Il nuovo Distretto del Cinema è una realtà, grazie ad un progetto di riqualificazione che punta sui giovani e la creatività. Un luogo di riferimento per la comunità di professionisti ed appassionati che si pone come polo di aggregazione culturale per la città.
Parma, 31 marzo 2017
Il nuovo Distretto del Cinema è una realtà. Sorta da un intervento di rigenerazione urbana su immobili di proprietà comunale per valorizzare una struttura situata all'interno del quartiere Montanara Vigatto, facilmente raggiungibile dal centro storico, dal Campus e collocata tra la prima periferia cittadina e gli agglomerati delle frazioni. Un centro di cinematografia contemporanea, che pone particolare attenzione all'ambito sperimentale e al documentario, un incubatore culturale volto all'insegnamento, ricerca e sperimentazione nel campo della cinematografia, intesa nel suo senso più ampio, cercando di coniugare ed intrecciare cultura, economia, urbanistica e welfare. Un luogo, riferimento per la comunità di professionisti ed appassionati e si pone come polo di aggregazione culturale per la città.
Le funzioni del nuovo Distretto comprendono il Corso di alta formazione di cinema documentario e sperimentale, Officina delle Arti Audiovisive, Nuova Sala Civica, Nuova Foresteria Civica a servizio del polo del cinema e del video.
CORSO DI ALTA FORMAZIONE
Lunedì 27 Marzo hanno avuto inizio le lezioni del Corso di alta formazione di cinema documentario e sperimentale – che metterà in contatto Parma con professionisti, registi ed artisti italiani e stranieri, oltre che docenti di diverse Università, in un percorso formativo unico in Italia. Il corso promosso dalla Fondazione Cineteca di Bologna e dall'Università di Parma, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e del Fondo Sociale Europeo, formerà 16 film-maker selezionati tra oltre 150 curricula pervenuti. Tra i docenti del Corso figurano alcuni dei professionisti più riconosciuti nel campo del cinema documentario e sperimentale e non solo, tra cui Alessandro Rossetto, Ilaria Fraioli, Giovanni Piperno, Gianluca Costamagna, Marco Bertozzi.
L'OFFICINA DELLE ARTI AUDIOVISIVE
Al primo piano della palazzina del Distretto del Cinema trova posto una grande sala polifunzionale e due stanze trasformate in studi di posa, che insieme agli spazi del piano terra costituiscono l'Officina delle Arti Audiovisive, affidata alla gestione di Prospettive SCS.
L'Officina delle arti audiovisive, attraverso la connessione con il Cinema Edison e la Scuola di Alta Formazione in "Cinema documentario e sperimentale", intende aggregare una community capace di dar vita ad uno spazio culturale dedicato ad incontri, seminari e dibattiti, esposizioni, letture, storytelling e performance. Un luogo libero dalle logiche di mercato e dalle convenzioni, dove poter assistere a proiezioni e ad eventi culturali con un'attenzione ai contenuti di qualità, al cinema ricercato e agli artisti indipendenti, spesso ignorati dal mainstream, in modo del tutto nuovo e interattivo.
Sul modello di Officine On/Off sarà creato uno spazio di condivisione per aiutare i giovani coworker ad entrare in contatto con altri giovani creativi e professionisti. All'interno degli spazi di coworking sono allestite diverse zone volte a tutte le fasi di ripresa (attrezzatura, illuminazione set, materiali), pre produzione e post produzione cinematografica (montaggio; effetti speciali visivi e sonori; doppiaggio; montaggio colonna sonora), ed è stato acquistato l'intero materiale volto a coprire l'intera filiera per la realizzazione del prodotto audiovisivo, dall'ideazione fino al negativo digitale.
L'Officina delle Arti Audiovisive garantirà settimanalmente alcune giornate di apertura per tutti, in cui educatori e figure tecniche saranno a disposizione per affiancare chi desiderasse utilizzare le attrezzature a disposizione e acquisire o migliorare competenze nella tecnica di ripresa e montaggio.
Una mattina alla settimana l'Officina sarà aperta per le scuole e i suoi operatori organizzeranno attività didattiche anche presso le scuole stesse, per avvicinare all'arte cinematografica anche i più giovani.
NUOVA SALA CIVICA
La sala civica che era collocata al primo piano è stata ricollocata al piano terra, diventando così più accessibile e svincolata dalle altre funzioni presenti nella palazzina.
FORESTERIA CIVICA
La foresteria è inserita nel Distretto del Cinema per favorire l'ospitalità di giovani creativi, anche tramite progetti di mobilità internazionale. In fase iniziale saranno allestite due stanze doppie.
