D’ora in avanti il pranzo sarà più confortevole per i piccoli studenti delle scuole elementari di Sala Baganza, con una mensa più grande di 80 metri quadri e pannelli fonoassorbenti colorati per un maggiore isolamento acustico. Il tutto accompagnato da un restyling degli spazi e una migliore illuminazione nel segno della sostenibilità.
Un intervento, quindi, non solo “quantitativo”, che ha visto la realizzazione di una nuova costruzione nello spazio cortilizio per l’ampliamento del refettorio, ma anche “qualitativo”, finanziato per oltre il 50 per cento con fondi PNRR, prontamente “messi a terra”, come si suol dire, grazie ad un virtuoso lavoro di squadra che ha coinvolto: l’Ufficio tecnico e l’Ufficio scuola comunali; il progettista, architetto Gianluca Mora; gli ingegneri Roberto Curzio e Stefano Cobianchi; la ditta appaltatrice, il Consorzio di imprese Poliedro di Parma, e l’impresa esecutrice, la Euredil Srl di Langhirano. Un intervento costato 430mila euro, di cui 200mila euro sono arrivati dal Comune salese, mentre gli altri 230mila dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
I lavori, iniziati a giugno dopo il termine delle lezioni, si sono conclusi nei giorni scorsi e nella mattinata di lunedì 6 novembre è arrivato il momento del taglio del nastro, preceduto dai canti degli alunni che hanno intonato l’Inno Nazionale e, non poteva essere diversamente, “Tutti a tavola”, terminato con rinfresco e torta preparata dalle cuoche della Camst che ogni giorno confezionano il pranzo per gli alunni. "Da oggi inizia una nuova storia per la nostra comunità scolastica", ha sottolineato il sindaco Aldo Spina, presente insieme all’assessore alle Politiche educative Norberto Vignali, ringraziando tutti coloro che a vario titolo hanno partecipato all’operazione, "frutto di un grande lavoro di squadra". "La refezione scolastica è un momento importante, di grande socialità, ma anche di apprendimento attraverso i progetti di educazione alimentare". "La nuova mensa – ha aggiunto – rientra in un programma molto più ampio, iniziato nel 2016, con la nuova cucina all’interno di Case Gombi. Questo intervento ha inoltre un grande valore dal punto di vista della rigenerazione urbana, perché effettuato su un immobile del 1913 classificato come monumento nazionale".
Il primo cittadino ha poi messo in evidenza la rapidità con cui è stato portato a termine: "A giugno 2022 abbiamo avuto notizia che i finanziamenti del PNRR sarebbero arrivati e abbiamo iniziato “pancia a terra” a tutti gli atti necessari". Una rapidità sottolineata anche dalla dirigente dell’Istituto comprensivo, Paola Bernazzoli: "Realizzare tutto questo in un anno è stato straordinario e ci fa piacere di poter avere uno spazio adeguato e funzionale anche per gli insegnanti". L’architetto del Comune Cristina Muzzi, Responsabile Unico del Procedimento, è scesa nel dettaglio, illustrando le caratteristiche tecniche dell’ampliamento, che ora consente di mettere a tavola 150 bambini, 60 in più, in un ambiente con caratteristiche acustiche migliori. Il progettista, Gianluca Mora, ha infine ribadito la coralità nella realizzazione delle opere, "che essendo state realizzato in un edificio storico, richiedevano una certa sensibilità. Speriamo di esserci riusciti".