Parma ricorda Charlie Alfa, un equipaggio in volo di soccorso. Il ricordo di Claudio Marchini, Annamaria Giorgio, Corrado Dondi e Angelo Maffei, scomparsi 26 anni fa con lo schianto dell'elicottero sul Ventasso - (in allegato la Galleria Immagini della commemorazione odierna)
Parma, 18 agosto 2016 - La tragedia di un intero equipaggio che ha perso la vita durante la missione di soccorso con il volo Charlie Alfa è ricordata questa mattina, come ogni anno, presso il cippo in via Casati Confalonieri, con la rievocazione della tragedia, ricostruita dai colleghi, e la commemorazione delle vittime: il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Annamaria Giorgio, gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei.
L'incidente è avvenuto alle 8.20 del 18 agosto 1990 quando l'elicottero EHCA Charlie Alpha dell'elisoccorso di Parma è precipitato sul monte Ventasso, a causa della nebbia fitta, dopo essersi alzato in volo per soccorrere un ferito nell'Appennino reggiano.
Attiva a Parma da 27 anni con il suo primo intervento il 19 luglio 1988 a Varsi, oggi l'attività di soccorso con elicottero dei servizi d'emergenza 118 è estesa a tutto il paese, grazie all'utilizzo di elicotteri attrezzati per le emergenze sanitarie, all'intervento in tempi rapidi e alla tempestività dell'ospedalizzazione, che comprende anche la possibilità di scelta del luogo di cura più idoneo a seconda della patologia.
L'attività prevalente dell'elisoccorso è il soccorso primario, cioè quello eseguito direttamente sul luogo dell'evento. Ma ugualmente importante è anche l'attività di trasporto da ospedale a ospedale, in particolare verso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, che è centro di riferimento regionale - secondo il modello Hub & Spoke - per le elevate specialità di: Trauma center, Neurochirurgia, Cardiologia e Cardiochirurgia, Neuroradiologia, Nefrologia, Clinica Chirurgica e trapianti d'organo, Ematologia e Centro trapianti midollo osseo, Centro Ustioni e Terapia intensiva neonatale.
Nel corso del 2015 gli interventi sono stati 826, con un andamento in lieve crescita rispetto al 2014 e al 2013, quando l'elisoccorso si levò in volo rispettivamente 808 e 747 volte. Analizzando i dati per luogo di intervento, si rileva che nel 2015 il 33,29% (pari a 275) è stato realizzato nelle abitazioni private, e il 40,19% (pari a 332) sulla strada.
Centrale operativa 118 Emilia Ovest
La Centrale Operativa 118 "Emilia Ovest" dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma gestisce tutte le chiamate di soccorso sanitario per le province di Parma, Piacenza e Reggio.
Il sistema copre complessivamente 1.262.995 abitanti, 140 comuni che si estendono su una superficie di 8.541 Km quadrati e assicura una copertura capillare del territorio e un soccorso tempestivo anche nelle zone più disagiate, grazie all'indispensabile fitta rete del volontariato, tra cui le Pubbliche Assistenze e la Croce Rossa.
Nelle varie postazioni dislocate in modo capillare nel territorio delle tre province sono presenti 109 ambulanze di base, con equipaggi in grado di praticare manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce (BLSD), nove automediche con medico, sette automediche con medico e infermiere, un'ambulanza con medico e infermiere, un'ambulanza con medico, tre auto con infermiere, dieci ambulanze con infermiere, oltre a un elisoccorso.
Il Sistema è inserito all'interno della rete regionale ed è proiettato in una logica sovra-provinciale per fronteggiare i grandi eventi avversi, le calamità naturali, le alluvioni e i terremoti. In questo contesto operano gli infermieri della Centrale Operativa 118, attivando e gestendo tutte le fasi dei soccorsi alla persona, compresa la scelta dell'ospedale di destinazione.
