Le Associazioni di Rete Imprese e quelle dell'agricoltura chiedono un tavolo di monitoraggio della criminalità -
Modena, 5 febbraio 2015 -
Poco più di un anno fa, a fine novembre 2013, Rete Imprese Italia aveva invitato Prefetto, Questore e il sindaco di Castelfranco Reggianini ad un incontro per discutere sulla situazione legata alla percezione di insicurezza vissuta da imprenditori e cittadini locali. Oggi, quattordici mesi dopo, spiace constatare che la situazione non è cambiata. Al contrario, i recenti e frequenti episodi di microcriminalità hanno accentuato questo clima.
"Ormai – concordano le Associazioni di riferimento di Rete Imprese Italia che, in questa denuncia, hanno trovato l'appoggio di Agrinsieme – si tratta di qualcosa di più di una sensazione. I furti, gli scassi ai danni di imprese, negozi, aziende agricole, abitazioni, ormai non si contano più. Si tratta di episodi che non rappresentano solo un costo economico, ma anche sociale ormai insostenibile".
"Sappiamo – continua la nota – che le soluzioni non sono facili, né particolarmente innovative. Presidio del territorio, eventualmente spostando agenti dall'attività di ufficio al pattugliamento e rafforzando gli organici, videosorveglianza, integrazione tra le forze dell'ordine sono le azioni di contrasto alla criminalità più immediate che ci vengono in mente. Però riteniamo utile anche un impegno politico che rappresenti un primo passo in questa direzione. Ad esempio, chiediamo al sindaco Reggianini di incontrare il Prefetto per delineare l'attuale situazione e i margini di intervento. E chiediamo anche la convocazione di un tavolo per la sicurezza per monitorare – amministrazione, forze dell'ordine e parti sociali – l'evolversi di questi episodi".
"Riteniamo infatti – concludono le Associazioni – che per contrastare la criminalità siano assolutamente importanti le azioni, ma anche la condivisione delle problematiche con la comunità possono contribuire a riportare serenità".
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
I consiglieri della Lega nord, primo firmatario Alan Fabbri, in una interrogazione rivolta alla Giunta chiedono se siano ancora in vigore bandi accessibili per i Comuni emiliani e romagnoli che vogliano dotarsi "di nuovi impianti di videosorveglianza -
Parma, 12 gennaio 2015 -
"In diverse città della nostra regione si susseguono, in maniera sempre più virulenta, gli episodi di criminalità e di microcriminalità, con diffuso allarme sociale tra i cittadini". Lo scrivono i consiglieri della Lega nord, primo firmatario Alan Fabbri, in una interrogazione rivolta alla Giunta per sapere se siano ancora in vigore bandi accessibili per i Comuni emiliani e romagnoli che vogliano dotarsi "di nuovi impianti di videosorveglianza su fenomeni di criminalità, vittimizzazione, inciviltà e disordine urbano diffusi" (in base alla L.r. 24/2003: "Disciplina della Polizia Amministrativa Locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza"; modificata dalla L.r. 28 settembre 2007, n. 21 e L.r. 19 luglio 2013, n. 8). Inoltre, la Lega chiede all'esecutivo regionale se intende rifinanziare, attraverso nuovi bandi, i Comuni che vogliano dotarsi di tali impianti di videosorveglianza e con quale tempistica.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Francia, Inghilterra, Italia saranno nel mirino del terrorismo internazionale di matrice islamica estremista per un bel po' di tempo. I servizi di intelligence difficilmente riusciranno a intercettare le azioni di queste micro cellule autogestite. Ma non bisogna farsi prendere dalla tentazione di un'altra guerra bensì usare, finalmente, la Forza della Ragione invece della Ragione della Forza.
di Lamberto Colla - Parma 08 gennaio 2015 - -
Sgomento, pena e rabbia sono i sentimenti che a caldo hanno raggiunto tutti coloro che hanno assistito alla diffusione delle immagini dell'attacco terroristico al giornale satirico francese Charlie Hebdo reo di avere "insultato" l'Islam con le sue vignette. Niente di più e niente di meno di quanto fatto per il presidente Hollande o il Vaticano. Come tutti i giornali satirici tutto e tutti sono attaccabili con la crudeltà e il cinismo della vignetta satirica.
Ma l'Islam non ci sta e la sua "fede" la difende con le armi e con la crudeltà.
