La Batosta. Flessione per il Parmigiano Reggiano. Biodiversità. Parma e Colonia sempre vi vicine. La Spaccata BREXIT.Cereali e effetto Brexit. La Cina conferma l'interesse per i prodotti agroalimentari. Giovani imprenditori. Sport e Natura, al via la II edizione di farm Run. Promozioni, Vino, Birra e Partner.
SOMMARIO Anno 15 - n° 25 26 giugno 2016 (Fie pdf scaricabile in allegato)
1.1 editoriale La batosta
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Ampie oscillazioni ma verso il positivo
4.1 Lattiero Caseario Parmigiano Reggiano in leggera flessione
5.1 lutto improvviso L'improvvisa scomparsa di Pier Luigi Ferrari.
6.1 cereali Cereali e dintorni. Effetto BREXIT sui mercati
7.1 parmigiano reggiano Fra i 10 marchi più apprezzati al mondo
7.2 BREXIT La spaccata. Brexit, un nuovo corso per l'UE
8.1 export Parma e Colonia sempre più vicine.
8.2 export Brexit, Mercuri (alleanza cooperative): attenzione a riconoscimento denominazione di qualità
8.3 export La Cina conferma l'interesse nei prodotti finiti lattiero-caseari
9.1 Cereali Cereali e dintorni. I fondi danno segni di voler raccogliere
10.1 sport e natura FARM RUN, sport e divertimento: tutte le novità della seconda edizione
11.2 giovani imprenditori "Nuovi Fattori di Successo": aperta la selezione
12.1promozioni "vino" e partners
13.1promozioni "birra" e partners
Dal crollo delle borse al rafforzamento dell'oro, la risposta alla decisione degli inglesi di uscire dalla Unione Europea è stata violenta e soprattutto inattesa. Infatti il giorno precedente alla chiamata alle urne le borse di tutto il mondo avevano premiato i titoli bancari scommettendo sul Remain. Nel complesso, nonostante un generalizzato cedimento, i mercati dei cereali hanno sostanzialmente tenuto nella prima giornata post Brexit.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 giugno 2016 -
La maggioranza degli inglesi ha votato per l'abbandono della UE. Un voto di protesta che potrebbe riservare sorprese dai risvolti inimmaginabili, sia per l'impreparazione degli Stati a una simile e prima scissione sia per le reazioni dei mercati finanziari che potrebbero travolgere le economie più deboli. Ma quello che probabilmente non avevano immaginato gli i sostenitori del LEAVE è la spaccatura generazionale e geografica con la Scozia e l'Irlanda che hanno immediatamente richiesto la indipendenza dal Regno Unito.
Le reazioni delle borse sono state immediate con un -12,48% per Milano (ricordiamo che la borsa italiana fa parte della borsa inglese), quella giapponese stava perdendo il 9% e la sterlina ha perduto circa il 8%.
Nella prima giornata dopo l'esito del voto i prezzi delle materie prime hanno sostanzialmente tenuto: le farine proteiche che quotano sul pronto nei porti nord Italia 396/406 euro tonnellata per la farina 44 e la proteica 46,50% il luglio dicembre 404/413 e il 2017 371/380 il girasole proteico sul pronto a 255 e sul novembre16 marzo 17 a 235 la colza a 275 partenza sul pronto e l'agosto dicembre a 265 arrivo e 250 partenza stabilimenti interni. Mentre per la farina di soya convenzionale 44 siamo scesi a 426 euro partenza stabilimenti di produzione.
Anche per i cereali sembra subentrare il calo, ma qui a essere maggiormente coinvolto è il frumento, mentre il mais al porto quota ancora 195 euro tonn, e il nazionale in esaurimento anche sulla spinta della perdita registrata giovedi alla borsa di Bologna (-10) e la merce via camion dall'estero è ancora invischiata nei problemi di logistica.
Per il settore bioenergetico, è caccia ai cruscami di grano. Sono stati fatti contratti per 12 mesi a 130 euro resi provincia di Parma, ai residui di trinciati offerti ma non venduti a 55 euro partenza Lombardia.
Dopo la Brexit fare previsioni è ancor più difficile.
Indicatori internazionali 24 giugno 2016
l'Indice dei noli è risalito a 596 punti, il petrolio scende a 47,50 $ e l'indice di cambio vede l'euro indebolirsi a 1,1000 e l'oro a guadagnare sino a 38,16 €/gr.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Per la cooperazione agroalimentare il mercato britannico vale 600 milioni di euro (2015).
Roma, 22 giugno 2016. Con oltre 600 mln di euro nel 2015, circa il 18% del totale delle esportazioni Oltremanica dei prodotti agroalimentari made in Italy, il Regno Unito è per la cooperazione italiana il secondo mercato europeo per importanza dopo la Germania.
Una piazza strategica in particolare per comparti come ortofrutta fresca e trasformata (200 mln di euro), vino (185 mln), latte e formaggi (80 mln) e salumi e carni fresche (oltre 70 mln), che per Alleanza delle Cooperative agroalimentari vale l'8,5% del totale export.
"E' prematuro fare delle previsioni sulle ipotetiche conseguenze della Brexit – ha dichiarato il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri - anche perché l'eventuale decisione del governo britannico di uscire dall'Ue aprirebbe una fase di negoziazione con l'Unione europea che si protrarrebbe verosimilmente per un paio di anni. Nel frattempo il mercato inizierà ad assestarsi verso il nuovo scenario. Molto dipenderà - ha continuato Mercuri – dal tipo di politica commerciale che in caso di Brexit sceglierà il Regno Unito. Se sarà orientata a un accordo di libero scambio con l'UE, occorrerà valutarne i termini: è da escludere l'apposizione di dazi, mentre bisognerà fare i conti con l'impatto di eventuali modifiche in merito al riconoscimento delle denominazioni di qualità. Un aspetto chiave per la cooperazione, che è leader in queste produzioni. Da non trascurare infine - ha concluso Mercuri – le eventuali conseguenze sul tasso di cambio euro-sterlina, che determinerà la competitività dei prezzi dei prodotti".
Di CLAL Team 22 Giugno 2016 - Le importazioni della Cina nel mese di MAGGIO 2016 confrontate con Maggio 2015 sono aumentate in volume relativamente a:
Latte e panna (+110.9%)
Latte per l'infanzia (+32.8%)
WMP (+18.2%)
Polvere di Siero (+10.2%)
Formaggi (+9.7%)
sono diminuite quelle di:
SMP (-13.2%)
Burro (-18.2%)
(Fonte Clal Team 22 giugno 2016)
"Nuovi Fattori di Successo", quinta edizione: aperta la selezione dei giovani imprenditori agricoli.
Roma, 22 giugno 2016 - Ismea, nell'ambito delle attività finanziate dal programma Rete Rurale Nazionale 2014 - 2020, comunica di aver indetto, con Determinazione del Direttore Generale n.453 del 20 giugno 2016, un concorso per la quinta selezione nazionale dei "Nuovi Fattoridi Successo" finalizzata alla valorizzazione ed alla diffusione delle Buone Pratiche nello Sviluppo Rurale realizzate da Giovani Agricoltori nell'ambito del FEASR.
La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata dal titolare dell'azienda agricola, compilando i moduli (MOD. A e MOD. B), allegati al bando di concorso, in ogni loro parte, firmandoli e facendoli pervenire, insieme a copia del proprio documento di identità, all'ISMEA entro e non oltre le ore 12 di lunedì 1 agosto 2016(farà fede il timbro di accettazione dell'ISMEA) con una delle seguenti modalità, a scelta del candidato:
invio a mezzo posta raccomandata con ricevuta di ritorno oppure consegna a mano, al seguente indirizzo: Concorso Nuovi fattori di successo 2016 - ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) - Viale Liegi, 26 - 00198 Roma. Eventuali richieste di chiarimento possono essere inviate all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro il giorno 22 luglio 2016.
Il Concorso Nuovi fattori di successo, giunto alla sua quinta edizione, prevede una metodologia appositamente elaborata per valorizzare gli elementi che concorrono a definire un caso come buona pratica nell'ambito dello sviluppo rurale: da macro categorie come quella del rendimento globale, dell'innovazione, dell'impatto sull'attrattività del territorio, fino a punti chiave quali la sensibilità mostrata nei confronti dell'ambiente, la tutela e valorizzazione delle risorse umane impiegate e il grado di innovazione organizzativa, commerciale e comunicativa.