All'unificazione della Centrale operativa Emilia Ovest, realizzata alla fine del 2014, si è arrivati grazie a investimenti tecnologici e percorsi condivisi con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie di tutte le province interessate. Grazie, infatti, ad ambienti di lavoro dotati di strumentazione tecnologiche all'avanguardia, in grado di supportare l'operatore nella precisa localizzazione dell'evento e nelle comunicazione con i mezzi di soccorso, è possibile garantire un livello di sicurezza sempre più elevato con l'ottimizzazione di tutte le attività di chiamata, ottenendo una rapida attivazione dei mezzi di soccorso. La concentrazione delle chiamate di emergenza in un unico punto permette inoltre di ridurre i tempi di attesa prima della risposta di un operatore, attualmente la media è di 5 secondi, pari a due-tre squilli di telefono: entro i 20 secondi vengono risposte il 99,8% delle chiamate.
L'unificazione delle Centrali 118 provinciali in tre sole aree centrali di area vasta è stata prevista e disegnata dalla programmazione del Servizio sanitario regionale: oltre alla centrale Emilia ovest (Piacenza, Parma e Reggio Emilia) sono attive in regione le centrali uniche Emilia est (con sede all'ospedale Maggiore di Bologna, per i territori di Bologna, Imola, Modena, e Ferrara) e la centrale della Romagna (con sede a Ravenna, per le province di Ravenna, Forli, Cesena e Rimini).
L'attività prevalente è il soccorso primario, cioè quello eseguito direttamente sul luogo dell'evento. Altrettanto importante è l'attività di trasporto da ospedale a ospedale (trasporti secondari), in particolare verso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Centro di riferimento regionale, secondo il modello Hub & Spoke, per la centralizzazione dei casi più complessi: Trauma Grave, Sindrome Coronarica Acuta, Ictus cerebrale e Arresto cardio Circolatorio, elemento di attrattività sia per gli interventi primari che per i secondari.
Nel 2015 gli interventi complessivi gestiti dalla Centrale operativa 118 Emilia Ovest sono stati di 114.347 di cui 25.643 su Piacenza, 42.346 su Parma e 46.538 su Reggio Emilia. Sempre nel corso del 2015, l'Eliambulanza di Parma si è levata in volo 826 volte. I luoghi in cui l'elicottero è intervenuto più frequentemente sono le strade (40,19 % degli interventi), seguite dalle abitazioni private (33,29%).
Analizzando i dati per codice di gravità, nel 2015 l'Eliambulanza è stata attivata 768 volte per interventi primari (317 volte a Parma, 262 a Reggio Emilia e 217 a Piacenza) e sono stati soccorsi e ospedalizzate 236 persone con codice 3 (paziente con immediate minacce alla sopravvivenza), mentre nel 6 % degli interventi non si è reso necessario il ricovero del paziente. Quest'ultimo dato indica una sovrastima della Centrale Operativa 118 al momento della chiamata di soccorso, giustificato dalla necessità di intercettare tutti i casi gravi.
I servizi di soccorso
I mesi di maggiore attività dell'elisoccorso sono solitamente nell'intervallo tra maggio e settembre. L'elicottero può alzarsi in volo a partire dalle 7.30 fino al tramonto e in condizioni metereologiche che consentano una visibilità pari a 1 chilometro in orizzontale e 150 metri in verticale.
Dal momento della richiesta di soccorso, l'elicottero è pronto per decollare entro tre minuti dall'attivazione. Questo lasso di tempo è incomprimibile in quanto legato a procedure aeronautiche, mentre il tempo medio di volo sulle tre province di competenza è di circa 12/13 minuti, fino a un massimo di 20 minuti per le zone più lontane delle tre province.
L'equipaggio dell'elicottero BK 117 C2 in dotazione alla Centrale Operativa 118 Emilia Ovest è composto da un medico anestesista-rianimatore (proveniente a turno dai Servizi di Anestesia e Rianimazione di Parma, Piacenza e Reggio Emilia), due infermieri dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, di cui uno con compiti di coordinamento della missione e gestione della sicurezza in volo, e uno con funzione in prevalenza assistenziale.
Il servizio di elisoccorso è integrato su base regionale e si avvale di 4 mezzi, di cui 3 dislocati presso gli eliporti delle Centrali operative 118 Emilia Ovest (Parma), Emilia Est (Bologna), Romagna (Ravenna). Il quarto, dotato di verricello per il soccorso alpino, è di stanza a Pavullo nel Frignano. L'elisoccorso della Centrale Emilia Ovest effettua servizio anche nelle zone di confine delle province di Mantova, Cremona, Lucca e Massa.
