontri di alto profilo scientifico dedicati alla salute e agli apporti della nutraceutica, coordinato anche quest'anno dal professor Enrico Roda, noto gastroenterologo di fama internazionale e presidente della Fondazione Istituto di Scienze della Salute (www.fondazionescienzedellasalute.org).
Gli incontri, come ormai è tradizione, si terranno tutti nelle sale convegno di BolognaFiere durante il SANA, il 26° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale organizzato da BolognaFiere in programma da sabato 6 a martedì 9 settembre (www.sana.it). Quest'anno però il programma di incontri prevede una novità: sarà inaugurato infatti da una "Camminata per la salute" che si snoderà da Piazza Santo Stefano, nel cuore del centro storico di Bologna, fino al Santuario della Madonna di San Luca, la basilica che si trova sul Colle della Guardia che domina la città. "Siamo impegnati in collaborazione con il SANA in un'opera di disseminazione divulgativa della cultura della salute – spiega il professor Roda – e abbiamo pensato di cominciare con una camminata per promuovere l'attività fisica, in particolare il camminare, come ingrediente fondamentale per mantenersi in buona salute. L'iniziativa sarà solo la prima di una lunga serie: in futuro vorremmo infatti organizzare una camminata al mese, magari per raggiungere punti di interesse culturale e artistico con l'aiuto di tutor ed esperti". Intanto alla prima Camminata per la salute hanno aderito, tra gli altri, i ministri Federica Guidi e Gian Luca Galletti, Romano Prodi, Piero Gnudi, il sindaco di Bologna Virginio Merola, il presidente di Genus Bononiae Fabio Roversi Monaco, il presidente della Virtus Pallacanestro Renato Villalta, il patron di Valsoia Lorenzo Sassoli de Bianchi, l'Ordine dei Medici di Bologna.
La camminata darà il via alla serie di convegni promossi dalla Fondazione Istituto di Scienze della Salute nell'ambito di SANA. I congressi medici, indirizzati anche alla comunità scientifica, andranno ad integrare il mondo della salute con quello della produzione alimentare, con particolare attenzione alla produzione di alimenti che utilizzano l'impiego di elementi nutraceutici e che rappresentano gli ingredienti-base della Dieta Mediterranea. Il programma è di grande interesse e coinvolgerà scienziati ed esperti di altissimo livello internazionale.
Una parte di approfondimenti, come ormai è tradizione, verranno dedicati alla celiachia e in particolare a quella che Roda chiama "l'emersione dell'iceberg": si stima infatti che tre persone su dieci siano celiache senza sapere di esserlo, anche se, pur lentamente, questa consapevolezza si sta allargando. Non solo: durante i convegni sarà dimostrato attraverso dati clinici che la dieta senza glutine è utile anche nel caso di patologie come il colon irritabile o il morbo di Chron.
Protagonista di gran parte dei lavori sarà la Dieta Mediterranea, non solo come abitudine alimentare ma come intera filiera, dal campo alla tavola. Si parlerà di prodotti da forno, frutta e verdura ad alta densità nutraceutica, e delle loro ricadute sul mondo della produzione alimentare e sulla salute. Si alterneranno esperti di genetica, rappresentanti di centri di ricerca d'eccellenza e scienziati, tutti impegnati in una divulgazione pensata apposta per i non addetti ai lavori, "per riuscire ad arrivare alla gente comune e disseminare la cultura della salute", insiste Roda.
La parte del leone la faranno ancora le proteine vegetali, che hanno un ruolo fondamentale nella salute perché sono "svestite" dai grassi. "Daremo un'enfasi particolare alla pasta e alle cosiddette super paste – spiega il gastroenterologo – cioè alle paste che da sole condensano i tradizionali primo e secondo piatto. Se infatti integriamo nella pasta le proteine vegetali e come condimento utilizziamo prodotti ricchi di nutraceutici oppure di verdure, abbiamo già l'apporto necessario per il nostro corpo". In questo modo, secondo gli esperti, si può sconfiggere l'obesità e si possono ridurre i rischi di cancro e malattie cardiovascolari. Lo stesso discorso vale per il caffè e per il vino, che grazie agli studi scientifici possono essere integrati e diventare super caffè e super vino. "Ormai tutti gli studi hanno abbattuto il vecchio pregiudizio della medicina secondo il quale il caffè fa male: non è così. Anzi, la durata della vita – afferma Roda – dipende anche dal numero di caffè bevuti. Recenti studi hanno dimostrato, per esempio, che chi beve caffè riduce della metà la probabilità di ammalarsi di cancro al fegato".
