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L'assessore Rabboni: "Il lupo è una specie protetta dalla legge, noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti". 

Bologna, 12 marzo 2014. Al via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100 mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati. 
“Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una convivenza difficile”. Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato stamani l’iniziativa alla stampa.
Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: la sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione di un bando regionale per finanziare l’acquisto di cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori.
“Il progetto  - ha spiegato Rabboni - nasce da alcune considerazioni: il fenomeno degli attacchi dei lupi, con la conseguente uccisione di bestiame, sta diventando una realtà purtroppo significativa anche nell’Appennino emiliano-romagnolo. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo gli allevatori devono adottare le precauzioni adeguate. Esperienze simili già realizzate in Italia e in Europa hanno dato ottimi risultati, con un contenimento di oltre il 90% dei fenomeni predatori quando è stata fatta una buona prevenzione”.
Già dal 2002 la Regione riconosce agli allevatori zootecnici un indennizzo dei danni da canidi (lupi e cani vaganti): attualmente viene risarcito il 100% del valore dei capi predati, con un contributo di 100 euro per lo smaltimento delle carcasse, per una spesa annua complessiva di circa 150 mila euro, che non ha conosciuto picchi di crescita nel tempo.
“Il piano di intervento - ha concluso Rabboni - costituisce dunque uno strumento aggiuntivo di supporto agli agricoltori, per aiutarli a convivere con un rischio d’impresa rispetto al quale si trovano spesso impreparati. Il lupo è stato infatti assente per lunghi anni dal territorio regionale, ma ormai è diffuso su tutto il crinale appenninico emiliano-romagnolo”.
“Metteremo in atto le migliori pratiche già sperimentate con successo e concorderemo con gli allevatori soluzioni su misura in base a tipologia dell'allevamento, morfologia del territorio, modalità di ricovero del bestiame e guardiania”, ha specificato l’esperto del settore Duccio Berzi che prenderà parte al progetto.

 

Gli attacchi al bestiame
Dal 2008 la Regione Emilia-Romagna ha georeferenziato gli attacchi da canidi per identificare le zone più a rischio. Sono interessate tutte le province, ad eccezione di Ferrara; Forlì-Cesena è la più colpita. 
Su 572 aziende zootecniche presenti nelle zone collinari e montane, mediamente sono 130 all’anno quelle che subiscono gli attacchi. I dati del Servizio Veterinario regionale registrano 139 azioni predatorie nel 2011 e 127 nel 2012; per il 2013, fino a settembre sono state 76. Su 14.200 capi allevati, nel 2011 ne sono stati uccisi 630, nel 2012 709 e 296 fino a settembre 2013.
Gli animali più attaccati sono gli ovicaprini (92%), sia per le dimensioni contenute, sia per la difficoltà, da parte degli allevatori, di mettere in atto efficaci strategie antipredatorie. Modesti, invece, i danni su bovini, asini e cavalli. Il periodo maggiormente interessato dagli attacchi va da aprile a ottobre, mesi in cui il bestiame viene generalmente lasciato al pascolo allo stato brado o semibrado.

Il piano in dettaglio
Il “Piano di intervento per la realizzazione di un progetto sperimentale di prevenzione degli attacchi da lupo in Emilia-Romagna” è stato approvato con delibera di Giunta n 250/2014. Con una modifica alla legge regionale sulla fauna selvatica del luglio scorso, è stata demandata alla Giunta sia l’approvazione di uno specifico piano, sia il relativo stanziamento di fondi.
Viene istituito un gruppo di lavoro - composto da Regione, Province, Associazioni agricole, Associazioni degli allevatori e un esperto del settore - per la condivisione delle azioni.
Su tutto il territorio regionale, ad eccezione della provincia di Ferrara che è l’unica non interessata al fenomeno, saranno organizzati gli incontri con gli allevatori, al termine dei quali verranno raccolte le manifestazioni di interesse che costituiranno un criterio di priorità per accedere ai contributi. I sopralluoghi degli esperti serviranno a concordare la soluzione migliore per l’azienda.
Nei prossimi mesi la Regione approverà il bando a cui tutti gli allevatori potranno partecipare, indicando il tipo di intervento e una stima dei costi. Le risorse stanziate saranno assegnate alle singole Province, che erogheranno agli allevatori i contributi previsti sulla base di una graduatoria. La liquidazione avverrà una volta verificata la messa in opera del materiale o l’adeguato utilizzo dei cani.
Gli strumenti di difesa che possono essere acquistati sono: recinzioni tradizionali, elettrificate o miste e dissuasori elettronici, che funzionano attraverso l’emissione di suoni al passaggio di animali rilevati da un sensore.
Il piano prevede anche la consegna, da parte della Regione, di cuccioli di cani da guardia adeguatamente selezionati, l’assistenza di un operatore cinofilo e incontri formativi per la corretta gestione dell’animale.

