L'incontro al Consorzio Agrario di Parma con docenti, veterinari ed esperti di mangimistica ha evidenziato le criticità dell'aumento dello stress da alta temperatura. La soluzione sta anche nella prevenzione fatta con un'alimentazione mirata che faciliti il processo digestivo degli animali.

Parma, 8 luglio 2016

Lo stress da alte temperature, caratteristico di questo periodo estivo, è il vero nemico delle stalle, degli animali e dei livelli produttivi di latte che calano notevolmente inficiando le aspettative degli allevatori. Oggigiorno i rimedi sono numerosi, sia di stampo tecnologico che curativo, ma il fenomeno della colonnina di mercurio impennata verso l'alto ancora nel 2016, alla luce delle stime delle associazioni degli allevatori ARAER e del parere specifico dei veterinari, condiziona e non poco l'attività zootecnica. A questo contesto non agevole però si può rimediare anche con una forma di prevenzione che va ad alleviare alla radice gli sforzi compiuti dagli animali in fase di digestione, favorendo così il processo stesso e mitigando e diminuendo il consumo eccessivo di energie. Questi i temi che sono stati approfonditi nell'incontro promosso dal Consorzio Agrario di Parma - in collaborazione con ARA Emilia Romagna e EMILCAP - attraverso il contributo tematico di esperti come il professor Luigi Calamari –Docente di Zootecnica dell'Università Cattolica di Piacenza – del veterinario Giovanni Mariani – dell'esperto Carlo Sighinolfi Emilcap, e Carlo Fornari del servizio zootecnico del Consorzio Agrario di Parma.

caldo nemico stalle rid

 

Le conseguenze più dirette del caldo sono purtroppo davvero molteplici e l'allevatore deve svolgere un monitoraggio costante dell'equilibrio della sua stalla, calcolando a dovere la selezione degli alimenti e con particolare attenzione allo stato progressivo di salute della sua mandria. Tra gli effetti del caldo c'è il calo dell'ingestione, rallentamento della ruminazione, diminuzione di saliva, affanno nella respirazione, minor apporto di CO nel sangue, scarso bicarbonato disponibile per tamponare il PH ruminale, rischio alto di acidosi, nel complesso situazioni metaboliche critiche che provocano anche l'infertilità, scarsa reattività del sistema immunitario alle invasioni batteriche. Tutte queste problematiche gravano notevolmente sugli animali incrementando al contempo i fattori di rischio, anche quello di morte del capo più debole, se non adeguatamente colte in tempi utili che favoriscano un intervento.

In più anche il mutamento climatico improvviso con sbalzi drastici di temperatura notte-giorno o in caso di temporali improvvisi può causare gravi scompensi nell'organismo dell'animale ha sottolineato il professor Calamari. Per quanto riguarda l'alimentazione – tra le alte cose- è importante scegliere i prodotti completi frutto di studi aggiornati sottolinea Emilcap- in grado di stimolare adeguatamente la saliva, tamponare il ph ruminale, favorire l'ingestione del mangime, prevenire le patologie metaboliche più frequenti bilanciando in modo preciso l'apporto di sostanze nutritive, vitamine e minerali. A tal proposito il CAP ha sottolineato il dottor Enrico Francia durante i saluti introduttivi ai numerosi presenti in sala- fornisce un servizio costante ai soci e a tutti coloro che nel settore zootecnico hanno necessità di informazioni mirate.

Tra annunci e poi smentite circa l'arrivo di un fronte caldo torrido, nella giornata di giovedi il mercato ha registrato diversi momenti di tensione con segnali che lasciavano intravedere una nuova ripresa di del comparto dei proteici.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 08 luglio 2016 -

Agli iniziali segni di ripresa dei proteici, nella giornata di giovedi, si è al contrario registrato il terzo calo consecutivo.
E' probabile che i fondi abbiano deciso di alleggerire le loro posizioni, anticipando, in parte, quello che ci si sarebbe atteso a cavallo del mese di settembre.

Cereali-7lug2016

L'estate è comunque ancora lunga e disseminata di pericoli.

Continua a sorprendere il collasso della crusca che a Bologna ha rotto quota 90 attestandosi per la tenera a 86 euro tonnellata, anche se già circolano notizie di "fermi tecnici di produzione", da tener presente che a tali valori la crusca trova facile utilizzo non solo nei biodigestori ma anche come materiale da lettiera. Sul fronte dei cereali prosegue il calo del grano e dell'orzo, nonostante le veementi proteste dei produttori ai quali non resta, come via di salvezza, il conto deposito e la vendita a termine. Questa ondata di cali sta trascinando al ribasso anche il mais che comunque val la pena di ricordare ha davanti a sé ancora due mesi abbondanti di campagna.

Per il settore bioenergetico potrebbe essere il momento opportuno di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto. Di mais bioenergetico non vi è traccia e le vendite di farina tossinata hanno registrato 190 euro arrivo e 186 euro partenza nord, di fatto come il mais 103 normale.

Indicatori internazionali 07 luglio 2016


l'Indice dei noli è risalito a 699 punti, il petrolio scende a 45,50 $ e l'indice di cambio a 1,10758

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Ancora troppo presto per sostenere con sicurezza la fine della crescita dei proteici. A fare scalpore nelle ultime trattative le flessioni fortemente negative di grano e orzo e di cruscami.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 07 luglio 2016 -
Alla fine è accaduto. Nella serata di ieri (5 luglio ndr) il mercato ha avuto l'atteso calo, spinto dalle piogge nel Mid West ma anche dalla necessità da prese di profitto. Troppo presto per sostenere con certezza che la fase ascendente sia terminata anche in forza dei timori provenienti dalle stime di potenti ondate di caldo che dovrebbero fare la loro comparsa a metà luglio.

Cereali-5lug2016

Comunque, diversi analisti, stanno ipotizzando di sensibili prese di profitto che potrebbero avvenire a cavallo del mese di Settembre.
In controtendenza ai cali registrati è il grano che era ai minimi storici. Due notizie hanno spinto il frumento: l'informazione circa le prossime aste indette dall'Egitto, che ha tolto lo zero assoluto all'inquinamento da altro cereale, e i fondi che cominciano a avere necessità di ricoprirsi.
Quindi un po' di respiro è arrivato sia alla soia (seme e farina) che a proteici come colza e girasole. Il percorso verso la "convenienza" è ancora lungo ma uno spiraglio si è aperto.

A fare scalpore nelle ultime trattative è il collasso della crusca che a Milano è arrivata a 95 euro alla tonnellata, e il calo del grano e dell'orzo. Le ragioni sono da intercettare sia nelle produzioni abbondanti ma anche dalla bassa propensione all'acquisto a seguito della crisi dei consumi.

Per il settore bioenergetico, potrebbe risultare il momento di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto, almeno sino a quando non si capovolgerà la tendenza. La scarsità di mais bioenergetico spinge le vendite di farina tossinata a 190 euro arrivo e 186 euro partenza nord, comunque tutte vendite sul pronto o al massimo su luglio. Il maggior problema è la quantità, non certo la richiesta di prodotti.
Indicatori internazionali 05 luglio 2016 
l'Indice dei noli è risalito a 692 punti, il petrolio scende a 46,70 $ e l'indice di cambio a 1,10529

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Gli analisti stimavano un aumento delle superfici di semina per la soia in ragione dell'aumentato prezzo mentre i dati USDA hanno smentito la presunzione di un maggior numero d'acri destinato alla preziosa proteica.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 05 luglio 2016 -
Tutti segni e numeri che continuano a sostenere le posizioni dei fondi lunghi su soya e mais e corti sul grano. Una situazione ch e comunque ben difficilmente farà cedere terreno agli speculatori di professione, in parte sostenuti dalle condizioni meteo che, per quanto non come era nelle previsioni, parzialmente giustifica la loro presa di posizione.

USDA-30giu2016

In buona sostanza, sui mercati internazionali, la combinazione negativa tra effetto "Brexit" e le stime di raccolto ha causato un'ondata di ribassi che non lascia immaginare nulla di particolarmente positivo per la prossima campagna.

La settimana che si è appena conclusa, che di fatto ha dato il via alla nuova campagna di commercializzazione cerealiccola, sarebbe, a detta degli operatori, una delle peggiori dell'ultimo decennio.

Infatti per il frumento tenero e per il frumento duro sono stai registrati prezzi da 10 a 30 €/Ton inferiori alla chiusura della scorsa campagna e, salvo la resistenza dei semi di soia, anche il mais ha segnato in zona negativa.

Per il settore bioenergetico, è il momento di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto.

Indicatori internazionali 01 luglio 2016


l'Indice dei noli è risalito a 660 punti, il petrolio scende a 48,70 $ e l'indice di cambio a 1,10833

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 06 Luglio 2016 08:39

Deciso recupero del latte spot.

Se il latte spot prosegue il trend di crescita accaparrando centesimi su centesimi da una settimana all'altra, il burro ha invece frenato la sua corsa al recupero, almeno per quanto riguarda la settimana in corso. Nessuna variazione di rilievo per le due principali DOP.

di Virgilio - Parma, 6 luglio 2016

LATTE SPOT Prosegue la tendenza rialzista del latte spot. La Borsa di Verona ha confermato, anche in questa prima settimana di luglio, un deciso recupero. In particolare, il latte crudo spot nazionale ha guadagnato ancora + di 3 punti percentuali collocando il prezzo tra 31,45 e 33,51€/100 litri di latte. L'intero pastorizzato spot estero con un incremento di 3,39% si è attestato tra 30,93 e 31,96€ mentre lo scremato pastorizzato estero tra 19,67 e 20,70€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Primo stop per il burro contrattato in terra milanese. Confermati tutti i prezzi all'ingrosso della scorsa settimana interrompendo e un ciclo positivo che dura da sei settimane. Analogamente la crema e la panna mostrano le medesime quotazioni rilevate in chiusura di giugno, mentre lo zangolato di Parma ha registrato un nuovo aggiustamento di ben oltre 7 punti percentuali.

Borsa di Milano 04 luglio: (=)
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,66€/Kg. (=)
MARGARINA giugno: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 04 luglio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,55-1,70 €/Kg. (=)

Borsa di Parma 01 luglio 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 5 luglio 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40 €/kg.

GRANA PADANO Stazionari i listini del Grana Padano DOP che perciò confermano i prezzi all'ingrosso delle ultime settimane. Tra 6,25-6,35 €/Kg. la quotazione milanese del 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 €/Kg la chiusura del 15 mesi di invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Anche per il Re dei formaggi nessuna variazione di prezzo registrato alla Borsa comprensoriale di Parma, dopo le due sedute negative delle ultime settimane seppure limitate al solo formaggio più fresco. In sintesi la borsa comprensoriale di Parma ha registrato: 8,20-8,60€/Kg (12 mesi) e 9,30-9,70€/kg per il 24 mesi.

Latte-spot-VR-lug16

(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

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Chiuso per elezioni. Cereali, dopo il venerdi nero... lattiero caseario: latte spot in recupero. I benefici degli integratori alimentari. Olio e Antitrust. Export e lotta all'italian sounding. L'effetto Brexit sull'agroalimentare italiano

SOMMARIO Anno 15 - n° 26 03 luglio 2016 (in allegato il pdf scericabile)

1.1 editoriale Chiuso per elezioni
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Dopo il venerdi nero i mercati riprendono a salire
3.1 Lattiero Caseario Il latte spot recupera il 17,22% rispetto alla media di maggio
4.1 integratori Integratori alimentari, i benefici vantaggi per tutte le età.
6.1 olio Antitrust: piovono multe sull'olio extravergine ingannevole
6.2 export Parmigiano Reggiano: lotta all'imitazione. Export, in USA continua la crescita
7.1 sport e natura Parmigiano Reggiano HARD RUN, Boves (CN). Il Team Farm Run si fa onore. Tutti sul podio.
8.1 sicurezza Vietata la vendita di alcuni lotti di cozze e ostriche nei Paesi Bassi
8.2 lotta italian sounding Falsa salsa al Parmigiano Reggiano ritirata in Canada
9.1 export e import - brexit L'effetto Brexit sull'agroalimentare italiano
10.1promozioni "vino" e partners
11.1promozioni "birra" e partners

Cibus-26-lug16-COP

La review scientifica che mette in luce benefici vantaggi per tutte le età. La guida all'uso corretto. L'Italia capofila in europa per la sicurezza.

