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E' stato presentato in Piazza della Pace dal vice presidente della Provincia Bellini, con il regista Valla, lo sceneggiatore D'Ambrosio, l'attore Nucera, il musicista Ronchini. Rollercoaster Love verrà proiettato per la prima volta lunedì 21 marzo alle 21 al The Space Cinema Campus.

Parma, 19 marzo 2016

Verrà proiettato per la prima volta lunedì 21 marzo alle 21 al The Space Cinema Campus il lungometraggio Rollercoaster Love, presentato stamattina in Piazza della Pace.
Per partecipare alla proiezione occorre prenotare al numero 346.2698267 (dopo le 18).

Si tratta di un film indipendente made in Parma, autoprodotto da Wolf Studios tramite una campagna di crowdfunding, con il patrocinio della Provincia di Parma e del Comune di Felino e con la collaborazione con le giovanili di football dei Parma Panthers e delle Starlight Cheerleaders.
Il territorio di Parma e della sua provincia ha ispirato buona parte delle scene, girate tra Felino, Sala Baganza e Torrechiara, oltre che in alcuni altri luoghi della regione (Ravenna, Marina di Ravenna e Faenza). Sono state 500 le persone del territorio coinvolte nelle riprese, durate 30 giorni, nell'estate 2015.
Felinesi sono regista, sceneggiatore e autore della colonna sonora, e buona parte degli attori, che appartengono alla compagnia di teatro ArtistiSenzaNome, uno è di Lesignano.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte: il vice presidente della Provincia Gianni Guido Bellini, il regista Emanuele Valla e lo sceneggiatore Dario D'Ambrosio e l'attore protagonista Luca Nucera, oltre a Federico Ronchini, portavoce della giovane band parmense Earthist, che si esibirà dal vivo prima della proiezione al cinema lunedì sera.

"La Provincia sostiene questa iniziativa culturale per il suo forte legame con il territorio – ha spiegato il vice Presidente Bellini – Parmigiani sono gli autori e gli attori, e parte delle scene sono girate nel Parmense e ne potranno perciò costituire una bella promozione."

"Il film parla d'amore, o meglio degli alti e dei bassi dell'amore, come i su e giù di una folle corsa sulle montagne russe" ha spiegato il regista Emanuele Valla presentando la sua creazione, realizzata in collaborazione con lo sceneggiatore Dario D'Ambrosio, come già avvenne per il film Dreaming Alaska del 2012. "L'amore a volte è dannatamente instabile: sale d'improvviso e ti butta giù con la stessa rapidità. Ti "sbattacchia" a destra e a sinistra, ti fa urlare e ti stringe lo stomaco... eppure vuoi riprovarci. Così come David, il protagonista, ancora provato dal suo ultimo giro, che ha davanti a sé un'interminabile coda prima di tornare a salire sull'ottovolante."

"Rollercoaster Love si ispira ad una storia vera, ma ha l'ambizione di parlare a tutti. Prova a dare una chiave di lettura dell'amore, di un suo aspetto o della sua assenza" ha affermato D'Ambrosio.

Il cast si compone di artisti affermati come Luca Nucera nei panni del protagonista, attore dell'Ensemble stabile della Fondazione Teatro Due e Tania Tuccinardi, già protagonista di musical di successo, che in questi giorni impegnata a Milano per la prima tappa del nuovo tour di "Notre Dame De Paris"; vi sono poi Francesco Antimiani, artista poliedrico che spazia dal musical alla lirica, e Gian Marco Schiaretti, da tre anni Tarzan nel musical disneyano in scena a Stoccarda. E poi Erica Sani ed Elia Galeotti, alla loro prima esperienza.

I titoli di testa sono della CHD Animation, un gruppo di ragazzi di Vicenza, mentre le musiche, a cui ha collaborato con alcuni brani il cantautore americano Joshua W. Scott, sono degli Earthist, la giovanissima band parmigiana di ottime promesse che in occasione della premiere del film lunedì sera eseguirà live in sala un breve concerto introduttivo.

"La collaborazione con Valla e D'Ambrosio prosegue da Dreaming Alaska – ha affermato Federico Ronchini, portavoce della band e compositore delle musiche originali - e si sviluppa quasi in parallelo. Le canzoni del nostro ultimo album Lightward sembravano perfette per quelle immagini e per il mood di Rollercoaster, quindi non abbiamo esitato ad accettare di proseguire la collaborazione. Siamo cresciuti nello stesso paese, a pochi metri di distanza e abbiamo fatto tanta strada insieme, è bello pensare che i nostri progetti siano una metafora della vita reale."

Altre informazioni:
sul sito del film www.rollercoasterlove.com 
sulla pagina Facebook dedicata 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Casa del Giovane Verdi. Le Terre Verdiane immortalate nei dipinti della famosa pittrice fidentina Ivana Bianchi. L'appuntamento culturale verrà inaugurato domenica 20 marzo con repliche sabato 26 marzo e lunedì 28 marzo.