Le prime tre aziende classificate saranno protagoniste di tre film in hd girati da giovani registi professionisti, mentre per le prime 12 verrà offerta la possibilità di essere presentate in contesti nazionali e comunitari attraverso appositi materiali divulgativi, nonché l'opportunità di far parte di un network di aziende virtuose che saranno coinvolte nel corso della programmazione 2014 - 2020 in altri importanti progetti targati RRN.
La Cantina di S. Croce di Carpi e la Cantina Settecani di Castelvetro hanno conquistato complessivamente cinque medaglie. Le due cooperative menzionate anche su una prestigiosa rivista tedesca.
Modena, 24 giugno 2016
Ottimi risultati per le cantine aderenti a Confcooperative Modena al concorso enologico internazionale "La Selezione del Sindaco".
L'evento, giunto alla 15 esima edizione, si è svolto nei giorni scorsi a L'Aquila e ha visto la partecipazione di oltre 1.100 campioni di vino provenienti da Italia, Germania, Grecia e Portogallo. La Cantina di S. Croce di Carpi e la Cantina Settecani di Castelvetro hanno conquistato complessivamente cinque medaglie.
La Cantina di S. Croce ha vinto quattro medaglie d'argento con il Lambrusco Salamino di S. Croce doc "Tradizione" e amabile, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro doc e Lambrusco Emilia igt rosso "Il Castello". La Cantina Settecani è stata premiata con una medaglia d'argento per il suo Lambrusco di Modena rosato "Vini del Re".
"La Selezione del Sindaco", considerato il più importante concorso enologico italiano dopo il Vinitaly, intende promuovere le aziende e i territori che producono vini di qualità (doc, docg, igt) in piccole partite, cioè in un quantitativo compreso tra mille e 50 mila bottiglie.
Le due cooperative vitivinicole modenesi sono menzionate anche nell'ultima pubblicazione della Merum, la guida in lingua tedesca sui vini italiani e chi li produce.
Nella degustazione dedicata ai lambruschi, la guida segnala tre versioni del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro dop prodotto dalla Settecani e tre versioni del Lambrusco Salamino di S. Croce doc prodotto dalla S. Croce di Carpi. La Merum Selezione Vino presenta ai lettori di lingua tedesca i migliori vini italiani con i risultati delle degustazioni e le informazioni utili per il consumatore, dagli indirizzi dei produttori ai prezzi della vendita diretta, per aiutarlo a trovare il suo vino preferito al ristorante, in enoteca e durante i suoi viaggi in Italia.
(Fonte: ufficio stampa Confcoperative MO)
Il marchio più influente tra i prodotti Dop italiani, una conferma nella top ten insieme a Nutella e ai grandi marchi dell'It e del digitale. "Siamo molto soddisfatti" - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi.
Reggio Emilia, 24 giugno 2016
Il Parmigiano Reggiano si conferma non solo il marchio più influente tra i prodotti Dop italiani, ma resta nella top ten dei marchi mondiali che sono ritenuti più affidabili, influenti e segnati da elementi di unicità da parte dei consumatori italiani.
La classifica – stilata da Ipsos a conclusione di un'indagine che ha coinvolto i consumatori italiani - è dominata dalle nuove tecnologie e dal digitale (Google in testa, e poi Amazon e Facebook), mentre il food entra al quinto posto con Nutella e con il Parmigiano Reggiano – capofila dell'agroalimentare Dop italiano - al nono posto, preceduto da Apple e seguito da YouTube.
"Siamo molto soddisfatti - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - per la conferma di una posizione che ci vede tra i marchi mondiali più apprezzati e primi assoluti tra i prodotti Dop". "Questo - prosegue Bezzi - è il riconoscimento esplicito delle caratteristiche uniche del Parmigiano Reggiano in termini di assoluta naturalità del prodotto, artigianalità della lavorazione e legame con il territorio, che coincide anche con un forte impegno per la tutela dell'ambiente".
"Essere riconosciuti come uno dei marchi mondiali più influenti - osserva il presidente del Consorzio - è al tempo stesso motivo di soddisfazione e responsabilità, perché significa avere un effetto e un impatto positivo sulle persone, come sottolinea Ipsos, e, contemporaneamente, corrispondere ad un'attesa dei consumatori che non si limita solo al prodotto o al servizio in sé, ma anche al sistema di norme e valori dal quale nasce".
(Fonte: ufficio stampa del Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Le notizie più confortanti relativamente alle previsioni meteo hanno spinto i fondi a tirare i remi in barca e il mercato ha immediatamente reagito al ribasso.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 giugno 2016 - Le chiusure di lunedi sera sono il riflesso delle migliorate previsioni meteo.
I prezzi rimangono comunque ancora sostenuti con le farine proteiche che quotano sul pronto nei porti del nord Italia a 406/415 euro tonnellata per la farina 44 e la proteica a 46,50 i,l luglio dicembre 412/421 e il 2017 375/384 il girasole proteico sul pronto a 255 e sul novembre 2016 marzo 2017 a 235 la colza a 275 partenza sul pronto e l'agosto dicembre a 265 arrivo e 250 partenza stabilimenti interni. La farina di soya convenzionale 44 è discesa a 435 euro partenza stabilimenti di produzione.
Anche per i cereali sembra subentrare un poco di calma anche se la presenza massiccia di orzo è ancora ininfluente, e per il grano dovrebbe essere questione di giorni. Ormai i sogni di un mais 240€ ton si sono infranti e questo porterà a aprire le porte dei silos per mettere sul mercato il materiale disponibile.
Intanto sul futuro prossimo il mais con garanzie è offerto da novembre a marzo a 195 euro arrivo nord Italia, mentre sul pronto al porto quota a 198/200 partenza e la merce estera arriva tra i 215 e 220 euro la tonnellata ma con enormi problemi logistici (stanno eseguendo in questi giorni le code di maggio)
Per il settore bioenergetico, è caccia ai cruscami di grano e di riso, ai residui di trinciati e grande confusione per quanto riportato sulla gazzetta ufficiale nr 9 del 18/04 e le sue incertezze interpretative. In conclusione è comunque presto per credere in un mercato che possa sgonfiarsi.
Indicatori internazionali 22 giugno 2016
l'Indice dei noli è sceso a 580 punti, il petrolio guadagna a 50,15 $ e l'indice di cambio ruota attorno a 1,12679
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Giovedi 23 giugno alle 19,00 nella seconda parte di Studio Aperto (19,00 - 19,15) la fortunata rubrica "The Winner", dedicata alle aziende di successo racconterà la storia di Mulino Alimentare SpA.
Parma, 22 giugno 2016
La fortunata rubrica "The Winner", dedicata alle aziende di successo, ha fatto tappa a Parma nei giorni immediatamente precedenti a "Cibus" e domani, giovedi 23 giugno, nell'ambito di Studio Aperto Italia Uno (ore 19,00 19,15), racconterà la storia di Mulino Alimentare Spa.
Una delle 10 storie di successo imprenditoriale italiano che la trasmissione della rete Mediaset, condotta da Vera Gandini, ha selezionato degna di essere portata all'attenzione nazionale e raccontata.
Mulino Alimentare spa, nell'arco di pochi anni, sotto la attenta guida di Claudio Guidetti, è riuscita ad affermarsi tra i grandi player del comparto lattiero caseario nazionale. Innovazione, capacità manageriali e sopratutto un approccio moderno ed efficiente al mercato internazionale, hanno consentito all'azienda parmigiana di affermarsi sui mercato esteri (oltre il 70% del fatturato è realizzato oltre confine) e occupare quote di mercato rilevanti in diversi paesi esteri, tra cui Canada, Francia e Irlanda.
Un'avventura che Vera Gandini e Italia Uno racconteranno, con il consueto "taglio" frizzante tipico del palinsesto del canale "giovanile" del Gruppo Mediaset, a partire dalle 19-19,15 di giovedi 23 giugno nella seconda parte di Studio Aperto intorno alle 19,00.
Prosegue la cavalcata del latte spot e dei derivati del latte. Grana Padano DOP mantiene i listini ancorati ai prezzi della settimana precedente, mentre il "Parmigiano" cede 5 centesimi sul 12 mesi di stagionatura.
di Virgilio, Parma 22 giugno 2016
LATTE SPOT Insiste da oltre un mese e mezzo la risalita dl prezzo del latte spot. Alla borsa di Verona tutte e tre i listini guadagnano dal 2,75 al 7,94% e nello specifico: latte crudo spot nazionale 28,87-30,93 €/100 litri, latte intero pastorizzato estero 28,35-29,38€/100 litri e 17,08-18,11 €/100 litri di latte per il latte scremato pastorizzato estero. Cresce anche la panna e la crema a uso alimentare quotate rispettivamente a Milano e Verona. Stazionaria la quotazione della margarina che replica le quotazioni di maggio.