Psicopatici allo sbaraglio, servizi di sicurezza e di intelligence paragonabili a un colabrodo. Il salto di qualità dell'Isis si è manifestato con l'attentato di Ansbach.
di Lamberto Colla Parma, 31 luglio 2016.
La sacralità dei luoghi di culto è stata infranta anche in europa. I martiri cattolici, sacerdoti e suore, sgozzati nei vari paesi sparsi nel globo, erano stati relegati a mera cronaca. Dimenticati il giorno dopo della ferale notizia. Troppo lontani per imprimersi nelle coscienze aride degli occidentali.
Ma adesso che il tabù è stato violato, per emulazione o per strategia, altri fatti analoghi accadranno spalancando le porte alla reazione. Prima sarà qualche fanatico e frustrato razzista poi verranno gruppi organizzati di squadristi e infine, ognuno si sentirà libero di proteggersi come meglio crede.
La passione per il "tiro al volo" crescerà ancor più nei prossimi mesi. In Italia negli ultimi otto anni le licenze per porto d'armi sono più che raddoppiate, da 180.000 che erano nel 2008 alle attuali 400.000, ma l'escalation sarà d'ora in avanti ancor più marcata e il mercato delle armi usate, con prezzi di ingresso abbordabili, si parla di 120 euro per un'arma a canna corta di seconda mano, renderà la cosa ancor più facile.
Non c'è da stupirsi. E' una reazione umana soprattutto quando la sensazione di sicurezza offerta dallo Stato viene meno e la rappresentazione d'inefficienza delle polizie francesi e tedesche, soffermandoci solo sugli episodi degli ultimi 10 giorni, sono state un'incentivo efficace all'autodifesa.
I tedeschi hanno bloccato per 24 ore una città come Monaco di Baviera alla ricerca di due fantasmi, presunti complici di un bullizzato psicopatico depresso che ha fatto strage di giovani, mentre ai francesi va assegnata la palma d'oro in fatto di insicurezza.
Tralasciando i fatti meno recenti, ovvero riguardo alle varie segnalazioni dei servizi segreti d'altri Paesi di imminenti attacchi a Parigi (vedi Bataclan) ci soffermeremo solo ai fatti di Nizza dove un camion, nemmeno frigo, superò la barriera di sicurezza dichiarando che avrebbe dovuto consegnare dei gelati e invece inonderà di sangue il lungomare. Poi a Rouen dove due 19enni hanno emulato i tagliagole dell'isis sacrificando il povero Padre Jacques Hamel. Due giovani francesi , peraltro già schedati e entrambi considerati molto pericolosi. Uno di loro addirittura faceva bella mostra di un bracciale elettronico, quindi in libertà vigilata nonostante fosse stata riconosciuta la sua infermità mentale e la passione per l'Isis, mentre dell'altro si erano perse le tracce da un anno sino alla sua ricomparsa in Normandia nella chiesa di Rouen.
Troppo facile minimizzare sostenendo che gli episodi sono stati condotti a termine da soggetti psichicamente instabili. Fatto sta che il camion di Nizza e l'assalto a una chiesetta periferica hanno dimostrato che non c'è più alcun luogo sicuro e che ognuno potrebbe svegliarsi alla mattina e agire da giustiziere.
I fatti di Nizza e Rouen e per certi versi anche quello di Monaco, sono stati un esemplare spot a favore dell'Isis, dimostrando come sia facile colpire il nemico, dove un camion diventa una bomba e le chiese luoghi di infedeli da uccidere. Inoltre viene abbattuto il teorema che a essere a rischio siano i grandi assembramenti di persone, come aeroporti o concerti o manifestazioni sportive, bensì il target è diventato il singolo cristiano checché ne dica Papa Bergoglio che "non è una guerra di religione".
E il salto di qualità nella strategia dell'ISIS è ben leggibile nell'attacco, portato a termine solo parzialmente, di Ansbach avvenuto il 25 luglio e ben poco sottolineato dai media, dove il sedicente "Califfato", forse per la prima volta, ha direttamente attivato un "profugo" addestrato allo scopo, di portare un attacco suicida in un determinato luogo e in uno momento. Quante saranno queste mine vaganti sparse per l'Europa e pronte a prendere ordine dal "Caiffo Nero"?