Infine anche l'acqua sarà al centro di un incontro che si occuperà di questa preziosa e insostituibile risorsa a rischio, dell'importanza dell'idratazione nel bambino e nell'anziano e nella cura dell'obesità, nonché di acque minerali e termali, di bevande funzionali (energy e sport drink), di tè e caffè.
Per ulteriori informazioni: Progetto Meeting, telefono 051585792, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Expo, Mipaaf: pubblicato avviso per selezione pubblica nazionale per progetti in campo agroalimentare e pesca
Roma, 08 agosto 2014 --
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato pubblicato l'avviso pubblico per la selezione nazionale di progetti in campo agricolo, alimentare, forestale, della pesca e dell'acquacoltura per Expo 2015. La selezione rientra nel quadro di operazioni di attuazione del protocollo Mipaaf per l'Esposizione Universale di Milano. Il budget complessivo è di 2 milioni di euro.
Le azioni ammissibili sono:
a) attività di ricerche di mercato, per l'ideazione e la progettazione di un prodotto;
b) trasferimento di conoscenze, azioni di informazione ed educazione alimentare;
c) azioni promozionali relative a organizzazione di eventi e pubblicazioni destinate a sensibilizzare il grande pubblico in merito alle tematiche dell'evento Expo 2015;
d) azioni divulgative inerenti attività di ricerca e sviluppo nel settore agricolo, forestale, della pesca e dell'acquacoltura;
e) azioni di divulgazione in tema di sostenibilità sociale ed ambientale, della biodiversità e
della cultura della legalità.
I progetti dovranno prevedere attività che siano coerenti con le finalità di Expo 2015 e non abbiano finalità di lucro. Dovranno essere inoltre proposte da un unico soggetto o da un'aggregazione, anche temporanea, di soggetti, purché la domanda sia sottoscritta dal soggetto capofila.
Le proposte potranno essere presentate dal 1° settembre al 30 settembre 2014, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Direzione Generale della Qualità Agroalimentare e dell'Ippica, tramite posta elettronica certificata (PEC) all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Ufficio Stampa MIPAAF
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Mais & Soia dati previsionai 2014 2015 - agosto 2014
MAIS: Dati previsionali per 2014-15
La produzione globale di Mais per la stagione 2014-15, che inizierà il 1° Settembre, è prevista a 985.39 Mio t, in aumento rispetto alle stime formulate a Luglio, con maggiori raccolti previsti negli Stati Uniti e in Unione Europea.
Negli Stati Uniti si prevede una produzione di Mais di 356.43 Mio t, +4.4 Mio t rispetto alle previsioni del mese scorso, con una resa dei terreni record di 167.4 bushels/acro (equivalenti a 10.63 tons/ettaro). Con l'aumento della produzione, si attende anche una maggiore produzione di etanolo e un incremento dell'export.
Nell'Unione Europea la produzione di Mais è attesa a 67.05 Mio t, +1.4 Mio t rispetto alle stime precedenti, grazie alle precipitazioni abbondanti ed al clima favorevole di Luglio. I consumi europei di Mais sono previsti in diminuzione (-2 Mio t): le piogge estive hanno peggiorato al qualità del frumento, aumentando le previsioni per un suo utilizzo nell'alimentazione.
SOJA: Dati previsionali per 2014-15
La produzione globale di semi di Soia per la stagione 2014-15, che inizierà il 1° Ottobre, è prevista a 304.69 Mio t, pressochè invariata rispetto alle previsioni formulate a Luglio.
L'aumento produttivo negli Stati Uniti è bilanciato da una riduzione attesa in India.