Ieri mattina si è svolta la cerimonia di inaugurazione a cui hanno preso parte il sindaco, Federico Pizzarotti; Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura, Politiche Giovanili e Politiche per la Legalità della Regione Emilia Romagna; Michele Guerra, delegato del Rettore per Cultura, Università e Territorio e Rapporti con i Mezzi di Comunicazione dell'Università degli Studi di Parma; Michele Alinovi, assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Parma; Laura Maria Ferraris, assessore alla Cultura del Comune di Parma; Giovanni Marani, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Parma e Roberta Lasagna, Presidente Prospettive SCS. La benedizione è stata impartita da don Umberto Cocconi.
L'intervento ha beneficiato della sponsorizzazione di Iren SpA, che ha contribuito con 200 mila euro per i lavori e 110 mila per l'acquisto delle attrezzature audio-video.
Una Modena in giallo tra delitti, segreti e trame nei dieci racconti dell'antologia Giallomodena. Venerdì 31 marzo, alle 21, presso la libreria Mondadori Victoria di via Ramelli 101, la presentazione del libro, edito da Damster.
Di Manuela Fiorini
Modena, 30 marzo 2017
Modena come non l'avete mai vista o, meglio, letta. Una Modena in giallo, non solo perché questo è uno dei colori del gonfalone comunale, insieme al blu, ma perché "gialli" sono i dieci racconti raccolti nell'antologia Giallomodena (Damster Edizioni), che sarà presentata venerdì 31 marzo, alle 21, presso la libreria Mondadori Victoria, in via Ramelli 101. Dieci autori, dieci storie che hanno in comune, oltre al genere, l'ambientazione, rigorosamente "modenese", dall'Appennino alla Bassa, tra il nero della notte e lo sfumato della nebbia che tutto avvolge e cela un universo underground di delitti, segreti e trame. Tra gli autori c'è anche Fabio Mundadori, che è anche il curatore della collana #Comma21 che include titoli gialli e noir.
Abbiamo scambiato due chiacchiere con Fabio Mundadori
Come nasce Giallomodena?
"L'idea era quella di realizzare un'antologia di racconti di genere che avessero come protagonista Modena, l'accostamento con il giallo è venuto quasi naturale essendo uno dei colori della città. Il libro sta avendo un buon riscontro di pubblico e con ogni probabilità anche nel 2017 avremo un'antologia di gialli modenesi, proprio come avviene per Bologna che da ormai tre anni ha la propria antologia "invernale" a tema; nel 2016, proprio in contemporanea con GialloModena, è infatti uscita sempre nella collana #comma21 "Le 13 Porte: lo zodiaco del delitto". Non potevamo, quindi, non avere un'antologia "modenese".
Chi sono gli autori e qual è il loro background?
"Gli autori sono Simone Covili, Fabrizio Fangareggi, Manuela Fiorini, Luigi Guicciardi, Maurizio Malavolta, Angelo Martinelli, Giovanni Mistrulli, Fabio Mundadori e Enrico Solmi. Come si può rilevare dalle loro biografie, i background sono i più diversi, anche se principalmente, la maggior parte di loro ha un passato da autore di storie gialle, noir o thriller".
Qual è l'idea di Modena che avete voluto suggerire nel libro?
"È un'idea che vale per tutta quella che viene chiamata "provincia italiana": non importa quanto una città appaia tranquilla, dietro all'immagine pubblica che dà di sé ce n'è sempre una privata, densa di segreti inconfessabili, rancori sopiti e desideri di vendetta pronti a esplodere e venire allo scoperto quando meno te lo aspetti".
Il libro fa parte della Collana #comma21, come mai questo nome e quali titoli/generi raccoglie?
"#comma21, che proprio in questi giorni a spento la prima candelina, è la collana "nera" di Damster Edizioni, casa editrice anch'essa modenese, che raccoglie storie di genere noir, giallo e thriller. Il nome viene per assonanza dal noto comma 22, lo ricordate: "Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo" che è a propria volta nasce dal paradosso di Epimenide di Creta che da cretese diceva che "I cretesi sono tutti bugiardi", un'affermazione che nega e conferma se stessa senza possibilità di soluzione. La frase di Epimenide trasmette un po' la stessa sensazione che ci prende quando ci troviamo di fronte a un enigma apparentemente irrisolvibile, proprio come nei gialli".
Ma c'è un secondo aspetto che ha contribuito a dare il nome alla collana, come molti appassionati del genere sanno, l'autore Van Dine stilò una sorta di elenco di regole che devono essere rispettate se si vuole scrivere una storia di genere mistery, queste regole sono venti. Ebbene la ventunesima è appunto pubblicare in questa collana che è appunto il #comma21"
AA.VV.
