Parma, 14 gennaio 2021. Alla fine un libro e una stretta di mano tra il Sindaco Pizzarotti e Raimondo Ambrosino, Sindaco di Procida.
Parma Capitale Italiana della Cultura è entrata in porto dopo aver navigato per due anni in acque imprevedibili, spinta dallo straordinario impegno di ogni singola istituzione, di ogni associazione, delle imprese e dei cittadini che hanno preso parte al progetto. Parma Capitale Italiana della Cultura non ha mai perso la rotta e proseguirà ancora in un nuovo viaggio carico di consapevolezza, un viaggio condiviso che batterà ancora il tempo. Un Teatro Regio gremito (per quello che le misure di prevenzione hanno potuto consentire) ha visto con la conduzione di Alessio Viola giornalista SKY TG24 aprire i saluti istituzionali a questo grande progetto daparte dei promotori e dei sindaci che prendono ora il testimone per gli anni a venire.
Non prima però, di un doveroso saluto al Presidente David Sassoli, tra i protagonisti e gli amici di Parma Capitale Italiana della Cultura, che è stato ricordato nelle immagini del 4 settembre 2020 nella giornata di riapertura dopo la tempesta della pandemia, che ha fatto alzare in piedi un applauso commosso tutti gli spettatori presenti a teatro.
Ad aprire i saluti istituzionali è stato l'Assessore alla Cultura Emilia Romagna Mauro Felicori che ha sottolineato come anche dopo la fine dei biennio da Capitale "Parma dimostrerà sempre di più di essere un punto di forza a livello regionale e per tutto il Paese. Essere Capitale, per Parma, ha rappresentato un salto nel futuro tanto che molti sono già i progetti che nei prossimi mesi la Regione affiancherà su questo straordinario territorio a partire dalla valorizzazione della Reggia di Colorno per poi toccarne molti altri".
Il Sindaco Federico Pizzarotti ha letto il messaggio del Ministro alla Cultura Dario Franceschini "Parma 2020-21 è la dimostrazione tangibile che la cultura vince su ogni cosa. La dura prova della pandemia non ha impedito a Parma di realizzare un intenso programma di attività grazie al quale la città è stata protagonista della ripartenza culturale del Paese."
"Ecco perchè per me questo momento non rappresenta una chiusura, ma l'inizio di una strada nuova che ha le basi sull'esperienza che abbiamo vissuto" Ha aggiunto il Sindaco "costruita di oltre 1000 progetti e 70 pubblicazioni che hanno visto la luce e che abbiamo realizzato sempre attraverso il modello del lavorare insieme, del fare fronte comune, del sentirci tutti parte di un grande territorio. Quel fare sistema, che quando Parma lo fa, può vincere qualsiasi sfida".
Andrea Massari neo Presidente della Provincia di Parma ha detto: "Ho vissuto Parma Capitale della Cultura dalla Provincia, una particolare esperienza che ha saputo suscitare, ingaggiare entusiasmo per tutto il nostro territorio. Parma 2020-21 ha aperto uno scenario ampio, ha coinvolto anche tanta provincia: le pievi, la via Francigena, i castelli, dalla montagna al Po, con tutta l'enogastronomia e i parchi naturali sono stati portati a valore e hanno lavorato con la città. Questo rimane da questo biennio: sono rimaste le relazioni e il coraggio di lavorare insieme, e per andare lontano è necessario andarci insieme".
Paolo Andrei Rettore dell'Università di Parma "sono molti i passi avanti fatti in questi due anni, soprattutto in campo di legami sociali. Abbiamo dovuto combattere contro un tempo non facile, ma l'Università di Parma, forte della sua tradizione di diversi secoli si è messa in gioco per realizzare questo sogno, condizionato dalla pandemia, tenendo fede anche alla necessità di essere un punto di riferimento nel campo dell'innovazione. E' stata messa insieme una forza propulsiva che riflettesse su cosa significasse la cultura, per noi, oggi. Grazie al circuito di Parma Capitale sono emerse le tantissime realtà che, nel nostro territorio, si impegnano quotidianamente perchè la cultura sia strumento di emanciapazione per tutti. E questo è il suo lascito importante".
