Sabato, 06 Novembre 2021 17:33

"In punta di penna: rubrica di libri " - A morte i poveri - Shumona Sinha, Edizioni  Clichy, i libri Barbès, collana Intersections In evidenza

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29esimo appuntamento con "In punta di penna: rubrica di libri". Uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole.

Di Antonella Scarati Parma, 7novembre 2021 - La bocca amara dopo una sbronza, gli occhi inumiditi dalla violenza subita e creata, le braccia e le gambe arrese come quelle di chi è condannato e non cerca più le parole per spiegare gli abissi del cuore.

Sulmona Sinha, premiata a 17 anni come migliore poeta del Bengala, scrive nel 2011 " A morte i poveri!" che la priva del lavoro ma le vale una notorietà inaudita prima di allora.

Quale patema d'animo prova un profugo all'arrivo in terra d'approdo? Quali, i punti di riferimento cui poter aggrapparsi per vivere?

Un flusso di coscienza accompagna il lettore nella stanza di un commissariato, dove non è il lavoro da mediatrice a condurre la protagonista, ma una malefatta: ha fracassato una bottiglia di vino contro la testa di un immigrato.

S'inciampa in storie di politici, di preti e prostitute, di anime mai salve e tormentate dalle dubbiose autocommiserazioni, in continua ricerca di redenzione e salvezza da parte di chi, ancora non è chiaro.

S'incontrano storie scomode, vere, dipinte come fossero  raffigurazioni tangibili di vita che accade, che non può cancellarsi: eventi che si succedono.

Retorica e menzogna non occorrono perché a raccontare l'autrice è così brava da renderne vividi e chiari le relazioni, gli istanti, intrisi di paure e di esitazioni; le parole disegnano la rabbia eloquente dei volti, la speranza degli sguardi colmi di interrogativi, la possibilità di chiedere e ricevere aiuto. Letto tutto d'un fiato: uno dei libri da leggere, rileggere, sempre attuale, qualsiasi guerra travolga il mondo qualunque atto di coraggio venga punito.

172 paginette e tutte le parole da dire

[ un foglio giustifica la mia collera, cancella il vino rosso, cancella la notte bianca, mi dà il semaforo verde per andare dove mi sembra meglio. Una carta quadrata riassume le mie erranze. Dove vado. Da dove vengo. I miei punti cardinali. La mia traiettoria. Quello che penso. Quello che faccio. Quello che farò. Domani. Dopodomani. E il giorno dopo. Negli anni che vengono.

["Da molto tempo non ero andata così lontano dentro di me, vicino ai miei sottosuoli, vicino alle mie radici. In fondo a ognuno di noi ci sono dei pozzi neri, delle segrete, dei vicoli ciechi. In fondo a ognuno di noi c'è una casa abitata, un paese deserto, una terra tra le lingue della baia. Dimenticabili. Dimenticate l'indomani."]

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L’Autrice si presenta
Antonella Scarati, dottoressa in Medicina e Chirurgia. Pugliese di nascita, vivo a Parma dal 2009. Credo fermamente che le relazioni umane siano il regalo inaspettato di ogni giornata: qualsiasi persona che incontri ed abbia una storia da raccontarmi, non riuscirà a divincolarsi facilmente da me. Entusiasta, empatica, solare, socievole nei rapporti di amicizia, ma anche con i più piccoli con cui trascorro pomeriggi di gioco come volontaria Presso il reparto di Pediatria  dell' Ospedale dei Bambini " Pietro Barilla". Co-ideatrice di un gruppo di lettura virtuale: "Io sono l'altro", condividiamo letture inerenti la diversità, la disabilità, l'immigrazione, il bullismo. Esprimo a gran voce i miei stati d'animo, preferendo carta e penna al linguaggio parlato: scrivo lettere per accorciare le distanze del cuore.
Penso che la vita sia "Una somma di piccole cose".
Riferimenti email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con il piacere di ascoltare, condividere e leggere riflessioni e pensieri.

 

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