Già per molti mesi, alcuni anni fa, la sede del giornale e i giornalisti stessi sono stati a lungo scortati giorno e notte per timore di qualche incursione di fanatici.
Ma quello che è accaduto ieri è stata una vera e propria azione di guerriglia urbana. Un assalto studiato per distruggere, registrare e diffondere il terrore, quindi tornare nell'ombra per uscire nuovamente a colpire un nuovo obiettivo.
Non un attacco di kamikaze, non il gesto di un fanatico votato alla morte perché nulla ha più da desiderare dalla vita ma una vera e propria azione militare.
Certo i giornalisti, almeno i sopravvissuti, hanno potuto difendersi solo attraverso la fuga ma la vittoria militare, seppure infame perché l'azione è stata rivolta contro inermi, c'è stata perché gli avversari, i servizi segreti francesi nello specifico, ma avrebbero potuto essere anche quelli inglesi o italiani che il risultato sarebbe stato analogo, non hanno saputo intercettare e disinnescare l'attacco.
Queste micro cellule terroristiche hanno, e uso il plurale nella consapevolezza logica che di molte ve ne siano dormienti in occidente, la capacità di mimetizzarsi all'interno, molto probabilmente, delle organizzazioni criminali locali da dove riescono a ottenere documenti e armi. L'addestramento invece è plausibile che venga svolto non in campi d'addestramento facilmente identificabili bensì nelle campagne di guerra dei neo califfati dove l'evoluzione di Al Qaeda sta portando morte e cruente esecuzioni come ci ha abituati a vedere la Tv dalla Siria al nord africa, ma anche in Somalia e in oriente estremo. Sgozzamenti in diretta, anche collettivi, attacchi a rappresentanti delle forze dell'ordine come in Australia e in Canada e ora anche la Francia con un attacco dall'impatto emotivo notevole anche in forza della rapida viralizzazione dei documenti filmati che hanno testimoniato l'efferatezza dell'attacco e la determinazione di chi l'ha condotto.
Sono terroristi della porta accanto, europei di seconda e terza generazione convertiti all'inumanità, quel sentimento che nessuna religione riconosce ma che la società moderna, con le sue storture, ha alimentato e questi uomini e donne "senza radici" preso a pretesto per assumere una posizione sociale.
E' d'obbligo, e lo sarebbe stato da molti anni sin dall'attacco alle torri gemelle, interrogarsi come arginare il fenomeno che non va confuso in guerra di religione ma il frutto del progressivo e costante divario sociale interno all'occidente e non solo.
La spregiudicatezza della finanza internazionale, che come un tumore si insinua in ogni angolo del globo ove sia possibile una speculazione redditizia e dove non è possibile genera le condizioni di crisi per poter goderne dei frutti della ricostruzione, ha pari responsabilità della politica internazionale.
Senza dover necessariamente cavalcare l'idea di un governo guidato da pochi "illuminati" il sospetto che dietro a molti degli eventi e tumulti qua e là sparsi nel mondo ci possa essere una regia è elevato e che sia in atto una terza guerra mondiale ormai è palese.
Di fronte a questi segnali di instabilità globale occorre fare uno sforzo ragionevole. Usare l'intelligenza e dare libero sfogo alla Forza della Ragione invece di perseguire la Ragione della Forza. Non vuol dire disarmarsi ma armarsi di nuovi strumenti esportando la condivisione di obiettivi sani e morali e non la "democrazia occidentale" come tentarono malamente gli statunitensi. Occorre difendersi con l'intelligence, con uomini preparati e addestrati all'antiterrorismo internazionale. Investire negli uomini e non negli aerei da combattimento. Negoziare la pace o meglio la libera convivenza nel rispetto delle civiltà e delle fedi senza lasciarsi trasportare da idee e convincimenti demagogici da un lato o colonizzatori dall'altro.
La libertà è sacra e va prima conquistata e poi difesa. La difesa è un atto di prevenzione e perciò tipica dei paesi occidentali mentre la conquista è un'azione di ribellione che, seppure raramente sia accaduto, può essere acquisita attraverso azioni di pressione intellettuale invece delle azioni militari.
Auguriamoci quindi che la tragedia francese non sia il nuovo pretesto per una azione di guerra oltre confine che, ormai è documentato, non farebbe che alimentare l'odio e creare reazioni a catena incontrollabili.
Oggi il lutto è in Francia, ma domani sarà in Inghilterra per raggiungere l'apice mediatico quando l'attacco sarà rivolto all'Italia e al Vaticano. Bisogna agire in fretta e con intelligenza. Quel dono che Dio ha destinato agli uomini per differenziarli dagli animali ma di cui si è perduta traccia.