Parma, 17 marzo 2016

La famosa pittrice fidentina Ivana Bianchi torna ad esporre le sue opere nella Casa del Giovane Verdi a Busseto, ove il Maestro visse dai 10 ai 18 anni. Nell'agosto del 2015 la mostra aveva richiamato nello storico luogo verdiano numerosi visitatori. Le opere dell'artista rappresentano la campagna, i colori e i luoghi che il Cigno di Busseto tanto amava. Lo dimostrano gli acquisiti di terreni che egli fece ed il tanto tempo che dedicava alla terra. Ivana Bianchi immortala i colori di quelle terre nelle sue opere, rendendole autentiche fotografie d'arte che trasmettono la magia delle terre verdiane. Verdi benefattore le volle valorizzare con l'agricoltura lasciando con il suo testamento tre poderi (i poderi Cipella, Scandolara e Casanuova) al Monte di Pietà di Busseto per il pagamento degli studi di tecniche agrarie di due giovani, uno bussetano e l'altro di Villanova d'Arda. La mostra offrirà al pubblico anche, oltre ad altri, il ritratto di Loulou, il cane più amato da Verdi, al quale il Maestro dedicò una statua nella villa a Sant'Agata, cui aggiunse la dedica: alla memoria di un vero amico L'appuntamento culturale verrà inaugurato domenica 20 marzo con repliche sabato 26 marzo e lunedì 28 marzo (orari 11-13 e 15-18), il tutto è stato possibile grazie alla proprietaria della dimora giovanile del Maestro Anna Sichel che mette gratuitamente a disposizione lo storico luogo per attività culturali.

mostra casa giovane verdi

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Il periodico specializzato "Times Higher Education" ha stilato la classifica delle migliori università d'Europa. I primi 10 posti sono tutti inglesi, ma l'Italia riesce a piazzare ben 19 università tra le 200 europee in lista.

Parma, 19 Marzo 2016 -

Si combattono il primato a suon di "cervelli" che escono dalle loro note aule, con lauree specialistiche che aprono le porte del mondo. Sono le università per eccellenza. Nella classifica stilata dal periodico specializzato 'Times Higher Education', quelle inglesi sono le migliori in Europa, tanto da aggiudicarsi i primi 10 posti.

Oxford è in prima posizione tallonata dall'eterna rivale Cambridge; sul terzo gradino del podio, quest'anno, sale l'Imperial College di Londra. Il dominio inglese è interrotto solo dalle università l'Istituto federale svizzero di tecnologia di Zurigo e un'altra università londinese, lo University College London.

Dopo il Regno Unito, la Germania è il Paese con il maggior numero di atenei in classifica, ben 36. L'Italia riesce a piazzare 19 università nella top 200 delle migliori università europee, ma solo 2 nelle prime 100 posizioni anche se è lusinghiero il risultato italiano, con 19 università in graduatoria.

Tra le italiane, spicca il successo dei due atenei pisani, la Scuola Normale e la Sant'Anna, rispettivamente al 50 esimo e al 90 esimo posto. Oltre la Scuole superiore Normale di Pisa e della Sant'Anna, le altre università italiane censite sono: l'Università di Trento (tra la posizione 100 e la 110), il Politecnico di Milano e Università di Bologna (tra la 110 e la 120), la Sapienza di Roma (tra la 120 e la 130), l'Università di Padova e di Trieste (tra la 140 e la 150), l'Università di Milano e di Torino (tra la 150 e la 160), la Federico II di Napoli e l'Università di Pavia (tra la 160 e la 170), l'Università di Firenze, di Milano Bicocca, di Verona (tra la 170 e la 180), il Politecnico di Torino (tra la 180 e la 190) e le Università di Modena e Reggio Emilia, Roma Tor Vergata, Roma Tre (tra la 190 e la 200).

Bene anche per gli atenei del Nord Europa, in particolare quegli scandinavi; la Danimarca riesce a conquistare 6 piazzamenti, di cui il migliore è ottenuto dall'Università di Copenhagen (33 esimo posto).

Invece va male la Spagna, con appena 5 università nella top 200: la migliore l'Università di Barcellona all'86esimo posto.

Si tiene dal 17 al 19 marzo, a Bologna, il primo Festival della Professione Giornalistica, dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione, ma non solo. Tra incontri, conferenze e workshop anche tanti corsi con crediti formativi per la formazione obbligatoria continua.

Di Manuela Fiorini

Bologna, 16 marzo 2016

Si chiama "Professione Giornalista" ed è il primo Festival dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione: giornalisti professionisti, pubblicisti, freelance, ma anche a chi giornalista desidera diventarlo, appassionati e curiosi che vogliono saperne di più sul mestiere "più bello e più difficile del mondo", in un universo variegato che cambia di giorno in giorno, tra giornali on line, blog, social network e altri strumenti della comunicazione integrata.

L'appuntamento è a Bologna, dal 17 al 19 marzo, in varie sedi della città, tra cui la Sala Marco Biagi e la Sala del Consiglio del Baraccano (in via Santo Stefano 119), nel Quartiere Santo Stefano, la Sala Silentium (in vicolo Bolognetti 2), nel Quartiere San Vitale, la Sala Zodiaco e la Sala del Consiglio della Città Metropolitana (in via Zamboni 13), all'interno di Palazzo Malvezzi de' Medici. Il Festival è rivolto a tutti coloro che svolgono o hanno intenzione di svolgere la professione di giornalista ed è stato pensato e voluto per fornire occasioni e opportunità di incontro, formazione e confronto grazie a un ricco programma di workshop, conferenze, corsi con relativi crediti formativi, ai quali è possibile iscriversi direttamente dalla piattaforma Sigef dell'Ordine dei Giornalisti.

Si parlerà di giornalismo attraverso le testimonianze di chi svolge la professione ed ha realizzato qualcosa di importante, ma anche di come si costruisce un sito web o un blog, oppure come si pubblica un ebook. E, ancora, si tratterà di deontologia, di giornalismo nell'era di internet, di giornalismo d'inchiesta, di giornalismo sportivo, dell'uso dei social media, del linguaggio di genere, delle competenze e del ruolo del giornalista in situazioni di emergenza, come il terremoto che ha colpito l'Emilia nel 2012. Ci sarà anche un confronto con i modelli di giornalismo all'estero e incontri sulla gestione del rapporto con le redazioni per i freelance e sul mercato dell'editoria del futuro.