Milano giugno 2016 – Integratori Italia presenta un importante passo avanti nella conoscenza del ruolo e delle evidenze scientifiche sull'integrazione alimentare, uno stato dell'arte delle evidenze scientifiche più significative e sulle frontiere più promettenti dell'alimentazione e della salute. Un pool di otto tra i maggiori esperti italiani ha realizzato, dopo oltre un anno di lavoro, la prima edizione della Review sull'Integrazione Alimentare che fa chiarezza sia su principi attivi che sulle diverse esigenze nelle varie fasi della vita. Numerosi e ampi i temi trattati: ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita; integratori a base di vitamine e minerali, estratti vegetali e probiotici; integratori per la salute e la bellezza della donna; integratori e loro ruolo per la salute cardiovascolare e per contrastare il declino cognitivo; qualità e sicurezza.

La missione di INTEGRATORI ITALIA di AIIPA è di "contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell'integratore alimentare, per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e lo sviluppo di questo settore in Italia" – afferma Alessandro Colombo, Presidente di INTEGRATORI ITALIA, che precisa: "Siamo orgogliosi di aver contribuito a realizzare quest'opera, che certamente non esaurisce un tema così ampio ma che costituisce un passo avanti per fare il punto e contribuire alla conoscenza scientifica sul ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita".
Da diversi anni la ricerca scientifica si è data l'obiettivo di validare il ruolo delle sostanze presenti negli integratori alimentari nel coadiuvare le funzioni fisiologiche in soggetti sani. Nonostante la difficoltà oggettiva di dimostrare scientificamente un beneficio clinicamente rilevante sul mantenimento dello stato di salute e del benessere, possiamo oggi disporre di un significativo numero di pubblicazioni di alto livello qualitativo che conferma quanto i diversi componenti degli integratori, dalle vitamine e minerali, ai prebiotici e probiotici, agli estratti vegetali sino alle numerose molecole biologicamente attive derivate dagli organismi animali e vegetali, svolgano effettivamente tale ruolo.
Uno stile di vita sano, costruito su una dieta controllata e varia, un costante esercizio fisico e l'adozione di comportamenti virtuosi per la salute, evitando un eccessivo consumo di alcool e il fumo, rappresentano la base irrinunciabile del mantenimento della salute in ogni fase della vita di persone giovani, adulti o anziani. Esistono però periodi nei quali il nostro stato di benessere viene messo alla prova, e può essere necessario integrare la nostra dieta con elementi concentrati di sostanze che si sono dimostrate utili per affrontare al meglio determinate situazioni. L'uso oramai molto diffuso nel nostro Paese di questi alimenti "particolari" che offrono benefici funzionali è diventato una conferma indiretta dei vantaggi che gli integratori offrono per il mantenimento dello stato di benessere dell'individuo.

Una recente ricerca di GfK Eurisko per INTEGRATORI ITALIA sul tema "Il mondo degli integratori alimentari" ha infatti evidenziato non solo che sette italiani su dieci hanno usato un integratore alimentare, ma anche l'elevato livello d'interesse dei consumatori ad avere informazioni sugli integratori: oltre quattro persone su dieci desiderano ricevere consigli e notizie, in particolar modo sui benefici per l'organismo, sui rischi e le controindicazioni, sul corretto utilizzo e sui diversi principi attivi. Su questo fronte, giocano un ruolo fondamentale il medico di medicina generale – che è, infatti, secondo il 53% degli intervistati interessati a ricevere informazioni sugli integratori, la prima fonte informativa - seguito dai medici specialisti e dal farmacista (citati dal 49% della popolazione); segue in termini d'importanza il web con il 40% di risposte.

"Per rispondere sempre più e sempre meglio a tali bisogni informativi – conclude Colombo - abbiamo realizzato questo progetto, che ci auguriamo possa costituire un utile complemento a supporto dell'attività di counselling dei professionisti della salute e un ulteriore stimolo alle accresciute esigenze d'informazione da parte di consumatori e media".

"Sebbene l'adozione di uno stile alimentare vario ed equilibrato sia ritenuta sufficiente per garantire i nutrienti necessari, sempre più osservazioni epidemiologiche supportano la necessità di una maggiore attenzione alla copertura del fabbisogno nutrizionale e al sostegno delle funzioni fisiologiche – afferma Franca Marangoni, Responsabile Ricerca Nutrition Foundation of Italy. Gli integratori possono rappresentare una valida e sicura opportunità per favorire l'assunzione ottimale di una o più sostanze e il sostegno di funzioni fisiologiche, contribuendo anche alla prevenzione di fattori di rischio di malattia. Ad esempio nel Physicians' Health Study, uno tra i maggiori studi d'intervento condotti recentemente, su una popolazione di oltre 14.000 medici americani di 50 anni o più seguiti per 11 anni, l'assunzione di un multivitaminico è risultata associata a una riduzione, modesta ma significativa, del rischio di tumori, soprattutto tra i soggetti in età più avanzata".

PER INVECCHIARE BENE
Come invecchiare in salute, oggi? "Le principali direttrici della ricerca biochimica dell'invecchiamento sono indirizzate nella riduzione dell'infiammazione silente, dei processi perossidativi e nella necessità di mantenere l'efficienza mitocondriale, vero motore della cellula"– sottolinea Benvenuto Cestaro, Direttore della Scuola di Specialità in Scienza dell'Alimentazione dell'Università degli Studi di Milano. "L'infiammazione silente è il primo mezzo di difesa dell'organismo per inattivare virus, batteri, allergeni ambientali. Si tratta di un processo di bassa intensità ma cronico, che può portare ad un esaurimento del sistema immunitario. Per contrastarlo, è utile una dieta antiinfiammatoria, con limitata assunzione di acidi grassi idrogenati, acidi grassi saturi e acidi grassi omega-6 (privilegiando quelli monoinsaturi come l'olio di oliva), una ridotta assunzione di zuccheri semplici e un incremento di carboidrati integrali. Utile anche l'integrazione a base di acido linolenico, cardiolipine e/o specifici fosfolipidi precursori delle cardiolipine, che si sta rivelando di estrema utilità a prevenire e riparare i danni mitocondriali".

ALLEATI DEL CERVELLO
A proposito d'invecchiamento e declino cognitivo, Giovanni Scapagnini, Associato di Biochimica Clinica al Dipartimento Scienze per la Salute dell'Università degli Studi del Molise, precisa: "Il cervello è estremamente esposto allo stress ossidativo e di conseguenza invecchia più precocemente; la dieta rappresenta uno tra i fattori più in grado di influenzare il nostro stato di salute e la qualità dell'invecchiamento. Oltre al glucosio, da cui dipendono le funzioni cerebrali, risultano fondamentali per una corretta fisiologia neuronale le vitamine, in particolare del gruppo B, gli omega 3 per la trasmissione dell'impulso nervoso, la memoria e l'apprendimento; i fosfolipidi, alla base della struttura delle membrane cellulari; L-acetil carnitina (LAC), assimilabile anche attraverso il cibo e la supplementazione, per la sua azione neuroprotettiva. Ulteriori sostanze "non nutrienti" che hanno evidenziato capacità di ridurre il danno ossidativo, sostenere il normale tono dell'umore e migliorare le capacità mnemoniche sono le antocianine e le procianidine del mirtillo, le catechine del tè, i flavanoli del cacao, il resveratrolo e la curcumina, le epicatechine del cacao e l'omotaurina, presente in alcune alghe marine".

AMICI DEL CUORE
"Stile di vita corretto e alimentazione equilibrata, con il supporto di un'appropriata supplementazione, sono efficaci anche sul fronte della prevenzione delle malattie, ad esempio di quelle cardiovascolari" – sottolinea Andrea Poli, Presidente Nutrition Foundation of Italy. "Le osservazioni epidemiologiche e i grandi studi di intervento hanno documentato l'importanza della gestione del profilo lipidico, principale fattore di rischio per le malattie coronariche. Numerosi integratori alimentari sono dotati di una documentata efficacia su tale parametro: tra questi, particolarmente promettenti sono i fitosteroli, gli integratori a base di riso rosso fermentato, il beta-glucano, la berberina, i grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3"

PER LA SALUTE E LA BELLEZZA DELLE DONNE
"Per quanto riguarda la salute della donna, meno colpita dai problemi cardiovascolari, lo stile di vita oggi però la espone comunque a fattori di rischio importanti, come stress, alimentazione irregolare, scarsa attività fisica e fumo. Molto studi evidenziano una carenza cronica di alcuni elementi come ferro, acido folico, calcio, magnesio e molte vitamine, sia durante il periodo adolescenziale che in età adulta" – afferma Vincenzo de Leo, Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo, Sezione di Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi di Siena. "La ricerca oggi ci sta dando interessanti riscontri da integratori alimentari contenenti specifiche sostanze naturali, come ad esempio la cannella per la dismenorrea, trattamenti a base di vitamina B1 per alleviare i sintomi fisici e psichici della sindrome premestruale, fitoestrogeni di origine vegetale in associazione a calcio, vit. D, agnocasto, iperico per contrastare i sintomi neurovegetativi nella delicata fase della vita legata alla menopausa. Interessanti anche i dati relativi a sostanze come la caffeina, il retinolo, il loto (Nelumbo nucifera), la carnitina per il trattamento della cellulite, problema che inizia solitamente nel periodo dell'adolescenza ed è presente a vari gradi in circa il 90% delle donne".

GLI ITALIANI AMANO I BOTANICALS
Un approfondimento speciale meritano gli integratori a base di erbe, che stanno trovando un largo consenso nella popolazione generale e che sempre più entrano a far parte delle abitudini quotidiane. Patrizia Restani, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell'Università degli Studi di Milano, commenta: "Per inquadrare il mercato degli integratori a base di piante, sono interessanti i risultati del Progetto PlantLIBRA, che ha coinvolto 2400 consumatori in 6 paesi europei - Finlandia, Germania, Italia, Romania, Spagna, UK - e che nel nostro Paese ha interessato quattro città: Milano, Venezia, Roma e Catania. Emerge un profilo del consumatore d'integratori a base di erbe mediamente colto e con un sano stile di vita; il 71% degli intervistati ha un livello d'istruzione medio o alto, il 63% fa attività fisica moderata, il 65% è normopeso, il 48% non fuma. Oltre l'80% dei consumatori ha dichiarato di trarre beneficio dall'uso d'integratori a base di erbe, sempre o talvolta. Le piante più amate e richieste degli italiani: Aloe, Finocchio, Valeriana, Ginseng, Mirtillo, Passiflora, Melissa, Guaranà, Tarassaco, Carciofo ( www.plantlibra.eu )".

I PROBIOTICI AL SERVIZIO DI SALUTE E BENESSERE
Un altro ambito che riveste grande interesse in termini di ricerca e innovazione, nonché di grande richiesta da parte dei consumatori, è quello dei probiotici, definiti da FAO/OMS nel 2001 come "microrganismi vivi e vitali al momento dell'uso, la cui efficacia è legata al consumo di un'adeguata quantità e il cui uso deve portare un beneficio per la salute o il benessere". A questo proposito Lorenzo Morelli, Preside Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza precisa: "La ricerca da 20 anni ritiene quello dei probiotici un settore in cui investire risorse per l'avanzamento delle conoscenze del rapporto fra salute e batteri, identificando questi ultimi non più nei soli agenti patogeni bensì come potenziali mezzi per il mantenimento di un buono stato di salute. Tuttavia, pur a fronte dell'imponente quantità di ricerca e sviluppo svolta, allo stato dell'arte l'unico claim ammesso da EFSA è relativo all'azione idrolitica sul lattosio delle colture batteriche usate per produrre lo yogurt". Prosegue: "Oggi le linee di ricerca ammissibili sui probiotici secondo EFSA sono principalmente focalizzate sulle aree: discomfort gastro-intestinale (adulti affetti da sindrome da colon irritabile, neonati con coliche gassose); difese immunitarie contro agenti patogeni (i probiotici si sono rivelati utili nella riduzione delle infezioni delle vie respiratore superiori e nell'incidenza delle infezioni da Clostridium difficile) e benefici nella risposta agli allergeni".