Si conferma il raccolto record degli Stati Uniti (103.85 Mio t), +16% rispetto alla stagione 2013-14, con una resa dei terreni prevista di 45.4 bushels/acro (3.09 tons/ettaro) ed una superficie coltivata di 84.1 milioni di acri (33.64 ettari).
La minor produzione attesa in India è dovuta al ritardo dei monsoni che ha comportato la riduzione dell'area destinata alla coltivazione di semi di Soia.
Fonte: CLAL
Crisi frutta estiva, Rabboni: procedere con urgenza ai ritiri, ma servono modifiche al provvedimento europeo, che altrimenti rischia di essere inefficace. Convocata per il 29 agosto una riunione in Regione con i produttori emiliano-romagnoli
Bologna 21 agosto 2014 - "In questo momento l'unico provvedimento utile a dare ristoro ai produttori e contribuire al rialzo dei prezzi all'origine é il ritiro indennizzato, con valenza retroattiva, di una quantità adeguata di frutta, in eccesso rispetto alla domanda di mercato. Per questo é urgente dare immediatamente corso al provvedimento europeo che ha destinato allo scopo 32,7 milioni di euro, accogliendo però le principali proposte di modifica formulate al ministro Maurizio Martina dalle rappresentanze nazionali dei produttori e dalle professionali agricole. Senza queste modifiche il provvedimento messo a punto dalla Commissione rischia di avere un' efficacia molto bassa ed un impatto non significativo". Lo ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni dopo l'incontro svoltosi ieri a Roma presso il ministero delle Politiche agricole sulla crisi dell'ortofrutta.
In particolare, sottolinea Rabboni "bisogna che la retroattività dei ritiri inizi da metà dello scorso luglio, che la frutta ritirata sia destinata oltre che alle persone indigenti attraverso le associazioni no profit, anche ad altri impieghi di carattere non alimentare, che i prezzi di ritiro siano adeguati ai costi reali di produzione e trasporto". Secondo Rabboni è anche necessario che le risorse per la promozione dei consumi confluiscano in un'unica campagna nazionale e che i 32,7 milioni previsti vengano integrati sulla base delle effettive richieste di ritiro.
"Il Ministro porterà queste proposte a Bruxelles – sottolinea l'Assessore emiliano-romagnolo - noi lo sosterremo assieme al mondo agricolo regionale. Per il 29 agosto abbiamo fissato un incontro con tutte le parti interessate per avviare gli interventi previsti per la gestione dei ritiri. Mi auguro che a quel momento ci siano tutti gli elementi per procedere operativamente."
(Fonte Regione Emilia Romagna)
La cooperativa ha partecipato alla principale fiera cinese dedicata al vino.
Bologna 21 agosto 2014 -.
La Cantina Formigine Pedemontana fa assaggiare il Lambrusco ai cinesi. Nei giorni scorsi la cooperativa vitivinicola aderente a Confcooperative Modena ha partecipato al Beijing Yanqing International Wine Expo, uno dei principali eventi del 2014 dedicati al vino in Cina. L'evento si è tenuto nella città di Yanqing, a 60 km da Pechino; la Cantina Formigine Pedemontana, che esporta da qualche anno nella zona sud di Pechino, era l'unico produttore di Lambrusco modenese presente. «L'affluenza di pubblico ha superato le nostre aspettative e ci ha permesso di stringere contatti con alcuni distributori non solo di Pechino, ma anche di altre regioni della Cina e dell'Estremo Oriente», riferisce l'export manager della Cantina Formigine Pedemontana Matteo Torelli. La zona di Yanqing, la città che ha ospitato la fiera, ha centinaia di ettari coltivati a vigna, una cinquantina di cantine, un museo del vino. «Quello cinese è un mercato immenso che vale la pena di esplorare – aggiunge il presidente della cooperativa formiginese Alberto Vaccari – I cinesi desiderano conoscere i vini italiani e francesi. Del Lambrusco apprezzano il frizzante e i profumi, anche se sono ancora attenti più che altro al prezzo e faticano a riconoscere la qualità dei prodotti. Comunque il nostro Lambrusco Grasparossa di Castelvetro doc amabile "Rosso Fosco" è stato molto apprezzato. Per questo - conclude il presidente della Cantina Formigine Pedemontana – speriamo di poter presto consolidare la nostra presenza in quel grande mercato».
