Mercoledì, 22 Maggio 2024 05:40

Democrazia "Messianica" e Diritto Naturale In evidenza

Scritto da Daniele Trabucco

Di Daniele Trabucco Belluno, 21 maggio 2024 - Quante volte ci riempiamo la bocca della parola "democrazia"? Come ha ben scritto Jacob Talmon (1916–1980. Di origine polacca) nella sua celebre opera in lingua inglese "The Origins of Totalitarian Democracy" del 1952 la democrazia è divenuta fondamentalmente liberticida.

Anzi, a partire dall'illuminismo questo aspetto si è sempre di più rafforzato, in quanto essa (la democrazia) ha assunto, ed oggi questo aspetto è evidentissimo, una forma sempre più totalitaria, o meglio "messianica", volta cioè, attraverso l'ideologia trans-umana, a realizzare una società perfetta, omologata, senza differenze, felice. Detto diversamente, essa é l'espressione di una concezione del mondo, ritenuta superiore alle altre e, dunque, esportabile (con i risultati che abbiamo visto), che attribuisce alla volontà dell'uomo, intesa quale "volontà generale", il carattere di unica fonte dell'ordine sociale e di origine dei valori e delle norme etiche la cui messa in discussione, ad opera di alcuni Stati (ad esempio, l'abrogazione delle leggi abortiste), porta all'accusa di "torsione totalitaria" proprio in nome della "dittatura dei diritti".

Caratteristica di questa "democrazia ideologica", per aggiornare il termine di Talmon, è quella di intendere sè stessa come un assoluto con il contestuale rifiuto di ogni norma che trascenda l'uomo. L'unico criterio valido, allora, è unicamente quello della volontà maggioritaria (una regola procedurale divenuta sostanziale) espresso mediante la forma della rappresentanza politica. Non è, però, questo un sistema "dispotico" che, avendo la pretesa di tenere unito il pluralismo evitando processi centrifughi, crede di essere lui stesso l'"ἀρχή" da cui ogni cosa dipende?

Ogni ordinamento giuridico, invece, per evitare questa deriva totalitaria propria dello sviluppo della moderna concezione di democrazia, per essere veramente tale deve fondarsi sull'ordine metafisico, che è un ordine naturale e non convenzionale, o meglio sull'ordine dell'essere di cui la legge è chiamata a svolgere una funzione ordinatrice. Nonostante si voglia continuare a separare l'ordinamento da quella che Hans Kelsen (1881–1973) definiva "l'ideologia del diritto naturale", non ci si rende conto che il prezzo da pagare è un diritto "inumano", ovvero disgiunto dalla realtà e consegnato all'ideologia ed ai mostri che produce.

 

(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
 
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
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