BURRO E PANNA Altri 15 centesimi guadagnati dal burro alla borsa milanese. Crescono anche i listini quotati sulle altre piazze pese a riferimento. Reggio Emilia anticipa la borsa parmense e aggiunge altri 15 centesimi portando lo zangolato a quota 1,30€/Kg.
Borsa di Milano 20 giugno: (+)
BURRO CEE: 2,75€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,90€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,90€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,70€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,60€/Kg. (+)
MARGARINA giugno: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 20 giugno:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,55-1,60 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 17 giugno 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,15€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 21 giugno 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,30 - 1,30 €/kg.
GRANA PADANO Stazionarie le quotazioni del Grana Padano DOP registrate alla borsa di Milano.
In sintesi: tra 6,25-6,35 €/Kg. per il 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 relativamente al 15 mesi di stagionatura. 6,30 e 7,33 le medie mensili relative al mese di giugno.
PARMIGIANO REGGIANO In flessione negativa invece i Parmigiano Reggiano almeno per quanto riguarda i listini del più fresco formaggio (12 mesi). Invariati i prezzi del 24 mesi registrato alla borsa comprensoriale di Parma. Nello specifico quindi i prezzi del 12 mesi sono così aggiornati: 8,25-8,65€/Kg (-5 cent). Il 24 mesi è fermo tra 9,30 e 9,70 €/Kg.
(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
I fondi restano lunghi su soya e mais e continuano a credere e, forse, a sperare in una estate calda e stressante che sostenga le quotazioni.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 giugno 2016 -
Il mercato di Chicago continua a manifestare ampie oscillazioni, che come già abbiamo più volte riscontrato, si compensano nel breve periodo e comunque la tendenza è verso il rialzo dei prezzi.
L'incognita BREXIT continua a pesare sulle borse finanziarie sembra premiare le quotazioni delle commodities che assorbono spostamenti di capitali.
Prezzi sostenuti con le farine proteiche che quotano sul pronto nei porti nord Italia 415/424 euro tonnellata per la farina 44 e la proteica 46,50, l'agosto dicembre 420/429 e il 2017 379/393 con punte a 388, il girasole proteico sul pronto a 265 e sul novembre 2016 marzo 2017 a 245 la colza a 275 pta sul pronto e l'agosto dicembre a 270 arrivo e 250 partenza stabilimenti interni.
Nessuna novità di rilievo sui cereali salvo la speranza di una alta pressione che consenta di procedere con le trebbiature nella speranza che questo porti a calmierare i mercati sopratttto per quanto riguarda il mais
Per il settore bioenergetico, è caccia ai cruscami di grano e di riso, ai residui di trinciati.
Indicatori internazionali 20 giugno 2016
l'Indice dei noli è sceso a 587 punti, il petrolio ruota attorno a 48,50 $ e l'indice di cambio si è alzato 1,13390
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Mutuo Mon Amour. Cereali e Dintorni. Lattiero caseario. Carni e salumi. Export Vino. Suinicoltura. Sicurezza alimentare. Salute e benessere. Prezzi agricoli. Promozioni.
SOMMARIO Anno 15 - n° 24 19 giugno 2016 (In allegato il formato PDF scaricabile)
1.1 editoriale Mutuo mon amour!
3.1 Cereali e dintorni. I dati USDA di giugno
4.1 Lattiero Caseario Latte e derivati in forte ripresa.
5.1 carni e salumi Salumi italiani: produzione (+0,9%) e fatturato (+0,7%) in lieve crescita, trainati dall'export
5.2 export vino L'Export italiano del vino cresce ancora in valore
6.1 suinicoltura Tavolo suinicoltura, Alleanza delle Cooperative: etichettatura d'origine e sostegno all'export per contrastare la crisi
6.2 salute e caffè Il caffè non provoca il tumore
6.3 salute e sicurezza alimentare USA, Kellogg's ritira 23 prodotti diversi
7.1 Cereali e dintorni. Non si attenua la tensione sui mercati delle commodities
8.1 prezzi agricoli Ismea, rallenta a maggio il calo dei prezzi agricoli
9.1promozioni "vino" e partners
10.1promozioni "birra" e partners
ASSICA - Dati di produzione, consumi e export del comparto. Frenano ancora i consumi. La produzione di prosciutto cotto (+2,4%) sorpassa il crudo.
Bologna, 15 giugno 2016 - Nel 2015 la produzione di salumi - dopo quattro anni di flessioni- è tornata a crescere arrivando a circa 1,176 milioni di tonnellate da 1,165 milioni dei dodici mesi precedenti (+0,9%).
Sulla scia della produzione anche il fatturato ha mostrato un incremento, salendo a 7.875 milioni di euro (+0,7%). Un andamento questo che ha rispecchiato la moderazione dei prezzi, diminuiti mediamente dello 0,2% per effetto delle numerose promozioni richieste dalla distribuzione per sostenere i consumi.
In merito ai singoli salumi, il 2015 è stato senza dubbio l'anno del prosciutto cotto. Grazie al forte stimolo esercitato dall'importante crescita delle esportazioni, in particolare verso la Spagna, la produzione è salita a 288.800 ton (+2,6%) per un valore di 1.964 milioni di euro (+2,4%). Il prosciutto cotto è divenuto così il principale salume prodotto nel 2015 con riferimento ai volumi. Un anno positivo anche per i prosciutti crudi stagionati. Dopo due anni particolarmente difficili e penalizzanti per i prodotti a maggiore valore aggiunto, la produzione di prosciutto crudo stagionato è tornata a mostrare un incremento, registrando un +0,6% in quantità per 286.900 ton e un +0,7% in valore per 2.169 milioni di euro. Su questa dinamica ha inciso da un lato ilo buon andamento delle esportazioni, dall'altro la necessità di costituire le scorte dopo due anni di forti cali della produzione. Grazie a questi incrementi prosciutti crudi e cotti, prodotti leader del settore, hanno visto la loro quota complessiva salire al 49% in quantità e al 52,5% in valore.
Trend negativo, invece, per la produzione di mortadella, attestatasi sulle 164.900 ton (-1,5%) per un valore di 660 milioni di euro (-1,6%) e di wurstel scesi a 66.200 ton (-5,5%) per un valore di circa 217 milioni di euro (-11,6%).
Ancora in crescita, dopo il notevole incremento del 2014, la produzione di speck, salita a 32.300 ton (+2,5%) per un valore di 324,8 milioni di euro (+2%), bene anche quella di salame che spinta dall'export è arrivata a 109.100 ton (+0,9%) per un valore di circa 910 milioni di euro (-0,1%).
Risultato positivo per la produzione di pancetta (+2,5% per 53.900 ton, ma -1,6% in valore per 239,9 milioni di euro) e per la coppa (+1% per 42.200 ton e +0,8% in valore per 325,5 milioni di euro).
La bresaola ha chiuso il 2015 con +3,5% in quantità per 16.100 ton e un +1,1% in valore per 256,8 milioni di euro.
I Consumi – lieve flessione (-0,4%) – prosciutto cotto e crudo in cima alle preferenze degli italiani
La spinta deflattiva sui prezzi e il grande caldo estivo non sono bastati a compensare il raffreddamento registrato negli acquisti nella seconda parte dell'anno né il calo dei consumi che si è generato a seguito dall'annuncio IARC.
Nel complesso dell'anno la disponibilità totale per il consumo nazionale di salumi (compresa la bresaola) è stata di 1,065 milioni di ton (-0,4%) contro 1,069 milioni dell'anno precedente.
Il consumo apparente pro-capite si è attestato intorno ai 17,7 kg, in linea con quello dell'anno precedente. Questo dato sommato alle carni suine fresche diventa di 30,1kg (-1,4%).
A fronte di questi dati la struttura dei consumi interni è rimasta invariata e vede al primo posto sempre il prosciutto cotto, con una quota pari al 26,2% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 22,2%, da mortadella/wurstel, scesi al 19,8%, dal salame in flessione al 7,9% e dalla bresaola stabile sull'1,2%. Chiudono gli altri salumi saliti al 22,7%.