Gli occidentali, statunitensi in testa e a ruota inglesi e francesi sono da troppo tempo abituati a "colpire" il nemico da 10.000 metri d'altezza che hanno dimenticato cosa vuol dire vedere il nemico in faccia, in uno scontro da trincea e all'arma bianca, troppo impegnati a misurare i target da migliaia di chilometri, dimenticando che, sotto quelle macerie ci sarebbero state sepolte delle vite normali, di civili inermi, probabilmente utilizzati come scudi umani che, prima di fare conoscenza della bomba, stavano conducendo una vita, con tradizioni e costumi e tenore di vita diversi, analoga a quella degli spettatori francesi.
La guerra sta quindi virando rapidamente e gli psicopatici, i depressi, repressi e emarginati, tutti comunque frutti di una società occidentale che ha perduto il senso civile e dominata dall'egoismo, saranno le nuove armi in mano agli islamisti per portare l'attacco al cristianesimo.
Già perché, almeno a osservare quanto accaduto sino a oggi, nessun attacco è stato sferrato contro i veri centri di potere come banche, istituzioni e i loro più alti rappresentanti. Tutti quelli che erano i target del terrorismo fin qui conosciuto, Brigate Rosse comprese.
(Foto rielaborata. Autore böhringer friedrich - presepio tedesco)
Tra vulnerabilità, instabilità sociale e realtà distorta. Cereali e dintorni, mercati nervosi. Pomodoro, i nuovi vertici dell'OI Pomodoro. Zika e i casi in Svizzera. Ekoclub International. Emilia Romagna e Argentina sempre più vicine. Prezzi Agricoli e deflazione accentuata.
SOMMARIO Anno 15 - n° 29 24 luglio 2016 (allegato file scaricabile in pdf)
1.1 editoriale Tra vulnerabilità, instabilità sociale e realtà distorta
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Mercati nervosi e i fondi vanno all'incasso
3.1 Lattiero Caseario Formaggi DOP stabili.
4.1 pomodoro OI Pomodoro da industria. Alla guida i tre vicepresidenti.
4.2 cereali Cereali, Mercuri: soddisfazione per le risorse presentate al tavolo di filiera
5.1 clima e ttip Clima, si predica bene ma si razzola male
5.2 salute Zika, è allarme in Svizzera e non solo
7.1 ambiente Palazzolo, il workcamp quest'anno sarà coordinato dall'Ekoclub International
8.1 emilia romagna Agricoltura. Si rafforza la collaborazione tra Emilia-Romagna ed Argentina
8.2 latte crisi Calzolari. pacchetto anticrisi UE novità importante a disposizione del ministro Martina
9.1 prezzi agricoli Ismea, continua la discesa dei prezzi agricoli a giugno
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
Spudorati incapaci. Crisi del latte. Piani produttivi per il Parmigiano Reggiano. Confcooperative migliora i ricavi e mantiene l'occupazione. Allerta sicurezza alimentare, ma è una bufala. Cereali, la Cina fa paura.
SOMMARIO Anno 15 - n° 13 03 aprile 2016 - (In allegato il file scaricabile - pdf)
1.1 editoriale
Spudorati incapaci.
3.1 cereali
Cereali. La Cina spaventa i mercati.
4.1 Lattiero Caseario
Latte, il momento più difficile del comparto.
5.1 crisi latte Crisi lattiero caseario: la proposta di Cooperative Italiane.
5.2 emil banca 2015 Emil Banca: positivo il bilancio d'esercizio 2015
6.1 export parmigiano Export Parmigiano Reggiano: +13,2% e boom in USA (+34%) nel 2015
6.2 piani produttivi Parmigiano Reggiano. Cia di Reggio: sui piani produttivi si poteva fare di più
7.2 confcooperative ER Confcooperative Emilia Romagna: aumenta il fatturato, stabili i soci e gli occupati
8.1 allerta sicurezza alimentare
Allarme Escherichia Coli in Europa. Una bufala!