(Confcooperative Modena)
La presenza di Salmonella spp. riscontrata in origano proveniente dalla Turchia.
Roma, 20 agosto 2014 -
L'Italia ha attivato, il 18 agosto 2014, il Sistema rapido di allerta europeo (Rasff n° 2014.BIN) avvisando le autorità sanitarie dei diversi Paesi europei circa la presenza di salmonella spp. presente in origano fresco dalla Turchia e commercializzata in Italia.
I batteri appartenenti a questo genere sono responsabili della "salmonellosi", una delle più frequenti malattie a trasmissione alimentare.
La Salmonella spp. ha come habitat il tratto intestinale dell'uomo e degli animali e la sua presenza nell'ambiente è conseguente a contaminazione fecale. Si distinguono salmonelle adattate all'ospite, responsabili di tifo e paratifo nell'uomo, diffuse nei paesi in via di sviluppo, e salmonelle non ospite-specifiche che possono infettare l'uomo e gli L'infezione si trasmette principalmente per via oro-fecale. In Europa la principale via di contaminazione dell'uomo è rappresentata dal consumo di alimenti contaminati: in particolare carne di pollo, tacchino e maiale, molluschi bivalvi, semi germogliati pronti al consumo, uova e ovoprodotti, prodotti lattiero-caseari a base di latte crudo, frutta e verdura crude. Gli animali domestici quali cani, gatti, uccelli, roditori e rettili (iguane e tartarughe d'acqua) possono rappresentare, seppur raramente, una fonte di infezione per l'uomo.
Possono variare dai semplici disturbi del tratto gastro-intestinale ( dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, febbre) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie e infezioni extra intestinali) soprattutto nei bambini, anziani e nei soggetti immunodepressi. I sintomi della malattia si manifestano comunemente tra le 12 e le 36 ore dall'ingestione degli alimenti contaminati e si protraggono per 4-7 giorni. Solitamente la malattia ha un decorso benigno e autolimitante.
Sebbene il numero totale di infezioni sostenute dal genere Salmonella abbia subito un decremento nel corso degli ultimi anni, sia in Europa che in Italia, essa continua a rimanere l'agente di malattia trasmessa da alimenti più frequentemente isolato. In Europa, nel 2010 il numero totale di casi confermati di salmonellosi è risultato pari a 99,020 (21,5 casi su 100.000 abitanti), diminuiti dell'8,8% rispetto al 2009, mentre nel nostro Paese è stato di 2,730 (4,5 casi su 100.000 abitanti). Non è la prima volta, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che viene segnalata la presenza di questo pericoloso batterio in prodotti alimentari e quindi dannosi per la salute. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l'attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Pertanto si raccomanda massima allerta e di rispettare le basilari norme igieniche.
Sta diventando lo sport preferito d'agosto giocare a nascondino con gli operai in ferie?
di Virgilio - Parma, 22 agosto 2014 --
Non deve essere stata una bella sorpresa constatare che, non appena chiusi i battenti per il periodo delle ferie, entro le successive trentasei ore tutto è stato trasferito, macchinari e stock.
E' successo in un opificio del Gruppo Cremonini, nello specifico, Italia Alimentari Spa di Paliano, in provincia di Frosinone.
Italia Alimentari Spa del Gruppo Cremonini, colosso alimentare con sede a Busseto, in provincia di Parma, leader nella produzione di prosciutti cotti, arrosti e specialità da forno venduti nei principali supermercati italiani, ha voluto replicare le infelici esperienze di un anno fa di FIREM di Modena e di DOMETIC di Forli.
Per le prime avevamo espresso un giudizio negativo per l'immoralità del comportamento e non possiamo che replicare tale considerazione negativa anche per quest'ultima operazione di trasloco e messa in mobilità. Ignota la destinazione degli impianti anche se voci , raccolte da "ciociaria notizie", indicano nella Polonia il Paese d'accoglienza delle linee produttive.