QUALITA' E SICUREZZA DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI: ITALIA CAPOFILA D'EUROPA
Concludiamo con un punto fermo che riguarda la sicurezza degli integratori alimentari, a cura di Giancarlo Cravotto, Direttore del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco, dell'Università degli Studi di Torino, che commenta: "La forza del sistema di sicurezza italiano per alimenti e integratori è diventato un riferimento per molti Paesi: la nostra organizzazione è basata su un modello "one health" dove la visione è unitaria, quindi una sola salute che include tutta la catena alimentare, dal ciclo di vita di vegetali e animali arrivando all'uomo. E' un processo pianificato e controllato dai campi alla tavola, attuato sulla base delle direttive e regolamenti UE; la direttiva 2002/46/CE del Parlamento europeo - recepita in Italia con il decreto legislativo n. 169 del 21 maggio 2004 - l'impegno scientifico e di verifica di EFSA, l'istituzione di riferimento per la valutazione del rischio per la sicurezza di alimenti nell'UE, la legislazione alimentare italiana ed europea, hanno costruito un'architettura di protezione e di garanzie per il consumatore italiano unica; i produttori d'integratori alimentari in Italia vantano un elevato standard produttivo e un efficiente sistema di assicurazione della qualità, che li colloca ai primi posti in Europa. Non dimentichiamo infine che l'Italia è una tra le nazioni tecnologicamente più avanzate per lo sviluppo di protocolli di "green extraction": selettivi, efficienti e a basso impatto ambientale".

(allegato file PDF Scaricabile)

(Fonte Integratori Italia Milano 23 giugno 2016)

Multate Lidl Italia s.r.l. (con una sanzione di 550.000 euro per il marchio Primadonna), Coricelli (con una sanzione di 100.000 euro per il marchio omonimo Pietro Coricelli extravergine di oliva) e Carapelli-Firenze (con una sanzione di 300.000 euro per i marchi Sasso Classico, Carapelli Il Frantoio e Bertolli Gentile), per avere commercializzato come extravergine di oliva un olio diverso, con caratteristiche organolettiche inferiori a quelle fissate con legge per la classe merceologica falsamente vantata. Lo rende noto la Coldiretti nel segnalare che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), ha concluso per l'ingannevolezza dei messaggi pubblicitari resi attraverso l'impiego di etichette, la diffusione di volantini cartacei e di messaggi via internet che esaltano le caratteristiche di semplici oli di oliva vergini, lasciando credere erroneamente al consumatore che si tratti di oli di qualità superiore.

Le società coinvolte si sono difese rilevando, in particolare, l'inaffidabilità delle prove organolettiche in quanto basate su parametri soggettivi che possono condurre a risultati imprevedibili. Al contrario, l'Antitrust ha ribadito che le analisi svolte dai Nas dei Carabinieri e dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, devono considerarsi della massima attendibilità perché si tratta di soggetti pubblici che hanno il compito specifico di compiere tale tipo di controlli, attestando ogni singola fase della procedura, che va dal prelevamento dei campioni alla certificazione delle analisi compiute.

D'altra parte, la prova organolettica è espressamente considerata come la "prova regina" nel settore dell'olio a livello non soltanto europeo ma anche nazionale, con la legge così detta salva olio (legge 14 gennaio 2013, n.9 - Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini).
Correttamente, allora, - secondo la Coldiretti - l'Autorità ha concluso per l'ingannevolezza dei messaggi pubblicitari perché il consumatore dedica molta attenzione al fatto che un olio sia extravergine, essendo, infatti, disposto a pagare un prezzo più elevato solo se si tratta di olio extravergine di oliva, ovvero, solo se il prodotto presenta effettivamente quelle proprietà che lo rendono superiore anche sotto il profilo dei benefici per la salute. Le pronunce dell'Agcm – preicsa la Coldiretti - confermano, pertanto, la centralità del panel test come strumento privilegiato di controllo contro le frodi e le contraffazioni che questo pregiatissimo prodotto italiano si trova a dover subire continuamente sul mercato, come Coldiretti denuncia ormai da tempo. La posta in gioco – conclude la Coldiretti - è alta e l'attenzione deve essere costante perché ne va della reputazione delle imprese che fanno del vero made in Italy il centro propulsore di un modello di sviluppo che tutela i consumatori e che promuove i territori nella garanzia dell'autenticità di un rapporto di fiducia che, bisogna ricordarlo, non si costruisce in un giorno.
(Fonte coldiretti 28 giugno 2016)

Crescita del 5,5% nel primo trimestre 2016 dopo il "boom" dello scorso anno (+34%). A New York il Consorzio a confronto con importatori e catene distributive.

Dopo l'autentico "boom" del 2015, le esportazioni di Parmigiano Reggiano negli Stati Uniti continuano a crescere a ritmi molto sostenuti.

Nel primo trimestre 2016, infatti, hanno fatto segnare un +5,5%, e sulla base di questi dati gli Stati potrebbero balzare al primo posto, entro l'anno, della classifica dei Paesi maggiori importatori di Parmigiano Reggiano, scavalcando anche la Francia dopo il sorpasso sulla Germania avvenuto nel 2015.
L'exploit del 2015 (un +34% commentato con prudenza dal Consorzio di tutela, perchè legato ad elementi congiunturali specifici, come l'andamento del dollaro che aveva facilitato gli acquisti oltreoceano) si è andato dunque consolidando negli States, mercato sul quale il Consorzio lancia ora nuove sfide.

"Prima fra tutte - sottolinea il presidente dell'Ente di Tutela, Alessandro Bezzi - una serie record di incontri con i principali importatori e le catene distributive statunitensi e canadesi che segneranno la nostra partecipazione al Fancy Food Show di New York, in programma dal 26 al 28 giugno".
"Dalla grande vetrina mondiale, in cui confluiscono 2.000 espositori e che rappresenta la manifestazione d'eccellenza per l'agroalimentare - prosegue Bezzi - rilanceremo anche il nuovo piano di investimenti che guarda in modo specifico a Stati Uniti e Canada, con attività di informazione, promozione, presenza nelle catene distributive che nel 2016 ci impegnano per un milione di euro".

"In queste azioni - sottolinea il presidente del Consorzio - si associano due obiettivi: promuovere il nostro prodotto per quel che realmente rappresenta, cioè un'assoluta eccellenza artigianale e del tutto naturale e, contemporaneamente, contrastare quegli usi impropri di elementi di "italian sounding" (confezioni che ricorrono all'uso del Tricolore a richiami geografici che lasciano pensare ad un'origine italiana anche per formaggi prodotti negli Usa o in Sud America) che inducono in inganno il 67% dei consumatori statunitensi che vedono così caratterizzati prodotti denominati "parmesan".
"Su questo tema - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - siamo intervenuti in audizione in sede UE nell'ambito delle trattative per gli accordi TTIP; le nostre ragioni sono state sostenute anche dal relatore TTIP, l'on. Paolo De Castro, ma è evidente che non vogliamo limitarci ad attendere gli esiti, comunque incerti, di un'intesa che dovrebbe sconfiggere queste prassi".

"Da qui - conclude Deserti - il rafforzamento di tutte le azioni possibili per contrastare questi fenomeni e far conoscere di più e meglio ai consumatori statunitensi le caratteristiche del nostro prodotto; nuovi investimenti, informazione, presenza nelle catene distributive grazie a nuovi accordi di collaborazione diventano, dunque, gli strumenti privilegiati per continuare a premere su quello che è divenuto, per volumi, il secondo mercato per l'export di Parmigiano Reggiano e si avvia a guadagnare la prima posizione".
(Fonte CFPR 24 giugno 2016)

Sono contaminate da tetrodotossina, una potente neurotossina 100 volte più tossica rispetto al cianuro di potassio, il veleno del pesce palla. il Ministero della Salute olandese lancia l'allarme.

La NVWA, l'autorità olandese garante della sicurezza dei prodotti alimentari e del consumo, sabato ha lanciato un'allarme per la presenza della tetrodotossina in alcuni lotti di cozze e ostriche provenienti dalle zone est e nord della Schelda nei Paesi Bassi. Cozze e ostriche non possono essere vendute.

La tetrodotossina (TTX) è una potente neurotossina, essa trae nome dalla famiglia dei Tetraodontidae o pesci palla che sono in grado di secernerla attraverso quattro denti fusi in un becco, adatto a rompere conchiglie, crostacei e persino rametti di corallo. La stessa caratteristica e lo stesso veleno sono presenti nei Diodontidae (pesci istrice) muniti per di più anche di aculei su tutto il corpo. Anche se la tetrodotossina venne scoperta in questi pesci, diverse varianti sono state trovate anche in altri animali (ad es. in piccoli polpi come il polpo ad anelli blu, nei tritoni della specie Taricha granulosa e Naticidae.Si è scoperto che la tetrodotossina può essere prodotta da alcuni batteri come la Pseudoalteromonas tetraodonis, alcune specie di Pseudomonas e Vibrio, ed altri batteri meno frequentemente. La tossina venne isolata e denominata per la prima volta nel 1909 dallo scienziato giapponese Yoshizumi Tahara.

La Tetrodotossina è 100 volte più tossica rispetto al cianuro di potassio. Un milligrammo di tetrodotossina è sufficiente ad uccidere una persona (quantità che può essere contenuta nella capocchia di uno spillo).La tossina blocca la conduzione nervosa provocando paralisi, vomito, diarrea, convulsioni, blocco cardiorespiratorio. L'avvelenamento in seguito al consumo di pesci dell'ordine Tetraodontiformes è estremamente grave. La pelle e gli organi (soprattutto il fegato) del pesce palla possono contenere livelli di tetrodotossina sufficienti a produrre paralisi del diaframma e morte a causa dell'insufficienza respiratoria. La tossicità della carne, (ad eccezione del fegato, che risulta quasi sempre letale) varia tra le specie, nel corso delle stagioni e località geografiche, e in molti pesci palla può non essere così pericolosamente tossica. Un'altra via di avvelenamento può essere attraverso piccoli polpi come il polpo ad anelli blu, in questo caso il veleno viene iniettato dalle mandibole dell'animale. La dose letale media della tetrodotossina per il topo (LD50) specificata dalla scheda di sicurezza è di 334 µg per kg. Assumendo che la dose letale per gli umani sia simile, 25 milligrammi di tetrodotossina possono uccidere una persona di 75 kg.

La quantità necessaria per raggiungere una dose letale per iniezione è molto più piccola, pari a 8 µg per kg. Il primo caso registrato di avvelenamento da tetrodotossina si ha nel diario di bordo del capitano James Cook. Egli registrò di come in un'occasione la sua ciurma mangiasse le parti carnee bianche del pesce palla pescato nei tropici, ed in seguito alimentasse i maiali presenti a bordo (come riserva alimentare vivente) con i rimasugli del pesce come pelle, fegato e gonadi. L'equipaggio sperimentò ottundimento e mancanza del respiro, mentre il mattino dopo i maiali vennero trovati tutti morti. Col senno di poi, è chiaro che la ciurma ingerì una blanda dose di tetrodotossina, mentre i maiali mangiarono quelle parti del corpo del pesce palla che contengono la maggior concentrazione della tossina, ricevendo in questo modo una dose letale.La diagnosi dell'avvelenamento da pesce palla è basata sulla sintomatologia osservata e dalla recente storia dietetica.

Gli effetti dell'avvelenamento da tetrodotossina includono mancanza di fiato, ottundimento, tinniti, sensazione di "testa leggera", paralisi e battito irregolare. Tipicamente, i sintomi maggiori insorgono rapidamente, quelli minori istantaneamente. Se si ingeriscono dosi più elevate di 1-2 milligrammi la morte è l'esito più comune. Anche se la tossina si slega dai canali del sodio, via via che la sua concentrazione attorno ai centri nervosi diminuisce, le sue molecole sono eccezionalmente potenti e si scindono dal legame molto lentamente. Il trattamento usualmente consiste in assistenza respiratoria.Il primo sintomo di intossicazione è costituito da un leggero intorpidimento della lingua e delle labbra, che si manifesta da 20 minuti a 3 ore dopo l'ingestione del pesce avvelenato. Il sintomo successivo è costituito da parestesia a faccia ed estremità, che possono essere seguite da sensazione di leggerezza. Possono comparire anche mal di testa, dolore epigastrico, nausea, diarrea e/o vomito. In alcuni casi possono comparire difficoltà a camminare.Il secondo stadio dell'intossicazione è costituito da una paralisi ingravescente: molte vittime dell'intossicazione sono incapaci di muoversi e possono presentare difficoltà anche a mantenere la posizione seduta. Il soggetto presenta un'ingravescente insufficienza respiratoria; in genere sono presenti dispnea, cianosi e ipotensione.

Viene colpito anche il linguaggio. La paralisi è via via ingravescente e possono comparire convulsioni, danni alle funzioni intellettive e aritmie cardiache.La vittima, nonostante sia completamente paralizzata, può essere cosciente e in alcuni casi completamente lucida fino a poco prima della morte, che in genere avviene in 4-6 ore, con un range stimato da 20 minuti a 8 ore.

