Parma è la "Città della gastronomia" designata dall'Unesco. Il primo di una serie di eventi sarà l'invito, in occasione di Cibus, alle altre 17 città creative per creare una rete. Tra le città italiane sono state scelte Roma per il Cinema, Bologna per la Musica, Fabriano per la Folk art, Torino per il Design.
Di Alexa Kuhne
Parma, 1 febbraio 2016
La cultura del cibo è un patrimonio che appartiene a Parma.
Lo ha stabilito l'Unesco che l'ha fatta entrare di diritto fra le sue 'Città creative', designandola come membro del "Creative Cities Network" per la Gastronomia.
Tra le città italiane sono state scelte Roma per il Cinema, Bologna per la Musica, Fabriano per la Folk art, Torino per il Design.
Il network "Città creative" ha come obiettivo la creazione di un legame tra città in grado di sostenere e di fare della creatività culturale un elemento essenziale per il proprio sviluppo economico, offrendo agli operatori locali una piattaforma internazionale su cui convogliare l'energia creativa delle proprie città e gettando così le fondamenta per proiettare esperienze locali in un contesto globale, con l'obiettivo di promuovere l'industria della cultura. Attraverso questa rete, divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Folk Art, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema) le città possono condividere le proprie esperienze e sostenersi reciprocamente, valorizzando le proprie capacità ed incrementando la presenza dei propri prodotti culturali sui mercati nazionali ed internazionali.
Il logo ufficiale per Parma è stato presentato in Municipio qualche giorno fa, a conclusione della prima riunione convocata per formalizzare la costituzione dell'organismo che dovrà gestire i progetti connessi alla designazione stessa.
All'incontro sono intervenuti il sindaco Federico Pizzarotti, l'assessore Cristiano Casa e il direttore generale Marco Giorgi.
"L'incontro – ha commentato il sindaco Federico Pizzarotti – è servito per individuare le priorità e i soggetti che daranno gambe ad un progetto impostato su una rete di relazioni, sulla base di una road map condivisa, che ci permette di metterci subito al lavoro".
"Presto una struttura operativa – ha ribadito l'assessore Cristiano Casa – che sarà probabilmente una Fondazione in partecipazione, i cui primi soci saranno quelli istituzionali convocati oggi, ma potranno partecipare tutte le associazioni interessate, a cominciare dai sottoscrittori dei protocolli di sostegno alla candidatura".
Presto il primo evento collegato alla designazione. L'occasione che sarà il momento in cui Parma vive più intensamente il suo ruolo di città leader nel settore agroalimentare è Cibus. Alla manifestazione verranno infatti invitate le 17 città che condividono con Parma la designazione a "Città creative UNESCO".
Durante l'ultimo incontro in Municipio è stato delineato il percorso che Parma dovrà seguire per vedere confermata la sua appartenenza al network delle città creative, che non va considerata acquisita una volta per sempre.
Ogni 4 anni, infatti, si dovrà rendicontare l'attività svolta per dimostrare di aver assolto a tutti gli impegni presi nel dossier di candidatura presentato per ottenere la designazione. Si tratta dei sei progetti che stanno alla base del documento e dell'impegno di fare rete con le altre città che hanno ottenuto lo stesso riconoscimento.
"Dobbiamo proiettare la straordinaria opportunità di Cibus in campo nazionale e internazionale – ha affermato l'assessore regionale Simona Caselli – Se riusciamo a fare sistema, possiamo esprimere un potenziale molto forte, sfruttando la pluralità di saperi e strumenti di cui disponiamo, per dispiegare appieno il progetto di cultura del cibo che sta alla base della designazione che avrà valore per tutto il nostro territorio regionale".
Il logo sarà un simbolo di grande importanza.
Salvo specifica autorizzazione rilasciata da Unesco, l'uso del logo di Città Creativa Unesco è concesso, su richiesta, solo ai Comuni e i dipartimenti ufficiali e/o enti per promuovere le attività e le collaborazioni.
L'uso del logo Unesco è regolato dalle "Direttive sull'uso del nome, acronimo, logo e dominio internet di Unesco", disponibile online sul sito Unesco.
"I loghi di Città Creativa Unesco – ha ribadito l'assessore Casa - non devono essere usati ad uso commerciale. La vendita di beni o servizi recanti il nome e il logo città creativa Unesco a scopo di lucro sono considerati commerciali, per questo non permessi".
Ovviamente l'uso improprio del logo, anche da parte di privati, può persino dare luogo al ritiro del riconoscimento.
Al tavolo insieme a loro i rappresentanti istituzionali coinvolti nel progetto: Simona Caselli, assessore all'agricoltura della Regione Emilia Romagna, Andrea Zanlari, presidente Camera di Commercio di Parma, Andrea Fabbri dell'Università di Parma, Gianpaolo Cantoni, consigliere delegato della Provincia di Parma, Cesare Azzali, amministratore unico di Parma Alimentare e direttore UPI, Pierluigi Spagonidi Ente Fiere di Parma, Antonio Gioiellieri di ANCI Emilia Romagna, Massimo Spigaroli, presidente di Chef to Chef, Roberto Delsignore, presidente di Fondazione Monte Parma e Francesca Magri di Fondazione Cariparma.