Sala Marco Biagi 2 

Tra gli appuntamenti in programma, giovedì 17 marzo, dalle 9.30, presso la Sala del Consiglio, Elisa Corridoni, web designer, terrà il seminario gratuito "Come creare un sito o un blog con wordpress" per presentare l'opportunità di avere un blog e dare una panoramica delle funzioni di Wordpress con cenni sulle normative e importanza delle condivisioni. Secondo l'Osservatorio Demos-Coop su "Gli italiani e l'informazione", nel 2015, il 49% degli intervistati afferma di informarsi ogni giorno attraverso Internet, il 38% mediante la radio, il 26% sui quotidiani.
Da questi dati si può facilmente comprendere come sia fondamentale, per chi si occupa e genera informazione, di essere presente sul web.

Altro interessante appuntamento, venerdì 18 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala Zodiaco con il workshop gratuito "Giornalismo online, SEO e Social Media", condotto da Alberto Puliafito, giornalista, autore televisivo, regista, direttore di Blogo.it e fondatore di TvBlog. Il relatore si occupa di social media e nuovi modelli per il giornalismo contemporaneo, di scrittura offline. E' anche autore di due libri di inchiesta "Protezione Civile Spa" e "Croce Rossa, il lato oscuro della virtù".

Sempre venerdì 18, dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala del Consiglio del Quartiere Santo Stefano, Simonetta Malaguti parlerà di "Vivere l'emergenza da cittadino e giornalista", raccontando della sua esperienza umana e di professionista dopo il terremoto del 2012, tra dovere di raccontare, compromessi e pudore nell'entrare nell'intimità del dolore delle persone che hanno perso tutto.

L'iniziativa nasce da un'idea di Laura Corallo, Cesario Picca, Daniela Ricci e Valeria Tancredi e si avvale del patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna, della Città Metropolitana, Ordine dei Giornalisti e Coop Adriatica.

Il programma completo su www.professionegiornalista.it

Pubblicato in Cultura Emilia
Mercoledì, 16 Marzo 2016 09:29

UniCredit per Via Zamboni

La banca che ha il suo storico quartier generale all'interno di Palazzo Magnani, da tempo è impegnata in sinergia con il Comune di Bologna in attività di riqualificazione della strada. Al via le prime due iniziative aperte alla città il 18 e il 19 marzo.

Bologna, 16 marzo 2016

Ancora una volta UniCredit apre alla città le porte del suo quartier generale, Palazzo Magnani, per confermare un impegno preso da tempo con se stessa e con Bologna: donare nuova vita a via Zamboni, nel segno della cultura.

E' seguendo questi obiettivi che UniCredit con grande entusiasmo ha voluto essere tra i promotori del progetto "La Via Zamboni: una strada, un libro, tanta storia", insieme con il Comune e con i rappresentanti del mondo accademico e culturale della città.
L'obiettivo è valorizzare una parte storica e importante del centro di Bologna. "Una parte che consideriamo casa nostra – dice Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit –. E' qui, a Palazzo Magnani, che abbiamo il nostro centro di comando per la regione. E qui che da anni organizziamo e ospitiamo iniziative artistiche, culturali e sociali che riteniamo di grande valore per il territorio. E andiamo certo anche oltre la "soglia di casa", ne sono un esempio il nostro sostegno al vicino Teatro Comunale e, più in generale, il supporto a diverse iniziative che coinvolgono tutta la città come quelle del Bologna Festival".

Così, UniCredit si conferma in prima linea per un nuovo progetto per il cuore storico di Bologna e venerdì 18 e sabato 19 marzo, Palazzo Magnani accoglierà i cittadini.
Il 18, alle 17 all'interno del Salone dei Carracci, per la presentazione di "Bologna. Via Zamboni", l'originale libro di Giuseppe Palumbo, nato da un'idea di Angelo Varni, che con disegni in bilico tra onirico e realtà e didascalie puntuali dei punti nevralgici della strada, prende per mano il lettore lungo un cammino di storia e cultura.
Sabato 19, invece, a partire dalle 14,30 e fino alle 18,30, la sede di UniCredit sarà accessibile nell'ambito dell'apertura straordinaria di palazzi, musei, luoghi d'arte e di cultura di via Zamboni. Così, in particolare, a Palazzo Magnani sarà possibile visitare anche la collezione d'arte antica della banca e il Salone dei Carracci".

"Queste iniziative – sottolinea Lorenzi – costituiscono il primo passo di un percorso importante del progetto di rilancio che è in corso per tutta l'area del centro cittadino. Un progetto al
quale siamo orgogliosi di avere dato impulso e per il quale siamo pronti a fare al meglio la nostra parte. Perché è anche questo un modo concreto di essere vicini ai nostri clienti".

confstampa via zamboni bologna cultura eventi

La via Zamboni
una strada, un libro, tante storie
Bologna, 18 e 19 marzo 2016

"Questa strada del centro storico di Bologna è un caso straordinario per quantità e insieme qualità degli episodi monumentali: palazzi, chiese, teatri, musei, sedi di enti e istituzioni si succedono con una densità difficilmente riscontrabile in altri casi europei"

L'incipit del libro di Giuseppe Palumbo descrive in breve quello che si può dire di questa incredibile strada di Bologna: lunga circa 1 km, via Zamboni parte dalle due Torri e arriva fino a Porta San Donato, attraversando tutta la zona universitaria. La strada prende il nome da Luigi Zamboni, cittadino bolognese (1772-1995), studente di Legge all'Università di Bologna, che fu uno dei primi martiri in nome dell'Unità italiana. Su questa via e negli immediati dintorni si trovano alcuni tra i più importanti luoghi d'arte e di cultura della città, oltre alle sedi storiche dell'Università di Bologna. Con l'intento di valorizzare questa importante parte storica, culturale, artistica del centro cittadino, questa strada viene ora raccontata attraverso un taccuino illustrato e un primo insieme di attività che porteranno tutti gli interessati - cittadini, studenti, turisti - alla scoperta delle tante storie e delle ricchezze che racchiude.