I festeggiamenti di Capodanno, il sindaco Paolo Dosi invita alla prudenza.
Piacenza, 30 dicembre 2014 ----
Si avvicina l'appuntamento con i festeggiamenti di Capodanno e il sindaco Paolo Dosi rivolge ai concittadini un invito alla prudenza e a non esagerare con i botti: "Si può festeggiare insieme l'arrivo dell'anno nuovo brindando, ascoltando buona musica e trascorrendo il tempo in serenità con gli amici e i propri cari, senza rovinare l'atmosfera con il lancio di petardi che creano rischi per le persone, gli animali domestici, i monumenti e i luoghi che ospiteranno la festa. Divertirsi non vuol dire commettere atti di vandalismo, distruggere le cose, così come disturbare il riposo delle persone e la tranquillità di cani e gatti facendo esplodere botti".
Mentre la Polizia Municipale è già lavoro per contrastare la vendita abusiva di prodotti pirotecnici, il primo cittadino puntualizza: "Far esplodere fuochi d'artificio e petardi, anche se regolari, implica comunque l'osservanza di rigide norme di comportamento per evitare conseguenze pericolose alla sicurezza della comunità". E conclude: "La Polizia Municipale vigilerà perché sia un San Silvestro sicuro per la città, ma rivolgo un particolare appello a usare i botti di Capodanno con moderazione e attenzione, evitando spaventi e rischi inutili. Mi auguro che tutto si possa svolgere nella sicurezza, con correttezza e rispetto della libertà altrui. Ne approfitto per rivolgere a tutti i piacentini i miei migliori auguri per un sereno 2015".
Qualità di vita: Parma fanalino di coda per la sicurezza urbana -
Parma, 3 dicembre 2014 -
Cecilia Zanacca, Prima Parma e Giampaolo Lavagetto, Territorio e Autonomia, alla luce dei preoccupanti dati sulla qualità di vita a Parma, lamentano il grave ritardo del Consiglio Comunale per il voto della petizione popolare Città Sicura; adesso l'Amministrazione non può più temporeggiare!
"I dati dell'indagine nazionale sulla qualità della vita nelle città italiana - dice Cecilia Zanacca - ci danno ragione di quanto urgente sia intervenire sul tema della sicurezza urbana nella nostra città. A luglio abbiamo consegnato all'amministrazione Comunale la petizione "Città Sicura", sostenuta da oltre duemila parmigiani che prevede una serie di interventi, alcuni dei quali già attivati in altre città, capaci di migliorare la qualità della sicurezza urbana. Dopo una preliminare discussione in consiglio Comunale a metà settembre, della mozione che avrebbe dovuto portare i consiglieri comunali ad un voto palese e di grande responsabilità per l'approvazione o meno della petizione voluta dai Cittadini di Parma, non ci è stato dato di sapere più nulla. Forse che gli stessi pensano di avere assolto con quella breve presentazione / discussione consigliare i loro doveri nei confronti della città ? No, non è accettabile. Chiediamo al Consiglio Comunale la massima celerità della calendarizzazione della petizione popolare che, alla luce dei dati sopra riportati ci sembra debba avere assoluta priorità.
"Sul tema della sicurezza urbana ed in generale sulle tematiche importanti per Parma, - sostiene Giampaolo Lavagetto - abbiamo tenuto in questi mesi un dialogo non strumentale ne prevenuto con l'attuale amministrazione comunale. Più volte abbiamo incontrato su diverse tematiche i diretti responsabili dei vari assessorati. Alla loro cordialità, però, fino ad ora non è seguita una concreta apertura in termini progettuali sulle nostre proposte. Sul tema della sicurezza urbana, ricordiamo all'amministrazione locale che gli oltre duemila parmigiani sottoscrittori della proposta Città Sicura meritano da parte del Consiglio comunale una celere risposta. Se non si da ascolto ai cittadini poi non ci si deve meravigliare del fenomeno preoccupante dell'astensionismo."