Il monitoraggio in Emilia-Romagna
Dal 2002 la Regione Emilia-Romagna - in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - ha attivato un progetto di monitoraggio decennale per studiare il fenomeno della ricolonizzazione del territorio da parte dei lupi. Sono stati analizzati circa 7.000 campioni biologici di canidi, dai quali è stato possibile identificare i soggetti appartenenti alla specie lupo, la localizzazione, il numero di branchi stabili e i soggetti con patrimonio genetico ibrido tra cane e lupo.
È stata stimata una dimensione media annua della popolazione di circa 200 individui, diffusi lungo l’intero crinale appenninico regionale, e sono state individuate 31 aree di presenza stabili, in alcune delle quali vivono esemplari con patrimonio genetico ibrido (21 quelli identificati).

La presenza del lupo in Italia
Dal 1971 in Italia è proibita la caccia al lupo, riconosciuto per legge dal 1976 “specie protetta”. In quanto tale, anche l’Europa ne proibisce il disturbo, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio.
Risale agli anni Settanta la sua rapida ricomparsa non solo nelle aree montane, soprattutto appenniniche, ma anche in collina e in fondovalle.  
Si tratta di una specie dalle grandi capacità adattive e questa caratteristica l’ha reso il mammifero terrestre selvatico più distribuito nel mondo; in Italia era ampiamente diffuso fino alla metà del XIX secolo, ma all’inizio degli anni ’70 raggiunse il minimo storico, con una presenza di circa 100 esemplari. La deforestazione delle aree montane, la conseguente scomparsa degli ungulati selvatici, sue prede naturali, e la persecuzione da parte dell’uomo per l’impatto sul bestiame domestico hanno causato la riduzione drastica del lupo.

(Fonte Regione Emiia Romagna/EC)

 

Sabato, 15 Marzo 2014 10:59

L’Hamburger è DOC

 

Di Chiara Marando – Sabato 15 Marzo 2014

Mettiamo un po’ di fantasia e intraprendenza, aggiungiamo una selezione accurata di materie prime e carne di ottima qualità, uniamo la freschezza di una location accattivante e la simpatia di chi ha reso il proprio lavoro un divertimento, shakeriamo il tutto et voilà…il DOC -The Burger House è servito.  Non una semplice hamburgeria, ma un vero e proprio punto di ritrovo nel cuore storico di Parma che in soli tre mesi di attività è stato in grado di attirare una  nutrita clientela di affezionati.

Tutto nasce da un’idea di Matteo, mente e anima del “DOC”, grande amante dei viaggi, copywriter e una vita trascorsa a contatto col frenetico mondo della pubblicità, che un giorno decide di voltare pagina e realizzare qualcosa di diverso, un sogno: aprire un locale in stile americano dove le persone possano mangiare bene, ritrovarsi e passare del tempo insieme, un luogo semplicemente accogliente e facile da vivere.

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Al DOC -The Burger House si cerca di accontentare tutti i palati e le esigenze, per chi desidera un pranzo veloce senza rinunciare al gusto, per un aperitivo sfizioso accompagnato da un buon bicchiere di vino o una birra fresca, e ancora per una cena in compagnia dove qualche  “sgarro” in più è permesso. La formula è semplice, si combinano  gli ingredienti come più piace e ci si prepara ad addentare una succulenta delizia. In cucina ci sono lo chef Diego e l’insostituibile Simone, mentre Matteo si occupa della sala e del banco.  Il tocco da veri intenditori è la scelta dei tagli di carne, macinata al momento, come quella di Fassona, Chianina e Kobe, un must del locale da assaporare anche alla griglia o battute al coltello. Ovviamente non mancano i grandi classici come il Manzo, nelle prelibate varianti di Picanha ed Entrana , il Pollo, il Cavallo e la rivisitazione vegetariana preparata con ceci e trito di verdura

