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Bologna, 10 dicembre 2013 -

Il ministero della Salute sarebbe intenzionato a chiudere, attraverso un decreto, 175 ospedali con meno di 120 posti letto: tra questi, sarebbero a rischio i nosocomi di Bobbio e Castel San Giovanni, nel piacentino, e di Borgo Taro, in provincia di Parma.
Lo segnalano i consiglieri della Lega nord Stefano Cavalli e Roberto Corradi in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove ricordano che l’Ausl di Parma avrebbe precisato che la struttura di Borgo Taro “conta più di 120 posti letto e, di recente, è stata oggetto di ingenti investimenti”, sottolineano che l’ospedale di Bobbio è l’unico presidio in grado di offrire primo soccorso nell’area montana e rammentano che quello di Castel San Giovanni serve un bacino di 14 comuni, oltre a prestare il 30 per cento delle erogazioni a pazienti provenienti dalla Lombardia.
Considerando quindi che i tre presidi medico-ospedalieri sono “irrinunciabili” e che una loro eventuale chiusura comporterebbe un peggioramento dei servizi fondamentali prestati alla cittadinanza, i consiglieri chiedono alla Giunta se sussistano reali rischi di chiusura dei tre ospedali e, in caso di risposta positiva, quali azioni si intendano intraprendere per preservarli, anche opponendo un rifiuto alla sottoscrizione del Patto per la Salute. (AC)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Politiche per la salute - Esenzione ticket ed erogazione gratuita di farmaci di fascia C: prorogate fino al 31 dicembre 2014 le misure di sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi e alle famiglie in difficoltà economiche -

Bologna, 10 dicembre 2013 -

Proroga dell’esenzione dal pagamento del ticket su visite ed esami specialistici per i lavoratori che hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione, in mobilità o con contratto di solidarietà; e proroga dell’erogazione gratuita di farmaci di fascia C per le famiglie che si trovano in una situazione di forte disagio economico-sociale. Si tratta delle misure anticrisi in campo sanitario che la giunta regionale ha introdotto nel 2009, all’inizio della crisi economica, e che ora ha prorogato con apposita delibera (la 1826/2013) fino al 31 dicembre 2014, il quinto anno consecutivo in cui vengono rinnovati questi provvedimenti di sostegno. L’esenzione dal ticket riguarda i lavoratori residenti in Emilia-Romagna che hanno perso il posto di lavoro a partire dal 1° ottobre 2008 o che si trovano in cassa integrazione straordinaria, ordinaria o in deroga, in mobilità o con contratto di solidarietà. L'esenzione riguarda anche i familiari a carico. Per usufruirne è necessario compilare il modulo di autocertificazione del proprio stato occupazionale: il modulo viene consegnato dagli uffici dell'Azienda Usl al momento della visita o dell'esame specialistico. Chi ha perso il lavoro deve essere in possesso della “Dichiarazione di immediata disponibilità” (Did), rilasciata dal Centro per l’impiego, presente in ogni provincia, ed essere in attesa di occupazione. Per i lavoratori in mobilità è necessario anche essere iscritti nelle liste di mobilità ed essere in possesso della “Dichiarazione di immediata disponibilità”. La distribuzione gratuita dei farmaci di fascia C è rivolta ai componenti di famiglie in situazioni di estremo disagio sociale, individuate o in carico ai Servizi sociali dei Comuni. Riguarda farmaci indicati nei Prontuari terapeutici delle Aziende sanitarie e in distribuzione diretta, dunque distribuiti da farmacie delle stesse Aziende sanitarie. Complessivamente, dall’1 agosto 2009 al 30 giugno 2013 sono state 112.980 le persone che, in base a queste misure, hanno usufruito dell’esenzione ticket per visite ed esami specialistici. L’impegno economico della Regione, sempre dall’1 agosto 2009 al 30 giugno 2013, per queste misure anticrisi è stato di 4,8 milioni di euro mentre e sarà di 1,8 milioni di euro per il 2014: tutte risorse necessarie per coprire il mancato introito del ticket e la spesa per i farmaci di fascia C.