Giallomodena
Collana #comma21, Damster Edizioni
Pag 200 - € 14
www.comma21.it
www.damster.it
Presentazione: venerdì 31 marzo, ore 21, c/o Libreria Mondadori Victoria, via Ramelli 101 (presso Cinema Multisala Victoria).tel 059/454622, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La XII cerimonia di premiazione del Premio giornalistico "Con gli occhi di una donna" ha premiato Diamante D'Alessio, Direttrice di "Io Donna" e Chiara Perri, giornalista parmigiana della testata web Repubblica Parma.
Parma, 28 marzo 2017
Nella Sala consigliare del Comune di Parma il Vice Sindaco Nicoletta Paci ha presenziato alla XII cerimonia di premiazione del Premio giornalistico "Con gli occhi di una donna" inserito nell'ambito delle celebrazioni dell'8 Marzo e promosso dal Lions Club Parma Maria Luigia.
La premiata del 2017 è Diamante D'Alessio, Direttrice di "Io Donna", il settimanale del Corriere della Sera. La Direttrice, ringraziando per la scelta che l'ha vista investita di un premio che vuole evidenziare le caratteristiche del giornalismo al femminile ha spiegato, scorrendo copertine con immagini d'Africa, come il suo settimanale si sia fatto promotore di attività di beneficenza che hanno sostenuto progetti al femminile. Sia in campo di accoglienza dei migranti, che di sviluppo di strutture sanitarie che di creazione di microeconomie al femminile. "Un giornale può raccontare il mondo, ma anche cambiarlo un po'" ha concluso tra gli applausi dopo un lungo excursus di esperienze che l'hanno vista in prima linea al fianco di questi progetti.
Chiara Perri, giornalista parmigiana della testata web Repubblica Parma, scelta come firma "emergente", è stata premiata per la sua attività equilibrata tra le pieghe della cronaca sia nera che giudiziaria. Chiara Perri è autrice anche di un libro per giovani adulti "Papà era un bandito" dove ha romanzato la vita del figlio di un detenuto. "E' un impegno che spero di mantenere quello di raccontare i fatti e non i particolari morbosi. Raccontare la complessità di un reato non vuol dire andare a cercare il sordido nelle vite dei protagonisti. Spesso trovandomi in aule di tribunale per reati di violenza sessuale vedo ancora come le vittime subiscano interrogatori che mirano a colpevolizzarle. Sono processi non molto lontani dai processi per i delitti d'onore degli anni '60. Il giornalismo delle donne deve proseguire nella direzione del rispetto e dell'equilibrio. Sono molto grata per questo riconoscimento che va ad un giornalismo in divenire. Il giornalismo on-line sta facendosi largo, forse oggi è anche più diffuso e più fruito di quello su carta, ma molto insidioso per i tempi veloci e la continua fame di notizie che impone." Ha commentato prima di ricevere, insieme a Diamante D'Alessio il gioiello dell'oreficeria Cinzia Landi che riproduce il volto femminile icona del premio.
Sfoglia tutte le foto qui sotto, ph. Francesca Bocchia
Nell'ambito delle XXV Giornate FAI di Primavera, per la prima volta, dal 1923, una barca torna a navigare sul fiume Panaro, nel tratto del Naviglio che da Bomporto porta a Solara, alla scoperta dell'antica via fluviale che per mille anni ha collegato il centro di Modena a Venezia.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
BOMPORTO – Lento scorre il fiume, mentre la "Zio Pece", una 11 metri bianca e rossa, varata negli anni Sessanta, per la prima volta dal 1923, percorre il tratto del Naviglio che da Bomporto porta all'antico borgo fluviale di Solara. Un privilegio per pochi, circa 700 (le prenotazioni sono state un migliaio e i posti sono già esauriti), che tra sabato 25 e domenica 26 marzo potranno ripercorrere un tratto dell'antica via fluviale che collegava Modena a Venezia, grazie alle Giornate FAI di Primavera. E Bomporto (da "buon porto") era la porta di accesso per tutte le imbarcazioni che per mille anni hanno percorso il Po, il grande fiume, per arrivare alla città geminiana "deviando" sul fiume Panaro. Proprio la "Riviera del Panaro", dal XVII secolo è stata eletta meta di villeggiatura dalle ricche e nobili famiglie modenesi, che sulla riva sinistra del fiume hanno costruito meravigliose ville e residenze estive. Durante le Giornate FAI si potranno visitare Villa Cavazza, Villa Cavicchioli e Villa Bruini-Federzoni, solo esternamente, poiché ancora danneggiate dal terremoto del 2012.
