Lunedì, 23 Ottobre 2023 08:48

Presentato il progetto di rivalutazione dell'iconico "Poggio Diana" In evidenza

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Salsomaggiore Terme (PR) 21 ottobre 2023 - Lo scorso 12 ottobre si è tenuta presso la sala conferenze del Grand Hotel Regina di Salsomaggiore Terme la conferenza dal titolo “Il Poggio Diana. Idee, strategie, opportunità di rigenerazione urbana” organizzato da Sinestesia fra le Arti.
All’evento, che ha suscitato grande interesse nel pubblico, ha portato i suoi saluti Pasquale Russo presidente del consiglio comunale di Salsomaggiore e ha presenziato Michela Bonini, assessore all’urbanistica, edilizia privata e lavori pubblici.

Igam Ussaro e Cristina Servini di Sinestesia fra le Arti hanno fatto gli onori di casa e introdotto il tema di Poggio Diana, della sua centralità nella storia della città.

Poggio_diana_salso_-_progetto_-_3.jpegL’architetto Andrea Mambriani ha raccontato la genesi di questo grande progetto, nato dall’incontro tra una città affascinante, un luogo quasi mitologico, il tema contemporaneo della rigenerazione urbana e una intuizione progettuale.

Salsomaggiore Terme è una città che esercita un fascino potente, capace di mescolare scenografie urbane che evocano un passato illustre e visioni che parlano di potenzialità da sviluppare. In Italia sono poche le città di piccole dimensioni che presentano una tale varietà di eccellenze e ricchezza di caratteri identitari: Città delle terme e delle acque, Città della salute e del benessere, Città dell'architettura e della storia, Città della dell’arte e della bellezza, Città del turismo e della enogastronomia. Ma anche, tra le qualità possedute fino a qualche anno fa e ora perdute, Città del divertimento e Città del lusso. Le straordinarie potenzialità di rilancio di Salsomaggiore vanno ricercate nella riaffermazione delle sue eccellenze in chiave contemporanea e dalla rigenerazione urbana dei suoi luoghi più simbolici.

Dopo le Terme Berzieri, nessun luogo come il Poggio Diana è così evocativo, immaginifico, denso di poesia. Permeato da un’aura quasi mitologica, già il nome evoca la bellezza dei paesaggi collinari in cui è incastonato, come pure la mitologia classica romana.
La storia di questo luogo non è meno affascinante. Nel 1929 l’architetto Mario Baciocchi costruisce la Villa Friulana, che mescola in modo armonioso differenti canoni artistici, mentre Galileo Chini, di cui la recente mostra ha celebrato il genio, venne chiamato ad affrescare il salone della villa.

Negli anni Trenta viene aggiunta una terrazza a semicerchio che trasforma l’intero complesso edilizio in una potente macchina del divertimento e dello sport: ristorante e bar con terrazza panoramica, tiro a volo con gradonate per 3.000 spettatori, piscina con trampolino olimpionico a 3 livelli, campi da tennis, campi da bocce, la fontana monumentale con giochi di acque e luci, il grande parco alberato. Poggio Diana diviene un luogo di attrazione per l’alta società emiliana e lombarda e per tutto il jet-set italiano, trasformandosi talvolta in passerella per sfilate di alta moda. Nei primi anni Sessanta sopra la terrazza viene costruita una discoteca a semicerchio e a doppio livello con ampie vetrate panoramiche che diviene immediatamente e per vari decenni una delle mete più ambite dalle giovani generazioni per divertirsi e incontrarsi. Nel 2016 il complesso chiude e da allora attraversa una fase di degrado.

La storia centenaria di Poggio Diana ci insegna che questo è un luogo resiliente, fatto di spazi che si aggiungono, di funzioni che si integrano. Un luogo che ha basato il suo successo sulla formula vincente divertimento – sport – benessere. Ma Poggio Diana è ancora, per molti di noi, il luogo della giovinezza, del cuore, un luogo che non si dimentica.

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La recente assunzione del nuovo PUG di Salsomaggiore conferma la necessità di intraprendere strategie mirate di rigenerazione urbana, capaci di prevedere e attuare interventi di riqualificazione e valorizzazione delle proprie aree urbanizzate, partendo dalle aree dismesse.

Un tema che l’architetto Andrea Mambriani indaga dal 1991 e che ha applicato nel progetto di rigenerazione urbana per Poggio Diana presentato al pubblico. Il parco acquatico indoor con spa & beauty farm ripropone in chiave contemporanea la vecchia ma vincente formula divertimento – sport – benessere, offrendosi come sistema integrato di servizi terziari per un territorio di area vasta. Esso si rivolge ad una tipologia di utenza giovanile e familiare e al bacino di utenza estremamente ampio del nord Italia, creando sinergie con la capacità attrattiva del Fidenza Village e l’attrattività di tutto il territorio parmense e piacentino. Il progetto disegna una grande copertura vetrata e fotovoltaica a forma di chiocciola di 9.000 mq che modella gli spazi interni, si adatta alle pendici della collina, mette in comunicazione visiva l’interno con il paesaggio. L’area di accoglienza ingloba la statua di Diana e la restaurata Fontana monumentale per dare accesso ad un sistema integrato di 4 piscine con tobogas distribuite su tre livelli (per circa 1.500 mq di superficie acquatica indoor) che sfrutta la pendenza naturale del terreno ed è reso accessibile a tutti mediante una serie di rampe. La recuperata Villa Friulana diviene fulcro architettonico e centro dei nuovi servizi: lounge bar a pelo d’acqua, ristorante panoramico al livello superiore, palestra panoramica nella ex discoteca, uffici ai piani alti. Dalla reception si accede in alternativa alla Spa termale, che nella zona vetrata diviene terrazzamento verde con piante tropicali e la piscina termale in/out.

I materiali utilizzati sono quelli dell’architettura sostenibile: legno per le strutture, vetro per copertura e parapetti, gres per i pavimenti. L’ampia superficie fotovoltaica integrata con la copertura vetrata consentirà di attuare strategie di risparmio energetico, insieme al recupero di calore garantito da impianti tecnologicamente avanzati. Si prevede che l’acqua delle piscine sia fornita dall’adiacente acquedotto, mentre fanghi e acqua termali utilizzati dalla Spa saranno riforniti con cisterne o una stazione di pompaggio.

Infine il parcheggio terrazzato per 400 auto si adatta alle pendici della collina e consente l’affluenza di una utenza proporzionata alle dimensioni della struttura, implementata da un servizio di navetta elettrica per il collegamento col casello autostradale.

Il parco acquatico Poggio Diana, per il quale si è di recente verificato un interessamento da parte di un potenziale investitore, sarà un luogo attrattivo, divertente, connesso, aperto tutto l’anno, capace di offrire servizi legati al benessere, allo sport, alla tradizione culinaria, creando indotto sul territorio e nuovi posti di lavoro. Un luogo con lo sguardo rivolto al passato ma irrimediabilmente proiettato verso il futuro. Come l’Angelus Novus di Walter Benjamin.

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