Dato che l’appetito non viene solo mangiando ma anche leggendo, passiamo a qualche esempio tentatore:  Hamburger di Chianina con bacon arrostito, salsa piccante e pomodoro, oppure di Manzo con uova all’occhio di bue, salsa al radicchio rosso, pomodoro e insalata, e ancora il più leggero di Pollo e verdura. Impossibile non accompagnare il tutto con le golose patatine, una vera specialità di Diego ottenuta con una doppia frittura che ne garantisce la croccantezza, oppure i ghiotti anelli di cipolla in pastella.

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Chi opterà per una grigliata o una tagliata, potrà abbinare il sapore intenso delle portate con il vino giusto perché Matteo ha selezionato molte rinomate etichette per arricchire la carta dei vini, una piccola “chicca” dedicata agli amanti del buon bere.

 

DOC -The Burger House

Borgo piccinini 7/a,  43121 Parma

Tel. 0521 231192

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

In occasione della ricorrenza il prossimo 18 marzo, la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ha accolto questa mattina a Bologna, nella sede dell'Assemblea di viale Aldo Moro, i rappresentanti dell'Associazione Familiari Vittime della Strage e Fabio Braglia, sindaco del comune di Palagano -

Bologna, 13 marzo 2014 -

In occasione del 70^ anniversario della Strage di Monchio, Susano, Costrignano e Savoniero, sull'Appennino modenese, che ricorre il prossimo 18 marzo, la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ha accolto questa mattina a Bologna, nella sede dell'Assemblea di viale Aldo Moro, i rappresentanti dell'Associazione Familiari Vittime della Strage e Fabio Braglia, sindaco del comune di Palagano, sul cui territorio si trovano le frazioni dove avvenne l'eccidio ad opera dei nazifascisti: 136 civili trucidati, fra cui donne e bambini.

"L'impegno per la memoria è da sempre una priorità dell'Assemblea legislativa, perché sono la conoscenza e il ricordo attualizzato di quanto accaduto che ci consentono di non dare per scontati i risultati conseguiti in tema di diritti e democrazia- ha affermato Palma Costi rivolgendosi agli ospiti –. Per questo motivo riteniamo doveroso da parte nostra riconoscere la straordinaria tenacia con la quale avete condotto la battaglia per stabilire la verità e la giustizia su quanto avvenuto sul territorio di Palagano nel marzo del 1944. Una battaglia che va a vantaggio di tutta la comunità regionale e di tutto il Paese. Ecco perché nel consegnarvi il riconoscimento dell'Assemblea legisaltiva vogliamo anche assicurare il nostro sostegno affinché alla vostra comunità venga conferita la Medaglia d'oro al valor civile".

La presidente ha quindi consegnato un attestato con il quale l'Assemblea legislativa "riconosce alla Associazione Familiari Vittime della Strage il grande impegno e la dedizione tesi alla memoria del sacrificio delle vittime innocenti, per affermare i valori della giustizia e della libertà". Un ulteriore attestato dell'Assemblea è stato consegnato anche al sindaco Braglia; in esso si "riconosce al Comune di Palagano il forte impegno profuso a favore della memoria e della giustizia, fondamenta della nostra società democratica e della nostra convivenza civile".

Per quella che per molto tempo è rimasta una strage disconosciuta, anche se furono appunto 136 le vittime innocenti uccise, il percorso di verità inizia solo nel 2005 con l'avvio delle indagini, fino al processo conclusosi nel 2011 con una sentenza di condanna di primo grado da parte del Tribunale militare di Verona per tre imputati. Alcuni dei bambini di allora, rimasti orfani e testimoni al processo, erano oggi presenti in Assemblea. Tra questi, Ermanno Tincani, membro dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage: "Chiediamo – ha detto – che la strage di Monchio, Susano, Costrignano e Savoniero sia riconosciuta a livello nazionale, come è stato fatto per quelle di Marzabotto e Stazzema, affinchè sia ricordato il sacrificio di quelle genti che hanno creduto nella libertà e nell'indipendenza".