Cecilia Zanacca Giampaolo Lavagetto
(Fonte: ufficio stampa Prima Parma, Territorio e Autonomia)
CNA incontra il Presidente dell'Unione dei Comuni Enzo Musi e si impegna a fare sistema con istituzioni, enti locali e forze dell'ordine -
Reggio Emilia, 27 ottobre 2014 -
"Non bastava la crisi a mettere in difficoltà artigiani e imprenditori. I recenti fatti di cronaca parlano di un'escalation di furti nella zona Val d'Enza che si connotano come veri e propri assalti non casuali. Bene, dunque, l'idea del Sindaco di Canossa Enzo Musi di partire subito con un progetto sperimentale di "videosorveglianza intelligente". Una risposta rapida e concreta a una situazione ormai insostenibile per le imprese". Questo il commento di Giorgio Francia, Presidente CNA dell'Area Val D'Enza, dopo l'incontro con il Presidente dell'Unione dei Comuni della Val d'Enza, nonché Sindaco di Canossa Enzo Musi.
CNA ha valutato con attenzione il progetto riguardante l'installazione di 3 telecamere di nuova generazione, in grado di leggere le targhe dei veicoli e inviare in tempo reale delle segnalazioni alle centrali in caso di anomalie, ad esempio per mezzi rubati o senza assicurazione.
"L'idea ci è sembrata da subito interessante – continua Francia - perché cerca di sfruttare le nuove tecnologie in un contesto in cui ci sono sempre meno uomini e risorse, e a costi che diventano sempre più accessibili. Ciò non significa abbandonare il sistema delle telecamere diffuse che continua a svolgere un'importante funzione di deterrenza, ma integrarle con un sistema innovativo in grado di aiutare le indagini con azioni di prevenzione attiva".
"Abbiamo fiducia nell'esito positivo di questo progetto – ha aggiunto Musi - che partirà con il piazzamento delle telecamere a Montecchio, Sant'Ilario e Canossa, ovvero i tre punti strategici di accesso alla Val d'Enza. Poi con accordi e protocolli con associazioni e istituzioni potrà essere replicato nelle altre zone industriali e commerciali della provincia, a partire da Reggio Emilia. Per funzionare occorre mettere in rete le centrali operative che 24 ore su 24 rilevino le segnalazioni del sistema di controllo".
A questo proposito CNA si propone come interlocutore con i principali stakeholder del territorio, Istituzioni, Unioni dei Comuni con i corpi associati, e forze dell'ordine, per collaborare attivamente e sostenere l'estensione del progetto all'intera provincia.
"La delinquenza non ha confini territoriali, - ha concluso Giorgio Francia - non riguarda solo la Val d'Enza. È necessario giocare d'anticipo. Ecco perché pensiamo che questo sistema di videosorveglianza "intelligente" debba essere adottato anche dai caselli autostradali di Reggiolo, Canossa e Reggio Emilia. Siamo convinti che solo facendo e lavorando in sinergia è possibile realizzare con successo progetti davvero utili alle imprese e alla comunità, come CNA ha già dimostrato con il progetto pilota banda larga nella zona industriale di Quattro Castella".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
CNA lancia un messaggio forte e chiaro all'amministrazione comunale nell'incontro con l'Assessora Natalia Maramotti -
Reggio Emilia, 20 ottobre 2014 -
Accessibilità, decoro, abusivismo, sicurezza, mercati, Area Nord. CNA decide di fare il punto sui temi caldi per il rilancio del centro storico. In via Maiella si è infatti tenuto un incontro tra l'Assessora al Commercio e Sicurezza Natalia Maramotti e CNA Area Centro per discutere le proposte dell'Associazione.
Partendo dalle problematiche di "accesso al centro" spiega la Presidente CNA Area Centro Annarella Ferretti: "Apprezziamo che finalmente l'idea avanzata ormai 5 anni fa dalla CNA di tentare una sperimentazione sia condivisa dal Tavolo Unico di Coordinamento e dall'amministrazione. Ma la proposta di sperimentare il parcheggio gratuito non può limitarsi soltanto al pre serata di qualche sabato. Sarebbe una soluzione debole e poco efficace, nonché difficile da comunicare. Parcheggio gratuito in centro dalle 17 alle 20 e circolazione libera nei controviali e nelle vie interne accessibili al traffico tutti i giorni da novembre 2014 a gennaio 2015 è la nostra idea di "accesso smart" alla città storica".
Secondo l'Associazione una sperimentazione fatta almeno su tre mesi consentirebbe di valutare i flussi di accesso e gli effetti sul commercio e gli altri esercizi pubblici del centro.
