Laboratorio "La manomissione delle parole", promosso dall'ateneo, insieme alla cooperativa Sirio e al carcere di Parma: lo scrittore Gianrico Carofiglio ha analizza la politica attuale attraverso l'imbarbarimento della lingua italiana che conduce al caos.
Foto ph. Francesca Bocchia
Parma, 23 Febbraio 2016
E' stato un appuntamento importante quello che ha visto intervenire lo scrittore Gianrico Carofiglio all'interno dell'aula dei Filosofi dell'Università di Parma, in occasione del laboratorio "La manomissione delle parole", promosso dall'ateneo, insieme alla cooperativa Sirio e al carcere di Parma, coinvolgendo studenti e detenuti.
Una riflessione che ha toccato argomenti di politica, con parole negative nei confronti del Movimento 5 stelle, seppur non citato in modo esplicito, espresse con la frase "Un parlamentare non può passare da una lotteria on-line". Ma anche un approfondimento sull'importanza dell'espressione "la verità", che in un gioco di parole può essere anagrammata in "evitarla", "rivelata", "relativa", e sul suo personale parere che non esiste verità condivisa senza una libera discussione.
Durante il suo intervento l'autore, che ha dialogato con il direttore di Repubblica Parma Antonio Mascolo, ha tenuto a sottolineare l'importante concetto della "Manomissione delle Parole", presente nel suo libro, rispondendo ad una lettera inviata da un detenuto. Una sorta di botta e risposta arguto e profondo.
Ed è proprio da questa manomissione delle parole e dalla confusione sulla lingua italiana che nasce la crisi della politica, una realtà che considera i cittadini solo come possibili elettori da controllare: "Il continuo vituperio contro i partiti è un grave scadimento della vita democratica. La società, così, non può che fallire."