Mercoledì, 17 Luglio 2019 15:52

L'Angolo di Intesa, Rubrica sul sociale: il volontariato è ancora un valore?

Scritto da

Il mondo del volontariato rappresenta ancora oggi uno dei volti più vivi e dinamici della nostra società. La galassia di associazioni, cooperative sociali, fondazioni ed enti religiosi dove ogni giorno centinaia di migliaia di cittadini prestano gratuitamente la loro opera ha fatto da argine all’onda d’urto provocata dalla crisi dell’ultimo decennio, contribuendo a mantenere la coesione in un contesto di forte crescita dei problemi e delle tensioni sociali. Ma anche per le attuali generazioni di giovani come i Millennials, il volontariato è ancora un valore? In realtà sembra di sì, infatti il livello di partecipazione dei giovani under 30 è in aumento nella misura in cui lo è per fasce di età superiore. C’è quindi una maggiore familiarità e contiguità dei giovani e meno giovani con questo tipo di attività nel quale non necessariamente si vuole ambire al ‘posto fisso’, ma prestare il proprio tempo e la propria dedizione al servizio della comunità e di un obiettivo comune. 

In questo contesto uno degli attori sociali più importanti sembra proprio la famiglia che, mediando tra l’individuo e il contesto socioculturale, gioca un ruolo fondamentale nella formazione di un atteggiamento prosociale e nel favorire il primo ingresso in circuiti di impegno e partecipazione. Là dove vi è un clima positivo, connotato da supporto e apertura, si generano più frequentemente tra i suoi membri comportamenti solidali che possono essere trasferiti nel contesto esterno. La famiglia rappresenta, dunque, il contesto relazionale primario all’interno del quale i giovani maturano atteggiamenti solidali ed entrano in contatto con realtà ed esperienze di volontariato. Questo non significa che non si possano e non si debbano incentivare altri canali di accesso e di coinvolgimento. Il rischio altrimenti è che si vada verso un meccanismo di iniquità che fa sì che abbiano accesso a mondi vitali arricchenti e umanizzanti soprattutto coloro che sono nati in contesti che dispongono di una forte dotazione di capitale sociale e culturale. Diventano allora importanti tutte quelle esperienze e occasioni che, a partire dalle associazioni e dalle realtà del Terzo Settore, gettano dei ponti e accettano la sfida di attivare e coinvolgere i Cittadini, a prescindere dalle loro esperienze e appartenenze pregresse. Il volontariato assolve anche un’altra importante funzione: risarcire la comunità con un lavoro socialmente utile. È l’opportunità che la legge offre in luogo della pena prevista a tutti coloro che, per esempio, hanno infranto pesantemente il codice della strada. Fare volontariato è un antidoto alle chiusure e agli egoismi che possono generarsi di fronte a momenti di difficoltà personali o collettive di intere comunità; il singolo dona il proprio servigio come esempio e come snodo nevralgico di legami sociali, valori morali, rapporti umani. Il volontariato mette al centro la persona e va oltre l’individuo. E’ un modo di pensare in grande, una spinta a mettersi nei panni degli altri e, non di meno, una fonte di benessere soggettivo oltre che collettivo. 

Rino Basili – Segretario Intesa San Martino