36 le famiglie coinvolte che arrivano a una cinquantina considerando gli addetti non direttamente alle dipendenze dell'azienda.
Tre linee di lavorazione dell'ex stabilimento "Montana" smantellate nell'arco di poche ore tra il 18 e il 19 di agosto e la comunicazione di cessata attività trasmessa alle 15 del del 19 ai sindacati dei lavoratori stando a quanto riportato da "il Fatto quotidiano.it". "E' accaduto tutto molto in fretta – ricostruisce Stefano Morea, segretario generale della Flai Cgil di Frosinone al "Fatto quotidiano.it" – mentre i dipendenti erano in vacanza per la settimana di Ferragosto, l'azienda ha atteso la fine del turno degli addetti alle pulizie, gli unici al lavoro in questi giorni, e in poco più di una notte ha svuotato la fabbrica. La mattina dopo, quindi, sono stati gli stessi addetti alle pulizie a telefonare ai colleghi per avvisarli di ciò che era successo. Ovviamente ci siamo precipitati subito qui, ma quando siamo arrivati era già troppo tardi".
In attesa del comunicato ufficiale da parte dell'azienda e dell'incontro a Roma tra sindacati e impresa previsto per la prossima settimana non rimane che censurare il comportamento aziendale.
Un sospetto però rimane. Non è che per caso quest'atto estremo sia il risultato di relazioni sindacali poco equilibrate? Per sciogliere i dubbi non rimane che attendere il 27 d'agosto giorno nel quale, a Roma, le parti si confronteranno. In quell'occasione si comprenderà anche la sorte che spetterà a questi 50 addetti ai quali per ora non resta che presidiare nottetempo lo stabilimento.
La campagna 2014 procede a rilento a causa del continuo susseguirsi di piogge. Notevoli gli sforzi per garantire qualità e quantità del prodotto. La posizione ufficiale della OI Pomodoro.
Parma 20 agosto 2014 --
La campagna 2014 nel territorio dell'Oi Pomodoro da Industria Nord Italia sta procedendo a rilento a causa dell'andamento climatico e, in particolare, a causa delle continue e abbondanti piogge succedutesi per tutto il mese di luglio sino ad oggi. Nonostante fosse iniziata con i migliori auspici - con una contrattazione anticipata e con una programmazione delle superfici in risposta al fabbisogno delle imprese di trasformazione del territorio nonché con un buon clima nel periodo dei trapianti – la campagna 2014 ad oggi è contraddistinta da diverse difficoltà agronomiche che i produttori si trovano a fronteggiare in campo, al fine di garantire la raccolta di un prodotto di qualità nel rispetto della produzione integrata.
Dal report settimanale sull'andamento della campagna elaborato dall'OI, spicca il dato del brix medio del territorio del Nord che, al 10 agosto, si attestava ad un valore di un brix di 4,61 a confronto del dato della media triennale nel medesimo periodo di 5,03. .
(Fonte Oi Pomodoro)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - SOMMARIO Anno 13 - n° 33 18 agosto 14
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SOMMARIO Anno 13 - n° 33 18 Agosto 14
1.1 editoriale Emergenza Ebola E Etica
2.1 salute Spellature e arrossamenti? Il fitoterapeuta consiglia,
4.1 frutta Crisi frutta estiva.
5.1 tornado modenese Tromba d'aria modenese. Le domande entro il 22 settembre
5.2 finanziamenti Dalle regione finanziamenti alle Cantine
6.1 lattiero caseario "Parmigiano Reggiano" in flessione
7.1 pera Pera di qualità. La scelta dell'OI Pera
7.2 vino "Casabella" raddoppia in sudamerica
8.1 frutta La posizione di Fedagri
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Curry e te' verde possono aiutare a proteggere la pelle. Contro le infezioni batteriche ci sono gli oli essenziali. La parola al fitoterapeuta Marco Valussi ospite al SANA 2014.