La via Zamboni una strada, un libro, tante storie è un'iniziativa promossa dal Comune di Bologna e realizzata grazie alla preziosa collaborazione di tutte le realtà coinvolte tra cui, in primis, l'Università di Bologna, con l'obiettivo comune di promuovere e rendere maggiormente accessibile a tutti gli interessanti questo prezioso insieme cittadino e con la volontà condivisa di farlo diventare un appuntamento fisso della città.

Si parte venerdì 18 marzo con la presentazione, in una delle più prestigiose sale cittadine - Sala Carracci di Palazzo Magnani, sede UniCredit - del libro, Bologna. Via Zamboni (Damiani , 2016) di Giuseppe Palumbo - fumettista e illustratore nato a Matera nel 1964 e di base a Bologna dove cominciò a pubblicare fumetti nel 1986 sulle pagine di "Frigidaire" e "Cyborg", creando Ramarro, il suo personaggio più noto e primo supereroe masochista.

La pubblicazione, nata da un'idea di Angelo Varni e realizzata grazie al sostegno di UniCredit, si presenta come una Moleskine, un quaderno di appunti e illustrazioni, una sorta di taccuino di viaggio d'artista, con disegni colorati di palazzi, chiese, portici, musei, torri, che dalle due Torri si incontrano lungo tutta la strada e nei dintorni fino a Porta San Donato.

Già dal giorno successivo, sarà possibile "animare" le illustrazioni del libro andando alla scoperta dei luoghi mirabilmente disegnati da Palumbo, prendendo parte ai percorsi tematici e alle diverse attività che i singoli partner propongono per l'occasione.

Sabato 19 marzo, dalle ore 14:30 alle 18:30 è prevista un'apertura straordinaria di palazzi, musei e luoghi d'arte e di cultura con percorsi tematici guidati ed eventi - concerti, visite guidate e la possibilità di assistere alle prove delle scuole di musica del Conservatorio. I luoghi coinvolti sono: Palazzo Magnani, Palazzo Malvezzi de' Medici, il Conservatorio Musicale Giovanni Battista Martini, San Giacomo Maggiore e l'Oratorio di Santa Cecilia, il Teatro Comunale di Bologna, la Biblioteca Universitaria di Bologna, diverse sedi del Sistema Museale d'Ateneo, l'Accademia di Belle Arti di Bologna e la Pinacoteca Nazionale.

Cinque sono i percorsi tematici proposti che attraversano la storia, la tradizione artistica e quella musicale. Il trionfo della musica accompagna all'interno del Teatro Comunale di Bologna: storia, narrazioni e aneddoti di questo importante centro di produzione culturale cittadino. Il percorso intitolato Bentivoglio e Malvezzi: la grande congiura racconta dell'epopea delle due famiglie attraverso la visita alla chiesa di San Giacomo Maggiore, alla cappella Bentivoglio e a Palazzo Malvezzi, eccezionalmente aperto per l'occasione. La grande "rinascita" dell'antica via San Donato propone la visita ai Palazzi Magnani e Malvezzi che aprono i loro portoni per permettere la scoperta dei loro fastosi interni, dal celebre ciclo di affreschi dei Carracci fino a quelli ottocenteschi. Un viaggio alla scoperta della grande tradizione artistica bolognese sarà quello all'interno di San Giacomo Maggiore e all'Oratorio di Santa Cecilia, scrigni d'arte che racchiudono grandi capolavori dal '300 al '700, tra affreschi, pale d'altare e polittici. Infine, Via Zamboni è un percorso urbano nella strada nella quale si concentra il maggior numero di realtà storiche, politiche, culturali, artistiche, architettoniche e urbanistiche della città in un arco cronologico che va dal '200 fino al XX secolo. I percorsi sono tutti gratuiti, è necessario prenotarsi presso Bologna Welcome (vedi informazioni complete nel programma qui sotto).

Numerose altre azioni sono già in cantiere, tra cui le attività che verranno individuate dall'esito del bando di bè bolognaestate 2016: 12 sono infatti i progetti proposti per l'area universitaria (uno dei focus del bando di quest'anno) attualmente al vaglio della commissione.

La via Zamboni. una strada, un libro, tante storie è un'iniziativa promossa dal Comune di Bologna, realizzata con la preziosa collaborazione di Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, IBC- Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Fondazione Teatro Comunale di Bologna, Pinacoteca Nazionale, Accademia di Belle Arti di Bologna, Conservatorio Musicale G.B. Martini di Bologna, Fondazione Museo Ebraico di Bologna, UniCredit, San Giacomo Maggiore in Bologna, Delegazione FAI - Fondo Ambiente Italiano di Bologna, Bologna Welcome.

INFO 
Bologna Agenda Cultura > www.bolognagendacultura.it 
app > www.bolognagendacultura.it/app 

Giuseppe Palumbo su Bologna dei Fumetti | Biblioteca Salaborsa
www.bibliotecasalaborsa.it/content/bolognadeifumetti/ 

Giuseppe Palumbo
www.giuseppepalumbo.com 

Programma

Venerdì 18 marzo
17:00, nella Sala Carracci di Palazzo Magnani, sede UniCredit, via Zamboni 20
presentazione del libro Bologna. Via Zamboni di Giuseppe Palumbo da un'idea di Angelo Varni (2016, Damiani editore).