Per informazioni ci si può rivolgere al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna 800 033033, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, il sabato dalle 8.30 alle 13.30; oppure si può consultare Saluter, in particolare sulla guida ai servizi http://guidaservizi.saluter.it, scrivendo “misure anticrisi” nel campo “cerca”.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

La disciplina per l’accesso di animali d’affezione (unicamente cani e gatti) nelle strutture ospedaliere pubbliche e private è stata approvata all’unanimità dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini -

Bologna, 10 dicembre 2013 -

In Emilia Romagna ora il paziente potrà ricevere visite dai suo animale d' affezione. Una volta approvata definitivamente dalla Giunta, tale disciplina dovrà essere rispettata da tutte le strutture ospedaliere regionali (ognuna si attiverà per un suo regolamento interno) ogni qual volta sarà richiesto l’accesso di un animale d’affezione, escluse le seguenti Unità Operative/Servizi: Unità di terapia intensiva; Chirurgia d’urgenza; Traumatologia d’urgenza; Unità e/o stanze di isolamento comprese quelle che ospitano i pazienti posti sotto precauzioni per contatto; Unità di terapia intensiva  e semi – intensiva post- operatoria; Centri Trapianto; Centri grandi ustionati; Centri dialisi; Ostetricia e Nursery; Sale operatorie; Sale diagnostica  e Interventistica invasiva; Sale con impianti radiologici; Sale mense.
Per l’accesso degli animali, il paziente o i suoi familiari dovranno fare richiesta scritta alla Direzione sanitaria della struttura ospedaliera.
All’interno del documento approvato oggi sono disciplinati i criteri per la gestione del cane e del gatto all’interno delle strutture e definiti i criteri per l’accesso alle aree esterne agli edifici di ricovero e cura di pertinenza della struttura, per l’accesso alle aree comuni e per quello ai reparti di degenza. Gabriella Meo (Sel-Verdi) e Antonio Mumolo (Pd) si sono impegnati ad incontrare le associazioni prima dell'ultimo via libera della Giunta sul documento, per ragionare su eventuali osservazioni da parte delle stesse alla delibera.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Amici Animali Emilia

 

Osservatorio regionale contratti pubblici: la maggior parte degli interventi sono lavori di manutenzione straordinaria e nuove costruzioni. Cala del 22% il numero dei bandi e del 44% il loro importo

 

Bologna 9 dicembre 2013 --

La maggior parte dei lavori pubblici realizzati lo scorso anno in Emilia-Romagna riguarda la manutenzione straordinaria e le nuove costruzioni mentre calano del 22% il numero dei bandi e del 44% il loro importo.
Sono questi alcuni dati contenuti nel "Rapporto 2012 sui contratti pubblici dell’Emlia-Romagna" pubblicato in questi giorni dall'Osservatorio regionale dei contratti pubblici ed Intercent-ER (consultabile all’indirizzo http://territorio.regione.emilia-romagna.it/osservatorio/rapporti).
"ll 2012 è stato un anno di grandi difficoltà in cui alla crisi congiunturale si è aggiunto anche dal terremoto. I cittadini, le forze sociali, le istituzioni – ha commentato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - hanno saputo reagire utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. L’Osservatorio regionale dei contratti pubblici e Intercent-ER hanno sviluppato la loro azione a favore della legalità, trasparenza, supporto alle stazioni appaltanti e ai tecnici coinvolti. Questa attività è continuata anche nel 2013 e, insieme alla struttura del Commissario delegato, sono state definite le modalità per la gestione dei fondi pubblici per la ricostruzione".