Le acque placide e sorprendentemente verdi del Panaro ci accompagnano lungo questa emozionante minicrociera sul fiume. La "Zio Pece" procede a una velocità di circa 4 km/h, la stessa che, con la corrente favorevole, consentiva in passato di collegare Modena a Venezia in circa una giornata e mezzo. Di tanto in tanto, il tragitto è interrotto dal ramo di un albero, mentre, ai lati, la vegetazione semi incolta degli argini suggerisce quello che doveva essere il paesaggio di tanto tempo fa.
"In questi due giorni", ha detto il sindaco di Bomporto Alberto Borghi, "i visitatori potranno riscoprire in questo modo inedito e unico il fiume Panaro, i suoi aspetti culturali e paesaggistici. Grazie ai fondi nazionali è stato possibile, in questi anni, recuperare le darsene e i ponti sul Naviglio: quella di Bomporto, ma anche quella di Bastiglia, che fu visitata anche da Leonardo da Vinci e si dice che egli si ispirò proprio ad essa per progettare le darsene dei Navigli di Milano".
"Il percorso in barca sul fiume Panaro", ha aggiunto Vittorio Cavani, capodelegato FAI per Modena, "è la chicca di un programma molto vario, che include l'apertura al pubblico del Castello di Montegibbio, della villa Barbolini-Cionini di Sassuolo, dell'Area Allevamento Quadrupedi di Portovecchio, nel territorio di Mirandola e, appunto, dell'itinerario della Riviera del Panaro, che può essere percorso anche a piedi, in bicicletta, a cavallo o con qualsiasi altro mezzo. Questo evento è talmente eccezionale che mi preme ringraziare tutti gli enti che lo hanno reso possibile: il Comune di Bomporto, AIPO e i volontari della Remiera Euganea di Monselice, grazie ai quali in questi giorni potremo navigare sul Panaro dopo quasi cento anni".
La XXV edizione delle Giornate FAI di Primavera coinvolge circa mille siti in 400 località italiane, che saranno aperte al pubblico grazie a 7500 volontari e a 35 mila giovani guide.
INFO: www.giornatefai.it
A grande richiesta arriva a Modena il tour di Mediolanum Corporate University (MCU) con l'artista e ballerina classica Simona Atzori. L'appuntamento gratuito è previsto per lunedì 27 marzo alle ore 21.00 presso il Teatro Storchi.
Modena, 26 marzo 2017
L'evento si inserisce nel programma "Centodieci è Ispirazione", il ciclo di incontri che l'istituto educativo di Banca Mediolanum dedica alla propria community con l'intento di favorire il contatto diretto con personalità che incarnano modelli d'eccellenza in diversi settori professionali.
Al termine dello spettacolo sarà possibile acquistare il libro di successo della ballerina "Cosa ti manca per essere felice" e il nuovo volume "Dopo di te". L'editore devolverà il 10% del ricavato a Fondazione Mediolanum Onlus che raddoppierà il valore delle donazioni raccolte attraverso le varie iniziative di raccolta fondi in tutto il primo semestre dell'anno e lo devolverà a favore del Progetto Stammi Vicino.
Celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Arturo Toscanini: un articolato programma di eventi, concerti, mostre, concorsi musicali, convegni. Venerdì 24 marzo alle ore 17 presso la Sala Consiliare del Comune di Parma, la presentazione del volume "Arturo Toscanini. Vita, immagini, ritratti". Alle ore 18 sotto i Portici del Grano l'inaugurazione della Mostra "Arturo Toscanini, in viaggio controvento".
Parma, 24 marzo 2017
In occasione delle Celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Arturo Toscanini, per ricordare la figura di uno dei maggiori direttori d'orchestra è stato promosso dal Comune di Parma, con il coordinamento della Fondazione Arturo Toscanini e in sinergia con le principali istituzioni del territorio, nazionali e internazionali, un articolato programma di eventi, concerti, mostre, concorsi musicali, convegni e molto altro ancora.
Presentazione della riedizione del libro "Arturo Toscanini. Vita, immagini, ritratti"
Il programma prevede pe oggi, Venerdì 24 marzo, due importanti appuntamenti per conoscere e approfondire la figura del grande Maestro.