Dopo il saluto di Davide Conte, Assessore alla Cultura e Rapporti con l'Università del Comune di Bologna, e Marco Antonio Bazzocchi, Delegato per le iniziative culturali dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, intervengono assieme all'autore Giuseppe Palumbo Luca Lorenzi, Deputy Regional manager Centro Nord UniCredit, Enrico Fornaroli, Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Bologna e Angelo Varni, presidente IBC- Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna.
Durante l'incontro, è previsto l'intervento musicale di Alessandro D'Acconti (chitarra), a cura del Conservatorio G.B. Martini.

Sabato 19 marzo
14:30 - 18:30 apertura straordinaria di palazzi, musei e luoghi d'arte e di cultura di Via Zamboni: Palazzo Magnani, Palazzo Malvezzi de' Medici, Conservatorio Musicale Giovanni Battista Martini; San Giacomo Maggiore e Oratorio di Santa Cecilia, Teatro Comunale di Bologna, Biblioteca Universitaria di Bologna, Sistema Museale d'Ateneo, Accademia di Belle Arti di Bologna, Pinacoteca Nazionale.

Attività

> dalle ore 14:30 all'Accademia di Belle Arti, gli studenti di Comunicazione e Didattica dell'Arte, coordinati dalle Docenti Francucci e Battistini, saranno a disposizione per effettuare le visite guidate (ultima visita alle ore 18:00).

> dalle ore 15:00 alle ore 16:00 al Conservatorio G.B. Martini, in Sala Bossi e Sala Respighi, prova aperta della scuola di musica da camera del prof. Guido Felizzi.

> alle ore 15.00 e alle ore 17.00 visita guidata al Museo di Palazzo Poggi. Prenotazione obbligatoria su museopalazzopoggi.unibo.it .
> alle ore 16:00 alla Pinacoteca Nazionale visita guidata al museo dal titolo "La Pinacoteca Nazionale, uno scrigno di tesori a due passi da via Zamboni". Il costo corrisponde all'ingresso alla Pinacoteca Nazionale (4,00€ intero, 2,00€ ridotto e gratuità di legge), fino ad esaurimento posti.
> alle ore 18:00 all'Oratorio di Santa Cecilia Concerto San Tomaso, oratorio a cinque voci e basso continuo di Marco Marazzoli (XVII sec) con la Cappella musicale di San Giacomo. Ingresso ad offerta fino ad esaurimento posti; è possibile prenotare online su sangiacomofestival.it

Percorsi tematici

> Il trionfo della musica: il teatro Comunale di Bologna
punto d'incontro Largo Respighi, 1 - ore 14:30
Dalle ceneri del teatro Malvezzi, completamente distrutto nel 1745, prese vita il progetto per la realizzazione di un nuovo teatro cittadino. I lavori furono affidati al celebre Antonio Galli Bibiena che ci ha consegnato una struttura "modernissima". Perfettamente conservato, la grande sala, i palchi, i foyers ci accoglieranno mentre la storia e le trasformazioni, i personaggi e i fatti curiosi verranno narrati con grande maestria.

> Bentivoglio e Malvezzi: la grande congiura
punto d'incontro piazza Verdi angolo via del Guasto - ore 14:30
La chiesa di San Giacomo Maggiore e la cappella Bentivoglio, testimonianza straordinaria dell'epopea della famiglia omonima, saranno il punto di partenza per narrare i fatti lieti di due grandi casati ma soprattutto per scoprire tutti i retroscena di una congiura che cambierà le sorti della città. Palazzo Malvezzi, eccezionalmente aperto, permetterà di scoprire i segreti della famiglia che osò sfidare i potenti signori della città.

> La grande "rinascita" dell'antica via San Donato: i palazzi Magnani e Malvezzi
punto d'incontro via Zamboni, 20 - ore 16:30
Due grandi e straordinarie residenze, quasi a ridosso l'una dell'altra, spalancano i portoni per permettere la scoperta dei fastosi interni: dal celebre ciclo di affreschi dei Carracci a quelli ottocenteschi per un susseguirsi di scoperte e meraviglie.

> La grande tradizione artistica bolognese: San Giacomo Maggiore e l'Oratorio di Santa Cecilia come scrigni d'arte
punto d'incontro piazza Rossini davanti alla chiesa - ore 15:30
I grandi capolavori dei maestri bolognesi dal '300 al '700, tra affreschi, pale d'altare e polittici, per una visita all'insegna della bellezza. La visita inizierà dall'antica chiesa per proseguire nell'oratorio impreziosito dal famoso ciclo di affreschi di inizio '500 e terminare davanti alla Pinacoteca Nazionale per scoprire la storia della nascita del grande polo culturale bolognese. Eventuale ingresso in Pinacoteca in autonomia (4,00€ intero, 2,00€ ridotto e gratuità di legge).

> Via Zamboni (due edizioni)
punto d'incontro: Piazza Porta Ravegnana (statua San Petronio) - ore 14:30 e ore 16:30
Via Zamboni, l' antica strada san Donato, è il percorso urbano nel quale si concentra il maggior numero di realtà storiche, politiche, culturali, artistiche, architettoniche e urbanistiche della nostra città in un arco cronologico che va dal '200 fino al XX secolo: gli agostiniani, i Bentivoglio, i palazzi senatori, l'università, la Pinacoteca, il Conservatorio, il Teatro Comunale, la penultima cerchia di mura. Percorriamo in questo itinerario questa straordinaria storia che abbraccia sette secoli.