Il sindaco di Palagano ha poi sottolineato come l'impegno profuso per far emergere la verità e preservare la memoria di quanto accaduto alle comunità di Palagano abbia "l'obiettivo di preservare la pace. Il nostro esempio – ha detto Braglia– deve consentire che simili avvenimenti non accadano mai più". Per questa finalità domenica prossima, 16 marzo, per la commemorazione della strage saranno presenti a Palagano anche diversi ambasciatori di Stati stranieri. Il sindaco ha poi consegnato alla presidente dell'Assemblea legislativa, che ha assicurato la sua presenza domenica, il volume della ristampa del libro "da Fossoli a Mauthausen", di Don Sante Bartolai. Al parroco di Palagano, sopravvissuto alla deportazione nel lager nazista e scomparso nel '79, domenica sarà intitolato il parco della frazione di Savoniero.

All'incontro in Assemblea legislativa erano presenti anche l'assessore comunale di Palagano, Pamela Barbieri, e i consiglieri regionali Luciana Serri, Mario Mazzotti, Sandro Mandini e Andrea Pollastri.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Appuntamento dedicato alla scoperta e valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale. Omaggio all'imperatore Augusto nel bimillenario della morte. In Emilia-Romagna i beni aperti sono 46 in 20 località, con 1440 studenti dei licei a fare da guide. Visite guidate speciali in lingue straniere.

Bologna, 13 marzo 2014 -

Augusto nella terra della via Emilia: è il filo conduttore della 22esima edizione delle Giornate Fai di Primavera, sabato 22 e domenica 23 marzo, organizzate dal Fai (Fondo Ambiente Italiano) in Emilia-Romagna.
La ricorrenza del bimillenario dalla morte del primo imperatore romano (19 agosto 14 d.C), celebrato dal Fai in tutta Italia, acquista un valore particolare nella terra della via Emilia che va da Rimini a Piacenza, da Ariminum a Placentia. E attorno alla quale i legionari congedati ebbero in dono terre da coltivare, formando un tessuto agricolo particolare le cui tracce sopravvivono ancora oggi.

Le Giornate Fai di Primavera sono due giorni dedicati all'arte e alla cultura, in cui vengono aperti al pubblico in tutta Italia palazzi, musei, residenze, parchi e siti solitamente chiusi ai visitatori. Spazi sconosciuti e chicche segrete.

La manifestazione è stata presentata questa mattina nella sede della Regione Emilia-Romagna, a Bologna, presenti tra gli altri l'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, la presidente regionale Fai Marina Senin Forni, la referente regionale Fai Barbara Rossi, Renata Curina e Paola Desantis della della Soprintendenza ai Beni archeologici dell'Emilia-Romagna.
Mezzetti ha tra l'altro sottolineato come "iniziative come quella del Fai, con la loro positiva insistenza, vanno nella giusta direzione di un approccio non mercantile ma valorizzante il nostro patrimonio di beni culturali, in Italia in uno sciagurato quanto esecrabile stato di abbandono".

In Emilia-Romagna i beni aperti sono 46 in 20 località con 1440 studenti dei licei a fare da guide, "aspiranti ciceroni", in uno scambio e un incontro fra generazioni. E il "Ponte fra culture" è costituito da speciali visite guidate in lingue straniere dedicate a chi non conosce la lingua italiana o desidera seguire le visite in un'altra lingua.
Augusto è il riferimento primo delle Giornate di quest'anno: dall'Arco a lui dedicato a Rimini, dal Ponte di Tiberio a Savignano sul Rubicone, il distendersi verso Ravenna, il Teatro Romano di Bologna, i passaggi per Modena e Reggio fino al porto fluviale di Piacenza.