"L'obiettivo - prosegue Annarella Ferretti - non è solo quello di dare un po' di respiro alle attività commerciali e all'artigianato di servizio, ma anche far vivere la città e accrescere la percezione di sicurezza. Ultimamente qualcosa sta cambiando e le persone, soprattutto i giovanissimi con l'arrivo dei grandi brand, stanno riscoprendo il piacere di passeggiare in centro. Il messaggio che deve arrivare forte e chiaro ai cittadini è che a Reggio è facile, sicuro, gratis e bello andare in centro la sera per fare la spesa, passare in lavanderia, fermarsi dal parrucchiere, bere un caffè o prendere un aperitivo".
Indispensabile, poi, sviluppare una campagna di comunicazione adeguata: basti pensare che ad oggi molti reggiani non conoscono ancora le diverse soluzioni per il parcheggio messe in campo dal comune, come la "sosta facile", i mercoledì pomeriggio gratis nei controviali, la presenza di franchigie per soste brevi.
Sempre sul tema della viabilità, c'è attenzione da parte dell'Assessora Maramotti verso la proposta di ripristinare la svolta a sinistra nell'incrocio di via Makallè con viale Piave, che consentirebbe di accedere facilmente da viale Piave a tutto il quadrato di via Roma - via Dante - Via Monte S. Michele e il tratto finale di via Emilia S. Pietro.
"Essere il più bel centro commerciale naturale – ha concluso la Presidente Ferretti - vuol dire anche qualità dei servizi e bellezza degli edifici. E alla qualità dell'offerta commerciale, alla bellezza delle vetrine devono concorrere ed essere coerenti anche le proposte dei mercati in centro. Il "tutto a 1 euro" non va in questa direzione: situazioni come quella di piazza S.Prospero vanno ripensate. Il dibattito sui mercati di questi giorni conferma che là dove c'è qualità il centro vive, è attraente e il commercio ambulante fa sistema con le botteghe del centro.
Vanno messe in campo azioni per combattere l'abusivismo, aumentare la sicurezza con un sistema di telecamere potenziato, migliorare il decoro. Sicurezza, rigenerazione e riqualificazione che, allargando lo sguardo fuori dall'esagono, saranno oggetto di intervento nell'area intorno alla stazione centrale e nell'area industriale di Mancasale rispondendo alle sollecitazioni degli imprenditori".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Uno schema di ordinanza della Regione Emilia Romagna per aiutare i Comuni ad organizzare i piani di contenimento delle nutrie.
Bologna 6 ottobre 2014 - Dal 21 agosto, infatti, le nutrie rientrano nella stessa categoria di topi, ratti, talpe e altre arvicole. Pertanto ogni cittadino può contrastare la presenza, nel rispetto dei limiti di legge.
Nelle situazioni in cui la diffusione dell'animale sia particolarmente significativa e costituisca una grave minaccia per le arginature di fiumi e canali, nonché per le colture agricole, il Comune può predisporre un'azione di contrasto mirata attraverso una specifica ordinanza. Proprio per questo la Regione ha predisposto uno schema di ordinanza tipo e lo ha inviato a tutte le Amministrazioni comunali dell'Emilia-Romagna.
La nuova classificazione delle nutrie è dovuta alla legge nazionale 216/2014, che ha convertito il DL Competività. Prima questi roditori rientravano nell'elenco delle specie della fauna selvatica come ad esempio i cinghiali e gli altri ungulati.
n questi anni la Regione ha garantito una regolare azione di contenimento (una media di 60 mila animali all'anno), che ora potrà essere continuata dai Comuni utilizzando le opportunità offerte dalla legislazione regionale sulla presenza di specie infestanti quali appunto topi e altri roditori. La nuova classificazione comporta l'interruzione dei risarcimenti che fino ad oggi la Regione ha riconosciuto alle aziende agricole per i danni alle colture provocati da questa specie in quanto non compresa nell'elenco della fauna selvatica.
(Fonte Regione Emilia Romagna)
E' partita questa mattina in Piazza Garibaldi e proseguirà fino a stasera l'iniziativa Security Day, organizzata da Prima Parma e Territorio e Autonomia a sostegno del progetto "Città Sicura". Per dare forza al progetto, i promotori, in collaborazione con Civiltà Parmigiana, nei mesi scorsi avevano raccolto 2.000 firme di cittadini di Parma.
Parma 14 settembre 2014 - Nei giorni scorsi, il Consiglio Comunale, per la prima volta nella storia recente della città, ha discusso la petizione popolare. Con sorpresa degli organizzatori, però, si è deciso il rinvio del voto con una relativa mozione a data da destinarsi.