Nel rapporto è stato inserito un capitolo dedicato all’analisi degli appalti pubblici dell’area colpita dal sisma dello scorso anno. Nel 2012 sono stati registrati 231 affidamenti per un valore complessivo di 84,74 milioni di euro. È Modena la provincia con il maggior numero di gare affidate (137) e i maggiori importi (64,41 milioni di euro) segue Ferrara con 56 e complessivi 7,39 milioni e Bologna con 28 e 8 milioni di euro. Inoltre, è stato approvato il nuovo “Prezzario delle opere pubbliche i dati relativi ai contratti pubblici dell’Emilia-Romagna.


I dati del Rapporto 2012
La programmazione degli interventi da realizzare nel triennio 2012-2014 mette in evidenza una generale tendenza di rallentamento degli investimenti da parte degli enti locali. Dall’analisi degli interventi, si riscontra un calo degli investimenti sia in numero con -15,6% (-19,9% quella relativa ai Comuni) sia in valore con -6,6% (-32,2% la variazione per i Comuni). Gli interventi annuali nel 2012 hanno riguardato principalmente lavori di manutenzione straordinaria (39,5%) e nuove costruzioni (20,3%).
Le risorse finanziarie più consistenti sono state destinate in prevalenza a opere di nuova costruzione (33,1%) e di completamento (32,0%) per complessivi 1071,99 milioni di euro. L’indice dei lavori pubblici banditi nel 2012 è il valore più basso dal 2000 a oggi, a conferma della difficoltà delle pubbliche amministrazioni locali nella realizzazione dei lavori pubblici. E’ diminuito complessivamente il numero dei bandi (-22,3%) e il relativo importo (-44,7%).
Nella maggior parte dei territori provinciali la domanda, relativamente ai bandi di gara, è stata negativa. Solo tre province hanno registrato variazioni positive: la provincia di Ferrara con +80,1% in valore; Ravenna e Reggio Emilia con un aumento del numero delle gare, rispettivamente di +2,3% e +11,8%. In controtendenza gli interventi di finanza di progetto in programma nel triennio 2012-2014 sono 67 con un valore complessivo di 225,63 milioni di euro, con incremento in valore pari all’8,1%, in cui l’importo messo a disposizione dai privati pesa per il 94,4%.

I bandi di gara di forniture (123 per un valore di 587,70 milioni di euro) sono diminuiti, rispetto al 2011, del 22,2% in numero e del 14,5% in valore. Intercent-ER, inoltre, con 17 gare per complessivi 412,21 milioni di euro occupa il primo posto nella classifica del maggior numero di bandi e dei maggiori importi di gara. Il numero degli affidamenti di forniture è pari a 3144 per complessivi 827,94 milioni di euro. Rispetto al 2011, i contratti affidati registrano un decremento del 2,2% a cui corrisponde un aumento degli importi pari al 9,8%.
Le gare di servizi sono state 493 per un valore complessivo di 1376,11 milioni di euro. Rispetto al 2011 sono diminuite in numero del 15,6% cui ha corrisposto un lieve calo dello 0,7% del relativo valore (Intercent-ER 27 gare per complessivi 604,53 milioni di euro).
I 2562 contratti affidati nel 2012 ammontano a 1693,21 milioni di euro, in evidenza una crescita sia in numero (+11%) sia in valore (+13%) rispetto al 2011.

Nel rapporto 2012 è stato inserito un capitolo dedicato all’analisi degli appalti pubblici dell’area colpita dal sisma. Nel 2012 sono stati registrati 231 affidamenti per un valore di 84,74 milioni di euro. È Modena la provincia con il maggior numero di gare affidate (137) e i maggiori importi, 64,41 milioni di euro; segue Ferrara con 56 e complessivi 7,39 milioni e Bologna con 28 e 8 milioni di euro.
Fra le amministrazioni aggiudicatrici il Commissario delegato emergenza sisma Regione Emilia-Romagna è l’organismo che ha sottoscritto il maggior numero di affidamenti (38) ed i maggiori importi con 55,93 milioni di euro.
Seguono il Comune di Mirandola con 25 gare aggiudicate per complessivi 5,58 milioni e la Provincia di Modena con 23 e complessivi 2,23 milioni di euro. Le imprese coinvolte sono state 148, di cui 30 provenienti da fuori regione. In particolare, le società extraregionali si sono aggiudicate 40 affidamenti per 26,20 milioni di euro (pari al 31% del totale affidato), mentre quelle regionali hanno avuto 191 affidamenti per complessivi 58,55 milioni di euro (pari al 69%).