9.1 promozioni "vino" e partners
Collaborazione attiva tra gli abitanti della zona in stretta collaborazione con le forze dell'ordine: presentato il progetto di prevenzione contro la criminalità dell'Associazione Controllo del Vicinato di Roncopascolo (PR) "Antica Corte delle Grazie", in collaborazione con il CCV Golese.
Parma, 23 marzo 2016
Tutte le foto nella galleria in fondo alla pagina di Francesca Bocchia
L'Associazione Controllo del Vicinato di Roncopascolo (PR) "Antica Corte delle Grazie", in collaborazione con il CCV Golese, ha presentato martedì sera 22 Marzo presso il Circolo Toscanini il proprio strumento di prevenzione contro la criminalità basato sulla collaborazione attiva tra gli abitanti della zona in stretta collaborazione con le forze dell'ordine.
La serata ha visto la presenza dell'Assessore alla sicurezza del Comune di Parma Cristiano Casa, del comandante della compagnia Carabinieri di Parma Cap. Giovanni Orlando, del comandante della Polizia Municipale di Parma Dott. Gaetano Noè, del comandante della stazione dei Carabinieri di San Pancrazio M.llo Giuseppe Ciulla e dell'Arch. Vittorio Uccelli in rappresentanza del Gruppo di Controllo del Vicinato di Basilicanova già attivo da quasi due anni sul proprio territorio, che comprende l'intero Comune di Montechiarugolo.
I Gruppi di Controllo del Vicinato NON sostituiscono le Forze dell'Ordine, e per questo: non devono arrestare i malviventi, non fanno indagini di alcun tipo, non schedano persone e non fanno ronde se non strettamente necessarie.
L'unica importante e potente "arma" a disposizione dei Gruppi di Controllo del Vicinato sono gli occhi per vedere e le orecchie per sentire che insieme ad una fattiva e forte collaborazione tra vicini di casa e le Forze dell'Ordine è concretamente in grado di portare a risultati importanti in termini di sicurezza e prevenzione della criminalità.
Questo è quanto è scaturito dall'interessante dibattito tra la autorità locali, forze dell'ordine e i numerosi cittadini presenti in sala. Un dibattito che ha portato ad un altro importante risultato in termini di consapevolezza: "la necessità di recuperare quella socialità e quei rapporti tra persone vicine di casa, che aiutandosi reciprocamente in ogni circostanza riescono, come si faceva una volta, a creare una forte barriera contro la criminalità locale".
L'Associazione Controllo del Vicinato di Roncopascolo (PR) "Antica Corte delle Grazie" si è posta alcuni importanti obiettivi già in fase avanzata di realizzazione:
una serie di sistemi di comunicazione per collegare tutti i vicini di casa adarenti
un sito ufficiale sempre aggiornato
il continuo confronto con le autorità locali e le forze dell'ordine sul territorio
la produzione di un manuale di sicurezza con tutte le informazioni utili per agire nel perfetto rispetto delle regole, con le indicazioni utili per tutelare persone e territorio
l'installazione all'interno della propria area privata, di cartelli in più lingue con la scritta "area privata sottoposta al controllo del vicinato" con tanto di logo ufficiale
messa in sicurezza dell'area con nuovi sistemi d'illuminazione e di video-sorveglianza
organizzazione di periodiche riunioni di aggiornamento con altri gruppi di vicinato nel parmense
divulgazione dell'attività svolta anche ad altri quartieri della città
Tutte le foto infondo alla pagina
L'associazione Controllo del vicinato di Roncopascolo "Antica corte delle grazie" ha organizzato un incontro sulla sicurezza con istituzioni, forze dell'ordine e cittadini per creare una azione sinergica di salvaguardia dei cittadini.
Parma, 21 marzo 2016
Tema sicurezza: attualissimo e delicato e parlarne, coinvolgendo istituzioni e forze dell'ordine, può essere un primo passo verso una proficua collaborazione.
Ecco perché è nato "Insieme miglioriamo la nostra sicurezza", un incontro che si terrà domani, martedì 22 marzo alle 20.30, al circolo "A.Toscanini" di via Emilia ovest, 22/A.
Si tratta di un evento voluto dall'associazione Controllo del vicinato di Roncopascolo "Antica corte delle grazie", in cooperazione con il Consiglio dei cittadini volontari del Quartiere Golese, per confrontarsi e per organizzare, in sinergia, un'azione di tutela e di salvaguardia delle persone e della comunità.