(Fonte ASSICA 15 giugno 2016)
L'export in valore continua la sua "cavalcata" vincente e nei primi tre mesi del 2016 e segna un ulteriore +3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Gli incassi da vendite di vino oltre i confini nazionali si sono attestate a 1,23 miliardi di euro.
Ma se dal lato "valore" siamo ormai abituati ad avere delle progressioni, sul fronte dei volumi la situazione appare più incerta. I 4,6 milioni di ettolitri esportati, infatti, sono solo di poco inferiori a quelli del primo trimestre dello scorso anno. La leggera flessione può essere comunque considerata un buon segno, rispetto alla riduzione dei volumi che ha caratterizzato tutto il 2015.
Tale risultato in termini quantitativi è legato a performance differenti tra i diversi segmenti. Un deciso passo indietro lo hanno fatto i vini comuni (-7%) soprattutto se venduti sfusi (-14%), mentre è sempre con il vento a favore la domanda estera di vini italiani a denominazione: +7% a volume e +11% a valore. Sono soprattutto gli spumanti Dop a determinare tale risultato, ma anche i vini fermi e frizzanti hanno contribuito in modo positivo.
Gli spumanti, nel complesso, meritano, come accade da tempo, un discorso a parte. Si confermano, anche nel primo trimestre 2016, la locomotiva dell'export italiano con la voce "Altri spumanti Dop", quella che comprende il Prosecco, che arriva ad un +33% a volume e +31% a valore.
Di tutt'altro tenore la situazione dell'Asti che perde terreno sia in termini quantitativi che di introiti.
Molto variegato anche il quadro nei diversi Paesi clienti: gli Usa, con oltre 800 mila ettolitri, mantengono i livelli del primo trimestre del 2015, ma con una progressione dei corrispettivi del 5%. Questo, in un contesto estremamente dinamico per la domanda di vino da parte del mercato a stelle e strisce. Secondo i dati forniti da Ihs-Gta, infatti, da gennaio a marzo 2016 le importazioni complessive di vino da parte degli Usa sono state pari a 2,8 milioni di ettolitri (+8%), con una spesa cresciuta proporzionalmente.
L'Italia resta leader tra i Paesi fornitori Usa anche se, della maggior domanda, si è avvantaggiato soprattutto il Cile (+37%).
Sul fronte passivo della bilancia commerciale del vino italiano si è assistito, invece, ad una forte contrazione della domanda. Le abbondanti disponibilità interne (l'Istat ha diffuso un dato produttivo, ancora provvisorio, superiore ai 48 milioni di ettolitri), hanno fatto sì che il ricorso all'estero sia stato quasi dimezzato rispetto al primo trimestre del 2015, con un risparmio del 10%. Una dinamica da imputare all'aumento delle importazioni di spumanti, a fronte di un deciso calo delle importazioni di vini sfusi.
(Fonte Ismea Roma 16 giugno 2016)
Al tavolo di filiera del settore suinicolo l'Alleanza delle Cooperative ha espresso la necessità che si giunga ad un sistema di etichettatura d'origine per le carni fresche e trasformate. Puntare poi al sostegno all'export e a campagne di promozione per contrastare la crisi del comparto
"Occorrono decisioni urgenti e strutturali in grado di contrastare la difficile situazione del comparto suinicolo, che è alle prese con un continuo calo dei consumi, con pesanti danni d'immagine e attacchi mediatici. Tra le priorità improcrastinabili individuate dall'Alleanza delle Cooperative Italiane c'è l'attivazione di un valido sistema di etichettatura di origine, sia per le carni fresche che trasformate, che certifichi, attraverso sistemi di qualità riconosciuti, la filiera 100% italiana con suini nati, allevati e macellati in Italia". Lo ha dichiarato Giovanni Bettini, coordinatore del settore zootecnico dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che ha partecipato all'incontro del tavolo nazionale della filiera suinicola, tenutosi oggi presso la Camera di Commercio di Brescia, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina.
Insieme all'etichettatura d'origine, essenziale per la valorizzazione delle produzioni italiane, per l'Alleanza delle Cooperative risultano fondamentali la spinta ad accrescere la presenza su nuovi mercati UE ed extra UE con maggiori sostegni all'export e la riduzione dei costi a carico delle aziende, attraverso una auspicata sburocratizzazione delle procedure e degli obblighi amministrativi.
Se positiva e condivisibile appare la decisione della Commissione europea di introdurre lo stoccaggio privato per le carni suine, permane comunque la necessità di accompagnare gli interventi comunitari anche con misure di carattere nazionale che diano adeguate risposte al calo di redditività delle imprese e pongano le basi per un rilancio concreto della filiera, permettendole di mantenere quel ruolo di prestigio che merita.
Secondo il coordinatore del settore zootecnico Bettini: "Occorre quindi procedere spediti alla messa a punto di un Piano di settore suinicolo, in un'ottica di medio e lungo periodo, e attivare idonei strumenti di promozione e di educazione alimentare per incentivare il consumo delle carni e contrastare i ripetuti attacchi mediatici che stanno minando l'immagine del comparto. Esprimiamo apprezzamento – conclude Bettini - per l'annuncio fatto dal ministro in merito alla riconferma, anche dopo il 2016, dell'innalzamento dell'aliquota di compensazione IVA a favore degli allevatori del settore. Auspichiamo che vengano adottate misure volte alla ristrutturazione dei debiti degli allevatori, come già fatto nel settore latte, e che si proceda alla individuazione di nuovi strumenti di garanzia per favorire l'accesso al credito delle imprese".
(Fonte alleanza delle cooperative italiane - Brescia, 14 giugno 2016.)
OMS: il caffè non provoca il tumore ma bere bevande molto calde probabile causa cancro esofago.
Questa la sentenza degli esperti dell'International agency for research on cancer (Iarc), l'agenzia dell'OMS per la ricerca sul cancro, che ha assolto dall'accusa caffè, mate e altre bevande calde di provocare tumori. La monografia è stata appena pubblicata su Lancet Oncology. L'Agenzia ha esaminato circa 500 studi fatti negli anni scorsi, trovando che non risulta nulla che giustifichi il fatto che negli anni '90 il caffè venne messo nella categoria 2b (cioè potenzialmente cancerogeno) per il cancro alla vescica.
Dunque secondo la classificazione decisa da un comitato di 23 esperti il caffè e il mate, la bevanda tipica del Sud America, sono nel gruppo 3, quello delle sostanze per cui non c'è una adeguata documentazione scientifica che attesti la cancerogenicità.
Per il caffè si tratta di un 'declassamento', visto che nella precedente monografia sulla bevanda era stato messo invece nel gruppo 2B, quello dei 'possibly carcinogenic', dei 'possibili cancerogeni'.
Se le bevande in sé non sono sotto accusa, sottolinea dunque la monografia, il bere bevande molto calde è finito nel gruppo 2A, quello dei 'probably carcinogenic' (probabilmente cancerogeni), per il rischio aumentato di tumore dell'esofago, documentato anche da diversi studi sull'uomo.
Un dietrofront completo, quindi,spiega Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", per la bevanda fra le più amate in Italia, che nel 1991 era invece stata inserita in un elenco di sostanze che potevano essere cancerogene. Dopo l'allarme sulle carni rossi, era infatti arrivato l'annuncio che anche caffè e bisfenoli sarebbero finiti sotto osservazione del valutarne il rischio cancro. Nel Nord America e in buona parte dei paesi europei il fenomeno è meno diffuso.
Lo stress indotto sui tessuti, nello bere bevande molto calde, oltre i 65 gradi, può aumentare, nelle persone predisposte e insieme ad altri fattori, il rischio di sviluppare un tumore.
L'incognita BREXIT pesa sulle borse finanziarie e sembra premiare le quotazioni delle commodities che assorbono spostamenti di capitali.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 giugno 2016 -
Il mercato di Chicago continua a manifestare ampie oscillazioni, ma alla fine chiude con posizioni neutrali o positive, sulla farina, sul seme e sul mais mentre sul grano il peso del raccolto ha fatto sì che il segno sia negativo.
Comunque i fondi restano lunghi sia soya, sia su mais e continuano a credere in una estate calda e stressante che sostenga le quotazioni.
E l'incognita BREXIT che pesa sulle borse finanziarie sembra premiare le quotazioni delle commodities che assorbono spostamenti di capitali.