Considerata la gravità del rischio per la salute umana correlata alla presenza della neurotossina il Ministero della salute dell'Olanda, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti, raccomanda ai pescatori dilettanti ed ai vacanzieri di non raccogliere le cozze e le ostriche e di non consumare i mitili provenienti da queste due regioni. Trattandosi di allerta internazionale, abbiamo dovuto procedere in tal senso anche noi anche per informare i nostri connazionali presenti nei Paesi Bassi.
Lecce 25 giugno 2016

Con l'uscita dalla UE, la politica commerciale del Regno Unito sarà sottoposta a rinegoziazione. Da un lato, le imprese britanniche non potranno più beneficiare del libero accesso ai mercati europei, dall'altro, il Regno Unito dovrà presumibilmente innalzare le barriere tariffarie verso gli ex partner e ciò riguarderà anche le imprese agroalimentari italiane.

Il mercato agroalimentare del Regno Unito rappresenta per l'Italia un giro d'affari di 3,2 miliardi di euro, con una crescita del 9% nel 2015. Per la prima volta da 40 anni, le imprese italiane potrebbero trovarsi per un certo tempo ad affrontare dazi sul mercato britannico, in linea con quanto fanno oggi gli esportatori giapponesi o statunitensi; eventualità questa che si tradurrebbe in prezzi meno competitivi o in una riduzione dei margini per le imprese esportatrici. A ciò si deve aggiungere anche l'effetto svalutazione, in grado, da un lato, di rallentare le importazioni inglesi e, dall'altro, di rendere in generale i prodotti britannici più competitivi sui mercati internazionali presidiati anche dall'Italia (Australia, Canada, Arabia Saudita e Stati Uniti) sebbene i prodotti di origine italiana godano di una distintività rilevante rispetto a quelli britannici.

Secondo le previsioni sviluppate dalla SACE, basate su uno scenario macroeconomico proposto dalla Oxford Economics, l'uscita del Regno Unito dalla UE potrebbe comportare nel 2017 una contrazione delle esportazioni italiane d'oltremanica di entità compresa tra il -3% e il -7%. Tuttavia, l'export agroalimentare italiano verso il mercato britannico non dovrebbe accusare flessioni. Sempre secondo le previsioni SACE, sia che si fosse verificato lo scenario "NO BREXIT" che in quello "BREXIT, il food and beverage Made in Italy dovrebbe crescere del 7% nel 2016 e di circa il 5,5% nel 2017, in entrambi i casi.

Ismea-brexit-1

Il Regno Unito rappresenta il quarto mercato di sbocco (dopo Germania, Francia, Stati Uniti) dell'export agroalimentare italiano. In modo speculare, l'Italia si è posizionata all'ottavo posto tra i clienti del mercato britannico con una spesa di oltre 650 milioni di euro. Il saldo 2015 dell'interscambio agroalimentare col Regno Unito, è stato pari a un attivo di 2,6 miliardi (+88% sul 2014).

Le principali voci dell'export del settore nel Regno Unito (2015, in valore) sono, nell'ordine: Vino e Mosti (23% del totale); Ortofrutta fresca e trasformata (22%), Cereali, Riso e derivato (18%), Animali e Carni (7%), Lattiero-Caseari (6%).
I primi tre paesi da cui il Regno Unito importa maggiormente prodotti agroalimentari sono i Paesi Bassi, l'Irlanda e la Francia, cui corrisponde una quota di mercato in valore, pari, rispettivamente, al 14%, al 10% e 10%. Sul totale dell'import agroalimentare britannico, l'Italia intercetta una quota pari al 6% in valore.

Rispetto al 2010, le importazioni complessive di prodotti alimentari del Regno Unito sono aumentate del 36%, a fronte di un +41% messo a segno dall'Italia che, quindi, fa segnare una dinamica più significativa.

Ismea-brexit-2

(Per scaricare il rapporto Ismea: http://www.ismeaservizi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6895)

(Fonte ismea Roma 28 giugno 2016)

Nuovo intervento del Consorzio in coincidenza con il Fancy Food di New York, dove l'Ente ha lanciato un piano di investimenti da 1 milione per Usa e Canada. A fine anno previsto un incremento dell'Export verso gli Usa superiore al 10%, con almeno 25.000 forme in più

Reggio Emilia, 30 giugno 2016 -

Nuova frode individuata oltre oceano dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, che proprio in coincidenza con il Fancy Food di New York (la vetrina mondiale delle eccellenze agroalimentari) ha ottenuto il ritiro dal mercato di una salsa prodotta in Canada (denominata "carbonara") che usava in maniera ingannevole l'immagine del Parmigiano Reggiano nell'etichetta senza contenerlo come ingrediente. Un comportamento frequente da parte di produttori che speculano sulla rinomanza del formaggio più apprezzato al mondo.

"L'azione messa in atto e il risultato ottenuto - sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - da una parte confermano l'efficacia della vigilanza attivata a livello mondiale dal Consorzio, ma dall'altra evidenziano quanto siano ancora diffusi i fenomeni ingannevoli a carico dei consumatori laddove non esistono i meccanismi di tutela che abbiamo invece ottenuto da tempo dalla UE".
Il nuovo caso, paradossalmente, si è verificato proprio nel momento in cui il Consorzio è giunto a New York per lanciare il nuovo piano di investimenti su informazione, promozione, presenza nelle catene distributive degli Usa e del Canada, Paesi che nel 2015 hanno assorbito 11.400 tonnellate di Parmigiano Reggiano, corrispondenti a 285 mila forme e al 25% del totale delle esportazioni.

"Nell'ambito del Fancy Food Show - sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - abbiamo riscontrato una grande attenzione da parte delle catene distributive, tanto che a fine 2016 prevediamo un'ulteriore crescita delle esportazioni verso gli Usa per almeno 25.000 forme, con un incremento superiore al 10%".
"Lo stesso interesse - prosegue il direttore del Consorzio - riguarda anche il programma lanciato dal Consorzio per la formazione del personale dei punti vendita, le cui competenze nel taglio, nella presentazione e nel confezionamento si stanno rivelando un fattore vincente per promuovere le vendite".
"Queste azioni nelle catene distributive - prosegue Deserti - sono state pensate e impostate anche come uno dei più efficaci strumenti di contrasto alle imitazioni e al fenomeno dell'"italian sounding", che con l'uso di richiami al nostro Paese lascia intendere ingannevolmente (e vale per il 67% dei consumatori statunitensi) che tanti prodotti negli Usa o altrove provengano dall'Italia, che è simbolo di eccellenze Dop".
"Visto che i tempi per ottenere maggiori tutele attraverso gli accordi TTIP rimangono lunghi e incerti - conclude Deserti - la strada della collaborazione con le catene distributive è oggi lo strumento indispensabile per difendere gli interessi dei nostri produttori rispetto a fenomeni di concorrenza sleale e quelli dei consumatori Usa, minacciati da proposte commerciali ingannevoli".

(Fonte: Centro Stampa Comunicazione Integrata Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Giovedì, 30 Giugno 2016 13:03

Premiati i Lambruschi d'eccellenza

Alla Sala degli Specchi del Teatro Valli per la premiazione dei vini selezionati nell'ambito dell'edizione 2016 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco". Landi: "Continuiamo Ad Investire".

Reggio Emilia, 30 giugno 2016

"Siamo molto soddisfatti di questa edizione, la settima, che ha segnato il record di aziende vitivinicole partecipanti che hanno raggiunto le 67 imprese (+4,7% rispetto al 2015) in presenza di un sostanziale stabilità di campioni presentati che si attestano a 219 unità; come Camera di Commercio continueremo dunque a lavorare intensamente affinché la buona immagine creata attorno alle nostre produzioni vinicole diventi anche valore e reddito per i nostri produttori e le loro imprese".
Così il presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Stefano Landi, si è rivolto agli esponenti delle tante cantine che si sono date appuntamento alla Sala degli Specchi del Teatro Valli per la premiazione dei vini selezionati nell'ambito dell'edizione 2016 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco".

Aprendo i lavori, coordinati da Stefano Caffarri, on line editor del Cucchiaio d'Argento, Landi ha sottolineato le ragioni dell'iniziativa camerale, che ha visto la partecipazione, come di consueto, di cantine reggiane, modenesi, mantovane e parmensi. "Premiare la qualità dei prodotti del nostro territorio – ha detto Landi - assume per noi una doppia valenza: da una parte, infatti, rappresenta il riconoscimento esplicito dei risultati che il lavoro delle nostre imprese genera, ma contemporaneamente è il movente per concorrere ad assicurare maggior valore economico all'impegno, alla passione, alle competenze e agli investimenti che le stesse mettono in campo".
"Inoltre, ogni eccellenza che un territorio genera – ha aggiunto Landi - è uno straordinario agente di promozione per tutte le comunità locali, per il richiamo di nuovi investimenti, per il lavoro, per la coesione sociale, per la sicurezza, ed è proprio per questa ragione che puntiamo ad azioni di valorizzazione che non si esauriscono nelle selezioni e negli attestati".
"Guardiamo soprattutto ai mercati esteri – ha proseguito il presidente della Camera di Commercio - convinti che siano ancora molte le aree del mondo nelle quali possiamo affermare i nostri prodotti, partendo da quel continente europeo che vale due terzi delle esportazioni di vini dalle province di Reggio Emilia, Modena, Parma e Mantova, per un valore che supera i 120 milioni di euro".
Non è dunque un caso che proprio quest'anno fossero presenti, alla Sala degli Specchi, blogger e giornalisti del turismo enogastronomico provenienti da Danimarca, Svezia e Norvegia, che sino al 30 giugno saranno impegnati in un "educational press tour" tra i territori e le cantine partecipanti al Concorso.
Organizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, il tour di questi giorni sarà poi seguito, a novembre, da un'altra iniziativa camerale a carattere internazionale: un incoming di operatori commerciali dell'area scandinava che incontreranno le aziende vitivinicole dei territori di produzione di Lambrusco e che permetterà di valutare gli effetti delle diverse azioni che sono state impostate e sostenute dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia.
"Per rafforzare gli scambi con l'estero - ha concluso Landi - anche quest'anno il Concorso Enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco" si è arricchito di alcune specifiche azioni di carattere trasversale per orientare le nostre imprese sui mercati internazionali, e tra queste spicca un percorso specifico per sostenere le aziende nella conoscenza dei mercati e dei meccanismi legati alle esportazioni, ma anche il supporto assicurato in materia di strategie di web marketing, finalizzate a rafforzare la presenza delle imprese sui canali online".
Dopo il ringraziamento alle cantine partecipanti al Concorso enologico proprio per i risultati ottenuti sul piano qualitativo, è stato dato spazio alle premiazioni per i 92 vini selezionati e alle degustazioni di queste eccellenze.
Nel corso della premiazione è stata presentata la Guida Terre di Lambrusco 2016 che, illustrando tutti i lambruschi vincitori della 7^ edizione del Concorso, rappresenta il principale strumento di promozione al di fuori dei confini provinciali ed è a disposizione gratuita di operatori, appassionati, fruitori e chiunque interessato.
Durante la cerimonia è stato inoltre proclamato il vincitore della 2° edizione del Master del Lambrusco promosso da AIS Emilia che ha incoronato il miglior sommelier del Lambrusco.