I percorsi tematici sono gratuiti, la prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata:
> Bologna Welcome in Piazza Maggiore, 6 (aperto dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:00)
> Tel. 051 231454 (dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:.00)
> via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
> online www.bolognawelcome.com/offerte 
www.bolognagendacultura.it 

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Lunedì, 14 Marzo 2016 16:27

"Elisir d'amore" al Teatro Duse di Bologna

Parma OperArt presenta Elisir d'amore: il 28 APRILE 2016 - ore 21.00 presso il TEATRO DUSE di BOLOGNA. Melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti, Libretto di Felice Romani.

Personaggi e interpreti

Nemorino: Filippo Pina Castiglioni, Tenore
Adina: Tania Bussi, Soprano
Belcore: Carlo Morini, Baritono
Il Dottore Dulcamara: Luca Gallo, Basso
Giannetta: Sun Yi, soprano

Coro Quadriclavio
Orchestra "Cantieri d'arte"
Diretta dal M° Lorenzo Bizzarri
Regia: Eddy Lovaglio

La nuova produzione di Parma OperArt è "Elisir d'amore", una delle opere più amate e giocose di Gaetano Donizetti, che verrà rappresentata al Teatro Duse di Bologna il prossimo 28 aprile 2016.
Il cast è di grande prestigio e vedrà in scena Carlo Morini, nel ruolo del sergente Belcore, baritono che si è esibito nei più importanti teatri e con celebri direttori d'orchestra tra i quali Bruno Campanella, Valere Gergiev, Zubin Mehta, Peter Maag, Bruno Bartoletti e altri.
Al suo fianco troviamo un'altra importante presenza, quella del basso bolognese Luca Gallo che interpreterà il ruolo del dottore Dulcamara, anch'egli dal curriculum prestigioso poiché ha lavorato nei teatri di tutto il mondo con direttori d'orchestra come Donato Renzetti e Peter Maag, o con registi come Pier Luigi Pizzi e con colleghi come M.Freni, M.Devia, E.Mei, N.Ghiaurov, R.Bruson, G.Sabbatini, G.Surjan, S.Alaimo, A.Bocelli.
Il ruolo di Nemorino sarà interpretato dal tenore Filippo Pina Castiglioni, allievo del grande Alfredo Kraus e che ha impostato la sua carriera cimentandosi in ruoli belcantistici, ha collaborato con importanti direttori d'orchestra e tra questi: P. Maag, R. Bonynge e Abbado, così come con registi del calibro di B. De Tomasi, F. Crivelli, E. Dara e altri. Ha cantato nei più importanti teatri nazionali ed internazionali in una intensa attività che lo ha consacrato ad una luminosa carriera.
Un team di sicuro successo che si completa con la protagonista, Adina, interpretata dal soprano Tania Bussi, professionista esperta nel ruolo e che si è imposta giovanissima su prestigiosi palcoscenici (nel 1994 in Werther di Massenet con il grande Alfredo Kraus e la direzione di Daniel Oren al Teatro Regio di Parma e in The turn of the screw a fianco di Raina Kabaivanska al Teatro Comunale di Modena nel 1997, e da qui ha proseguito in una brillante carriera con grandi interpreti e direttori d'orchestra); il ruolo di Giannetta è interpretato dalla brava e simpatica Sun Yi, giovane soprano cinese vincitrice già di prestigiosi premi e che non mancherà di stupire il pubblico.
Il coro Quadriclavio e l'orchestra "Cantieri d'Arte" saranno diretti dal M° Lorenzo Bizzarri, affermato nel panorama nazionale e internazionale come ottimo direttore d'orchestra e di coro, oltre a collaborare da qualche anno ad alcune trasmissioni RAI con Milly Carlucci e Antonella Clerici.

L'affresco scenografico si avvale delle tele di pittori che ben hanno raffigurato la realtà dei villaggi contadini di una volta, ai quali fa riferimento l'opera Donizettiana, e tra questi un pittore dell'entroterra Modenese, Gino Covili, insieme ai dipinti di Van Gogh e di Pieter Bruegel, fra gli altri, che contribuiranno a dare autenticità e prestigio alla tavolozza di colori di questo gustoso "Elisir d'amore".

Biglietteria e info:

http://www.teatrodusebologna.it/spettacoli/elisir-amore-2 

ELISIR DAMORE teatro Duse 28 aprile 2016 bologna

Pubblicato in Eventi

Inaugurata Bag Gallery: nuova galleria di fotografia e arte contemporanea - video, scultura, disegno, perfomance, net-art di Parma. In mostra, fino al 17 aprile, Toy Stories di Gabriele Galimberti, giovane fotografo italiano già di fama internazionale.

Ph. Francesca Bocchia

Parma, 14 marzo 2016

Parma si arricchisce di un nuovo spazio dedito alla cultura. E' stata inaugurata venerdì scorso Bag Gallery, nuova galleria di fotografia e arte contemporanea - video, scultura, disegno, perfomance, net-art. Ad inaugurare lo spazio Toy Stories di Gabriele Galimberti, giovane fotografo italiano già di fama internazionale.

La mostra fotografica a cura di Andrea Tinterri, restituisce tramite le immagini un breve romanzo collettivo e multiculturale sulle abitudini sociali e sulla società stessa. Protagonisti bambini provenienti da diversi continenti (Europa, America, Asia, Africa) circondati dai propri giocattoli, inquadrati all'interno dei loro spazi intimi di vita. Attraverso una cameretta o una finestra che guarda su una città, gli oggetti, veri strumenti di comprensione, prendono vita e iniziano a raccontare le loro storie attraverso gli sguardi dei bambini, i veri attori sul palcoscenico. Uno sguardo sul mondo per cominciare a capirlo proprio come quando eravamo bambini. L'esposizione sarà accompagnata da un catalogo fine art edito Greta Edizioni.