Nel mercato interno continua la crisi delle filiere zootecniche schiacciate da costi elevati delle commodities e da prezzi dei prodotti non in grado di sostenere una redditività utile con conseguente aggravio di liquidità.
Il mercato globale è cinico e perciò segue gli andamenti internazionali mantenendo elevati i prezzi. Le farine proteiche infatti quotano sul pronto nei porti nord Italia 421/432 euro tonnellata per la farina 44 e la proteica 46,50, l'agosto dicembre 430/440 e il 2017 385/395, il girasole proteico sul pronto a 265 e sul novembre16 marzo 17 a 245 la colza a 275 partenza sul pronto e l'agosto dicembre a 250 partenza stabilimenti interni.
I cereali risentono del ritardo del raccolto dell'orzo e del grano. Inoltre, causa l'ingresso di pochi camion dall'estero e nessun treno dalla Francia, i silos sono in crisi di materiali. Un mix di condizioni che contribuisce a sostenere il prezzo del mais ormai stabile oltre i 200 euro e con punte, sui mesi estivi, anche di 225 euro alla tonnellata. Una situazione, come ovvio, condiziona anche l'offerta dall'estero con valori di 195/197 euro ton da ottobre a marzo resi sino a Brescia. Rincari sono registrati anche sul pronto di orzo e grano dall'estero, smorzando perciò le aspettative di coloro che intravedevano una campagna cerealicola a prezzi più contenuti. A ciò si aggiunga il fattore meteo che potrebbe inasprire ulteriormente le tensioni di mercato.
Per il settore bioenergetico è caccia ai cruscami di grano e di riso, ai residui di trinciati e si sta tentando anche una importazione di manioca ad uso bioenergetico a patto che non sorgano problemi connessi alle procedure doganali e sanitarie.
Indicatori internazionali 16 giugno 2016
l'Indice dei noli è sceso a 608 punti, il petrolio perde qualcosa e segna 47,80 $ e l'indice di cambio si è ribassato leggermente 1,12258
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Il Burro e la Panna stanno trascinando al rialzo anche il latte spot mentre rimangono al palo i listini delle due principali DOP.
di Virgilio Parma 15 giugno 2016
LATTE SPOT Si riaccendono le speranze per gli allevatori. Nuovo e sensibile rimbalzo del latte spot alla borsa merci di Verona. Il latte crudo spot nazionale cresce del 5,77% e si colloca tra 27,32 e 29,39 €/100 litri di latte. Il latte intero spot pastorizzato estero guadagna il 9% e si colloca nel range tra 27,32 e 28,87€/100 litri. Infine il latte scremato spot pastorizzato estero ha registrato un crescita dell'8,62% (15,53-17,08 €/100 litri di latte) -
BURRO E PANNA Prosegue la risalita dei listini del Burro. Altri 10 centesimi recuperati per la quarta settimana consecutiva sulla piazza milanese. Crescono significativamente tutti i listini sulle piazze di Milano, Parma, Reggio Emilia e Verona sia per il burro sia per le creme a uso alimentare.
Borsa di Milano 13 giugno: (+)
BURRO CEE: 2,60€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,75€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,75€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,55€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,52€/Kg. (+)
MARGARINA maggio: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 13 giugno:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,48-1,53 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 10 giugno 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,05€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 14 giugno 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 - 1,15€/kg.
GRANA PADANO Nessuna variazioni registrata sui listini del Grana Padano.
In sintesi i prezzi all'ingrosso del Grana Padano registrati alla borsa di Milano sono compresi tra 6,25-6,35 €/Kg. per il 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 relativamente al 15 mesi di stagionatura. 6,30 e 7,33 le medie mensili relative al mese di giugno.
PARMIGIANO REGGIANO Analogamente al Padano, anche il Parmigiano Reggiano non ha registrato variazioni. Tra 8,30 e 8,70 €/Kg il prezzo all'ingrosso registrato alla borsa comprensoriale di Parma per il 12 mesi di stagionatura e tra 9,30 e 9,70 la quotazione del 24 mesi. 8,50 e 9,50 le medie mensili al mese di giugno riferite rispettivamente al 12 e al 24 mesi.
(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
I dati pubblicati da USDA lo scorso 10 giugno non hanno prodotto il terremoto che alcuni temevano. Non sussiste scarsità di merce ma le voci sui rischi climatici persistono.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 giugno 2016 -
L'atteso terremoto a seguito della pubblicazione dei dati USDA non si è avverato ma rimangono ancora intatte le incertezze riguardo l'andamento climatico della campagna cerealicola.
L'incremento dei valori delle materie prime, registrato in questi ultimi due mesi, potrebbe ora trasferirsi dai contratti a breve a quelli a medio termine come segnalano le quotazioni della chiusure della scorsa settimana.
E' certo che di merce sul mercato non ne manca così come pure di speculazione.
Venerdì 10 / 6 / 2016 chiusure
Semi luglio 1178,20 (+2,2) agosto 1177,60 (+5,6) nov 1162,60 (+10)
Farina luglio 414,00 (+0,5) agosto 412,30 (+3,3) dic 409,30 (+5,3)
Corn luglio 426,40 (-4,6) settembre 430,40 (-4,2)
Grano luglio 510,20 (-9,2) settembre 521,40 (-9) dic 539,40 (-8,6)
Indicatori internazionali 14 giugno 2016
l'Indice dei noli si è fermato a 610 punti, il petrolio ruota attorno a 49.55 $ e l'indice di cambio si è ribassato leggermente 1,12593
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Scelto quale formaggio Dop simbolo nell'"Italy Loves Food", la nuova vetrina delle eccellenze. Il più importante punto di promozione al di fuori del comprensorio di produzione.
Reggio Emilia, 13 giugno 2016
Il Parmigiano Reggiano spicca letteralmente un nuovo volo sui mercati internazionali.
Assicurandosi l'esclusiva merceologica sui formaggi a pasta dura, il formaggio italiano più noto al mondo è da sabato tra i protagonisti dell'"Italy Loves Food", la nuova area creata nell'aeroporto di Bergamo (terzo, in Italia, per numero di passeggeri dopo Fiumicino e Malpensa) per offrire ai viaggiatori uno spazio in cui conoscere, degustare e acquistare alcune delle eccellenze alimentari italiane.
"Grazie all'accordo raggiunto con la Sacbo spa - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - ci presenteremo così a oltre 10 milioni di persone (tanti sono stati i viaggiatori in arrivo e in partenza da Bergamo nel 2015) in quello che già si configura come il più importante presidio per la promozione del Parmigiano Reggiano al di fuori del comprensorio di produzione".
"L'"Italy Loves Food" - prosegue Bezzi - rappresenta un'opportunità straordinaria per incontrare un vastissimo pubblico con il tempo necessario a far conoscere le caratteristiche del prodotto, la sua assoluta naturalità, a farlo degustare, a presentare le caratteristiche artigianali della filiera del Parmigiano Reggiano: un insieme di azioni e di informazioni che concorrono in modo decisivo a determinare le scelte e la fidelizzazione dei consumatori".
Aeroporto Bergamo - Alessandro Bezzi intervistato nello spazio dedicato ai formaggi di Italy Loves Food
"La nostra - sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - sarà dunque una partecipazione attiva e non una statica vetrina, che coinvolgerà anche direttamente i caseifici del comprensorio e consentirà di raggiungere sia consumatori italiani che stranieri in transito dall'aeroporto di Bergamo non solo per ragioni di vacanza o di piacere (47,3%), ma in larga parte anche per ragioni d'affari (24,9%), di studio e di famiglia (27,8%)".
"Fra i dati per noi più interessanti - prosegue Deserti - spicca quello riguardante l'età dei passeggeri, che per il 74,2% è al di sotto dei 45 anni e per il 42% è addirittura inferiore ai 35. Si tratta, dunque, di potenziali consumatori che appartengono ad un target molto attento alla genuinità e naturalità dei prodotti e che, nella maggior parte dei casi, hanno un reale bisogno di informazioni precise e approfondite proprio sui prodotti di più lunga tradizione, i cui valori vengono spesso dati per acquisiti o circoscritti solo alla gradevolezza".
"Nel momento in cui stiamo mettendo in atto investimenti crescenti e sempre più articolati sui mercati esteri - osserva il presidente Bezzi - è evidente che questa dinamica vetrina si configura come un autentico catalizzatore dell'interesse internazionale che ruota attorno al nostro prodotto e che viene confermato da esportazioni che sono sostanzialmente raddoppiate nell'ultimo decennio, portando l'incidenza dell'export al 34% sul totale della produzione".