Alle ore 17.30, la Sala Consiliare del Comune di Parma ospiterà la presentazione della riedizione del libro "Arturo Toscanini. Vita, immagini, ritratti"; il volume viene ora ripubblicato dalla STEP in collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini e la Casa della Musica, in una nuova edizione arricchita per un totale di quasi trecento pagine. Accanto ai testi di Gaspare Nello Vetro e di Gustavo Marchesi si affiancano tre interventi, rivisitati e nuovi. Uno di Marco Capra, nel quale si evidenzia come l'apporto dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, che si avventarono sulla figura di Toscanini, direttore sempre rivolto alla musica e mai all'obiettivo, abbia prodotto, forse ben oltre le sue intenzioni, la decisiva prevalenza della figura dell'interprete su quella del compositore. Uno di Federica Biancheri sul fondo archivistico di uno degli amici più intimi di Toscanini, il pianista Horszowski, donato nel 2010 dalla vedova all'Archivio Storico del Teatro Regio di Parma. Infine un testo di Giuseppe Martini sulla vicenda sentimentale che legò segretamente, per molti anni, Toscanini alla pianista Ada Mainardi; miniere documentarie che aggiungono toni e sfumature all'interpretazione di una delle figure più simboliche del Novecento: come dimostra del resto questo stesso libro, impreziosito da una strepitosa selezione di immagini già raccolte da Nicola Luberto, Francesca Montresor e dal mai dimenticato Vincenzo Raffaele Segreto.
La presentazione è a ingresso libero, fino a esaurimento posti.
Mostra fotografica "Arturo Toscanini, in viaggio controvento"
Sempre oggi, venerdì 24 marzo, alle ore 18.00, sotto i Portici del Grano del Comune di Parma, s'inaugurerà la mostra "Arturo Toscanini, in viaggio controvento", un'esposizione fotografica e documentaria sulla figura del Maestro. La vita di Arturo Toscanini, narrata da questa mostra, allestita nel centro civile e simbolico della Città di Parma, fu un viaggio lungo e avventuroso. Un viaggio triplice, attraverso le speranze e le tragedie del suo tempo, nello spazio fisico e poi etereo del pianeta, verso le profondità e gli aneliti di uno spirito capace di segnare indelebilmente la storia dell'interpretazione musicale. Un viaggio compiuto grazie al soffio di una vocazione unica e all'energia di un amore infinito per l'arte e la libertà, ma non di rado controvento. L'esposizione, promossa e curata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma - Casa della Musica e dalla Fondazione Arturo Toscanini, si terrà dal 24 marzo al 30 giugno 2017, con ingresso libero.
Per informazioni: Casa della Musica – P.le San Francesco, 1 (Parma), Tel. 0521/ 031170, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.lacasadellamusica.it
(Fonte: Comune di Parma)
Sabato 25 marzo, alle 17, presso la libreria Emily Bookshop a Modena il giornalista e scrittore romagnolo presenta il suo ultimo libro, un "fantasy a Km zero" dove personaggi storici, fantastici e animali si alternano nel dipingere una favola che è metafora del nostro tempo.
Di Manuela Fiorini
Modena, 23 marzo 2017
In "Noa. La grande truffa" (Sensoinverso Edizioni), un'orda agguerrita di castori, al soldo della terribile Castoro De' Boschi, vuole invadere l'Emilia Romagna. E lo fa cominciando dalla Diga di Ridracoli che, minata alla base, riversa le acque sul territorio, minacciando tutta la regione. La minaccia è reale, anzi surreale! Al punto che, da un paese lontano lontano, oltre l'Oceano, arriva anche la donna più potente del mondo, la Presidente Himmary. A darle man forte e trovare un modo per sconfiggere l'orda barbarica di animaletti agguerriti, ci sono, tra gli altri, la Sfoglina di San Giovanni in Persiceto, il Duca di Bettola, due dottoresse gemelle, Marzia e Miriam Galapagos, una giornalista e persino un legionario romano. A fare da sfondo, ci sono luoghi reali e riconoscibilissimi della regione, da Piacenza a Rimini. I comprimari hanno soprannomi improbabili ed evocativi, mentre, di tanto in tanto, una citazione musicale o l'incursione di un personaggio noto, da Bono Vox ai Rolling Stone, passando da Woody Allen, (in versione Jazz), ricordano la formazione dell'autore, il giornalista e scrittore Stefano Andrini, che sarà presentato sabato 25 marzo, alle ore 17, presso la libreria Emily Bookshop di via Fonte d'Abisso 9/11, a Modena, in collaborazione con l'associazione culturale I Semi Neri.