Le visite Fai si allargano però come sempre anche a uno spettro più largo. Così a Bologna sarà aperto, oltre che il palazzo comunale in piazza Maggiore, il palazzo Gaudenzi di via Galliera, architettura classica con successivi affreschi di Gaetano Gandolfi e Serafino Barozzi. A Forlì visite all'Asilo Santarelli, prima scuola laica per l'infanzia nella Romagna papalina e a Modena al complesso monacale delle Suore Domenicane, gioiello nascosto nel cuore della città. A Salsomaggiore alle Terme Berzieri e a Brisighella al Teatro M. Pedrini. A Comacchio, si potrà percorrere l'affascinante tragitto dalla Loggia del Grano ai Treponti, al Duomo. A Ferrara aperta l'Opera Pia Braghini-Rossetti e a Cesena un viaggio nella cultura fra Casa e Biblioteca Comandini.

Il Fai, in Emilia-Romagna, è rappresentato da una Presidente Regionale, una Referente Regionale e da 10 Delegazioni, 10 Gruppi Fai, 10.646 aderenti e più di 200 ragazzi aderenti ai Gruppi Fai Giovani Emilia-Romagna.

 

 

Delegazione di Modena

 

Modena

Il complesso monacale della Suore Domenicane. Gioiello nascosto nel cuore della Città

Via Belle Arti (ingresso della Chiesa)

Sabato 22 e Domenica 23, ore 9.00 – 12.30 / 14.00 – 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00)

Visite guidate

Apprendisti Ciceroni®: Istituto superiore d’Arte “Adolfo Venturi”

 

In Onore di Augusto nel bimillenario della morte, il FAI Giovani propone

 

Augusto 

Mostra: Quando Augusto passò da Modena. Dal Bellum mutinense ai simboli del suo potere

Palazzo dei Musei - Piazza Sant’Agostino, 337

Venerdì 21, ore 18.30, apertura straordinaria riservata agli Iscritti FAI

Sala del Fuoco 

Palazzo Comunale - Piazza Grande

 

Per questi due luoghi: Sabato 22 e Domenica 23, ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)

Visite guidate

Apprendisti Ciceroni®: Liceo Ginnasio Statale “L. A. Muratori”; Liceo Scientifico Statale “Wiligelmo”

 

Delegazione di Parma

 

Salsomaggiore (PR)

Palazzo delle Terme Berzieri

Piazza Lorenzo Berzieri

Domenica 23, ore 10.30 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)

 

Apprendisti Ciceroni®

Visite anche in lingua straniera: Allievi dell’Istituto di Istruzione Superiore (Alberghiero e Tecnico Turistico) “G. Magnaghi” di Salsomaggiore

Visite guidate in inglese: ore 14.30 – 16.00

 

Agli Iscritti FAI (e coloro che si iscrivono in quella data) oltre alla corsia preferenziale per l’accesso al palazzo, viene offerta la visita ai “camerini del lusso” e la mostra Tributo a Galileo Chini. Gioielli della decorazione: formelle, altorilievi, sculture, vasi, fregi, disegnati e prodotti dall’artista per il Berzieri. I pezzi, di straordinaria suggestione e recentemente oggetto di una mostra a Bangkok, vengono riesposti per l’occasione in esclusiva per gli Iscritti FAI

 

Delegazione di Piacenza

 

Piacenza

Augusto - Sulle Orme dei romani: Piacenza, città romana “Urbs Aemiliae Princeps”, Veleia “Augusta Veleia”

Palazzo Farnese. Mostre “La nascita del Museo di Piacenza tra antiquaria e archeologia”; “Abitavano fuori porta. Gente della Piacenza romana”*

Piazza Cittadella, 29

Venerdì 21 dalle ore 15.00 alle ore 16.00 (ultima visita), presso il Museo Archeologico: visite alla mostra permanente “Abitavano fuori porta. Gente della Piacenza romana” con la guida della prof.ssa Mimma Berzolla Grandi. Ingresso riservato agli Iscritti FAI su prenotazione: segreteria Delegazione – cel. 347 5414633 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – c/o Punto FAI – Libreria del Corso, C.so Vittorio Emanuele 160 – Piacenza

ore 17.00, presso il Salone Pierluigi: inaugurazione delle Giornate FAI di Primavera 2014 e della mostra “La nascita del Museo di Piacenza tra antiquaria e archeologia” alla presenza delle autorità cittadine, della Soprintendenza e del Capo Delegazione FAI, presentazione della mostra a cura delle dott.sse Anna Maria Carini e Mimma Berzolla Grandi