"Contemporaneamente - conclude il presidente del Consorzio - la presenza in questo prestigioso spazio ci consentirà di promuovere tra i viaggiatori/turisti la possibilità di visite nel comprensorio di produzione, all'interno del quale i caseifici artigianali del Parmigiano Reggiano rappresentano un motivo unico di attrazione".
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare:
Elezioni, ecco perché il sorpasso è plausibile. cereali e dintorni, la dimostrazione di forza dei fondi. Derivati del latte in forte ripresa. Accolto il concordato, Parmacotto non è più Rosi. Xylella. Parmigiano Reggiano, adesioni al piano produttivo 2017-2019. Nuove tecnologie, l'Emilia -Romagna regione dell'innovazione. Promozioni: Vino, Birra e partners
SOMMARIO Anno 15 - n° 23 12 giugno 2016 (Formato pdf scericabile in allegato)
1.1 Editoriale Ecco perché il sorpasso è plausibile.
3.1 Cereali Cereali e dintorni. La dimostrazione di forza dei fondi.
4.1 Lattiero Caseario Derivati del Latte in forte ripresa.
5.1 Crisi Accolto il concordato. Parmacotto non è più Rosi.
5.2 Olivicoltura - Xylella Il "massacro controllato" degli ulivi in Puglia.
5.3 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano, 3.200 allevatori aderiscono al piano produttivo 2017/19
6.1 Innovazione Emilia-Romagna regione dell'innovazione
7.1 Promozioni "vino" e partners
8.1 Promozioni "birra" e partners
Alla fine i creditori hanno accolto la proposta di concordato avanzata dall'azienda.
di Lgc - Parma 9 giugno 2016 - Secondo il sempre ben informato sui procedimenti fallimentari "PQ", i creditori (banche e imprese fornitrici) diventando ora i nuovi proprietari dell'impresa.
"Si tratta - scrive PQ, della famiglia Levoni, che attraverso la Alcar Uno spa e Globalcarni spa ha crediti per 10,45 milioni di euro, e la Tino Prosciutti spa di Sala Baganza e la sua controllata la Fibar Carni spa di Felino, che insieme hanno crediti per 8,51 milioni; poi il consorzio Parma Prodotti Alimentari srl (2,66 milioni), la Felsineo spa (1,4 milioni), il Consorzio Zenit, che fa capo alla cooperativa Proges (720mila euro) e la Katia Prosciutti srl (50mila euro)."
Un passaggio doloroso che vedrà il "taglio" dello stabilimento di Marano e l'uscita dall'azienda della famiglia Rosi oltre ai 52 posti di lavoro già perduti. (LEGGI QUI).
Marco Rosi già aveva lasciato le redini dell'azienda nel gennaio dello scorso anno trasferendo le cariche al figlio il quale, a seguito della nuova situazione, dovrà anch'egli abbandonare la guida ai nuovi proprietari.
(Il dettaglio del concordato dalle colonne di PQ - 8/5/2016)
La Corte di giustizia dell'Unione europea ha stabilito oggi, giovedì 9 giugno, che Bruxelles può obbligare gli Stati membri a rimuovere tutte le piante potenzialmente infettate dal batterio Xylella fastidiosa, anche nel caso in cui non siano presenti sintomi, se queste sono in prossimità di quelle malate.
La misura, si legge nel comunicato, "è proporzionata all'obiettivo di protezione fitosanitaria" ed "è giustificata dal principio di precauzione", sulla base di prove scientifiche. La decisione della Commissione risale al 2015 e prevede l'eliminazione della flora a rischio entro un raggio di 100 metri dal focolaio, senza che vi sia un indennizzo. Allora il tribunale amministrativo regionale per il Lazio aveva sospeso l'ordine di rimozione, impartito dal Servizio agricoltura Regione Puglia, delle piante situate in prossimità di ulivi infetti, interrogando l'organo a livello europeo. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", spera in un intervento immediato del Governo affinché si eviti il compimento di uno scempio preannunciato che potrebbe depturpare irrimediabilmente il nostro territorio ma che certamente è evitabile.
Largamente superata la quota necessaria per l'approvazione da parte del Ministero. Interessati 3.200 allevatori e 350 caseifici. Prorogato al 15 giugno il termine per le adesioni. Il Presidente Bezzi: così si pongono le basi per l'espansione ordinata della filiera.
Reggio Emilia - A poco meno di due mesi di distanza dall'approvazione della proposta in Assemblea (il 6 aprile scorso), il "Piano di regolazione dell'offerta" del Parmigiano Reggiano ha già largamente superato il 66% di adesioni da parte dei caseifici e degli allevatori (complessivamente oltre 3.200), quota indispensabile affinché il piano possa ora andare al vaglio e all'approvazione da parte del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, passaggi previsti entro l'anno. Per consentire la più ampia adesione dei tanti caseifici ed allevatori favorevoli, ma in ritardo rispetto alla consegna delle delibere (inizialmente prevista entro il 31 maggio), il Comitato esecutivo del Consorzio ha prorogato al 15 giugno il termine per le accettazioni.
"L'adesione da parte dei singoli produttori - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Alessandro Bezzi - è un fatto tutt'altro che formale".
"Da una parte, infatti, riafferma il valore riconosciuto ad una ordinata ed equilibrata gestione dell'offerta come primario strumento di valorizzazione del lavoro e dei redditi dei produttori, rendendone possibile l'applicazione; contemporaneamente - prosegue Bezzi - in una situazione molto critica per la filiera del latte in Italia e in Europa, il sistema Parmigiano Reggiano esce rafforzato nel suo rapporto con i mercati e nella valorizzazione di quelle "quote latte Parmigiano Reggiano" che - unico caso tra le Dop europee - sono state attribuite direttamente agli allevatori, generando nuovo e concreto valore per le imprese".
Il Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR) venne introdotto dal Consorzio nel novembre 2014 in vista della cessazione del regime europeo delle quote latte, che dall'aprile 2015 ha comportato l'azzeramento totale del valore di quelle stesse quote che per anni erano state oggetto di scambi e rappresentavano uno dei patrimoni via via costruiti dagli allevatori.
"L'aspetto più rilevante dell'operazione messa in atto dal Consorzio - prosegue il presidente Alessandro Bezzi - fu proprio l'assegnazione di quote latte per il Parmigiano Reggiano di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto ancorare l'attività produttiva ad un titolo reale ed esclusivo".
La massiccia adesione dei produttori al nuovo "Piano di regolazione dell'offerta" 2017-2019, dunque, va a salvaguardare anche questo patrimonio che, in base ai valori attuali, corrisponde ad una capitalizzazione complessiva di circa 450 milioni di euro.
"Questo passaggio - conclude il presidente del Consorzio - ha anche una diretta e immediata ricaduta su diverse altre azioni impostate dal Consorzio, ed in particolare su quelle finalizzate alla promozione sul mercato interno e su quelli esteri, tanto più efficaci quanto più i flussi produttivi e la loro ordinata crescita corrisponde alla nuova domanda che si va ad alimentare".
(CFPR - Reggio Emilia, 3 giugno 2016)
In attesa dei dati USDA del 10 giugno, i fondi hanno dato una ulteriore dimostrazione di essere i veri "padroni" del mercato.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 09 giugno 2016 -
Il mercato è ancora saldamente nelle mani dei fondi-rialzisti che stanno facendo il bello e il cattivo tempo. A dimostrazione della loro forza, in attesa dell'aggiornamento USDA, nella giornata di ieri hanno dato una sferzata di rincari significativa come si evince dalla tabella che segue:
Semi luglio 1177,60 (+36,4) agosto 1173,00 (+34,6) nov 1150,20 (+33,4)
Farina luglio 417,10 (+9,3) agosto 410,90 (+9,3) dic 403,80 (+10,8)
Olio luglio 32,09 (+0,60) agosto 33,02 (+0,60)
Corn luglio 431,20 (+3,4) settembre 434,60 (+4,2)
Grano sett 519,40 (+10,4) dicembre 530,40 (+11,2) mar 548,20 (+10,2)
Un rafforzamento che è seguito alle stime divulgate il giorno precedente da Reuter e da Bloomberg che, tutto sommato, risultavano rassicuranti soprattutto per la soia: il seme in Argentina a 55,69 milioni di ton (l'ultimo USDA a 56,50) e in Brasile a 98,16 (ultimo USDA a 99 ), mentre per Il corn dell'Argentina a 26,82 (ultimo USDA a 28,7 ). Il corn del Brasile a 79 (USDA a 81).
