Nell'ambito delle XXV Giornate FAI di Primavera, per la prima volta, dal 1923, una barca torna a navigare sul fiume Panaro, nel tratto del Naviglio che da Bomporto porta a Solara, alla scoperta dell'antica via fluviale che per mille anni ha collegato il centro di Modena a Venezia.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
BOMPORTO – Lento scorre il fiume, mentre la "Zio Pece", una 11 metri bianca e rossa, varata negli anni Sessanta, per la prima volta dal 1923, percorre il tratto del Naviglio che da Bomporto porta all'antico borgo fluviale di Solara. Un privilegio per pochi, circa 700 (le prenotazioni sono state un migliaio e i posti sono già esauriti), che tra sabato 25 e domenica 26 marzo potranno ripercorrere un tratto dell'antica via fluviale che collegava Modena a Venezia, grazie alle Giornate FAI di Primavera. E Bomporto (da "buon porto") era la porta di accesso per tutte le imbarcazioni che per mille anni hanno percorso il Po, il grande fiume, per arrivare alla città geminiana "deviando" sul fiume Panaro. Proprio la "Riviera del Panaro", dal XVII secolo è stata eletta meta di villeggiatura dalle ricche e nobili famiglie modenesi, che sulla riva sinistra del fiume hanno costruito meravigliose ville e residenze estive. Durante le Giornate FAI si potranno visitare Villa Cavazza, Villa Cavicchioli e Villa Bruini-Federzoni, solo esternamente, poiché ancora danneggiate dal terremoto del 2012.
Le acque placide e sorprendentemente verdi del Panaro ci accompagnano lungo questa emozionante minicrociera sul fiume. La "Zio Pece" procede a una velocità di circa 4 km/h, la stessa che, con la corrente favorevole, consentiva in passato di collegare Modena a Venezia in circa una giornata e mezzo. Di tanto in tanto, il tragitto è interrotto dal ramo di un albero, mentre, ai lati, la vegetazione semi incolta degli argini suggerisce quello che doveva essere il paesaggio di tanto tempo fa.
"In questi due giorni", ha detto il sindaco di Bomporto Alberto Borghi, "i visitatori potranno riscoprire in questo modo inedito e unico il fiume Panaro, i suoi aspetti culturali e paesaggistici. Grazie ai fondi nazionali è stato possibile, in questi anni, recuperare le darsene e i ponti sul Naviglio: quella di Bomporto, ma anche quella di Bastiglia, che fu visitata anche da Leonardo da Vinci e si dice che egli si ispirò proprio ad essa per progettare le darsene dei Navigli di Milano".
"Il percorso in barca sul fiume Panaro", ha aggiunto Vittorio Cavani, capodelegato FAI per Modena, "è la chicca di un programma molto vario, che include l'apertura al pubblico del Castello di Montegibbio, della villa Barbolini-Cionini di Sassuolo, dell'Area Allevamento Quadrupedi di Portovecchio, nel territorio di Mirandola e, appunto, dell'itinerario della Riviera del Panaro, che può essere percorso anche a piedi, in bicicletta, a cavallo o con qualsiasi altro mezzo. Questo evento è talmente eccezionale che mi preme ringraziare tutti gli enti che lo hanno reso possibile: il Comune di Bomporto, AIPO e i volontari della Remiera Euganea di Monselice, grazie ai quali in questi giorni potremo navigare sul Panaro dopo quasi cento anni".
La XXV edizione delle Giornate FAI di Primavera coinvolge circa mille siti in 400 località italiane, che saranno aperte al pubblico grazie a 7500 volontari e a 35 mila giovani guide.
INFO: www.giornatefai.it