Data la rilevanza dell'argomento trattato, estremamente reale e sentito e la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell'ordine, nonchè la presenza di cittadini che hanno già vissuto da tempo esperienze analoghe nella provincia di Parma, gli organizzatori auspicano una folta partecipazione.
La speranza di chi ha abbracciato questa iniziativa è che, nell'interesse di tutti, gli atti criminosi subiti da diversi cittadini non vengano più perpetrati e non colpiscano altri. Ed è per questo che credono in iniziative come quella di domani.
Cereali, si stanno scaldando i motori. Lattiero caseari in crisi. Il glifosato, sollecitazione M5S per vietarlo. Alert Sicurezza per la scodella CARS di Coop e per la plastica nei Mars. Le dinamiche e le tendenze del settore lattiero caseario. Prosciutto e Taiwan, a quando?
SOMMARIO Anno 15 - n° 08 28 febbraio 2016
1.1 editoriale Grecia sottomessa e GB a Statuto Speciale
2.1 cereali Cereali, si stanno scaldando i motori
3.1 cereali Cereali, lieve risalita
4.1 Lattiero Caseario Burro, segno negativo su tutti i fronti
5.1 storia agricola Trattori antichi, mon amour!
6.1 glifosato Agricoltura. Prodotti fitosanitari a base di Glifosato. Dal M5S la richiesta di vietarne la produzione e l'uso.
6.2 Alert Sicurezza La Coop ritira la "Scodella Cars"
6.3 alert alimentare Plastica nei Mars, ritirati anche in Italia.
7.1 vino e export Canada loves italian wines
8.1 lambrusco Pignedoli, Pagliari e Vaccari (PD): bene proposta ritiro atto delegato su vino
8.2 lattiero caseario Lattiero caseario: tendenze e dinamiche recenti
10.1 export prosciutto Taiwan ancora vietata al prosciutto nostrano, ma non all'imitazione.
11.1 promozioni "vino" e partners
Mamme attenzione: Coop ritira "Scodella Cars" per bambini della BBS SpA. Rischio contaminazione da melamina. BBS SpA ha deciso cautelativamente di ritirare dal mercato il prodotto
Emilia 25 febbraio 2016 - La notizia è stata diffusa anche come allerta sul sito Coop per avvisare i clienti.
BBS SpA ha deciso cautelativamente di ritirare dal mercato il prodotto Scodella Cars 14 cm ref. 122291 lotto 43529. Nonostante i controlli e le analisi allora effettuati ne permettessero la vendita, è ora emerso che la succitata scodella presenta una migrazione di melamina che non ne permette l'uso. La melamina è impiegata, con la formaldeide per la produzione di materie plastiche e resine melamminiche, utilizzate per prodotti a contatto con gli alimenti, ma anche in molti altri processi produttivi.La melamina è spesso associata ad alcune molecole correlate quali ammelina, ammelide e soprattutto acido cianurico. La FDA ha identificato la causa di morte, di diverse migliaia di cani e gatti, per insufficienza renale, nella ingestione di pet food a base di glutine di frumento, importato dalla Cina (settembre 2006), contenente melamina.Melamina ed ac. cianurico sono stati trovati in mangimi, (USA, Canada ed in altre parti del mondo), destinati ai suini, ai polli ai pesci ed agli animali da affezione, in materie prime ad alto titolo proteico, soia biologica compresa, di provenienza cinese. In Italia (fine 2008) la morte sospetta di due cani viene fatta risalire al consumo di mangimi, nei quali è stata riscontrata melamina in misura apprezzabile. Non sembra, sia stata ad ora identificata l'origine della contaminazione del mangime. Dal gennaio 2008 ad oggi sono state emesse complessivamente, nella UE, per melamina), 58 notifiche ed allerte da parte del RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed); di queste 3 per pet food (una in Italia per crocchette, a base di farina di pesce, per cani, con 13 ppm, nel marzo 2009) e 3 per materie prime. Praticamente per tutte le segnalazioni è evidenziabile l'origine cinese. Lo scorso anno una patologia caratterizzata da blocco renale, che ha interessato oltre 50.000 bambini in Cina, con vari decessi, è stata attribuita alla ingestione di latte in polvere contenente melamina. A parte l'episodio cinese, vi è una esposizione di fondo delle popolazioni alla melamina, legata alla migrazione da contenitori e stoviglie a base di resine melamminiche. Le condizioni di migrazioni maggiori si hanno in presenza di alimenti acidi specie se sottoposti ad alte temperature. L'UE, con la Dir. 2002/70/CE, fissa il limite massimo di migrazione in 30 mg/kg di alimento. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" invita i consumatori che hanno già acquistato tali scodelle del lotto 43529 a restituirle al punto vendita. Sarà riconosciuto loro l'importo speso o la sostituzione con un prodotto analogo.