Iniziative collaterali

Venerdì 21, ore 18.30 conversazione “La cucina dei romani, tra frugalità e opulenza” a seguire una “gustatio” e una “secundae mensae”, riservata agli Iscritti FAI su prenotazione al numero 347 5414633 o all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o presso il Punto FAI c/o Libreria del Corso, c.so Vittorio Emanuele; 160 – Piacenza

Sabato 22 e Domenica 23, ore 9.00 – 17.00 (ultima visita), visite guidate alle due mostre permanenti a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Classico “M. Gioia”

Sabato 22 e Domenica 23, ore 9.00 – 17.00 (ultima visita), a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo “G.M. Colombini”: “Il porto fluviale di Placentia”, installazione e studio, “Calpurnia: chi era costei?” video, gossip e notizie storiche, visite al “Fegato etrusco” custodito in una sezione del Museo Archeologico

Sabato 22, Sala dei Teatini, ore 10.00 – 16.00 “Letture di brani di autori classici e moderni” sui temi riguardanti

Antiquarium Santa Margherita*

Via Sant’Eufemia, 12

Area Archeologica di Via Monte di Pietà*

Via del Monte di Pietà, 3

Area Archeologica*

Via Trebbiola, 44

 

Per questi tre luoghi Sabato 22 e Domenica 23, ore 9.30 – 16.30

Visite guidate a cura degli accompagnatori culturali delle Delegazione

 

“Veleia, area archeologica: i luoghi e la carità”

Sabato 22 e Domenica 23, ore 10.00, inaugurazione; ore 10.30 – 16.30 visite guidate all’area archeologica e al Museo a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo “E. Mattei” di Fiorenzuola d’Arda

 

Iniziative collaterali

Maggiori informazioni sul sito www.giornatefai.it 

Giovedì 27 Febbraio; Giovedì 6 Marzo e Giovedì 13 Marzo; ore 17.30; conversazioni/dibattito aperte a tutti su temi attinenti la romanità presso la Cappella Ducale di Palazzo Farnese

Sabato 22 e Domenica 23, ore 9.00 – 12.00 / 16.00 – 19.00; visite guidate al Museo Archeologico della Val Tidone di Pianello V. T., a cura dei volontari dell’Associazione Pandora. Maggiori informazioni sul sito www.archeomuseovaltidone.it

Domenica 27 aprile, ore 9.30 – 16.30; nell’area del Forum; letture dall’“Aulularia” di Plauto e visite guidate all’area archeologica e al Museo a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo “E. Mattei” di Fiorenzuola d’Arda

 

Il programma dettagliato delle Giornate FAI di Primavera sarà disponibile a Piacenza presso i Punti FAI: Libreria del Corso; c.so Vittorio Emanuele; 160; Planetario Viaggi; Piazza Cavalli

 

 

Delegazione di Reggio Emilia

 

Reggio Emilia

Augusto - Memorie di Augusto Imperatore nelle collezioni archeologiche dei Musei Civici*

Via Spallanzani, 1

Sabato 22 e Domenica 23, ore 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00

 

Augusto - Il sito archeologico del Credem in Reggio Emilia

Via Emilia San Pietro, 6

Sabato 22 e Domenica 23, ore 10.00 – 12.30 / 15.00 – 17.30

 

Per questi luoghi: 

Visite guidate 

Apprendisti Ciceroni®: Liceo Scientifico “A. Moro”; Liceo Classico Scientifico “Ariosto Spallanzani”; Liceo Statale d’Arte “Gaetano Chierici”; IESS Liceo Europeo

 

Un particolare ringraziamento 

Concessionaria BMW e MINI Reggio Motori

Si ringrazia per il supporto locale

Musei Civici (logo); Credem (logo)

Hanno inoltre collaborato

Liceo Scientifico “A. Moro” (logo); Liceo Classico Scientifico “Ariosto Spallanzani” (logo); Tuttiinbici (logo); Liceo Statale d’Arte “Gaetano Chierici”; IESS Liceo Europeo (logo); Tuttinbici (logo)

 

In allegato il documento scaricabile con l'elenco di tutte le aperture in Emilia Romagna

 

 