Alessandro Chiesi – Presidente dell’Associazione “Parma, io ci sto!” ha sottolineato come "Il progetto di Parma Capitale Italiana della Cultura ha rappresentato un’occasione unica di sperimentazione e un’opportunità per delineare un “modello Parma” di collaborazione tra pubblico e privato da cui partire per sviluppare una strategia di valorizzazione del nostro territorio. In quest’ambito la cultura è un elemento fondante e imprescindibile su cui far leva per incrementare l’attrattività di Parma e del suo territorio. Per il futuro auspichiamo che la nostra comunità possa mettere a frutto l’esperienza maturata e farsi interprete di un concetto ampio di cultura, che si concretizzi non solo nella valorizzazione del vasto patrimonio artistico, musicale, storico e letterario, ma si estenda anche ai temi dell’inclusione, della coesione sociale e dello sviluppo. È ciò che la nostra Associazione “Parma, io ci sto!” sta cercando di fare con il progetto #dieci, che ha portato all’elaborazione di una visione condivisa a dieci anni per Parma e il suo territorio e di un piano di azioni, con al centro i temi dell’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione e l’educazione, e all’avvio di un dialogo con le istituzioni nazionali per la definizione di una proposta normativa, denominata “Act Bonus” a richiamare la positiva esperienza dell’Art Bonus, in grado di supportare la realizzazione dei progetti ad impatto sociale sui territori.
Franco Magnani Presidente di Fondazione Cariparma ha ribadito come la Capitale Italiana della Cultura sia stata vissuta con orgoglio dalla città e dai parmigiani "Parma è una città vicina a tutti coloro che la scelgono, che sa acquisire le qualità delle persone che si fermano da lei perchè curiosa, in ascolto, capace di capire il bello e il nuovo che arriva. Con le parole di David Sassoli dico che questo è stato un grande allenamento: utile all'Italia e all'Unione Europea".
Ezio Zani Direttore del Comitato Parma 2020 ha voluto ringraziare Paolo Alinovi, Mauro Rizza e Flora Raffa che hanno sempre disertato il podio, ma hanno reso operativo e seguito passo passo l'ambizioso progetto articolato del biennio, realizzato anche grazie ad un mecenatismo illuminato che caratterizza Parma. Qui non c'è pubblico e privato, sociale ed economico: Parma ha una comunità con una coscienza che ritiene che sia dovere di tutti partecipare alla declinazione e alla realizzazione degli obiettivi culturali. Un modello unico che presentiamo a chi verrà dopo di noi. Quando una comunità coinvolge tutte le sue componenti si sprigiona un'energia che non può abbandonarla, che non abbandonerà questa città. Questa è la promessa per il futuro di Parma".
Michele Guerra Assessore alla Cultura del Comune di Parma insieme ad Agostino Riitano Direttore Procida Capitale Italiana Cultura ha poi presentato il volume "La Cultura batte il tempo" edito da Electa che racoglie i momenti salienti, che custodisce i ricordi di questi due anni. "L'immagine della copertina di quel popolo gioioso e giallo di People of Parma racconta già un progetto di città. Le pagine di questo libro contengono la lezione che abbiamo vissuto, imparato, le buone pratiche che abbiamo raccolto come testimonianza e per condividere". Ha riassunto Michele Guerra.
Francesca Velani Coordinatrice dei progetti e delle strategie culturali di Parma 2020+21 ha illustrato "Il metodo di lavoro che ha unito pubblico e privato, pubblica amministrazione e terzo settore e cittadini insieme ha concretizzato un assett che ha portato la cultura dentro il tempo delle imprese e ha fatto emergere la cura verso gli altri, una sinergia tipica dell'Emilia Romagna tra il sistema sanitario e quello culturale. La cultura è una determinante per la salute, per la prevenzione e per il benessere delle comunità. Un pista di lavoro che l'Europa ci insegna e che la Regione E.R. svilupperà nelle sue politiche anche basandosi sull'esperienza di Parma Capitale."
Nel gran finale sul palco del Regio sono saliti insieme il Sindaco di Parma, Giorgio Gori Sindaco di Bergamo, Emilio Del Bono Sindaco di Brescia, Mattia Palazzi Sindaco di Mantova e Raimondo Ambrosino Sindaco di Procida. Capitali che hanno preceduto Parma e che la seguiranno in questa avvincente avventura. Sindaci e città che nel frattempo hanno stretto relazioni e sognano una cultura che sia portatrice di un patriottismo municipale, la volontà delle comunità di conoscere meglio se stesse e di farsi conoscere per creare un mosaico plurale, ma unitario di bellezza, storia, patrimoni urbani e di provincia.
Per usare le parole del Presidente Mattarella che inaugurò Parma Capitale Italiana della Cultura, quel patrimonio di bellezza che fa delle città italiane gli "architrave della Repubblica".