Con la recente approvazione della Legge Regionale n. 17 del 24 ottobre 2013 è stato dato nuovo impulso al processo di dematerializzazione del ciclo degli approvvigionamenti. Nella scelta del modello con cui attuare le norme emanate, la Regione ha infine tenuto conto non solo dei propri principi in materia di standard aperti ed interoperabilità ma anche delle indicazioni comunitarie volte a far sì che la piena adozione di strumenti innovativi di e-procurement e dematerializzazione documentale costituisca un forte incentivo all’accesso delle Piccole e medie imprese al mercato delle forniture pubbliche.

fonte www.regione.emilia-romagna.

Reggio Emilia, 6 dicembre 2013 -

Da una parte “il permanere di precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali”, come “infiltrazioni di acqua dal soffitto” e “termosifoni che in alcune parti degli istituti penali non sono funzionanti affatto”, dall’altra però “il regime cosiddetto aperto” e “un significativo dato numerico relativo ai detenuti ammessi al lavoro all’esterno”: è fatto di luci e ombre il giudizio di Desi Bruno, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, sulla Casa circondariale e sull’Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, strutture che la Garante ha visitato lunedì 2 dicembre accompagnata dal direttore e dalla comandante di reparto della Polizia penitenziaria.Alla data della visita risultavano essere presenti complessivamente 487 persone all’interno delle strutture: 168, su 217 in carico, presso l’Opg e 289 presso la casa circondariale. Di questi ultimi, i condannati in via definitiva sono circa la metà, 145, i tossicodipendenti 89 e gli stranieri 169, mentre sono 34, tra i 29 ammessi al lavoro all’esterno e i 5 in regime di semilibertà, i detenuti che possono attraversare i cancelli delle strutture.Di forte impatto negativo, riporta la Garante, è stata la constatazione del permanere di precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali del carcere, la cui carenza è stata a più riprese segnalata sia nei rapporti semestrali a cura dell’Ausl di Reggio Emilia sia direttamente da parte di Bruno all’amministrazione competente, a causa delle infiltrazioni di acqua dal soffitto in alcune sezioni detentive, nelle camere di pernottamento stesse in cui sono allocati i detenuti e nella cucina, con il rischio concreto che andando avanti con la stagione invernale le condizioni possano letteralmente degenerare. Al momento risulta essersi completata la procedura di aggiudicazione dell’appalto per il rifacimento della copertura del tetto, ma i lavori restano ancora in attesa dell’avvio: ragione per la quale è del tutto verosimile prevedere che anche questo inverno verrà passato da molti detenuti in condizioni ambientali che non si caratterizzano certo per salubrità e che destano serie perplessità di poter rispettare i parametri di agibilità. Ancora irrisolta poi, segnala la Garante, la questione relativa al malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento, con i termosifoni che in alcune parti degli istituti penali non sono funzionanti affatto, anche a causa della carenza di personale tecnico che possa far fronte al cattivo funzionamento.Ma se da un lato le condizioni della struttura hanno destato parecchie preoccupazioni, dall’altro però si è constatato il positivo avvio dell’applicazione, iniziata proprio in quella giornata, da parte delle Direzione dell’istituto penitenziario delle indicazioni contenute nella nota del Provveditorato regionale volta a perseguire l’obiettivo della “umanizzazione” della pena nei penitenziari regionali: si prevede il cosiddetto regime aperto, con le celle e le camere di pernottamento che restano aperte per più di 8 ore al giorno, dalle 8.30 alle 16 e dalle 16.30 alle 21.00, per i detenuti di due sezioni, circa 50 persone a sezione tutte con pena definitiva, per lo più in due in cella, la cui tipologia rientra fra quelli con un livello di pericolosità non significativo.In particolare, secondo le regole di comportamento in sezione aperta spiegate e consegnate ai detenuti, in quella fascia oraria si potrà: andare nella saletta ricreativa, sostare nel corridoio della sezione, andare ai cortili per il passeggio negli orari in cui sono aperti, fare la doccia (nelle fasce orarie 9-12 e 16.30-19.30), entrare nella stanza di un compagno di detenzione (con i gruppi che non devono superare però le 4 persone), telefonare, prelevare gli alimenti dal frigo comune e andare a frequentare i corsi nei quali si è inseriti.È poi particolarmente significativo, commenta la Garante, il dato numerico relativo ai detenuti ammessi al lavoro all’esterno anche grazie alle convenzioni stipulate con il Comune di Reggio nell’Emilia ed i Comuni limitrofi: sono 29 i detenuti che vengono impiegati per 4 ore al giorno in attività quali la manutenzione del verde, delle scuole, e nella tinteggiatura degli alloggi comunali a fronte di un rimborso spese corrisposto dal Comune tra i 100 e i 150 euro al mese.Al termine della visita la Garante ha effettuato colloqui con tre internati dell’Ospedale psichiatrico giudiziario che ne avevano fatto espressa richiesta. Rispetto al completamento del processo di superamento dei manicomi giudiziari si profila, a livello nazionale, un’ulteriore proroga del termine (ad oggi previsto per l’1 aprile 2014). Ma, come noto, il progetto dell’Ausl di Reggio Emilia per la realizzazione ex novo della “Residenza sanitaria per l’esecuzione della misura di sicurezza” ha già ricevuto in fase istruttoria un primo parere positivo dal ministero della Salute.