Bologna 13 agosto 2014 -
Sole e mare sono per molti gli ingredienti preferiti delle vacanze estive. Spesso però sono anche la causa di spellature e arrossamenti, dovuti a un'esposizione ai raggi solari azzardata o eccessiva. Un sollievo per la nostra pelle può arrivare dalla natura, con le proprietà antiossidanti e antinvecchiamento di piante come, ad esempio, il tè verde e la curcuma, componente principale dal caratteristico colore giallo ocra del curry indiano. Gli estratti di tè verde e curcuma sono molto diffusi ma, raccomanda Marco Valussi, fitoterapeuta e membro della EHTPA (European Herbal & Traditional Medicine Practitioners Association), meglio assumerli come alimenti. Più tisane e pietanze al curry quindi, e meno compresse. La ricerca più recente, spiega infatti il fitoterapeuta, ha messo in luce che il ricco ventaglio di antiossidanti presenti negli alimenti è molto più efficace del singolo antiossidante concentrato in pillole.
Proprio la cura della pelle a base di prodotti naturali sarà al centro di un workshop che Valussi terrà martedì 9 settembre nell'ambito di SANA ACADEMY, il programma di corsi di formazione e aggiornamento professionale, a ingresso gratuito, promossi da SANA 2014, il 26° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale (BolognaFiere, sabato 6 - martedì 9 settembre). In particolare l'attenzione sarà rivolta alle infezioni della pelle e all'allarme, lanciato anche di recente dall'OMS – l'Organizzazione Mondiale della Sanità – sull'aumento dei batteri farmaco resistenti. Siamo dunque disarmati? No: un aiuto potrebbe venire dagli oli essenziali, prodotti indicati per combattere, in particolare, le infezioni batteriche e micotiche della pelle, delle vie aeree e delle mucose gastrointestinali, e che sono facilmente reperibili in erboristeria e nelle farmacie che dispongano di un reparto erboristico. Gli oli essenziali al momento non sono invece indicati per il trattamento delle infezioni sistemiche, tipo quelle a carico del tratto genito-urinario.
In genere, spiega Valussi, gli oli essenziali per combattere le infezioni si dividono in due classi, ovvero tra quelli contenenti fenoli – più efficaci ma più irritanti - e quelli contenenti alcoli - meno efficaci ma poco irritanti. Alla prima classe appartengono gli oli essenziali di timo, origano, santoreggia, chiodi di garofano e cannella, per citare i più famosi, che funzionano come ottimi antibatteri, in particolare contro i gram positivi, mentre sono meno efficaci contro i gram negativi. Della seconda classe fanno parte gli oli essenziali, come quelli, ad esempio, di teatree, lavanda, geranio, basilico, maggiorana che, come specificato sopra, si collocano a un gradino inferiore di efficacia rispetto ai primi ma che presentano il vantaggio di caratterizzarsi per una maggior facilità di applicazione topica (sulla pelle) o sulle mucose (nel caso di assunzioni per via orale per combattere le infezioni del tratto gastro-intestinale) in quanto sono meno irritanti.
Anche nel caso del ricorso agli oli essenziali, sottolinea Valussi, è sempre sconsigliato il fai-da-te: si tratta, infatti, di rimedi che è bene utilizzare rivolgendosi ad uno specialista fitoterapeuta per la scelta del prodotto più adatto all'infezione da trattare e per farsi indicare le appropriate modalità di impiego. Si eviteranno, così, fastidiosi effetti collaterali che possono insorgere se il prodotto non è assunto con le dovute modalità, come irritazioni della pelle nei casi di uso topico. A maggior ragione lo specialista va interpellato se il prodotto viene assunto per via orale perché in questo caso è maggiore il rischio di controindicazioni. In genere, per qualsiasi uso esterno è consigliabile mescolare l'olio essenziale a normale olio da cucina per facilitare l'applicazione e ridurre il rischio di irritazioni.
Resta il fatto che gli oli essenziali presentano un diverso meccanismo di azione rispetto agli antibiotici e non ne possiedono la medesima specificità. Il dato interessante evidenziato da svariati studi è semmai che l'associazione tra antibiotici e alcuni oli essenziali (in particolare quelli della prima classe, i più studiati e in grado di offrire un buon livello di combinazione e di efficacia) aumenta l'efficacia del farmaco e ne riduce il dosaggio necessario.
(Fonte Bologna Fiere)