Domenica, 16 Luglio 2023 07:57

“Rosa Stellata”, tra medianità e sincronicità: storia di un miracolo in due anime In evidenza

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“La vita è un’illusione temporale tra passato e futuro, una continua connessione tra dimensioni parallele. Viviamo riflessi in coloro che non conosciamo, che non abbiamo mai visto, ma che ci appartengono da sempre. Niente accade per caso”.

Di Giulia Bertotto Roma, 15 luglio 2023 (Quotidianoweb.it) - Nella sinossi del romanzo “Rosa Stellata” di Alessandra Tucci troviamo già alcuni principi della spiritualità orientale e della antica dottrina greca e orfica. Più che un libro, infatti, Alessandra Tucci, ci racconterà un’esperienza-limite, tra medianità, intuizione profonda e comunicazione sottile.

Qualcuno sta già gridando allo scandalo della razionalità? Ma a pensarci bene, cos’è la vita se non un mistero la cui magia è un fatto sostanziale e ineliminabile e non solo...un espediente letterario?

Alessandra Tucci è nata a Chieti. Scrittrice e giurista, tra i suoi libri: Le Sei Corde Dell’Anima (2021 CTL Editore Livorno, selezionato nel concorso Inventa un film 2022 tra i 200 libri più belli d’Italia), Perché fuggire dalla Calabria (2007 Geva Edizioni, menzione speciale Premio Artistico letterario internazionale Antonio Proviero – Città di Trenta, 2008), La Luce della Follia (Youcanprint, nuova edizione 2023). Però ora lasciamo parlare lei, forse...

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Alessandra, ci racconti la trama del suo romanzo “Rosa Stellata”.

Partiamo dalle immagini. Nella copertina, realizzata da Pasquale Crespa, vediamo due donne, una con il caschetto e capelli lisci una con i capelli ricci, tra loro un orologio a scandire e simboleggiare il tempo. Astrid, la donna con il caschetto, è in coma, accanto a lei Rosa, la sua nuova infermiera. Quando restano sole per la prima volta, Rosa dice ad Astrid: “Io vedo la tua anima intrappolata, perché ti sei chiusa lì dentro? Rispondimi nei sogni”. Lo dice un po’ per gioco, ma da quel momento l’anima di Astrid inizierà a comunicare con Rosa che intanto vive la sua vita, fa le sue esperienze emotive, sentimentali e professionali. Le due anime femminili cresceranno in una sorta di simbiosi, innescata dalla vita onirica di Rosa in comunione con Astrid.

Questo romanzo è una ripubblicazione del 2014, lo avevo ritirato a causa di diverse pressioni interiori, ma poi tanti amici, conoscenti e lettori e sorprendenti sincronicità accadute, mi hanno spinta a ripubblicarlo in una diversa edizione: perché si ride, tanto e di cuore, e perché ci si commuove. Queste due anime della storia rappresentano infatti due aspetti di me: quello ironico e dissacrante e quello più intenso e malinconico. Del resto tutti noi siamo luce e ombra.

Mi è stato anche detto che nel libro ci sono tutti i principi della spiritualità che vengono tramandati dall’alba dei tempi. Tutto ciò potrebbe sembrare davvero vanitoso ed egocentrico se non fosse che io ritengo di non aver propriamente scritto Rosa Stellata, ma di essermi invece fatta veicolo. Forse di forze  provenienti da un altrove? Forse del mio inconscio? Non saprei ma posso dire di non essere soltanto io l’autrice. In seguito ho scoperto che questo si chiama canalizzazione. So riconoscere quando scrivo per lavoro e sono io a dettare le parole e i pensieri e quando invece, in qualche maniera, li ricevo.

In effetti la parola “trama”, deriva da trans oltre di là e meare, cioè passare, dunque transmeare; significa etimologicamente passare al di là. Il suo è una sorta di passaggio al di là. Ma ci spieghi meglio.

Io non ho scelto di scrivere ma la scrittura mi “prende” e mi obbliga in qualche modo a farlo. Io ho letto e conosciuto questo romanzo mentre lo scrivevo, non sapevo quale sarebbe stato lo sviluppo diegetico, il disegno finale dei personaggi. Loro accadevano e vivevano mentre io trascrivevo. E’ qualcosa di non razionale, qualcuno potrebbe non credermi o prendermi per pazza, ma questo è ciò che ho sentito.

Anche questa responsabilità, dover diffondere un messaggio che mi è stato mandato, mi ha spinta alla ripubblicazione.

Non si definisce una scrittrice, però lei è sempre stata una lettrice vorace. Di quali autori si è nutrita?

Ho iniziato a leggere a dodici anni e non mi sono più fermata, potrei definirmi compulsiva. Ho letto Seneca, Dostoevskij, Tolstoj che ho fortemente amato per il suo amore verso l’umanità, ho adorato Oriana Fallaci, Oscar Wilde che in un primo tempo non sapevo apprezzare; ma mi sono divertita persino con gli Harmony perché la vita è anche leggerezza, mi sono tuffata in diversi saggi di fisica quantistica che non fa altro che riprendere gli antichi insegnamenti del cosiddetto esoterismo, ho letto pure Einstein, anche se ammetto di non aver capito tutto… speravo nell’osmosi! Non mi sono ispirata a nessuno di questi geni e illuminati, tuttavia credo che senza la loro scuola non avrei saputo mediare e riportare quel messaggio che mi è arrivato da Rosa Stellata.

Ogni autore che ho letto ha arricchito la mia visione del mondo esteriore e la mia visione interiore, ogni parola che ho imparato è una sfumatura emotiva e di suggestione che mi rende più sensibile. Oggi il nostro dizionario si sta restringendo e il pensiero si sta facendo più povero e gretto. Questo è un danno culturale e sociale enorme. Noi siamo in questa dimensione per conoscere noi stessi, come affermava Socrate; le parole non sono tutto ma sono fondamentali in questa missione di esplorazione di noi stessi.

Quanto c’è di autobiografico nella storia delle due protagoniste?

Nel primo capitolo e nell’ultimo racconto delle situazioni che ho effettivamente vissuto nella mia carne. E’ un’esperienza che ha cambiato il corso della mia esistenza. Ho visto riaccendersi la vita in una donna a cui veniva data l’estrema unzione e ho visto l’anima di questa persona intrappolata nel suo corpo. A quest’anima ho rivolto delle domande. Poi è arrivato il romanzo, come una sorta di risposta, credo.

Un romanzo che è il racconto di un miracolo ma anche in se stesso un miracolo. Dove presenterà “Rosa Stellata”?

Per le presentazioni ho un'idea particolare: i lettori. Ossia, una persona che ha letto il romanzo e ne è stata colpita, può organizzare nella propria città un evento che condurrà personalmente, e al quale, chiaramente, prenderò parte. Questo perché so quanto sia importante il lettore e il suo punto di vista e, considerato che avrei voluto presentare alcuni libri che mi hanno particolarmente formata, vorrei dare questa opportunità. Una presentazione sinergica, corale, di energie che circolano aumentando la creatività.

Lo scrittore avvia la sua opera ma poi sono i lettori a completarla e a leggerla in innumerevoli modi diversi e speciali. Anche questo è un piccolo miracolo.