Ieri (mercoledi ndr) invece è stato immesso altro denaro fresco sulle commodities (di tutti i generi) e la Cina si è mossa all'acquisto gettando altra benzina sul fuoco.
Infine cominciano a sentirsi gli effetti della carenza di treni dalla vicina Francia, una situazione che contribuisce a alzare la febbre sui cereali minori già in parte trascinati dall'evoluzione dei prezzi della soia.
Per il settore bioenergetico prosegue, ormai da molto tempo, la corsa ai sottoprodotti per sopperire alla mancanza di mais tossinato sia in granella che in farina. In aggiunta i cruscami mantengono quotazioni elevate in ragione del fatto che l'industria molitoria non produce a pieno regime.
Indicatori internazionali 09 giugno 2016
l'Indice dei noli è leggermente salito a 610 punti, il petrolio ruota attorno a 51 $ e l'indice di cambio si è ribassato leggermente 1,13645
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Il Latte spot è rimasto pressoché invariato nelle quotazioni veronesi mentre burro e panna proseguono la corsa in area positiva. Nuova leggera flessione negativa del Grana Padano.
di Virgilio, Parma 8 giugno 2016
LATTE SPOT I segnali di ripresa registrati nelle tre settimane centrali di maggio sono rientrati. La prima di giugno ha mostrato infatti una sostanziale stabilità di prezzi. Praticamente invariato il prezzo del nazionale (+0,97%) che ha collocato i listini tra 25,78€/100 litri e 27,84€/100 litri. Il latte spot estero è rimasto inalterato nelle quotazioni di Verona confermando i prezzi tra 25,26 e 26,29€/100 litri di latte, mentre lo scremato pastorizzato estero arretra del 3,3% fissando le quotazioni tra 14,49 e 15,53.
BURRO E PANNA Prosegue la cavalcata positiva del burro con altri 10 centesimi guadagnati sui listini milanesi. Spinge anche la borsa reggiana (Parma chiusa per festività) così come le creme a uso alimentare seguono la tendenza degli altri derivati del latte.
Borsa di Milano 06 giugno: (+)
BURRO CEE: 2,50€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,65€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,65€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,45€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,44€/Kg. (+)
MARGARINA maggio: 0,95 -1,01€/kg (=)
Borsa Verona 06 giugno:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,38-1,43 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 3 giugno 2016: (= chiusa per festività)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 €/kg.
Borsa di Reggio Emilia 07 giugno 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,05 - 1,05€/kg.
GRANA PADANO Poco rassicurante, in considerazione del periodo estivo ormai alle porte, l'aggiustamento al ribasso di 5 centesimi. Sono stati ben 4 i movimenti a scendere negli ultimi due mesi. In sintesi i prezzi all'ingrosso del Grana Padano registrati alla borsa di Milano sono compresi tra 6,25-6,35 €/Kg. per il 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 relativamente al 15 mesi di stagionatura.
PARMIGIANO REGGIANO In attesa della quotazione della Borsa merci di riferimento comprensoriale di Parma (chiuso lo scorso 3 giugno a seguito della festività nazionale) di venerdì prossimo, la Borsa Milanese ha segnato un po' di febbre anche per il Parmigiano Reggiano (-5 centesimi sia per il 12 che per il 24 mesi) mentre la borsa reggiana, relativamente al 24 mesi ha lasciato inalterati i listini nella giornata di ieri.
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(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)
Emancipazione e cavalleria. Burro in sensibile crescita. Cereali e dintorni. Nuove tecnologie. Latte e crisi. Stabilito il prezzo a riferimento. Emilia Romagna al via con il nuovo piano energetico. Embargo Russia. Agrometeo, primavera estate 2016
SOMMARIO Anno 15 - n° 22 05 giugno 2016 (in allagato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Emancipazione e cavalleria
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Ancora rialzi sotto la pressione dei fondi.
4.1 Lattiero Caseario Burro in sensibile crescita.
5.1 vino novità Lambrusco: Cantina Formigine Pedemontana lancia For.Mo.Sa, la linea della ballerina
5.2 nuove tecnologie "Cirio", la nuova app per tutti gli appassionati di cucina
6.1 comunicazione radio Parmigiano Reggiano in radio, nuova campagna
6.2 latte e crisi Latte, Mercuri a Hogan: serve attuazione urgente misure di crisi OCM unica
6.3 prezzo latte Latte, stabilito il prezzo a riferimento industriale:
7.1 energia - Emilia Romagna Energia, verso il nuovo piano regionale
8.1 cereali Cereali e dintorni. Qualche segnale di resistenza ai rialzi.
9.1 sport e benessere Ufficiale Gentildonna. Maria Paola Ceracchi
10.1 russia embargo Euroasiatx.com, la Russia revoca l'embargo su carne e verdure destinate a bambini
10.2 salumi e turismo "SalumiAmo con Bacco" in tour: Catania tappa conclusiva
11.1 agrometeo Agrometeo, primavera - estate 2016
12.1promozioni "vino" e partners
13.1promozioni "birra" e partners
Una ballerina colorata con un cuoricino bianco. Si chiama For.Mo.Sa e d'ora in poi identificherà la Cantina Formigine Pedemontana, il maggiore produttore di Lambrusco a sud della via Emilia. For.Mo.Sa è stata presentata - domenica 29 maggio - in occasione di Cantine Aperte, l'evento organizzato ogni anno dal Movimento del Turismo del Vino.
«Questo brand, che punta a diventare il nostro prodotto top, conferma il legame profondo che abbiamo con il territorio - dichiara il presidente della Cantina Formigine Pedemontana Alberto Vaccari – For.Mo.Sa, infatti, è l'acronimo di Formigine Modena Sassuolo. È un'etichetta giovane che trasmette leggerezza, giovialità e spensieratezza, un po' come i nostri vini. Noi puntiamo molto sulla bevibilità e freschezza dei nostri prodotti. L'immagine della ballerina col cuoricino sta a significare che, anche in un periodo economico complicato, continuiamo a credere in un futuro migliore».
La nuova etichetta della Cantina Formigine Pedemontana è stata posta su quattro prodotti: Lambrusco, Pignoletto, Rosé e Malvasia, ottenuti tutti con uve vendemmiate a mano o selezionate. La linea è pensata principalmente per il mercato locale, ma è già stata presentata anche all'estero, dove sta incontrando giudizi positivi.
«Oggi il consumatore è molto attento al packaging e ai messaggi che un'etichetta sa trasmettere, a partire dalla qualità – continua Vaccari – La nostra speranza è che, una volta finita sullo scaffale, For.Mo.Sa sia subito riconosciuta come la ballerina della Cantina Formigine Pedemontana».
Da sottolineare che For.Mo.Sa è stata interamente concepita, progettata e realizzata da personale della cooperativa formiginese. Oltre all'etichetta sono stati coniati gli hashtag #formosastyle, #formosawine e #cantinaformiginepedemontana (che si trovano anche in retroetichetta). Ieri, in occasione del lancio, si è tenuto un photocontest. Le foto dei partecipanti sono state postate su Facebook e Instagram; al termine della giornata sono stati scelti e premiati i tre scatti che meglio hanno saputo interpretare la nuova etichetta.
Nuovo naming, nuova veste grafica, nuove funzionalità e continui aggiornamenti nell'app di un brand sempre al centro dell'innovazione.
Bologna, 30 maggio 2016 – È Cirio la nuova app che il grande brand italiano ha voluto rinnovare e rendere disponibile gratuitamente sui principali store.
Nuovo naming, nuova veste grafica, nuove funzionalità e continui aggiornamenti con l'obiettivo di portare i suoi utenti ad un'esperienza unica, piacevole e sempre aggiornata.
Grande attenzione a ricerca ed innovazione per garantire prodotti di eccellenza qualitativa
Questo è quello che Cirio ha voluto riservare, oltre che ai suoi prodotti, anche alla nuova piattaforma mobile, introducendo effetti visivi, arricchendo i contenuti e migliorando l'esperienza utente.
Cirio ha a cuore tutti gli utenti
L'applicazione è disponibile per tutte le piattaforme mobile in commercio: Apple, Android e Windows Phone. È stata inoltre personalizzata l'interfaccia sulla base delle dimensioni e dell'orientamento dei device (Tablet e smartphone), in modo da sfruttarne a pieno le potenzialità.
