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“Europa, ridéstati”: recensione al libro In evidenza

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Immagine satellitare 2002 Immagine satellitare 2002

Di Matteo Pio Impagnatiello Pilastro di Langhirano, 4 febbraio 2024 - Finito di stampare a gennaio 2024 per conto delle Edizioni di Ar, “Europa, ridéstati!” è una raccolta di interviste rilasciate da Claudio Mutti a giornalisti, politologi e studiosi di diverse discipline, nell’arco di tempo che va da maggio 1993 a dicembre dell’anno appena trascorso.

Scorrendo le 162 pagine che lo compongono, si coglie una interessante critica della politica internazionale. Il volume, infatti, riporta approfondimenti chiarificatori accolti nelle risposte ai molteplici e complessi quesiti riguardanti i delicati equilibri europei e mondiali. Le 28 “conversazioni” aprono la porta di un mondo apparentemente così lontano, nei fatti mai così vicino.

L’autore passa in rassegna i principali problemi delle varie aree calde della Terra, e lo fa con una maestria che solo un vero conoscitore della geopolitica sa fare. Del resto, Claudio Mutti è direttore di “Eurasia, Rivista di studi geopolitici”, che dirige dal dicembre 2011 dopo averla fondata nel 2004.

Per le sue tesi dirompenti, politicamente scorrettissime, il volume sta conquistando e conquisterà il centro del dibattito.

Il titolo del libro, fortemente evocativo, punta i riflettori sullo scenario europeo: «Siccome oggi la nostra patria europea è indegnamente rappresentata da una “Unione” dominata da banchieri, burocrati liberali, politicanti traditori e collaborazionisti asserviti alla potenza egemone d’Oltreatlantico, i “buoni Europei” di nietzschiana memoria non devono rinunciare a sostenere la necessità di un’Europa degna di questo nome: una realtà unitaria e sovrana che, in stretta alleanza con gli altri grandi spazi del continente eurasiatico, concorra alla creazione di un potente blocco continentale».

Non manca un focus sull’Italia, nel cui territorio – come ricordato da Mutti – «… sono oggi presenti più di cento basi e postazioni militari appartenenti all’esercito statunitense o comunque a quel sistema controllato dagli Usa che è la Nato, mentre i militari italiani sono mandati a reprimere la libertà di altri popoli per difendere gli interessi statunitensi».

A dispetto delle tesi propugnate dai cosiddetti partiti sovranisti italiani (Fratelli d’Italia e Lega), l’autore scrive: «La sovranità italiana, che è inseparabile da quella tedesca ed europea, può essere recuperata solo ricacciando l’occupante statunitense oltre l’oceano dal quale è arrivato una settantina d’anni fa. Solo un’Europa sovrana, unificata secondo un modello imperiale, potrà equilibrare gl’interessi nazionali e subordinare gl’interessi economici al bene comune. La via da percorrere non è quella della capponaia nazionalistica, ma quella della liberazione dell’Europa, in sinergia coi grandi Stati eurasiatici che si oppongono all’unipolarismo americano».

Il libro è impreziosito dalla prefazione di Pietrangelo Buttafuoco, attuale direttore della fondazione culturale Biennale di Venezia.