Di seguito l'elenco dei vini selezionati nella settima edizione del concorso enologico "MATILDE DI CANOSSA-TERRE DI LAMBRUSCO"

I VINI SELEZIONATI ALLA SETTIMA EDIZIONE
DEL CONCORSO ENOLOGICO
"MATILDE DI CANOSSA - TERRE DI LAMBRUSCO"

CATEGORIA "COLLI DI PARMA DOC (DOP)"
COLLI DI PARMA DOC LAMBRUSCO SECCO "I CALANCHI" 2014
MONTE DELLE VIGNE SRL - OZZANO TARO (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7449

CATEGORIA "COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC (DOP)"
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO GRASPAROSSA AMABILE "CODA ROSSA" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7617
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO GRASPAROSSA DOLCE "BOCCIOLO" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7175
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO GRASPAROSSA SECCO "CARDINALE PIGHINI" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7961
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOC LAMBRUSCO MONTERICCO SECCO 2015
FERRARINI SPA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7689
COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA DOP LAMBRUSCO ROSATO SECCO "ROSASPINO" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7547

CATEGORIA "MODENA DOC (DOP)"
MODENA DOC LAMBRUSCO ABBOCCATO "1928" 2015
CAVICCHIOLI U. & FIGLI SRL - SAN PROSPERO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7737
MODENA DOC LAMBRUSCO ROSATO SECCO "VINI DEL RE" 2015
CANTINA SETTECANI CASTELVETRO SAC - SETTECANI DI CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7249
MODENA DOC LAMBRUSCO SECCO "L'INTENSO" 2014
GIACOBAZZI A. E FIGLI SRL - MODENA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7078

CATEGORIA "LAMBRUSCO DI SORBARA DOC (DOP)"
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7029
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO 2015
CANTINA SOCIALE FORMIGINE PEDEMONTANA SAC - CORLO DI FORMIGINE (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7676
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "100% RIGHI" 2014
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7738
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SECCO "C'ERA UNA VOLTA" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7487
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "GAETANO RIGHI" 2014
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7357
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "I QUERCIOLI" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7285
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "IL PECCATO" 2015
AZIENDA AGRICOLA AZ S.S. - CAVEZZO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7929
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SECCO "LE BOLLE" 2015
CANTINA DI CARPI E SORBARA SAC - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7779
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "ROCCA ESTENSE" 2015
CANTINA SOCIALE DI SAN MARTINO IN RIO SCA - SAN MARTINO IN RIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7013
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SECCO "TENUTA MORELLO" 2015
AZIENDA AGRICOLA MESSORI GIANCARLO DI MESSORI ANDREA - MODENA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7680
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SECCO "TRE MEDAGLIE" 2015
CAVICCHIOLI U. & FIGLI SRL - SAN PROSPERO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7945
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SEMISECCO "NOVEMBRINO" 2015
AZIENDA AGRICOLA MESSORI GIANCARLO DI MESSORI ANDREA - MODENA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7569
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SPUMANTE BRUT "SCAGLIETTI" 2013
DONELLI VINI SPA - GATTATICO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7391
LAMBRUSCO DI SORBARA DOP SPUMANTE ROSÈ EXTRA DRY "SENSAZIONI ROSA" 2015
CANTINA F.LLI CARAFOLI SOCIETÀ AGRICOLA S.S. - RAVARINO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7550

CATEGORIA "LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC (DOP)"
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP AMABILE 2015
CANTINA SETTECANI CASTELVETRO SAC - SETTECANI DI CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7849
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC AMABILE "GAETANO RIGHI" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7580
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO 2015
AZIENDA AGRICOLA MANICARDI SRL - CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7141
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7735
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP SECCO 2015
CANTINA SOCIALE MASONE CAMPOGALLIANO SCA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7712
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP SECCO "BRUNO ZANASI" 2015
SOCIETÀ AGRICOLA ZANASI S.S. - CASTELNUOVO RANGONE (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7985
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "COL SASSOSO" 2014 
CAVICCHIOLI U. & FIGLI SRL - SAN PROSPERO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7782
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "CORLETO" 2015
VILLA DI CORLO DI M. ANTONIETTA MUNARI & C. SAS - BAGGIOVARA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7085
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "GAETANO RIGHI" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7263
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP SECCO "ROSSO DEL BACINO" 2014
TENUTA VANDELLI DI VANDELLI VALTER - SASSUOLO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7127
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "ROSSO FOSCO" 2015
CANTINA SOCIALE FORMIGINE PEDEMONTANA SAC - CORLO DI FORMIGINE (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7447
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOC SECCO "TRI RÈ" 2014
AZIENDA AGRICOLA AGRITURISTICA LE CASETTE DI POGGI LARA - CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7509
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO DOP SECCO "VINI DEL RE" 2015
CANTINA SETTECANI CASTELVETRO SAC - SETTECANI DI CASTELVETRO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7693

CATEGORIA "LAMBRUSCO MANTOVANO DOC (DOP)"
LAMBRUSCO MANTOVANO DOC SECCO 2015
CANTINE GIUBERTONI SNC - BAGNOLO SAN VITO (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7922
LAMBRUSCO MANTOVANO DOC SECCO "LA TORRE" 2015
CANTINA DI CARPI E SORBARA SAC - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7663
LAMBRUSCO MANTOVANO DOC SECCO "MANTÉ ROSSO" 2015
CANTINA SOCIALE DI GONZAGA SAC - GONZAGA (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7728
LAMBRUSCO MANTOVANO DOP SECCO "P1946" 2015
CANTINA DI CARPI E SORBARA SAC - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7373
LAMBRUSCO MANTOVANO DOP SECCO "ROSSO DEI CONCARI" 2015
CANTINE LEBOVITZ SNC - GOVERNOLO DI RONCOFERRARO (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7662
LAMBRUSCO MANTOVANO DOP SECCO "ROSSO DELLA SIGNORIA" 2015
CANTINA SOCIALE DI GONZAGA SAC - GONZAGA (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7052

CATEGORIA "LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC (DOP)"
LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC SECCO 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7423
LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOC SECCO "ROCCA ESTENSE" 2015
CANTINA SOCIALE DI SAN MARTINO IN RIO SCA - SAN MARTINO IN RIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7802
LAMBRUSCO SALAMINO DI SANTA CROCE DOP SECCO "TRADIZIONE" 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7404

CATEGORIA "REGGIANO DOC (DOP)"
REGGIANO DOP LAMBRUSCO AMABILE "C'ERA UNA VOLTA" 2015 
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7616
REGGIANO DOP LAMBRUSCO AMABILE "PRA DI BOSSO" 2015
CASALI VITICULTORI SRL - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7770
REGGIANO DOC LAMBRUSCO DOLCE "I QUERCIOLI" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7857
REGGIANO DOC LAMBRUSCO ROSATO SECCO "DEL PRESIDENTE" 2015
CANTINA SOCIALE CENTRO DI MASSENZATICO SCA - FRAZ. MASSENZATICO - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7368
REGGIANO DOC LAMBRUSCO ROSATO SECCO "FASCIA ROSA" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7636
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SALAMINO SECCO "BORGOVECCHIO" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7987
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SALAMINO SECCO "DEI PORTICI" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7915
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "ALBINEA CANALI" 2014
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7302
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SECCO "ANTICHE TRADIZIONI" 2015
CANTINA SOCIALE DI GUALTIERI SCA - GUALTIERI (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7254
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "CONCERTO" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7837
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "CUVÉE 1950" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7193
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "DECANO" 2014
CANTINE DUE TORRI NELLA VAL D'ENZA SCA - MONTECCHIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7279
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "I QUERCIOLI" 2015
MEDICI ERMETE & FIGLI SRL - FRAZ. GAIDA - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7848
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "IL CAMPANONE" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7156
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "LE BOLLE" 2015
CANTINA DI CARPI E SORBARA SAC - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7274
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SECCO "LIGABUE CLASS" 2015
CANTINA SOCIALE DI GUALTIERI SCA - GUALTIERI (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7805
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "NERO DI CORTE" 2015
CANTINA SOCIALE DI SAN MARTINO IN RIO SCA - SAN MARTINO IN RIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7042
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "RIO'" 2015
CANTINA SOCIALE DI SAN MARTINO IN RIO SCA - SAN MARTINO IN RIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7146
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "ROSATO DEL CAMPANONE" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7746
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SECCO "SCAGLIETTI" 2014
DONELLI VINI SPA - GATTATICO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7841
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO "VERMIGLIO VILLA PRATO" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7007
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SECCO 2015
CANTINA SOCIALE CENTRO DI MASSENZATICO SCA - FRAZ. MASSENZATICO - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7122
REGGIANO DOP LAMBRUSCO SECCO VINO BIOLOGICO "SORELLE SCHIAVI" 2015
AZIENDA AGRICOLA IL MELLO DI GAGLIARDI PAOLO - CAVRIAGO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7356
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SEMISECCO "CONTRADA BORGOLETO" 2014
CANTINA SOCIALE DI PUIANELLO E COVIOLO SCA - PUIANELLO DI QUATTRO CASTELLA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7188
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SEMISECCO 2015
CANTINA SOCIALE CENTRO DI MASSENZATICO SCA - FRAZ. MASSENZATICO - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7429

CATEGORIA "EMILIA IGT LAMBRUSCO (IGP)"
EMILIA IGT LAMBRUSCO AMABILE "TERRE VERDIANE 1813" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7186
EMILIA IGT LAMBRUSCO ROSATO SECCO 2015
AMADEI FRANCO & C. SNC - PARMA (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7291
EMILIA IGP LAMBRUSCO SCURO SECCO "LINI 910" 2015
LINI ORESTE & FIGLI SRL - CORREGGIO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7213
EMILIA IGP LAMBRUSCO SECCO "BUCCIA AMARA" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7113
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "IL CASTELLO" 2015
CANTINA DI SANTA CROCE SAC - SANTA CROCE DI CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7158
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "LAMBRUSCO DELLA DAMA" 2015
CANTINE LOMBARDINI SRL - NOVELLARA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7016
EMILIA IGP LAMBRUSCO SECCO "LAMBRUSCONE" 2015
CASALI VITICULTORI SRL - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7143
EMILIA IGP LAMBRUSCO SECCO "MIGLIOLUNGO" 2015
EMILIA WINE SCA - SCANDIANO (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7923
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "OMBRA DI QUERCIA" 2015
AZIENDA AGRICOLA FERRARI VANNI - REGGIO EMILIA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7952
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "OTTOCENTONERO" 2015
CANTINE RIUNITE & CIV SCA - CAMPEGINE (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7270
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO "VECCHIO MORO" 2015
AZIENDA AGRICOLA MORO DI RINALDINI PAOLA - SANT'ILARIO D'ENZA (RE)
Presentato alle commissioni con il n. 7598
EMILIA IGT LAMBRUSCO SECCO 2015
AZIENDA AGRICOLA AZ S.S. - CAVEZZO (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7307
EMILIA IGT LAMBRUSCO SEMISECCO "CANALE DEI MULINI - DUE PONTI" 2015
SOCIETÀ AGRICOLA CANTINA BASSOLI S.S. - CARPI (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7843
EMILIA IGT LAMBRUSCO SEMISECCO "OTELLO ETICHETTA ORO" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7911
EMILIA IGT LAMBRUSCO SEMISECCO "OTELLO NERODILAMBRUSCO 1813" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7488
EMILIA IGT LAMBRUSCO SEMISECCO "TERRE VERDIANE 1813" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7471
EMILIA IGP LAMBRUSCO SEMISECCO "TO YOU" 2015
CANTINE CECI SPA - TORRILE (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7409
EMILIA IGP LAMBRUSCO SPUMANTE BIANCO BRUT METODO CLASSICO 2012
GAVIOLI ANTICA CANTINA SRL - NONANTOLA (MO)
Presentato alle commissioni con il n. 7698
EMILIA IGP LAMBRUSCO SPUMANTE BRUT "DIÓS PHÔS 15.0" 2015
OINOE SOCIETÀ AGRICOLA SRL - TRAVERSETOLO (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7438
EMILIA IGP LAMBRUSCO SPUMANTE DRY "MARCELLO GRAN CRU" 2015
ARIOLA VIGNE E VINI SRL - CALICELLA DI PILASTRO (PR)
Presentato alle commissioni con il n. 7840

CATEGORIA "PROVINCIA DI MANTOVA IGT LAMBRUSCO (IGP)"
PROVINCIA DI MANTOVA IGP LAMBRUSCO SECCO "SEDAMAT" 2015
CANTINE LEBOVITZ SNC - GOVERNOLO DI RONCOFERRARO (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7312
PROVINCIA DI MANTOVA IGT LAMBRUSCO SECCO "VECCHIO PONTE" 2015
CANTINE GIUBERTONI SNC - BAGNOLO SAN VITO (MN)
Presentato alle commissioni con il n. 7126

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Premiati ieri a Reggio per il concorso "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco" quattro cantine aderenti a Confcooperative Modena hanno ottenuto complessivamente quattordici diplomi di merito.

Modena, 30 giugno 2016

Il Lambrusco prodotto dalle cooperative modenesi si è fatto valere alla settima edizione del concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco", promosso dalla Camera di commercio di Reggio Emilia con il patrocinio di vari enti e istituzioni.
Ieri sera al teatro Valli di Reggio Emilia si sono svolte le premiazioni.
I vini presentati dalle quattro cantine aderenti a Confcooperative Modena hanno ottenuto complessivamente quattordici diplomi di merito: cinque sono andati alla Cantina di S. Croce di Carpi, quattro alla Cantina di Carpi e Sorbara, tre alla Cantina Settecani di Castelvetro e due alla Cantina Formigine Pedemontana.
All'edizione 2016 del concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco" hanno partecipato 67 aziende con 219 campioni di vini: ne sono stati selezionati novantadue, prodotti da quaranta cantine.