Studio e realizzazione di una nuova user experience
Un menu laterale che permette un accesso rapido ed intuitivo a tutte le funzionalità:
-il vasto ricettario, con scroll verticale ed orizzontale che permette di spostarsi rapidamente tra le diverse portate
-il timer da cucina completamente rinnovato che può essere impostato tramite un solo tocco. Una user experience voluta e studiata proprio per chi vive la cucina a 360°. L'utente potrà dimenticarsene, sarà una notifica push ad avvisarlo che "il timer è scaduto... buon appetito!"
-la sezione "Cos'hai nel frigo?" possiede, ora, regole ed automatismi per ricercare velocemente i piatti realizzabili con gli ingredienti presenti nel frigo e in dispensa
- le pagine social del brand, per seguire gli aggiornamenti ed interagire con Cirio direttamente dalla app.
Immediata, infine, la possibilità di aggiungere ai preferiti le ricette e condividerle attraverso tutti gli account social già registrati nel proprio device.
Cura ed aggiornamento dei contenuti
Viene dato maggior risalto agli aggiornamenti, che avvengono in background ed in presenza di connettività, con l'inserimento costante di nuove ricette ed il menu della settimana sempre in primo piano.
Una app per tutti gli appassionati di cucina e di nuove tecnologie!
La app è stata realizzata da NG99 Group e Ubiq Studio Torino.
La app è scaricabile gratuitamente su www.cirio.it
I fondi sembra abbiano avuto la meglio dopo le schermaglie della scorsa settimana. Il potenziale contagio dei cereali.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 03 giugno 2016 -
Il mercato è ancora condizionato dalle operazioni dei fondi-rialzisti sempre più padroni del mercato. Queste le chiusure di giovedi sera:
Semi luglio 1144,20 (+44,4) agosto 1130,60 (+35,2) nov 1081,60 (+13,2)
Farina luglio 418,30 (+19,6) agosto 399,40 (+11,8) dic 379,30 (+3,8)
Olio luglio 32,26 (+0,07) agosto 32,37 (+0,07)
Corn luglio 415,20 (+1,4) settembre 415,60 (+0,6)
Grano sett 485,40 (+11,6) dicembre 496,20 (+11,2) mar 514,00 (+11)
Andamento confermato anche dal mercato telematico che nella mattinata seguente ha registrato +14 punti per il seme e 9,30 dollari per la farina innescando l'inevitabile contagio dei cereali.
Una situazione che comporta il rafforzamento dei prezzi anche sul mercato domestico:
Seme di soya 438 euro partenza al porto, Farina 442 la normale e 452 la proteica e la posizione agosto dicembre 423/431, per il 2017 376/385
Per il settore bioenergetico prosegue, ormai da molto tempo, la corsa ai sottoprodotti per sopperire alla mancanza di mais tossinato sia in granella che in farina. In aggiunta i cruscami mantengono quotazioni elevate in ragione del fatto che l'industria molitoria non produce a pieno regime. I contratti più recenti di crusca ruotano attorno a 140 euro sino a settembre, oppure 135 luglio-dicembre.
Indicatori internazionali 02 giugno 2016
l'Indice dei noli è sceso a 606 punti, il petrolio ruota attorno a 49,25 $ e l'indice di cambio si è ribassato leggermente 1,11433
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Largamente superata la quota necessaria per l'approvazione da parte del Ministero. Interessati 3.200 allevatori e 350 caseifici. Prorogato al 15 giugno il termine per le adesioni. Il Presidente Bezzi: così si pongono le basi per l'espansione ordinata della filiera.
Reggio Emilia, 3 giugno 2016
A poco meno di due mesi di distanza dall'approvazione della proposta in Assemblea (il 6 aprile scorso), il "Piano di regolazione dell'offerta" del Parmigiano Reggiano ha già largamente superato il 66% di adesioni da parte dei caseifici e degli allevatori (complessivamente oltre 3.200), quota indispensabile affinché il piano possa ora andare al vaglio e all'approvazione da parte del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, passaggi previsti entro l'anno. Per consentire la più ampia adesione dei tanti caseifici ed allevatori favorevoli, ma in ritardo rispetto alla consegna delle delibere (inizialmente prevista entro il 31 maggio), il Comitato esecutivo del Consorzio ha prorogato al 15 giugno il termine per le accettazioni.
"L'adesione da parte dei singoli produttori - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Alessandro Bezzi - è un fatto tutt'altro che formale".
"Da una parte, infatti, riafferma il valore riconosciuto ad una ordinata ed equilibrata gestione dell'offerta come primario strumento di valorizzazione del lavoro e dei redditi dei produttori, rendendone possibile l'applicazione; contemporaneamente - prosegue Bezzi - in una situazione molto critica per la filiera del latte in Italia e in Europa, il sistema Parmigiano Reggiano esce rafforzato nel suo rapporto con i mercati e nella valorizzazione di quelle "quote latte Parmigiano Reggiano" che - unico caso tra le Dop europee - sono state attribuite direttamente agli allevatori, generando nuovo e concreto valore per le imprese".
Il Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR) venne introdotto dal Consorzio nel novembre 2014 in vista della cessazione del regime europeo delle quote latte, che dall'aprile 2015 ha comportato l'azzeramento totale del valore di quelle stesse quote che per anni erano state oggetto di scambi e rappresentavano uno dei patrimoni via via costruiti dagli allevatori.
"L'aspetto più rilevante dell'operazione messa in atto dal Consorzio - prosegue il presidente Alessandro Bezzi - fu proprio l'assegnazione di quote latte per il Parmigiano Reggiano di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto ancorare l'attività produttiva ad un titolo reale ed esclusivo".
La massiccia adesione dei produttori al nuovo "Piano di regolazione dell'offerta" 2017-2019, dunque, va a salvaguardare anche questo patrimonio che, in base ai valori attuali, corrisponde ad una capitalizzazione complessiva di circa 450 milioni di euro.
"Questo passaggio - conclude il presidente del Consorzio - ha anche una diretta e immediata ricaduta su diverse altre azioni impostate dal Consorzio, ed in particolare su quelle finalizzate alla promozione sul mercato interno e su quelli esteri, tanto più efficaci quanto più i flussi produttivi e la loro ordinata crescita corrisponde alla nuova domanda che si va ad alimentare".
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Dal 30 maggio al 19 giugno 900 passaggi sulle principali emittenti italiane.
Reggio Emilia, 30 maggio 2016 - E' partita oggi, e si concluderà il 26 giugno, la nuova campagna radiofonica e televisiva del Parmigiano-Reggiano, che fa seguito a quella che poche settimane fa ha accompagnato i radioascoltatori in occasione delle festività pasquali.
Sempre all'insegna di "#meglioilmeglio", i messaggi (due) puntano soprattutto sull'apporto di energia del tutto naturale che il prodotto assicura e ben si associa alla ripresa di attività fisiche e sportive che connota la stagione primaverile/estiva.
La nuova campagna va ad aggiungersi alle diverse iniziative di comunicazione che già sono state realizzate nella prima parte dell'anno, anche in coincidenza con eventi di particolare rilievo che hanno coinvolto decine di caseifici del comprensorio di produzione: dalla "Parmigiano Reggiano Identity" a "caseifici aperti" e "Porte aperte al Consorzio".
"A fianco delle tante iniziative che ci stanno impegnando molto sui mercati esteri - sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Alessandro Bezzi - stiamo mettendo in campo nuove risorse per sostenere e far crescere la conoscenza e i consumi del prodotto sul mercato interno, partendo da diverse radio e dalle primarie reti televisive per arrivare poi, via via, ad altri mezzi che, a partire dall'inizio del prossimo autunno, ci consentano di spiegare al meglio le caratteristiche distintive del nostro prodotto".
"Le emittenti nazionali coinvolte - spiega Bezzi - ci consentiranno di raggiungere oltre 50 milioni di ascoltatori, e parlano prevalentemente ad un pubblico piuttosto giovane, rispetto al quale appare fondamentale - come dimostrano le nostre più recenti indagini - offrire informazioni articolate e non semplici slogan".
La campagna prevede la messa in onda di 900 spot radiofonici da 30", con la massima concentrazione tra il 30 maggio e l'8 giugno, mentre dal 19 al 26 giugno scatteranno i passaggi televisivi da 15".
(Fonte CFPR 30 maggio 2016)