La costruzione, precedente al 955, fu rinnovata alla fine del 1400 e riedificata nel 1710, con orientamento diverso rispetto all'accesso originario da strada dell'Università. La facciata, neoclassica, si presenta con un imponente arco di trionfo. Fu realizzata da Bettoli, su progetto di Ennemond Petitot (1761), architetto francese autore di altre opere di architettura in città. Due grandi semi colonne, binate per lato, sorreggono una trabeazione coronata da un attico riportante lo stucco di un trofeo. L' interno è a una sola navata, con altari laterali e arredi del '700, arricchiti da stucchi tardobarocchi.
Gli autori sono Antonio Ferraboschi e G. Antonio Vezzani. Altre opere del '500 e del '600, come l' Assunta di Giovanni Bolla e l' affresco della Madonna col Bambino, attribuita ad Alessandro Araldi, sotto la cantoria. Al primo altare a sin., S. Giuseppe morente, di Alessandro Bernabei. Alta la cupola interna, che sovrasta e illumina l'edificio sacro, il più antico di Parma dopo il Duomo.
Da annotare, che per un certo periodo, il luogo fu utilizzato come sede delle Arti e Mestieri.
Il complesso architettonico non ha subito danni gravi, per fortuna, nel corso dei bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale (v. immagine b/n). Le altre, a colori sono immagini attuali.
Parma, 19 febbraio 2022.
Report e immagini di Antonio Nunno
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