Abbiamo fatto due chiacchiere con l'autore
Un romanzo irreale, surreale, anzi realistico...La terribile Castoro de Boschi e i suoi castori hanno fatto crollare la Diga di Ridracoli e puntano alla conquista dell'Emilia Romagna. Come nasce Noa e che cosa si nasconde dietro a questa divertente metafora?
"In lingua maori il titolo del romanzo significa "carità" e anche "gratuità". Due termini praticamente scomparsi dal nostro vocabolario. Forse, anche per questo, siamo diventati tutti più tristi e cattivi. Guardiamo solo il male e il bene lo abbiamo relegato in soffitta tra le anticaglie. La scommessa di Noa, che pure in termini molto realistici racconta una vicenda potenzialmente drammatica, è quella di riaprire la finestra impolverata per affacciarsi su una speranza possibile. Un bambino che piange in lontananza e una tanguera capace di commuoversi non sono un omaggio all'insopportabile happy end hollywoodiano. Ma un cartello segnaletico che indica un nuovo inizio e una nuova strada. Per tutti".
Perché i castori? Ti sei ispirato a qualche episodio in particolare?
"Qualche era geologica fa mi sono divertito, complice la mia passione per il greco, a tradurre il poemetto Batracomiomachia, ovvero la guerra tra i topi e le rane. Perché, come dimostrano le favole del grandissimo Esopo, mettere al centro di una storia gli animali significa capire meglio anche gli umani. Tutti ci ricordiamo della volpe e dell'uva. Che fa riflettere più di mille libri di storia".
Hai definito Noa, un "fantasy a Km 0", ma gli elementi del fantasy classico sono del tutto stravolti. Sul Km 0, invece, si potrebbe negoziare...I tuoi personaggi si radunano da tutta l'Emilia Romagna, con citazione di luoghi reali e riconoscibilissimi, per combattere l'imminente minaccia. Come spieghi, allora, questa tua autodefinizione dell'opera?
"Il chilometro zero è volutamente una provocazione. Per indicare, con una immagine suggestiva, che il dodicesimo uomo in campo di questa squadra di eroi è proprio il nostro territorio. Certo, la gente si sposta (siamo tutti globali e globalizzati d'altra parte). Ma rimane attaccata alle sue radici e alla sua memoria. Non per una sorta di revival nostalgico alla "I migliori anni...". Ma perché quelle radici e quella memoria sono il salvacondotto per una nuova civiltà. È in quest'ottica che il mio libro sovverte i canoni del genere. La realtà sfida il fantasy e lo muta geneticamente".
In Noa fanno la loro "apparizione", come deus ex machina, ma anche come semplici spettatori di passaggio, personaggi della musica, da Bono Vox ai Rolling Stones. Un omaggio al tuo passato di dj?
"La musica è nel mio Dna fin da quando, bambino vinsi uno dei primi talent della riviera romagnola cantando 24 mila baci. Nella mia lunga esperienza di Dj in una delle prime radio libere ho imparato ad amare la musica e ho cercato di capirla. Facendo una scoperta rivoluzionaria: la musica unisce e salva. Un flusso vitale che nel libro culla e accompagna la storia fino a farla diventare la storia della porta accanto".
Noa la tanguera, la presidente americana Himmary, la villain Castoro de Boschi, la Sfoglina, l'ispettore capo Natiseau, Marzia e Miriam Galapagos...I personaggi principali sono tutte donne. Un omaggio alla femminilità in tutte le sue sfaccettature?
"ruffianeria. Semplicemente una constatazione. La nostra regione, che fin dal nome è donna, è stata plasmata nei secoli dal genio femminile. Ce lo ricordano gli aneddoti delle nonne, ce lo confermano le testimonianze delle donne di oggi. Per questo ho scelto di contrastare il male incarnato da Castoro, da una singolare compagnia dell'anello formata da donne che manco si conoscono".
Non ti sei fatto mancare nemmeno un bel viaggio nel tempo. All'epoca romana, per la precisione, dove troviamo un eroico cavaliere, Lucio Cornelio Silvio...un antenato di qualcuno che conosciamo, suppongo?
"Ogni riferimento a persone e fatti ... In realtà nel libro entra buona parte della realtà politica dei nostri giorni. Trasfigurata dalla fantasia ma abbastanza riconoscibile. Come nelle oscure profezie di Nostradamus ho immaginato rovinose cadute (che ci sono effettivamente state) e trionfi (che non sono diventati tali). Ecco se volessi dare un senso a questa storia è che un senso ce l'ha: la politica da sola è impotente. Se si illude di poter fare a meno del popolo la diga di Ridracoli diventa il nostro mar Rosso che ci travolge tutti. Dalla via Emilia al West"
INFO
Stefano Andrini
Noa, la grande truffa
Sensoinverso edizioni
82 pagg – 11 euro
Presentazione sabato 25 marzo, ore 17
c/o Emily Bookshop, via Fonte d'Abisso 9/11, Modena
Sabato 25 e domenica 26 Giornata FAI di Primavera: tre tappe per celebrare la storia parmense. L'anteprima venerdì 24 con l'apertura dell'appartamento di Don Ferdinando di Borbone e dell'Osservatorio Astronomico nella Reggia di Colorno.