(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Cinque mesi per costruire il nuovo municipio di Mirandola e quello di Concordia, entrambi in classe energetica A e con elevati standard antisismici, 7 mesi per l’asilo in legno di Finale Emilia, sempre nel  modenese, e 300 giorni per il primo edificio industriale multipiano di classe A d’Italia, a Sant’Agata Bolognese -

Bologna, 5 dicembre 2013 -

Sono alcuni degli esempi di progetti realizzati nella ricostruzione post-sisma e nell’edilizia industriale e al centro del workshop “Costruire bene insieme”, in programma nel pomeriggio di oggi, giovedì 5 dicembre, nel nuovo municipio di Mirandola. Costruire in maniera eco-compatibile e in tempi brevi è stata una delle sfide affrontate dagli amministratori dei centri colpiti dal terremoto del maggio 2012 e dagli addetti ai lavori.

Al centro dell’incontro, promosso dallo studio di progettazione architettonica Archilinea, i metodi, le tecniche e le problematiche connesse alla realizzazione “veloce” di opere edili con requisiti di sicurezza, architettonici ed energetici di qualità. Sul tema, grazie anche ai casi e alle buone pratiche realizzate recentemente, dibattono operatori pubblici e privati del territorio impegnati nel settore dell’edilizia e della progettazione architettonica. Tra gli intervenuti previsti, quelli di Maino Benatti, Carlo Marchini, Fernando Ferioli, Lucia Bursi e Daniela Occhiali, sindaci rispettivamente di Mirandola, Concordia, Finale Emilia, Maranello, Sant’Agata Bolognese. E ancora: Emanuele Orsini, presidente di Assolegno, e Pietro Ferrari, presidente Confindutria Modena.A chiudere i lavori del pomeriggio, l’intervento della presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi. “L’emergenza del terremoto- afferma Costi- sta mettendo in tutta evidenza il fatto che solo la sinergia tra i diversi attori in campo, pubblici e privati, consente il più alto livello di qualità dei risultati. Il bello, il buono e il veloce possono e debbono stare insieme. E i progetti fin qui realizzati, rispondenti a parametri estetici e funzionali e al contempo rispettosi dell’ambiente e in linea con elevati standard di sicurezza, ne sono una dimostrazione. Abbiamo dovuto ingaggiare una gara contro il tempo, una variabile che qui rappresentava anche il nostro ostacolo principale. Un ostacolo però superabile. Per fare questo sono state messe in campo le competenze tecniche più avanzate. A queste si è dovuto affiancare l’impegno quotidiano degli amministratori locali e più in generale delle istituzioni, alle quali è stato chiesto di trovare soluzioni di semplificazione e sburocratizzazione. Il confronto continua, ma l’esperienza acquisita in questi mesi – conclude la presidente– ci ha portato un grande bagaglio di conoscenze che dovremo sapere mettere al servizio di tutta la comunità regionale”.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 04 Dicembre 2013 14:58

