Prosegue senza sosta l’impegno dei Carabinieri di Parma provincia nel contrasto del fenomeno della microcriminalità, con particolare attenzione ai reati così detti “predatori”, che creano un grande allarme sociale.
Il 6 agosto scorso la Polizia di Stato ha restituito ad un’anziana signora di 93 anni, residente a Parma, diversi monili in oro provento di una truffa, perpetrata ai suoi danni l’anno scorso.
Entra in un supermercato del centro, la cassiera lo nota e lo tiene d’occhio, lui se ne accorge e la minaccia di lanciarle addosso la candeggina. Interviene il responsabile del negozio ed il 40enne lo minaccia di morte, puntandogli un coltello a serramanico.
Nei giorni scorsi, durante i servizi di controllo della viabilità autostradale, potenziati in occasione dell’esodo estivo, gli operatori di una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Berceto (PR), attirati da alcuni miagolii, si avvedevano della presenza nell’Area di Servizio Medesano ovest ubicata al km 15 dell’autostrada A\15 di alcuni gattini di pochi giorni di vita, presumibilmente abbandonati ed in condizioni precarie di salute.
E’ riuscito ad intrufolarsi all’interno dei locali lavanderia di un albergo ubicato in zona stazione ferroviaria e dopo aver rovistato ovunque si è impossessato di un P.C. portatile in uso al personale di una ditta che gestisce le pulizie dell’albergo.
“Quando si trova un’impronta digitale insanguinata o impressionata nella creta o nel vetro, essa può condurre all’identificazione scientifica di chi l’ha lasciata. Così scriveva sulla rivista Nature, fra la fine del IXI secolo e l’inizio del XX il Dott. Fould, precursore della dattiloscopia come strumento di identificazione personale. I principi basilari su cui si fonda sono sostanzialmente due: - l’univocità e l’immutabilità che detto in soldoni sta a significare che non esistono due impronte uguali e che esse non mutano nel tempo.
La Polizia di Stato di Modena ha tratto in arresto un cittadino nigeriano di 34 anni per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’impronta genetica o traccia del DNA dell’individuo è divenuta elemento importante e sempre più spesso decisivo delle indagini scientifiche svolte sulla scena del crimine.