(Fonte: ufficio stampa Conf Cooperative MO)

I mercati per quanto riguarda la farina di soia, il seme, e il mais sono entrati costantemente in recupero. Diversi i motivi a cui imputare tale reazione.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 giugno 2016 -
Il terremoto di borsa che ha fatto seguito al referendum britannico che ha visto la vittoria del Leave, sta riducendo la fase acuta e, almeno per quanto riguarda la farina e il seme di soia, e il mais i prezzi stanno già prendendo quota. Una reazione che può essere interpretata dagli elevati acquisti, ai bollettini meteo contraddittori, ai fondi che non hanno intenzione di lasciare le loro posizioni scommettendo su eventuali danni determinabili da previsioni di una calda estate.

Alcune quotazioni del mercoledi 29 giugno
Prezzi ben tenuti, per le farine proteiche quotavano sul pronto nei porti nord Italia 412/421 con punte a 428€/tonnellata per la farina 44 e la proteica 46,50% il luglio dicembre 417/426 e il 2017 382/391, il girasole proteico sul pronto a 255€ ma anche 265 arrivo, e sul novembre 2016 marzo 2017 a 235€/Ton, la colza a 270 partenza sul pronto e l'agosto dicembre a 265 arrivo e 250 partenza stabilimenti interni.
La farina di soya convenzionale 44 è risalita e 439 euro partenza stabilimenti di produzione e, sempre nella giornata di mercoledi, un luglio-dicembre ha quotato 435 €/Ton nonostante l'effetto calmierante del prossimo raccolto.

Sorprende il collasso della Crusca di grano che, tra l'altro, potrebbe essere in esaurimento, dai valori minimi stimati tra 100 e 105€/ton potrebbe rimbalzare sensibilmente già da aosto.

In netto calo il mais, in gran parte giustificato dall'arrivo del grano che i mulini stanno acquistando voracemente tra i 150 e 165 €/ton arrivo, nel tentativo di mediare gli acquisti più cari e da provenienza estera. Al porto il prezzo continua a aggirarsi sui 190 euro partenza.

Per il settore bioenergetico, potrebbe essere il momento di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto, mentre per il Luglio Dicembre si parla di 125 euro arrivo. Il corn steep (liquidi di macerazione del mais) sta conquistando fette di mercato della glicerina e la semola umida quegli spazi prima occupati dalle farine e spezzati di mais, ormai introvabili. La più recente transazione di mais per uso bionergetico è stata pari a 165 euro partenza Provenienza Milano in granella, il che significa farina intorno ai 190-200 euro alla tonnellata.

Indicatori internazionali 30 giugno 2016


l'Indice dei noli è risalito a 640 punti, il petrolio sale a 49,40 $ e l'indice di cambio a 1,10939

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Il Burro "vola" su tutte le piazze di riferimento e trascina con sé il latte spot. Un altro aggiustamento di 5 centesimi registrato alla borsa di Parma relativamente al Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma, 29 giugno 2016

LATTE SPOT prosegue la rincorsa al recupero del latte spot. Anche l'ultima settimana di giugno la borsa veronese ha fatto registrare un sensibile segno positivo e la media del mese del latte crudo spot nazionale si è attestata a 29,13€/100 litri di latte segnando un +17,22% rispetto al mese precedente. Scendendo nel dettaglio, il latte crudo spot nazionale si è attestato tra 30,41e 32,48, l'intero pastorizzato estero tra 29,90 e 30,93 e infine lo scremato pastorizzato estero tra 18,63 e 19,67 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Per la sesta settimana consecutiva il burro segna positivo. Ulteriori 10 centesimi guadagnati a Milano e parma balza direttamente a 1,30 €/kg (+13,04%) con l'obiettivo 1,40 già realizzato a Reggio Emilia nella giornata di ieri. In crescita costante da 8 settimane la crema a uso alimentare che a Milano ha toccato 1,66€/kg così come la panna di centrifuga veronese che ha raggiunto quota 1,65-1,70€/kg
Borsa di Milano 27 giugno: (+)
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,66€/Kg. (+)
MARGARINA giugno: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 27 giugno:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,55-1,70 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 24 giugno 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,15€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 28 giugno 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40 €/kg.

GRANA PADANO Listini inalterati per il Grana Padano DOP nella 26esima settimana. Tra 6,25-6,35 €/Kg. la quotazione milanese del 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 €/Kg la chiusura del 15 mesi di invecchiamento. Nel complesso la media mensile del prodotto (6,45 e 7,48€/kg) è in zona positiva rispetto alla media realizzata nell'anno precedente (+1,10% e +1,0% per 9 e 15 mesi rispettivamente)

PARMIGIANO REGGIANO Altri 5 centesimi ceduti dal 12 mesi replicando la seduta della settimana precedente mentre sono stati confermati i listini del 24 mesi. In sintesi la borsa comprensoriale di Parma ha registrato: 8,20-8,60€/Kg (12 mesi) e 9,30-9,70€/kg per il 24 mesi. Le medie annuali si sono perciò attestate a 8,46 e 9,45€/kg corrispondenti rispettivamente a un +10,59% per il 12 mesi e +7,8% per il 24 mesi rispetto alla media dell'anno precedente.

PRRE 12M giu16

(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

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La Batosta. Flessione per il Parmigiano Reggiano. Biodiversità. Parma e Colonia sempre vi vicine. La Spaccata BREXIT.Cereali e effetto Brexit. La Cina conferma  l'interesse per i prodotti agroalimentari. Giovani imprenditori. Sport e Natura, al via la II edizione di farm Run. Promozioni, Vino, Birra e Partner.

SOMMARIO Anno 15 - n° 25 26 giugno 2016 (Fie pdf scaricabile in allegato)
1.1 editoriale La batosta
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Ampie oscillazioni ma verso il positivo
4.1 Lattiero Caseario Parmigiano Reggiano in leggera flessione
5.1 lutto improvviso L'improvvisa scomparsa di Pier Luigi Ferrari.
6.1 cereali Cereali e dintorni. Effetto BREXIT sui mercati
7.1 parmigiano reggiano Fra i 10 marchi più apprezzati al mondo
7.2 BREXIT La spaccata. Brexit, un nuovo corso per l'UE
8.1 export Parma e Colonia sempre più vicine.
8.2 export Brexit, Mercuri (alleanza cooperative): attenzione a riconoscimento denominazione di qualità
8.3 export La Cina conferma l'interesse nei prodotti finiti lattiero-caseari
9.1 Cereali Cereali e dintorni. I fondi danno segni di voler raccogliere
10.1 sport e natura FARM RUN, sport e divertimento: tutte le novità della seconda edizione
11.2 giovani imprenditori "Nuovi Fattori di Successo": aperta la selezione
12.1promozioni "vino" e partners
13.1promozioni "birra" e partners

Cibus-25-COP

Dal crollo delle borse al rafforzamento dell'oro, la risposta alla decisione degli inglesi di uscire dalla Unione Europea è stata violenta e soprattutto inattesa. Infatti il giorno precedente alla chiamata alle urne le borse di tutto il mondo avevano premiato i titoli bancari scommettendo sul Remain. Nel complesso, nonostante un generalizzato cedimento, i mercati dei cereali hanno sostanzialmente tenuto nella prima giornata post Brexit.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 giugno 2016 -
La maggioranza degli inglesi ha votato per l'abbandono della UE. Un voto di protesta che potrebbe riservare sorprese dai risvolti inimmaginabili, sia per l'impreparazione degli Stati a una simile e prima scissione sia per le reazioni dei mercati finanziari che potrebbero travolgere le economie più deboli. Ma quello che probabilmente non avevano immaginato gli i sostenitori del LEAVE è la spaccatura generazionale e geografica con la Scozia e l'Irlanda che hanno immediatamente richiesto la indipendenza dal Regno Unito.

Le reazioni delle borse sono state immediate con un -12,48% per Milano (ricordiamo che la borsa italiana fa parte della borsa inglese), quella giapponese stava perdendo il 9% e la sterlina ha perduto circa il 8%.

Nella prima giornata dopo l'esito del voto i prezzi delle materie prime hanno sostanzialmente tenuto: le farine proteiche che quotano sul pronto nei porti nord Italia 396/406 euro tonnellata per la farina 44 e la proteica 46,50% il luglio dicembre 404/413 e il 2017 371/380 il girasole proteico sul pronto a 255 e sul novembre16 marzo 17 a 235 la colza a 275 partenza sul pronto e l'agosto dicembre a 265 arrivo e 250 partenza stabilimenti interni.  Mentre per la farina di soya convenzionale 44 siamo scesi a 426 euro partenza stabilimenti di produzione.

Anche per i cereali sembra subentrare il calo, ma qui a essere maggiormente coinvolto è il frumento, mentre il mais al porto quota ancora 195 euro tonn, e il nazionale in esaurimento anche sulla spinta della perdita registrata giovedi alla borsa di Bologna (-10) e la merce via camion dall'estero è ancora invischiata nei problemi di logistica.

Per il settore bioenergetico, è caccia ai cruscami di grano. Sono stati fatti contratti per 12 mesi a 130 euro resi provincia di Parma, ai residui di trinciati offerti ma non venduti a 55 euro partenza Lombardia.
Dopo la Brexit fare previsioni è ancor più difficile.

Indicatori internazionali 24 giugno 2016


l'Indice dei noli è risalito a 596 punti, il petrolio scende a 47,50 $ e l'indice di cambio vede l'euro indebolirsi a 1,1000 e l'oro a guadagnare sino a 38,16 €/gr.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Per la cooperazione agroalimentare il mercato britannico vale 600 milioni di euro (2015).

Roma, 22 giugno 2016. Con oltre 600 mln di euro nel 2015, circa il 18% del totale delle esportazioni Oltremanica dei prodotti agroalimentari made in Italy, il Regno Unito è per la cooperazione italiana il secondo mercato europeo per importanza dopo la Germania.
Una piazza strategica in particolare per comparti come ortofrutta fresca e trasformata (200 mln di euro), vino (185 mln), latte e formaggi (80 mln) e salumi e carni fresche (oltre 70 mln), che per Alleanza delle Cooperative agroalimentari vale l'8,5% del totale export.

"E' prematuro fare delle previsioni sulle ipotetiche conseguenze della Brexit – ha dichiarato il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri - anche perché l'eventuale decisione del governo britannico di uscire dall'Ue aprirebbe una fase di negoziazione con l'Unione europea che si protrarrebbe verosimilmente per un paio di anni. Nel frattempo il mercato inizierà ad assestarsi verso il nuovo scenario. Molto dipenderà - ha continuato Mercuri – dal tipo di politica commerciale che in caso di Brexit sceglierà il Regno Unito. Se sarà orientata a un accordo di libero scambio con l'UE, occorrerà valutarne i termini: è da escludere l'apposizione di dazi, mentre bisognerà fare i conti con l'impatto di eventuali modifiche in merito al riconoscimento delle denominazioni di qualità. Un aspetto chiave per la cooperazione, che è leader in queste produzioni. Da non trascurare infine - ha concluso Mercuri – le eventuali conseguenze sul tasso di cambio euro-sterlina, che determinerà la competitività dei prezzi dei prodotti".


Di CLAL Team 22 Giugno 2016 - Le importazioni della Cina nel mese di MAGGIO 2016 confrontate con Maggio 2015 sono aumentate in volume relativamente a:

Latte e panna (+110.9%)
Latte per l'infanzia (+32.8%)

WMP (+18.2%)
Polvere di Siero (+10.2%)
Formaggi (+9.7%)

sono diminuite quelle di:
SMP (-13.2%)
Burro (-18.2%)

Cina-import-lattiero

(Fonte Clal Team 22 giugno 2016)

"Nuovi Fattori di Successo", quinta edizione: aperta la selezione dei giovani imprenditori agricoli. 

Roma, 22 giugno 2016 - Ismea, nell'ambito delle attività finanziate dal programma Rete Rurale Nazionale 2014 - 2020, comunica di aver indetto, con Determinazione del Direttore Generale n.453 del 20 giugno 2016, un concorso per la quinta selezione nazionale dei "Nuovi Fattoridi Successo" finalizzata alla valorizzazione ed alla diffusione delle Buone Pratiche nello Sviluppo Rurale realizzate da Giovani Agricoltori nell'ambito del FEASR.

La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata dal titolare dell'azienda agricola, compilando i moduli (MOD. A e MOD. B), allegati al bando di concorso, in ogni loro parte, firmandoli e facendoli pervenire, insieme a copia del proprio documento di identità, all'ISMEA entro e non oltre le ore 12 di lunedì 1 agosto 2016(farà fede il timbro di accettazione dell'ISMEA) con una delle seguenti modalità, a scelta del candidato:
invio a mezzo posta raccomandata con ricevuta di ritorno oppure consegna a mano, al seguente indirizzo: Concorso Nuovi fattori di successo 2016 - ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) - Viale Liegi, 26 - 00198 Roma. Eventuali richieste di chiarimento possono essere inviate all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro il giorno 22 luglio 2016.