Parma, 22 marzo 2017
Venerdì 24, Sabato 25 e domenica 26 marzo 2017 si svolgerà la venticinquesima edizione delle Giornate FAI di Primavera, la più grande festa di piazza italiana dedicata alla cultura e all'ambiente. Le Giornate FAI di Primavera hanno ottenuto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana. Si svolgeranno anche con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Nella nostra città le Giornate FAI hanno ottenuto il patrocinio del Comune di Parma ed avranno un programma particolarmente intenso. Venerdì 24 Marzo vi sarà l'anteprima con l'apertura dell'appartamento di Don Ferdinando di Borbone e dell'Osservatorio Astronomico nella Reggia di Colorno. Sabato 25 Marzo vi sarà l'apertura del maestoso Complesso dell'Ospedale Vecchio. La grande novità dell'edizione del 2017 è l'apertura, per Domenica 26 Marzo, del Palazzo Centrale dell'Università, che fu l'antico Convento dei Gesuiti.
"Aprire al pubblico le porte del complesso dell'Ospedale Vecchio, vuol dire aprire ai parmigiani e ai turisti le porte della storia e della cultura di Parma – ha commentato il sindaco, Federico Pizzarotti. È una iniziativa che appoggiamo e che sposiamo in pieno: come Comune, infatti, da tempo stiamo unendo gli sforzi e le energie per restituire alla città i suoi edifici storici, e la tre giorni del Fai coglie in pieno questa nostra filosofia: mi auguro quindi di vedere tanti curiosi e interessati ripercorre le tappe della storia di Parma e del parmense. Una città è viva se vitale continuano a esserne la curiosità dei suoi concittadini, la cultura e la storia".
Proprio nell'anno in cui si celebra i 2200 anni di fondazione della nostra città il FAI ha voluto aprire tre luoghi simbolo, punti nevralgici della millenaria storia parmense.
IL FAI riapre (e lo riapre con grande gioia) il complesso dell'Ospedale Vecchio, che è la testimonianza antica della realizzazione di un impegno caritativo: deve le sue lontane origini a quella "rivoluzione della carità" del Duecento. Per Giovanni Fracasso, responsabile della Delegazione FAI " L'Ospedale Vecchio è simbolo di assistenza, di accoglienza e di unione. Rappresenta l'anima dell'Oltretorrente: notevole nei secoli è stata la sua influenza sulla storia sociale, economica e religiosa dell'intera città. Perché dunque visitare il complesso dell'Ospedale Vecchio? Per la sua importanza storico-architettonica sicuramente, ma, anche, perché l'Ospedale Vecchio è la preziosa testimonianza di un antico percorso virtuoso: attraverso un fecondo processo di "osmosi" tra l'ente ospedaliero-assistenziale, la cittadinanza e l'economia urbana, si arrivò all'impiego fruttuoso della ricchezza, attraverso le donazioni, le offerte e i lasciti, per il bene comune".
Protagonisti dell'apertura dell'Ospedale Vecchio sono gli Apprendisti Ciceroni: studenti del Liceo Romagnosi, dell'Istituto Toschi, dell'Istituto Macedonio Melloni, del Giordani, del Marconi e della Scuola Parmigianino.
"Gli studenti sono i veri protagonisti di queste giornate – sottolinea Bianca Marchi delegato Scuola del FAI - Si stanno preparando da settimane per studiare ogni dettaglio del grande complesso dell'Ospedale Vecchio. Ringrazio i tanti docenti che li hanno preparati e che sono stati coinvolti in questo grande progetto di amore per l'arte e per la storia della propria città.
La delegata FAI Chiara Boschi sottolinea il grande entusiasmo tra i giovani del FAI, la macchina organizzativa è pronta per accogliere migliaia di persone nell'arco dei tre giorni: vi saranno molti visitatori dal Veneto, dalla Lombardia, dal Piemonte. Saranno tre giorni di festa all'insegna della cultura.
Fra le bellezze da scoprire nelle Giornate FAI di Primavera, non poteva mancare la nostra regione, con circa una cinquantina di luoghi in Emilia Romagna e oltre 1.000 aperture straordinarie e visite guidate con i volontari del FAI in tutta Italia.