TOY STORIES
11 marzo ̶ 17 aprile 2016
a cura di Andrea Tinterri

BAG GALLERY
> Parma Borgo Ronchini, 3
orari: dal giovedì alla domenica 16.00 – 21.00
anche su appuntamento - T +39 338.1404626

Catalogo: Greta Edizioni

Allestimento spazio espositivo: Arch. Nicola Pinazzi

TOYSSTORY gabriele galimberti bag gallery mostra fotografica parma 2

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Pubblicato in Cultura Parma

Pietro Adrasto Ferraguti: "Il suo erede Parma lo sta ancora aspettando. "Era della generazione che ha apportato" (Walter Le Moli). Andrea Zanlari: "Elvio aveva un sogno, sapeva sognare con molta intensità e era attento ai fatti delle persone". Carmelo Panico, "Con oggi si chiude definitivamente e formalmente l'esperienza politica di Civiltà Parmigiana."

di Lamberto Colla Parma 13 marzo 2016 - (galleria immagini allgata) - 
Più che un convegno un mosaico di testimonianze nel tentativo di comporre la complessità di un uomo e di un politico che ha servito, ininterrottamente per 35 anni, la sua città.

"Oggi (sabato 12 marzo ndr) è un giorno particolare - introduce Carmelo Panico, amico , collaboratore politico di Elvio Ubaldi e moderatore in rappresentanza del Comitato Organizzatore - siamo insieme per ricordare soprattutto un amico e un uomo."

In molti hanno voluto essere presenti nella Sala Aurea messa a disposizione dalla Camera di Commercio per la presentazione del libro "Elvio Ubaldi una città in testa", scritto dal giornalista Gian Luca Zurlini, voluto dagli amici di sempre e autorizzato dai familiari.

libro Locandina

Molti hanno voluto portare la loro diretta testimonianza, amici e oppositori politici, come ad esempio il Senatore Giorgio Pagliari, assente per ragioni familiari, che però ha chiesto che si leggesse il suo pensiero, "Elvio è stato un sindaco vero e quindi importante per Parma. Certamente alcune mie scelte hanno visto la mia ferma opposizione ma questo non può essere di ostacolo a riconoscere che l'impronta di Elvio è stata forte, tra le più forti del dopoguerra".

"Non poteva esserci riflessione - prosegue Panico - nel convegno senza questo libro e non poteva esserci questo libro senza riflessione. L'una sostiene l'altra."

Carmelo-Panico Gianluca-Zurlini

Quindi, dopo l'intervento di Gianluca Zurlini che ha raccontato della complessità nel ricostruire la storia politica, iniziata negli anni '70 e mai interrotta, di Elvio Ubaldi e realizzarne una sintesi, uno dopo l'altro si sono succeduti sul palco Andrea Zanlari, Luigi Prati, Andrea Gambetta, Oriano Tini, Walter Le Moli, Pietro Adrasto Ferraguti, Enver Bardulla, Marco Capra e Enzo Petrolini. Ognuno con aneddoti e testimonianze della vita politica, amministrativa e di vita privata dell'uomo che, è stato da tutti riconosciuto, ha sempre agito strategicamente, con elevate doti manageriali, intelligente, colto ed elegante e con una spiccata capacità di persuasione. Come quella volta che si dovette sgomberare il campo nomadi di Marano, "le ruspe, ha raccontato Oriano Tini , ex dirigente comunale, entrarono solo per la costruzione della cassa di espansione" della cui utilità ci si è definitivamente accorti solo pochi mesi fa.

Gruppo amici scrittore

"Non è un convegno politico - sottolinea Panico - ma è un convegno per consegnare alla storia la figura di un amico, la figura di un sindaco, la figura di Elvio che ha speso la sua vita politica per migliorare la qualità di questa città. Questo convegno è per consegnare alla storia un movimento politico, "Civiltà Parmigiana" che ha dato corpo e sostanza alle idee di Elvio Ubaldi. Non è un convegno politico ma per consegnare alla storia la fine di un'epoca. Con oggi si chiude formalmente e definitivamente l'esperienza politica di Civiltà Parmigiana. Naturalmente questo convegno non vuole esse nè esaustivo nè completamente definitivo anzi il primo passo per andare a analizzare la figura di quest'uomo e di quello che ha fatto per la sua città. Altri momenti ci saranno".

Infine, prima di lasciare spazio al giornalista della Gazzetta di Parma Gabriele Balestrazzi al quale è stato demandato il compito di intervistare su quei formidabili anni 1998-2007 gli ex assessori Maria Teresa Guarnieri, Arturo Balestrieri, Daniele Galvani, Roberto Lisi, Stefano Spagnoli, Carmelo Panico ha voluto togliersi un sassolino dalla scarpa nei confronti di quei "Capitani Coraggiosi", estensori del manifesto "Parma io ci sto" che inclusero, "distorcendo la realtà", anche Elvio Ubaldi tra i tre Sindaci che determinarono il declino di Parma.

"Allora mi permetto di fare una critica - conclude Panico - e chiedo dove eravate in tutti questi anni, Capitani coraggiosi. Se volete rappresentare il nuovo fatelo, ma nel rispetto e nel dovere della memoria. Io vi auguro buon lavoro Capitani Coraggiosi ma non è questo il modo di approcciarsi alla realtà".

Famiglia ubaldi

(Foto di Francesca Bocchia)

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Si tiene dal 17 al 19 marzo, a Bologna, il primo Festival della Professione Giornalistica, dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione, ma non solo. Tra incontri, conferenze e workshop anche tanti corsi con crediti formativi per la formazione obbligatoria continua.