Il Concorso Nuovi fattori di successo, giunto alla sua quinta edizione, prevede una metodologia appositamente elaborata per valorizzare gli elementi che concorrono a definire un caso come buona pratica nell'ambito dello sviluppo rurale: da macro categorie come quella del rendimento globale, dell'innovazione, dell'impatto sull'attrattività del territorio, fino a punti chiave quali la sensibilità mostrata nei confronti dell'ambiente, la tutela e valorizzazione delle risorse umane impiegate e il grado di innovazione organizzativa, commerciale e comunicativa.

Le prime tre aziende classificate saranno protagoniste di tre film in hd girati da giovani registi professionisti, mentre per le prime 12 verrà offerta la possibilità di essere presentate in contesti nazionali e comunitari attraverso appositi materiali divulgativi, nonché l'opportunità di far parte di un network di aziende virtuose che saranno coinvolte nel corso della programmazione 2014 - 2020 in altri importanti progetti targati RRN.

La Cantina di S. Croce di Carpi e la Cantina Settecani di Castelvetro hanno conquistato complessivamente cinque medaglie. Le due cooperative menzionate anche su una prestigiosa rivista tedesca. 

Modena, 24 giugno 2016

Ottimi risultati per le cantine aderenti a Confcooperative Modena al concorso enologico internazionale "La Selezione del Sindaco".
L'evento, giunto alla 15 esima edizione, si è svolto nei giorni scorsi a L'Aquila e ha visto la partecipazione di oltre 1.100 campioni di vino provenienti da Italia, Germania, Grecia e Portogallo. La Cantina di S. Croce di Carpi e la Cantina Settecani di Castelvetro hanno conquistato complessivamente cinque medaglie.
La Cantina di S. Croce ha vinto quattro medaglie d'argento con il Lambrusco Salamino di S. Croce doc "Tradizione" e amabile, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro doc e Lambrusco Emilia igt rosso "Il Castello". La Cantina Settecani è stata premiata con una medaglia d'argento per il suo Lambrusco di Modena rosato "Vini del Re".

CANTINA S CROCE rid

"La Selezione del Sindaco", considerato il più importante concorso enologico italiano dopo il Vinitaly, intende promuovere le aziende e i territori che producono vini di qualità (doc, docg, igt) in piccole partite, cioè in un quantitativo compreso tra mille e 50 mila bottiglie.
Le due cooperative vitivinicole modenesi sono menzionate anche nell'ultima pubblicazione della Merum, la guida in lingua tedesca sui vini italiani e chi li produce.
Nella degustazione dedicata ai lambruschi, la guida segnala tre versioni del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro dop prodotto dalla Settecani e tre versioni del Lambrusco Salamino di S. Croce doc prodotto dalla S. Croce di Carpi. La Merum Selezione Vino presenta ai lettori di lingua tedesca i migliori vini italiani con i risultati delle degustazioni e le informazioni utili per il consumatore, dagli indirizzi dei produttori ai prezzi della vendita diretta, per aiutarlo a trovare il suo vino preferito al ristorante, in enoteca e durante i suoi viaggi in Italia.

(Fonte: ufficio stampa Confcoperative MO)

Il marchio più influente tra i prodotti Dop italiani, una conferma nella top ten insieme a Nutella e ai grandi marchi dell'It e del digitale. "Siamo molto soddisfatti" - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi.

Reggio Emilia, 24 giugno 2016

Il Parmigiano Reggiano si conferma non solo il marchio più influente tra i prodotti Dop italiani, ma resta nella top ten dei marchi mondiali che sono ritenuti più affidabili, influenti e segnati da elementi di unicità da parte dei consumatori italiani.
La classifica – stilata da Ipsos a conclusione di un'indagine che ha coinvolto i consumatori italiani - è dominata dalle nuove tecnologie e dal digitale (Google in testa, e poi Amazon e Facebook), mentre il food entra al quinto posto con Nutella e con il Parmigiano Reggiano – capofila dell'agroalimentare Dop italiano - al nono posto, preceduto da Apple e seguito da YouTube.
"Siamo molto soddisfatti - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - per la conferma di una posizione che ci vede tra i marchi mondiali più apprezzati e primi assoluti tra i prodotti Dop". "Questo - prosegue Bezzi - è il riconoscimento esplicito delle caratteristiche uniche del Parmigiano Reggiano in termini di assoluta naturalità del prodotto, artigianalità della lavorazione e legame con il territorio, che coincide anche con un forte impegno per la tutela dell'ambiente".
"Essere riconosciuti come uno dei marchi mondiali più influenti - osserva il presidente del Consorzio - è al tempo stesso motivo di soddisfazione e responsabilità, perché significa avere un effetto e un impatto positivo sulle persone, come sottolinea Ipsos, e, contemporaneamente, corrispondere ad un'attesa dei consumatori che non si limita solo al prodotto o al servizio in sé, ma anche al sistema di norme e valori dal quale nasce".

(Fonte: ufficio stampa del Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Le notizie più confortanti relativamente alle previsioni meteo hanno spinto i fondi a tirare i remi in barca e il mercato ha immediatamente reagito al ribasso.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 giugno 2016 - Le chiusure di lunedi sera sono il riflesso delle migliorate previsioni meteo.

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I prezzi rimangono comunque ancora sostenuti con le farine proteiche che quotano sul pronto nei porti del nord Italia a 406/415 euro tonnellata per la farina 44 e la proteica a 46,50 i,l luglio dicembre 412/421 e il 2017 375/384 il girasole proteico sul pronto a 255 e sul novembre 2016 marzo 2017 a 235 la colza a 275 partenza sul pronto e l'agosto dicembre a 265 arrivo e 250 partenza stabilimenti interni. La farina di soya convenzionale 44 è discesa a 435 euro partenza stabilimenti di produzione.

Anche per i cereali sembra subentrare un poco di calma anche se la presenza massiccia di orzo è ancora ininfluente, e per il grano dovrebbe essere questione di giorni. Ormai i sogni di un mais 240€ ton si sono infranti e questo porterà a aprire le porte dei silos per mettere sul mercato il materiale disponibile.

Intanto sul futuro prossimo il mais con garanzie è offerto da novembre a marzo a 195 euro arrivo nord Italia, mentre sul pronto al porto quota a 198/200 partenza e la merce estera arriva tra i 215 e 220 euro la tonnellata ma con enormi problemi logistici (stanno eseguendo in questi giorni le code di maggio)
Per il settore bioenergetico, è caccia ai cruscami di grano e di riso, ai residui di trinciati e grande confusione per quanto riportato sulla gazzetta ufficiale nr 9 del 18/04 e le sue incertezze interpretative. In conclusione è comunque presto per credere in un mercato che possa sgonfiarsi.

Indicatori internazionali 22 giugno 2016

l'Indice dei noli è sceso a 580 punti, il petrolio guadagna a 50,15 $ e l'indice di cambio ruota attorno a 1,12679

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Giovedi 23 giugno alle 19,00 nella seconda parte di Studio Aperto (19,00 - 19,15) la fortunata rubrica "The Winner", dedicata alle aziende di successo racconterà la storia di Mulino Alimentare SpA.

Parma, 22 giugno 2016

La fortunata rubrica "The Winner", dedicata alle aziende di successo, ha fatto tappa a Parma nei giorni immediatamente precedenti a "Cibus" e domani, giovedi 23 giugno, nell'ambito di Studio Aperto Italia Uno (ore 19,00 19,15), racconterà la storia di Mulino Alimentare Spa.

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Una delle 10 storie di successo imprenditoriale italiano che la trasmissione della rete Mediaset, condotta da Vera Gandini, ha selezionato degna di essere portata all'attenzione nazionale e raccontata.

Mulino Alimentare spa, nell'arco di pochi anni, sotto la attenta guida di Claudio Guidetti, è riuscita ad affermarsi tra i grandi player del comparto lattiero caseario nazionale. Innovazione, capacità manageriali e sopratutto un approccio moderno ed efficiente al mercato internazionale, hanno consentito all'azienda parmigiana di affermarsi sui mercato esteri (oltre il 70% del fatturato è realizzato oltre confine) e occupare quote di mercato rilevanti in diversi paesi esteri, tra cui Canada, Francia e Irlanda.

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Un'avventura che Vera Gandini e Italia Uno racconteranno, con il consueto "taglio" frizzante tipico del palinsesto del canale "giovanile" del Gruppo Mediaset, a partire dalle 19-19,15 di giovedi 23 giugno nella seconda parte di Studio Aperto intorno alle 19,00.

Mercoledì, 22 Giugno 2016 08:41

Parmigiano Reggiano in leggera flessione

Prosegue la cavalcata del latte spot e dei derivati del latte. Grana Padano DOP mantiene i listini ancorati ai prezzi della settimana precedente, mentre il "Parmigiano" cede 5 centesimi sul 12 mesi di stagionatura.

di Virgilio, Parma 22 giugno 2016

LATTE SPOT Insiste da oltre un mese e mezzo la risalita dl prezzo del latte spot. Alla borsa di Verona tutte e tre i listini guadagnano dal 2,75 al 7,94% e nello specifico: latte crudo spot nazionale 28,87-30,93 €/100 litri, latte intero pastorizzato estero 28,35-29,38€/100 litri e 17,08-18,11 €/100 litri di latte per il latte scremato pastorizzato estero. Cresce anche la panna e la crema a uso alimentare quotate rispettivamente a Milano e Verona. Stazionaria la quotazione della margarina che replica le quotazioni di maggio.

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BURRO E PANNA Altri 15 centesimi guadagnati dal burro alla borsa milanese. Crescono anche i listini quotati sulle altre piazze pese a riferimento. Reggio Emilia anticipa la borsa parmense e aggiunge altri 15 centesimi portando lo zangolato a quota 1,30€/Kg.
Borsa di Milano 20 giugno: (+)
BURRO CEE: 2,75€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,90€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,90€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,70€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,60€/Kg. (+)
MARGARINA giugno: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 20 giugno:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,55-1,60 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 17 giugno 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,15€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 21 giugno 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,30 - 1,30 €/kg.

GRANA PADANO Stazionarie le quotazioni del Grana Padano DOP registrate alla borsa di Milano.
In sintesi: tra 6,25-6,35 €/Kg. per il 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 relativamente al 15 mesi di stagionatura. 6,30 e 7,33 le medie mensili relative al mese di giugno.

PARMIGIANO REGGIANO In flessione negativa invece i Parmigiano Reggiano almeno per quanto riguarda i listini del più fresco formaggio (12 mesi). Invariati i prezzi del 24 mesi registrato alla borsa comprensoriale di Parma. Nello specifico quindi i prezzi del 12 mesi sono così aggiornati: 8,25-8,65€/Kg (-5 cent). Il 24 mesi è fermo tra 9,30 e 9,70 €/Kg.

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(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

I fondi restano lunghi su soya e mais e continuano a credere e, forse, a sperare in una estate calda e stressante che sostenga le quotazioni.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 giugno 2016 -
Il mercato di Chicago continua a manifestare ampie oscillazioni, che come già abbiamo più volte riscontrato, si compensano nel breve periodo e comunque la tendenza è verso il rialzo dei prezzi.

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L'incognita BREXIT continua a pesare sulle borse finanziarie sembra premiare le quotazioni delle commodities che assorbono spostamenti di capitali.

Prezzi sostenuti con le farine proteiche che quotano sul pronto nei porti nord Italia 415/424 euro tonnellata per la farina 44 e la proteica 46,50, l'agosto dicembre 420/429 e il 2017 379/393 con punte a 388, il girasole proteico sul pronto a 265 e sul novembre 2016 marzo 2017 a 245 la colza a 275 pta sul pronto e l'agosto dicembre a 270 arrivo e 250 partenza stabilimenti interni.

Nessuna novità di rilievo sui cereali salvo la speranza di una alta pressione che consenta di procedere con le trebbiature nella speranza che questo porti a calmierare i mercati sopratttto per quanto riguarda il mais

Per il settore bioenergetico, è caccia ai cruscami di grano e di riso, ai residui di trinciati.

Indicatori internazionali 20 giugno 2016


l'Indice dei noli è sceso a 587 punti, il petrolio ruota attorno a 48,50 $ e l'indice di cambio si è alzato 1,13390

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mutuo Mon Amour. Cereali e Dintorni. Lattiero caseario. Carni e salumi. Export Vino. Suinicoltura. Sicurezza alimentare. Salute e benessere. Prezzi agricoli. Promozioni.

