La Gilda degli Insegnanti nell'essere pienamente concorde sul fatto che lo Stato italiano investe risorse insufficienti per la scuola, condivide il senso dello "sfogo" del dirigente dell'Istituto Comprensivo "Sanvitale" di Parma, ma rispetto alla decurtazione del Fondo Integrativo d'Istituto e ad alcune posizioni scaturite dalla giusta preoccupazione espressa, ci pare giusto chiarire alcuni punti:
a) Le supplenze per far fronte alle assenze improvvise, oltre che dagli esigui fondi destinati alle scuole, una volta che questi sono terminati sono pienamente a carico del Ministero: le scuole devono solamente inviare i dati ed è il Ministero dell'Economia che provvede direttamente a versare gli stipendi e non più le singole scuole come avveniva in passato. Per avere questo tipo di copertura bisogna prima nominare il docente ed a fronte della prestazione professionale effettuata avviene la successiva copertura economica.
b) Se non per casi strettamente indispensabili, in caso di assenza del docente, dividere i bambini in altre classi può portare configurare il reato di "interruzione di pubblico servizio". I dirigenti sono tenuti a nominare subito i supplenti, esiste anche una nota del Ministero che risale al novembre del 2008. La divisione degli alunni in altre classi va bene solo in attesa che si rintracci il supplente e che egli arrivi a scuola, oppure quando la persona assente per malattia, non essendo stata ancora visitata dal medico non è in condizione di poter comunicare per quanti giorni non potrà fare lezione: la mancanza di questo dato, talvolta, rende tecnicamente impossibile stipulare un contratto d'assunzione a tempo determinato e nell'attesa la classe rimane temporaneamente "scoperta"
Salvatore Pizzo, referente provinciale della Gilda, aggiunge anche: "Intendiamo anche chiarire che il Fondo Integrativo d'Istituto, serve per remunerare le attività extra dei professionisti interessati: il cosiddetto "maggior impegno". La Gilda ed altri sindacati in mancanza di altre risorse, prima di garantire i soldi per le attività straordinarie hanno preferito trovare un accordo che garantissi prima la remunerazione ordinaria. Ci pare strano che ci si lamenti che non si paghino gli extra, mentre viene ritenuto secondario il fatto di aver salvaguardato la retribuzione ordinaria. Prima di garantire il "maggior impegno" noi vogliamo che sia garantito "l'impegno"".
(Comunicato di Gilda Parma)