Un nutrito gruppo di docenti della Direzione Didattica "Fratelli Bandiera", attraverso una lettera pubblica, ha fatto evincere la scarsità di fondi relativi al buon funzionamento delle scuole. Proprio ieri la Gilda – Unams ha ricevuto comunicazione formale dal Ministero dell'Istruzione che esistono 40,67 milioni di euro di "risparmi", abbiamo chiesto di avviare immediatamente la discussione sui criteri per distribuire questi fondi. Fa sapere Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale dell'Associazione Sindacale: "L´amministrazione ha presentato una propria proposta, che prevede di destinare la somma di 30ml al pagamento dei debiti delle scuole, il resto per altre fattispecie di natura tecnico-amministrativa". In merito alla riduzione del cosiddetto Fondo d'Istituto, teniamo però a precisare che esso non è altro una parte di quota stipendiale del personale scolastico, che viene contrattata a livello di ogni singola scuola per remunerare quello che in altri settori si chiama "straordinario". A questo proposito la Gilda Unams, insieme ad altri tre sindacati, per un totale di rappresentatività certificato di circa l'80% degli addetti del comparto, in questi tempi di ristrettezza economica, lo scorso anno aveva sottoscritto un accordo affinchè prima di garantire soldi per attività extra, venisse data priorità al mantenimento del salario minimo dei docenti italiani, chiedendo che venissero corrisposti gli arretrati del 2011. La Gilda degli Insegnanti precisa: "Fermo restando che si è tutti concordi che ci vorrebbero più fondi, ma che senso avrebbe avuto pagare l'attività straordinarie se non si potevano pagare le quote stipendiali minime?". La Gilda precisa anche che è contraria all'esistenza di così com'è di un fondo d'Istituto, questi soldi dovrebbero essere contrattati almeno su base provinciale, per dare omogeneità territoriale al settore che in questo modo è balcanizzato, esistono diversità di trattamento delle prestazioni professionali dei docenti che divergono da un quartiere all'altro, questa non è autonomia è caos.
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnati Parma)