I segreti per un Pane perfetto

 

Di Chiara Marando – Parma 04 Dicembre 2013

Lunedì 2 dicembre presso l'Academia Barilla di Parma si è svolto un importante appuntamento dedicato al “Pane da Ristorazione”. Un'iniziativa gratuita organizzata da Confesercenti Parma e Academia Barilla con il contributo di Unipol Assicurazioni per dare nuove idee e fornire servizi utili alle imprese del settore ristorazione.

«In tempi di forte difficoltà economica, cerchiamo di dare il nostro contributo fornendo servizi che mirino a dare nuovo slancio alle imprese del territorio per migliorarne sempre di più l'offerta. E' con nuove idee che si possono illuminare i momenti più bui – dichiara Stefano Cantoni, responsabile ristorazione Confesercenti - inoltre il pane è un antico mestiere che non va dimenticato, ma anzi appreso e rivisitato per continuare ad essere partner ideale della cucina italiana».

La casa dell'eccellenza gastronomica si è presentata ancora una volta come la cornice ideale dove discutere di cucina, e come sempre lo ha fatto con l'aiuto di grandi professionisti. A salire in cattedra è stato lo chef Giovanni Gandino, uno dei massimi esperti della panificazione italiana.

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Tanti i ristoratori di Parma e Provincia che hanno assistito alla lunga e dettagliata lezione sulle varie tipologie di pane, le fasi della lievitazione, l'importanza della farina e del lievito da utilizzare per ottenere un impasto migliore e più digeribile.  Tecniche  e segreti legati all'Arte di fare il Pane, antico mestiere  nel quale noi italiani siamo da sempre maestri, una cultura preziosa che abbiamo il dovere di preservare e tramandare di generazione in generazione.

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Ad un primo momento teorico è seguito quello più propriamente pratico e di confronto, dove il folto pubblico di addetti al settore non solo ha dimostrato la propria partecipazione attraverso un botta e risposta serrato, ma anche potuto apprendere come mettere “le mani in pasta”.

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Il Pane come veicolo essenziale per la vendita di un prodotto,  per esaltarne il sapore senza coprirlo. Ecco allora che una scelta ragionata e corretta  può fare la differenza ed essere considerata un “plus” per il ristorante. Ogni alimento necessita del giusto accompagnamento, come ad esempio il Pane al cacao da abbinare con il Prosciutto Crudo di Parma e lo Speck, oppure i profumati Cracker all'arancia e salvia perfetti per antipasti di pesce come il Carpaccio di Spada, la Tartarre di tonno o il Salmone affumicato. E ancora l'aroma del Pane all'infuso di frutti di bosco servito con i formaggi caprini, e di quello concentrato al pomodoro perfetto con la mozzarella o la burrata. Molteplici le ricette ed i consigli che lo chef Giovanni Gandino ha saputo fornire per ottenere un risultato ottimale e distinguersi, perché anche in questo caso il dettaglio può decretare il successo di un piatto  e addirittura del locale stesso, completare il suo biglietto da visita.

