Tecnica, passione, impegno, dedizione, sacrificio, poesia e soddisfazione: questo è il mondo della danza. Un’arte magica, capace di coinvolgere emotivamente tutti i nostri sensi, facendoci perdere il contatto con la realtà e trasportandoci in una dimensione onirica, leggera e meravigliosa.
Ed è proprio da qui che 27 anni fa nasce Danza Storie, una speciale kermesse che sul prestigioso palcoscenico del Teatro Regio di Parma, qualche sera fa ha portato in scena 31 coreografie di ballo eseguite da 450 allievi di numerose scuole di danza di città e provincia.
L’evento, organizzato dalla storica direttrice artistica Primarosa Vicini, insieme all’Associazione Danzare e al Coordinamento delle scuole di danza di Parma e Reggio Emilia, con la collaborazione delle amministrazioni comunali e della Fondazione del Teatro Regio, è stato come sempre un grande successo.
Presentati da Francesca Mezzadri e Luca Alberici i ragazzi hanno danzato sulle note di alcuni dei brani musicali dei più grandi artisti italiani da “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, “Vivo per lei” di Andrea Bocelli, “Tintarella di luna” di Mina, “Luci San Siro” di Roberto Vecchioni, “Il tuo bacio è come un rock” di Adriano Celentano fino a “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno.
<<Quest’anno ho deciso di utilizzare solo musiche italiane perché credo che sia giusto onorare in primis i nostri cantautori che hanno composto canzoni eterne e meravigliose>> ha spiegato la direttrice artistica.
Nel ballo la ripetizione infinita di passi sono una presa di coscienza dove il rapporto prima con lo specchio e poi con il pubblico rimanda ad una consapevolezza di se, consentendo ai ballerini di interiorizzare quei movimenti, facendoli propri per riuscire a trasmettere delle emozioni.
Cosi la danza diventa anche inclusività, capace di abbattere pregiudizi e differenze, dove sul palco tutti sono sullo stesso piano, trasportati dalla musica in un mondo quasi surreale. Come dimostra la partecipazione a Danza Storie delle ragazze della scuola DiversitAbility New Dance Club di Noceto che dirette da Erika Ferrari hanno portato sul palco del Regio una coreografia spettacolare, innovativa e molto coinvolgente ballando sulle note de "La donna è mobile", cantata dalla voce unica del tenore Andrea Cesare Coronella.
Ma prima o poi tutto è destinato a cambiare: <<Ormai ho 80 anni e anche se mi piace ancora ballare per me Danza Storie finisce qui – ha annunciato Primarosa Vicini al termine dello spettacolo – ma sono certa che gli insegnanti sapranno andare avanti anche senza di me perché negli anni questa rassegna ha portato sul palco del Regio tantissimi giovani, alcuni dei quali sono poi diventati delle eccellenze nel mondo della danza>>.