Il complesso dell'Ospedale Vecchio sarà visitale sabato 25 marzo dalle ore 9.30 alle ore 17.30, con ingresso da Strada Massimo D'Azeglio. Il Palazzo dell'Università sarà visitabile dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 (con partenza ultima visita ore 18.00). Ingresso da Strada dell'Università, n.12. Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(fonte: Comune di Parma)
"Les Choristes" di Pegognaga, diretti dal M° Matteo Cavicchini hanno reso un omaggio inusuale al grande Maestro presso la Casa del Giovane Verdi di Busseto.
Busseto, 22 marzo 2017
Busseto ha vissuto domenica un evento musicale davvero unico alla Casa del Giovane Verdi. Importanti brani tratti dalle opere di Verdi (Nabucco-Traviata e Forza del destino) sono stati eseguiti da un coro di voci bianche. E' la prima volta in assoluto che Verdi viene interpretato in questo modo così diverso e particolare, mai prima d'ora sperimentato. "Les Choristes" di Pegognaga, diretti dal M° Matteo Cavicchini hanno reso un omaggio inusuale al grande Giuseppe Verdi. Ed è anche la prima volta che nella casa in cui il Maestro visse da giovane ed ebbe a compiere i suoi primi studi musicali vengono interpretate le sue composizioni. Si è ritornati indietro nel tempo, come quando da quella casa si udivano i primi approcci con la musica di un Verdi giovanissimo che si esercitava giorno e notte con la spinetta, disturbando i gendarmi della casa di fronte.
Lo studioso di cose verdiane Corrado Mingardi ha accompagnato l'evento con notizie e aneddoti relativi alla vita e alle abitudini del Maestro. Era anche l'occasione dell'onomastico del Cigno di Busseto e della sua seconda moglie Giuseppina. L'evento, del tutto gratuito, che ha richiamato nella città di Busseto tantissime persone, compresi bimbi incuriositi dalla performance dei loro coetanei, è stato possibile grazie ad Anna Sichel, proprietaria della storica dimora verdiana che mette a disposizione il suo "tesoro" gratuitamente per finalità culturali. Orgogliosa per l'ottimo risultato, ha elogiato oltre al Maestro e ai giovanissimi coristi, anche le loro famiglie per i sacrifici grazie ai quali sono giunti ad un risultato davvero unico.
Il Maestro Cavicchini con quest'appuntamento ha confermato la sua fama internazionale di direttore di concerti in città italiane ed estere. I brani verdiani proposti per l'occasione al pubblico sono stati da lui trascritti.
L' introduzione è stata tenuta da Meri Rizzi, studiosa ed autrice di alcuni libri relativi a Verdi tra i quali "il Giovane Giuseppe Verdi". La ditta Gourme' Ibis spa di Busseto in collaborazione con la Casa del Giovane Verdi ha donato ai giovani ospiti prodotti tipici ed a loro dedicati.
Giornate FAI di Primavera: torna per il 25° anno il weekend dedicato alla bellezza del patrimonio d'arte e natura italiano. Oltre 1.000 aperture straordinarie e visite guidate in tutta Italia.
21 marzo 2017
Come ogni anni torna l'appuntamento con le Giornate FAI di Primavera. Questo fine settimana, sabato 25 e domenica 26 marzo, oltre 1.000 aperture straordinarie e visite guidate con i volontari del FAI alla scoperta di un'Italia mai vista e che non smette di stupire. Il FAI - Fondo ambiente italiano - è infatti, impegnato nella missione di tutela e valorizzazione di tanti luoghi speciali del nostro nel Paese, che per questi due giorni saranno facilmente accessibili. Fra le bellezze da scoprire non poteva mancare la nostra regione, con circa una cinquantina di luoghi in Emilia Romagna.
INFO UTILI
SI PAGA UN BIGLIETTO? NO: Per ogni bene aperto nelle Giornate FAI di Primavera i volontari richiederanno un CONTRIBUTO a sostegno della missione.
SI PUÒ PRENOTARE? NO, ad esclusione di alcune aperture che saranno indicate chiaramente sul sito per le quali è richiesta prenotazione. Per tutte le altre basta presentarsi negli orari indicati sul sito, diversi da luogo a luogo.
I VANTAGGI PER GLI ISCRITTI FAI? Corsie preferenziali in tutti i beni aperti e diversi ingressi esclusivi in aperture riservate.
Tutte le aperture e i dettagli per le visite sul sito www.giornatefai.it
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