La Gilda Insegnanti chiede la corretta applicazione delle norme che danno il diritto agli studenti non cattolici di avere insegnamenti alternativi alla Religione Cattolica -
Parma, 8 settembre 2014 -
Con una lettera indirizzata al Dirigente scolastico territoriale, ai dirigenti di tutte le scuole statali di Parma e del Parmense ed ai rappresentanti delle confessioni non cattoliche, la Gilda degli Insegnanti ha chiesto, per l'anno scolastico che sta per iniziare, un monitoraggio sulla corretta applicazione delle norme che obbligano i dirigenti scolastici a prevedere l'ora di alternativa alla Religione Cattolica. Si legge nella comunicazione firmata dal coordinatore provinciale della Gilda Unams, Salvatore Pizzo, che la richiesta è dovuta a segnalazioni giunte negli anni scorsi da cittadini ed operatori scolastici del territorio.
La Gilda precisa che l'attività alternativa alla Religione Cattolica, dev'essere garantita anche in quelle istituzioni scolastiche in cui dovesse determinarsi la casistica di un solo studente interessato. L'obbligo di queste attività è previsto dalla legge di ratifica dell'accordo Italia –Santa Sede. A tal proposito l'Ufficio Scolastico dell'Emilia Romagna, con una nota del 29.09.2010, ha fornito ai Signori Dirigenti Scolastici le "Indicazioni operative per lo svolgimento delle attività alternative all'insegnamento della Religione Cattolica". La Gilda afferma che la mancata realizzazione degli atti finalizzati a garantire l'insegnamento di attività alternativa, che è previsto dalla legge, potrebbe configurare l'ipotesi di un'omissione di atti d'ufficio, con tutte le conseguenze che un'eventualità del genere potrebbe determinare.
(Fonte: Gilda Insegnanti Unams Parma)