(25/2/2016 Lecce - Giovanni D'AGATA)
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che con l'approvazione della Riforma della Pubblica Amministrazione nasce il Comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare, attraverso la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato all'interno dell'Arma dei Carabinieri.
"Con la riforma - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - riorganizziamo le funzioni di polizia impegnate sul fronte agroambientale, dotando l'Italia di una moderna struttura in grado di assicurare sempre meglio prevenzione e repressione su questo fronte. Uniamo le forze e potenziamo gli strumenti operativi. Il nuovo Comando assicurerà professionalità, specializzazione e un ramificato presidio del territorio rappresentando di certo una delle esperienze più avanzate d'Europa".
LE PRINCIPALI NOVITÁ DELLA RIORGANIZZAZIONE
- POTENZIATA LA TUTELA AGROAMBIENTALE
Dalla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri nasce il Comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare. Una grande forza che potenzia le capacità dell'Italia di preservare e difendere il suo patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare. 7 mila uomini specializzati impiegati sul campo.
- PERCHÈ I CARABINIERI
L'Arma dei Carabinieri, per il modello organizzativo e operativo di presidio del territorio, garantisce il più alto livello di potenziamento della tutela agroambientale. Negli anni proprio i Carabinieri hanno sviluppato anche competenze specifiche in questo campo con Nuclei specializzati come i Nac (Nucleo Anticontraffazioni Carabinieri) e Noe (Nucleo operativo ecologico), oltre all'attività dei Nas (Nucleo anti sofisticazioni).
- RAFFORZATO IL PRESIDIO TERRITORIALE
Viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell'attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell'Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive.
- MANTENUTA LA SPECIALIZZAZIONE
Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l'impiego del personale del Cfs e anche i nuovi immessi verranno specificamente formati, così da garantire un alto livello professionale nelle materie agroambientali.
- VALORIZZATE LE PROFESSIONALITÁ
Il personale mantiene le competenze possedute e viene impiegato nell'attuale sede di lavoro e incarico ricoperto. Nascono per questa ragione i Ruoli forestali nell'Arma. Anche le progressioni di carriera vengono salvaguardate rispettando i criteri attualmente esistenti. La riorganizzazione prevede poi il trasferimento di 750 agenti ad altre forze di polizia o amministrazioni.
- EFFICIENTATI I COSTI E CONFERMATA LA DIPENDENZA FUNZIONALE DAL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE
Con la riorganizzazione del Cfs e le altre misure contenute nel decreto legislativo vengono efficientati i costi di gestione. Il nuovo comando è posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali a conferma dello stretto collegamento del comparto di specialità con le competenze, le tematiche e gli obiettivi del Ministero.
(fonte Mipaaf 21 gennaio 2016)
La forestale cambia casacca. Le perplessità di questa operazione e le preoccupazioni per il futuro contrasto agli ecoreati. Il decreto governativo sancisce il passaggio ma la strada non è libera da ostacoli.
di Virgilio, 27 gennaio 2016 - La "Forestale" non ci sarà più. Lo storico Corpo di Tutela Ambientale entrerà a fare parte dell'Arma dei Carabinieri e in parte sotto il comando della Guardia di Finanza.
Due Forze di polizia dello Stato di altissima specializzazione che, con competenze diverse, in qualche misura sconfinavano negli ambiti di sorveglianza del Corpo Forestale.
Dispiace sempre quando un pezzo di Storia del nostro Paese viene immolato sull'altare della efficienza e dell'organizzazione, a patto che questa sia la reale giustificazione.