SOMMARIO Anno 15 - n° 24 19 giugno 2016 (In allegato il formato PDF scaricabile)

1.1 editoriale Mutuo mon amour!
3.1 Cereali e dintorni. I dati USDA di giugno
4.1 Lattiero Caseario Latte e derivati in forte ripresa.
5.1 carni e salumi Salumi italiani: produzione (+0,9%) e fatturato (+0,7%) in lieve crescita, trainati dall'export
5.2 export vino L'Export italiano del vino cresce ancora in valore
6.1 suinicoltura Tavolo suinicoltura, Alleanza delle Cooperative: etichettatura d'origine e sostegno all'export per contrastare la crisi
6.2 salute e caffè Il caffè non provoca il tumore
6.3 salute e sicurezza alimentare USA, Kellogg's ritira 23 prodotti diversi
7.1 Cereali e dintorni. Non si attenua la tensione sui mercati delle commodities
8.1 prezzi agricoli Ismea, rallenta a maggio il calo dei prezzi agricoli
9.1promozioni "vino" e partners
10.1promozioni "birra" e partners

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ASSICA - Dati di produzione, consumi e export del comparto. Frenano ancora i consumi. La produzione di prosciutto cotto (+2,4%) sorpassa il crudo.

Bologna, 15 giugno 2016 - Nel 2015 la produzione di salumi - dopo quattro anni di flessioni- è tornata a crescere arrivando a circa 1,176 milioni di tonnellate da 1,165 milioni dei dodici mesi precedenti (+0,9%).

Sulla scia della produzione anche il fatturato ha mostrato un incremento, salendo a 7.875 milioni di euro (+0,7%). Un andamento questo che ha rispecchiato la moderazione dei prezzi, diminuiti mediamente dello 0,2% per effetto delle numerose promozioni richieste dalla distribuzione per sostenere i consumi.

In merito ai singoli salumi, il 2015 è stato senza dubbio l'anno del prosciutto cotto. Grazie al forte stimolo esercitato dall'importante crescita delle esportazioni, in particolare verso la Spagna, la produzione è salita a 288.800 ton (+2,6%) per un valore di 1.964 milioni di euro (+2,4%). Il prosciutto cotto è divenuto così il principale salume prodotto nel 2015 con riferimento ai volumi. Un anno positivo anche per i prosciutti crudi stagionati. Dopo due anni particolarmente difficili e penalizzanti per i prodotti a maggiore valore aggiunto, la produzione di prosciutto crudo stagionato è tornata a mostrare un incremento, registrando un +0,6% in quantità per 286.900 ton e un +0,7% in valore per 2.169 milioni di euro. Su questa dinamica ha inciso da un lato ilo buon andamento delle esportazioni, dall'altro la necessità di costituire le scorte dopo due anni di forti cali della produzione. Grazie a questi incrementi prosciutti crudi e cotti, prodotti leader del settore, hanno visto la loro quota complessiva salire al 49% in quantità e al 52,5% in valore.

Trend negativo, invece, per la produzione di mortadella, attestatasi sulle 164.900 ton (-1,5%) per un valore di 660 milioni di euro (-1,6%) e di wurstel scesi a 66.200 ton (-5,5%) per un valore di circa 217 milioni di euro (-11,6%).
Ancora in crescita, dopo il notevole incremento del 2014, la produzione di speck, salita a 32.300 ton (+2,5%) per un valore di 324,8 milioni di euro (+2%), bene anche quella di salame che spinta dall'export è arrivata a 109.100 ton (+0,9%) per un valore di circa 910 milioni di euro (-0,1%).
Risultato positivo per la produzione di pancetta (+2,5% per 53.900 ton, ma -1,6% in valore per 239,9 milioni di euro) e per la coppa (+1% per 42.200 ton e +0,8% in valore per 325,5 milioni di euro).
La bresaola ha chiuso il 2015 con +3,5% in quantità per 16.100 ton e un +1,1% in valore per 256,8 milioni di euro.

I Consumi – lieve flessione (-0,4%) – prosciutto cotto e crudo in cima alle preferenze degli italiani

La spinta deflattiva sui prezzi e il grande caldo estivo non sono bastati a compensare il raffreddamento registrato negli acquisti nella seconda parte dell'anno né il calo dei consumi che si è generato a seguito dall'annuncio IARC.
Nel complesso dell'anno la disponibilità totale per il consumo nazionale di salumi (compresa la bresaola) è stata di 1,065 milioni di ton (-0,4%) contro 1,069 milioni dell'anno precedente.

Il consumo apparente pro-capite si è attestato intorno ai 17,7 kg, in linea con quello dell'anno precedente. Questo dato sommato alle carni suine fresche diventa di 30,1kg (-1,4%).
A fronte di questi dati la struttura dei consumi interni è rimasta invariata e vede al primo posto sempre il prosciutto cotto, con una quota pari al 26,2% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 22,2%, da mortadella/wurstel, scesi al 19,8%, dal salame in flessione al 7,9% e dalla bresaola stabile sull'1,2%. Chiudono gli altri salumi saliti al 22,7%.

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(Fonte ASSICA 15 giugno 2016)

 

L'export in valore continua la sua "cavalcata" vincente e nei primi tre mesi del 2016 e segna un ulteriore +3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Gli incassi da vendite di vino oltre i confini nazionali si sono attestate a 1,23 miliardi di euro.

Ma se dal lato "valore" siamo ormai abituati ad avere delle progressioni, sul fronte dei volumi la situazione appare più incerta. I 4,6 milioni di ettolitri esportati, infatti, sono solo di poco inferiori a quelli del primo trimestre dello scorso anno. La leggera flessione può essere comunque considerata un buon segno, rispetto alla riduzione dei volumi che ha caratterizzato tutto il 2015.

Tale risultato in termini quantitativi è legato a performance differenti tra i diversi segmenti. Un deciso passo indietro lo hanno fatto i vini comuni (-7%) soprattutto se venduti sfusi (-14%), mentre è sempre con il vento a favore la domanda estera di vini italiani a denominazione: +7% a volume e +11% a valore. Sono soprattutto gli spumanti Dop a determinare tale risultato, ma anche i vini fermi e frizzanti hanno contribuito in modo positivo.

Gli spumanti, nel complesso, meritano, come accade da tempo, un discorso a parte. Si confermano, anche nel primo trimestre 2016, la locomotiva dell'export italiano con la voce "Altri spumanti Dop", quella che comprende il Prosecco, che arriva ad un +33% a volume e +31% a valore.
Di tutt'altro tenore la situazione dell'Asti che perde terreno sia in termini quantitativi che di introiti.

Molto variegato anche il quadro nei diversi Paesi clienti: gli Usa, con oltre 800 mila ettolitri, mantengono i livelli del primo trimestre del 2015, ma con una progressione dei corrispettivi del 5%. Questo, in un contesto estremamente dinamico per la domanda di vino da parte del mercato a stelle e strisce. Secondo i dati forniti da Ihs-Gta, infatti, da gennaio a marzo 2016 le importazioni complessive di vino da parte degli Usa sono state pari a 2,8 milioni di ettolitri (+8%), con una spesa cresciuta proporzionalmente.

L'Italia resta leader tra i Paesi fornitori Usa anche se, della maggior domanda, si è avvantaggiato soprattutto il Cile (+37%).
Sul fronte passivo della bilancia commerciale del vino italiano si è assistito, invece, ad una forte contrazione della domanda. Le abbondanti disponibilità interne (l'Istat ha diffuso un dato produttivo, ancora provvisorio, superiore ai 48 milioni di ettolitri), hanno fatto sì che il ricorso all'estero sia stato quasi dimezzato rispetto al primo trimestre del 2015, con un risparmio del 10%. Una dinamica da imputare all'aumento delle importazioni di spumanti, a fronte di un deciso calo delle importazioni di vini sfusi.
(Fonte Ismea Roma 16 giugno 2016)

Al tavolo di filiera del settore suinicolo l'Alleanza delle Cooperative ha espresso la necessità che si giunga ad un sistema di etichettatura d'origine per le carni fresche e trasformate. Puntare poi al sostegno all'export e a campagne di promozione per contrastare la crisi del comparto

 "Occorrono decisioni urgenti e strutturali in grado di contrastare la difficile situazione del comparto suinicolo, che è alle prese con un continuo calo dei consumi, con pesanti danni d'immagine e attacchi mediatici. Tra le priorità improcrastinabili individuate dall'Alleanza delle Cooperative Italiane c'è l'attivazione di un valido sistema di etichettatura di origine, sia per le carni fresche che trasformate, che certifichi, attraverso sistemi di qualità riconosciuti, la filiera 100% italiana con suini nati, allevati e macellati in Italia". Lo ha dichiarato Giovanni Bettini, coordinatore del settore zootecnico dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che ha partecipato all'incontro del tavolo nazionale della filiera suinicola, tenutosi oggi presso la Camera di Commercio di Brescia, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina.

Insieme all'etichettatura d'origine, essenziale per la valorizzazione delle produzioni italiane, per l'Alleanza delle Cooperative risultano fondamentali la spinta ad accrescere la presenza su nuovi mercati UE ed extra UE con maggiori sostegni all'export e la riduzione dei costi a carico delle aziende, attraverso una auspicata sburocratizzazione delle procedure e degli obblighi amministrativi.

Se positiva e condivisibile appare la decisione della Commissione europea di introdurre lo stoccaggio privato per le carni suine, permane comunque la necessità di accompagnare gli interventi comunitari anche con misure di carattere nazionale che diano adeguate risposte al calo di redditività delle imprese e pongano le basi per un rilancio concreto della filiera, permettendole di mantenere quel ruolo di prestigio che merita.

Secondo il coordinatore del settore zootecnico Bettini: "Occorre quindi procedere spediti alla messa a punto di un Piano di settore suinicolo, in un'ottica di medio e lungo periodo, e attivare idonei strumenti di promozione e di educazione alimentare per incentivare il consumo delle carni e contrastare i ripetuti attacchi mediatici che stanno minando l'immagine del comparto. Esprimiamo apprezzamento – conclude Bettini - per l'annuncio fatto dal ministro in merito alla riconferma, anche dopo il 2016, dell'innalzamento dell'aliquota di compensazione IVA a favore degli allevatori del settore. Auspichiamo che vengano adottate misure volte alla ristrutturazione dei debiti degli allevatori, come già fatto nel settore latte, e che si proceda alla individuazione di nuovi strumenti di garanzia per favorire l'accesso al credito delle imprese".
(Fonte alleanza delle cooperative italiane - Brescia, 14 giugno 2016.)

Domenica, 19 Giugno 2016 10:35

Il caffè non provoca il tumore

OMS: il caffè non provoca il tumore ma bere bevande molto calde probabile causa cancro esofago.

Questa la sentenza degli esperti dell'International agency for research on cancer (Iarc), l'agenzia dell'OMS per la ricerca sul cancro, che ha assolto dall'accusa caffè, mate e altre bevande calde di provocare tumori. La monografia è stata appena pubblicata su Lancet Oncology. L'Agenzia ha esaminato circa 500 studi fatti negli anni scorsi, trovando che non risulta nulla che giustifichi il fatto che negli anni '90 il caffè venne messo nella categoria 2b (cioè potenzialmente cancerogeno) per il cancro alla vescica.

Dunque secondo la classificazione decisa da un comitato di 23 esperti il caffè e il mate, la bevanda tipica del Sud America, sono nel gruppo 3, quello delle sostanze per cui non c'è una adeguata documentazione scientifica che attesti la cancerogenicità.

Per il caffè si tratta di un 'declassamento', visto che nella precedente monografia sulla bevanda era stato messo invece nel gruppo 2B, quello dei 'possibly carcinogenic', dei 'possibili cancerogeni'.

Se le bevande in sé non sono sotto accusa, sottolinea dunque la monografia, il bere bevande molto calde è finito nel gruppo 2A, quello dei 'probably carcinogenic' (probabilmente cancerogeni), per il rischio aumentato di tumore dell'esofago, documentato anche da diversi studi sull'uomo.

Un dietrofront completo, quindi,spiega Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", per la bevanda fra le più amate in Italia, che nel 1991 era invece stata inserita in un elenco di sostanze che potevano essere cancerogene. Dopo l'allarme sulle carni rossi, era infatti arrivato l'annuncio che anche caffè e bisfenoli sarebbero finiti sotto osservazione del valutarne il rischio cancro. Nel Nord America e in buona parte dei paesi europei il fenomeno è meno diffuso.

Lo stress indotto sui tessuti, nello bere bevande molto calde, oltre i 65 gradi, può aumentare, nelle persone predisposte e insieme ad altri fattori, il rischio di sviluppare un tumore.

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