" Bene la celerità della discussione in Consiglio Comunale – sostiene Cecilia Zanacca – ma ora ci aspettiamo altrettanta celerità per la votazione. Del resto la formulazione della mozione è cosa che necessità di poco tempo e la discussione è già avvenuta. Invitiamo, quindi, i capigruppo consiliari a inserirla tra le priorità dell'ordine del giorno delle prossime sedute di consiglio dimostrando attenzione alla richiesta di 2.000 cittadini. Allo stesso modo, su invito dello stesso, abbiamo già inoltrato all'assessore Casa una richiesta di incontro per presentare in tema di sicurezza urbana alcune soluzioni in parte da noi già attivate. Come il sito per segnalazioni on line parmasicura.it"
"Con l'iniziativa "Città Sicura"- dice Giampaolo Lavagetto -abbiamo semplicemente raccolto le migliori buone pratiche già attivate in altre città italiane e le abbiamo trasformate in un unico progetto per Parma. Sono quindi pratiche già sperimentate, efficienti e soprattutto a costo zero o quasi zero, come dimostra il recente finanziamento regionale di 95mila euro ottenuto dalla città di Modena nei mesi scorsi per un progetto di sicurezza urbana simile al nostro. Ora serve la volontà politica di farlo anche a Parma."
"in queste ultime settimane – afferma Marco Spotti – veniamo contattati da molti cittadini che vogliono sostenere la nostra iniziativa e ci segnalano casi di insicurezza e difficoltà che potrebbero trovare soluzione nelle nostre proposte se attivate. Verificheremo e sosterremo le loro istanze."
"I dubbi avanzati da alcuni consiglieri su alcune nostre proposte – spiega Giuseppe Tramuta –nascono da una cattiva interpretazione. Il presidio nelle ex sedi delle circoscrizioni, ad esempio, non comporta un avvio di nuovi uffici, ma un semplice decentramento tra i cittadini di un punto di riferimento attivo di Pubblica Sicurezza. Meno agenti negli uffici, lontano dall'operatività e dalla gente, più agenti in azione tra i cittadini."
"Importante resta l'azione di Sicurezza partecipata – conclude Giovanni Costa – attraverso una diretta partecipazione dei Cittadini. Non tanto le ronde, come qualche consigliere a male interpretato, ma quanto con azioni di incentivazione del senso etico e solidale in ognuno di noi. Un esempio lo abbiamo avuto poche settimane fa a Montechiarugolo con l'avvio di un progetto del corpo di polizia municipale che ha coinvolto i cittadini in una azione di sorveglianza e segnalazione di situazioni sospette."
(Comunicato stampa - Prima Parma - Territorio e Autonomia.)
Il sindaco di Modena ha annunciato l'iniziativa nel corso dell'incontro con le associazioni economiche e del sociale. Saranno coinvolti anche i comitati -
Modena, 10 settembre 2014 -
A Modena sarà costituito un Tavolo unico della sicurezza dove approfondire e confrontarsi tra tutti i soggetti che rappresentano parti della comunità cittadina sui "temi che concorrono a creare situazioni di insicurezza o che sono di ostacolo alla convivenza". Lo ha annunciato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nel corso dell'incontro di oggi, mercoledì 10 settembre, del Tavolo comunale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva al quale partecipano i rappresentati delle associazioni economiche, dei sindacati, della Camera di Commercio e degli istituti di credito locali, del Forum del Terzo settore e del Centro Servizi al Volontariato, delle Consulte comunali e dei Movimenti consumatori e delle diverse organizzazioni del sociale.
Per il sindaco la sicurezza rappresenta uno dei punti da condividere nell'ambito del "Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della città di Modena e del suo territorio" al quale si sta lavorando. "La nostra visione della sicurezza non è limitata alla presenza della Polizia municipale e delle forze dell'ordine – ha spiegato Muzzarelli – pur importante e da sviluppare ulteriormente nella prospettiva di una sempre migliore integrazione, ma ha che fare con tutti gli ambiti della socialità: dalla manutenzione urbana all'ambiente, dai servizi sociali alle proposte culturali. E il Tavolo dovrà diventare lo strumento di ascolto dei bisogni dei cittadini, anche con il coinvolgimento dei diversi comitati, e di definizione e condivisione degli interventi e delle attività da realizzare in questo ambito".
(Fonte: Comune di Modena)
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Redazione