Auguriamoci che queste donne e uomini della "forestale", portatori sani di altissime specialità, oltre a quelle più strettamente legate al nome del corpo, possano proseguire con la medesima efficacia al contrasto delle eco-mafie e a tutti i crimini ambientali, piuttosto che ai crimini verso la salute e il benessere animale e la tutela, nel senso più ampio del termine, dell'ambiente.
La preoccupazione diffusa, almeno stando ai vari commenti qua e là pubblicati, sta proprio nella diffidenza circa la destinazione degli interventi, il timore che possa alleggerirsi l'azione determinata di contrasto ai crimini ambientali.
Una preoccupazione condivisa alla quale aggiungo la mia personale perplessità legata a quando e in che termini questo passaggio verrà attuato compiutamente affinché, nel periodo di transizione, non si determini uno scollamento di coordinamento tra le diverse armi e un pesante alleggerimento delle azioni fin qui condotte dal Corpo Forestale dello Stato.
La perplessità per il passaggio, soprattutto del maggiore contingente, al comando dell'Arma sta nella militarizzazione del corpo, è soprattutto connessa agli impiegati civili di cui il CFS è dotato a differenza dei Carabinieri.
Un passaggio che potrebbe trovare alcuni ostacoli nell'obiezione di coscienza ad esempio oltre ai più tradizionali problemi connessi a aspetti sindacali.
Un negoziato che non fa sperare in una soluzione a breve.
Il timore, secondo quanto scrive Roberta De Carolis su GreenMe.it nasce da "I retroscena dietro la decisione si basano su questioni meramente economiche. L'accorpamento potrebbe causare la perdita di posti di lavoro e la ricollocazione di alcune risorse fondamentali. Il Corpo Forestale dello Stato ha avuto sempre un ruolo centrale nella lotta agli ecoreati e alla salvaguardia delle Riserve, problematiche che ora appaiono quindi minacciate".
Ma nello stesso articolo si cita anche la posizione di Legambiente che appare più ottimistica. "Ci auguriamo – ha commentato infatti il direttore dell'associazione Stefano Ciafani – che questo cambiamento sia sfruttato nel modo più utile per realizzare finalmente un Corpo di Polizia specializzato nel contrasto delle illegalità ambientali".
Più preoccupato il WWF invece che si è mostrato perplesso e "auspica che i pareri obbligatori previsti da parte delle Camere e del Consiglio di Stato possano portare ad una serie di correttivi importanti. La repressione dei reati ambientali è certamente garantita all'interno dell'Arma dei Carabinieri, scrive l'organizzazione, ma con personale che potrebbe non essere più sufficiente. Inoltre la gestione delle Riserve Naturali dello Stato potrebbe soccombere in virtù di altre urgenze."
Dobbiamo quindi ancora una volta confidare sulla saggezza dei nostri parlamentari e sul senso di responsabilità dei tutori ambientali, le donne e gli uomini del CFS ai quali comunque va un ringraziamento per il lavoro svolto a favore della comunità.
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18-12-2024 Comunicati Economia Emilia
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16-12-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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14-12-2024 Comunicati Trasporto e Viabilità Parma
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13-12-2024 Comunicati Scuola Educazione Parma
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12-12-2024 Comunicati Sanità Parma
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11-12-2024 Comunicati Agroalimentare Parma
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26-10-2024 Salute e Benessere
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15-10-2024 Salute e Benessere
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11-10-2024 Salute e Benessere
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07-10-2024 Salute e Benessere
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01-10-2024 Salute e Benessere
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30-09-2024 Salute e Benessere
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30-09-2024 Salute e Benessere
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18-09-2024 Eventi
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28-08-2024 Formazione
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19-08-2024 Salute e Benessere
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Pellegrino, 3 luglio 2024&nb... Leggi tutto
05-07-2024 Energie Rinnovabili
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24-06-2024 Salute e Benessere
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24-05-2024 Eventi
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Di Mita Valerio Roma, 15 marzo... Leggi tutto
19-03-2024 Salute e Benessere
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03-03-2024 Salute e Benessere
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13-11-2017 Vendita immobili
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19-07-2016 Vendita immobili
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09-05-2016 Vendita immobili
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