Di Manuela Fiorini

BOLOGNA - Si chiama "Professione Giornalista" ed è il primo Festival dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione: giornalisti professionisti, pubblicisti, freelance, ma anche a chi giornalista desidera diventarlo, appassionati e curiosi che vogliono saperne di più sul mestiere "più bello e più difficile del mondo", in un universo variegato che cambia di giorno in giorno, tra giornali on line, blog, social network e altri strumenti della comunicazione integrata.

L'appuntamento è a Bologna, dal 17 al 19 marzo,in varie sedi della città, tra cui la Sala Marco Biagi e la Sala del Consiglio del Baraccano (in via Santo Stefano 119), nel Quartiere Santo Stefano, la Sala Silentium (in vicolo Bolognetti 2), nel Quartiere San Vitale, la Sala Zodiaco e la Sala del Consiglio della Città Metropolitana (in via Zamboni 13), all'interno di Palazzo Malvezzi de' Medici. Il Festival è rivolto a tutti coloro che svolgono o hanno intenzione di svolgere la professione di giornalista ed è stato pensato e voluto per fornire occasioni e opportunità di incontro, formazione e confronto grazie a un ricco programma di workshop, conferenze, corsi con relativi crediti formativi, ai quali è possibile iscriversi direttamente dalla piattaforma Sigef dell'Ordine dei Giornalisti.

Si parlerà di giornalismo attraverso le testimonianze di chi svolge la professione ed ha realizzato qualcosa di importante, ma anche di come si costruisce un sito web o un blog, oppure come si pubblica un ebook. E, ancora, si tratterà di deontologia, di giornalismo nell'era di internet, di giornalismo d'inchiesta, di giornalismo sportivo, dell'uso dei social media, del linguaggio di genere, delle competenze e del ruolo del giornalista in situazioni di emergenza, come il terremoto che ha colpito l'Emilia nel 2012. Ci sarà anche un confronto con i modelli di giornalismo all'estero e incontri sulla gestione del rapporto con le redazioni per i freelance e sul mercato dell'editoria del futuro.

Sala Marco Biagi 2 

Tra gli appuntamenti in programma, giovedì 17 marzo, dalle 9.30, presso la Sala del Consiglio, Elisa Corridoni, web designer, terrà il seminario gratuito "Come creare un sito o un blog con wordpress" per presentare l'opportunità di avere un blog e dare una panoramica delle funzioni di Wordpress con cenni sulle normative e importanza delle condivisioni. Secondo l'Osservatorio Demos-Coop su "Gli italiani e l'informazione", nel 2015, il 49% degli intervistati afferma di informarsi ogni giorno attraverso Internet, il 38% mediante la radio, il 26% sui quotidiani.
Da questi dati si può facilmente comprendere come sia fondamentale, per chi si occupa e genera informazione, di essere presente sul web.

Altro interessante appuntamento, venerdì 18 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala Zodiaco con il workshop gratuito "Giornalismo online, SEO e Social Media", condotto da Alberto Puliafito, giornalista, autore televisivo, regista, direttore di Blogo.it e fondatore di TvBlog. Il relatore si occupa di social media e nuovi modelli per il giornalismo contemporaneo, di scrittura offline. E' anche autore di due libri di inchiesta "Protezione Civile Spa" e "Croce Rossa, il lato oscuro della virtù".

Sempre venerdì 18, dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala del Consiglio del Quartiere Santo Stefano, Simonetta Malaguti parlerà di "Vivere l'emergenza da cittadino e giornalista", raccontando della sua esperienza umana e di professionista dopo il terremoto del 2012, tra dovere di raccontare, compromessi e pudore nell'entrare nell'intimità del dolore delle persone che hanno perso tutto.

L'iniziativa nasce da un'idea di Laura Corallo, Cesario Picca, Daniela Ricci e Valeria Tancredi e si avvale del patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna, della Città Metropolitana, Ordine dei Giornalisti e Coop Adriatica.

Il programma completo su www.professionegiornalista.it

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Teatro e Legalità anteprima 2016: Giovanni Impastato a Guastalla. Conferenza spettacolo venerdì 18 marzo 2016 ore 21 presso Centro Sociale I Maggio (via G. di Vittorio) ad ingresso libero.

Reggio Emilia, 10 marzo 2016

NoveTeatro, con il sostegno e la collaborazione del Comune Guastalla, dà seguito al proprio Festival Teatro e Legalità presentando "Mio fratello Peppino", conferenza-spettacolo che vede protagonista Giovanni Impastato, fratello di Peppino, icona della lotta alla Mafia assassinato nel 1978.
Giovanni Impastato sarà nella nostra città venerdì 18 marzo ore 21 presso il centro sociale Primo Maggio in via G. di Vittorio, angolo via Castagnoli.

L'incontro prenderà spunto dal libro "Resistere a Mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino impastato", scritto da Giovanni Impastato e da Franco Vassia, pubblicato da Stampa Alternativa. Scrive Giovanni: "La storia di Peppino Impastato è una storia di giovani, di coraggio, di ribellione e di anche di violenza. [...] La storia di Peppino non è soltanto la sua: è la storia dei suoi compagni, la nostra storia, piena di fatti e di gioie, ma anche irta di spine. in pratica la storia atavica di chi non si rassegna a essere un semplice strumento, ma pretende di lasciare una traccia visibile del suo passaggio".
La conferenza spettacolo "Mio fratello Peppino" è dedicata ai giovani e a tutta la cittadinanza.

L'evento è ad ingresso libero.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.noveteatro.it 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Guastalla)

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