 

 

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Donna in rianimazione a Forlì per la grave tossinfezione alimentare: ritirati tutti i lotti di olive nere del marchio "Bel Colle" -

Bologna, 3 dicembre 2013 –

A seguito di un ulteriore allerta diramato dal Ministero della Salute, le autorità sanitarie hanno disposto il ritiro immediato dal commercio di tutti i lotti con tutte le scadenze dei prodotti a marchio Bel Colle.
Il provvedimento si è reso necessario dopo che una confezione di olive dolci nere del marchio Bel Colle è risultata positiva alle tossine botuliniche dalle analisi effettuate  dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, sezione di Bologna. Lo ha reso noto la Regione Emilia-Romagna, precisando che una donna è in rianimazione a Forlì per la grave tossinfezione alimentare.
Si invita chiunque avesse acquistato i prodotti a marchio Bel Colle (Olive dolci nere 400 g - Codice articolo:  0080048401.01; Olive nere piccanti 400 g - Codice Articolo: 0080048701.01) a non consumarli e a consegnarli alla propria Azienda Usl o al punto vendita dove sono stati acquistati.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Cronaca Emilia

Le autorità sanitarie hanno disposto il ritiro immediato dal commercio di un prodotto alimentare risultato positivo alle tossine botuliniche -

Bologna, 2 dicembre 2013 -


Si tratta di una confezione di olive dolci nere del marchio “Bel Colle”, in confezione sottovuoto da 400 grammi, lotto 95-13 con scadenza il 25 dicembre 2013.
E’ importante che chiunque abbia già acquistato il prodotto del lotto in questione non lo consumi e lo consegni immediatamente, anche se la confezione è già aperta, nel punto vendita dove l’ha acquistato.
Il prodotto è risultato positivo alle analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, sezione di Bologna, dopo che una signora era stata ricoverata all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì per un sospetto caso di botulismo, una grave tossinfezione alimentare i cui sintomi si manifestano in un periodo che va da poche a qualche giorno successivi all’assunzione dell’alimento.  La persona è ora ricoverata per botulismo nel reparto di rianimazione dell’ospedale forlivese.
L’esito delle analisi ha fatto tempestivamente attivare il sistema nazionale di allerta rapido degli alimenti: secondo quanto previsto dalla normativa è stato disposto che la ditta produttrice (con sede nel Lazio) e la catena commerciale di distribuzione, subito allertate, provvedessero all’immediato ritiro del lotto dal commercio.
Oltre al ritiro immediato dal mercato, la normativa prevede che la ditta produttrice, la catena di distribuzione e chiunque commerci il lotto del prodotto debbano informare i consumatori dei provvedimenti adottati.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Scomparso venerdì sera il "Re delle figurine" all'età di 83 anni. Sabato e ieri sono state tantissime le persone che hanno voluto rendere omaggio a Panini nella camera ardente allestita al museo automobilistico.
 
Bologna, 2 dicembre 2013 -
 
Nato il 3 febbraio 1930, a Pozza di Maranello, Umberto Panini era stato il cofondatore, con i fratelli Giuseppe, Benito e Franco Cosimo, della nota azienda produttrice di figurine, portando Modena alla notorietà internazionale.
 
Il comunicato della Regione -
 
"Scompare un grande imprenditore, un uomo che ha reso Modena, l'Emilia e tutta la nostra regione famose nel mondo". La presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, rende omaggio a Umberto Panini, l'ultimo dei quattro fratelli che fecero nascere il Gruppo delle Figurine Panini, morto venerdì notte a Modena. Nato a Pozza di Maranello nel 1930, con Giuseppe, Franco e Benito fece nascere e crescere l'impresa di famiglia e fu lui a dare l'impulso fondamentale, dal punto di vista industriale, per superare la dimensione artigianale e fare di Panini uno dei più grandi marchi del settore editoriale.
"A nome di tutta l'Assemblea legislativa regionale- afferma Palma Costi- mi unisco al dolore della famiglia e di tutta la città di Modena. Umberto Panini rappresenta alla perfezione la forza, la tenacia e l'inventiva della nostra terra. Con lui scompare un grande imprenditore, un uomo che ha reso Modena, l'Emilia e la nostra regione famose nel mondo".
Pubblicato in Cronaca Emilia
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