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Luciana Serri e altri 19 consiglieri del gruppo Partito democratico hanno presentato un risoluzione che chiede alla Giunta di sollecitare il Governo affinché risorse necessarie a coprire i costi degli interventi pubblici e privati censiti -

Bologna, 13 marzo 2014 -

In seguito agli eventi atmosferici che hanno colpito questa regione fra marzo e maggio 2013, il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato 24 milioni di euro per i primi interventi urgenti. Successivamente, con D.L. 93/13, sempre il Governo è intervenuto estendendo la rifusione dei danni anche ai privati. E con l'Ordinanza 130 del 22 novembre 2013, il capo Dipartimento di Protezione civile ha chiesto alla Regione Emilia-Romagna di redigere una "rendicontazione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture ed infrastrutture pubbliche e private danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio".

Da questa premessa, Luciana Serri e altri 19 consiglieri del gruppo Partito democratico hanno presentato un risoluzione che chiede alla Giunta di sollecitare il Governo affinché sia "certo e celere sia il reperimento delle risorse necessarie a coprire i costi degli interventi pubblici e privati censiti", valutando misure di coordinamento nell'erogazione dei fondi finanziati dalle diverse normative, affinché non vi sia sproporzione fra la copertura dei danni alle imprese agricole e quella dei danni alle altre tipologie imprenditoriali. Alla Giunta si chiede, inoltre, di sostenere presso il Governo la necessità di redigere, "un Piano di lunga durata per la prevenzione ed il ripristino del territorio nazionale". Infine, il dispositivo della risoluzione pone il problema di una continuità operativa per il rilancio economico delle zone emiliane colpite negli ultimi anni da una serie di calamità naturali che hanno aggravato il quadro già drammatico della crisi.

La risoluzione contiene alcuni dati significativi sulle dimensioni dell'intervento economico. Dalla relazione del direttore dell'Agenzia regionale di Protezione civile, si ricava che il fabbisogno complessivo per far fronte ai circa 2.500 interventi censiti ammonti a 295.116.444 euro così suddivisi: 1.997 interventi sul patrimonio pubblico per un totale di 236.269.842 euro; 399 interventi sul patrimonio privato ammontanti a 44.520.699 euro; 104 interventi sulle attività economiche e produttive per 14.325.902 euro. A questi importi, vanno aggiunti circa 119 milioni di euro di danni patiti dal settore agricolo. Quanto alla ripartizione territoriale, la risoluzione la ricapitola così: nella provincia di Parma i danni ammontano a 111,7 milioni, in quella di Modena a 77,5, in quella di Reggio Emilia circa 44,5.

Essendo ancora in corso le attività di monitoraggio sugli abitati e le infrastrutture a rischio, "non è escluso che possano emergere necessità di delocalizzazione di opere o edifici, che andranno ad incrementare le risorse finanziarie necessarie".

(rg)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Tra gli uffici che resteranno in funzione anche Fornovo di Taro e Langhirano. Saliera: "Grande soddisfazione per la decisione di mantenerli in funzione" -

Bologna, 12 marzo 2014 -

"La decisione del Governo e del guardasigilli Orlando di mantenere in funzione gli uffici del Giudice di Pace di Porretta Terme, Lugo, Faenza, Fornovo di Taro e Langhirano è motivo di grande soddisfazione e dimostra come siano importanti la collaborazione tra istituzioni, la ragionevolezza e la capacità di discernere le varie situazioni senza lasciarsi andare a tagli lineari indistinti e inutili". Così Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio, commenta la decisione del Governo comunicata ieri dal ministro della Giustizia Andrea Orlando di non chiudere le sedi dei Giudici di Pace di alcuni comuni emiliano-romagnoli.
"I Giudici di Pace rappresentano un serio presidio della giustizia sul territorio, un modo per snellire i tempi della giustizia civile in modo da assicurare risposte in tempi sufficientemente rapidi per i cittadini", sottolinea Saliera.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Gli incentivi attribuiti ad alcuni dipendenti della Regione Emilia-Romagna che hanno dato la disponibilità a lavorare per l'emergenza del terremoto, sono stati oggetto di una informativa dell'assessore regionale al personale, Donatella Bortolazzi -

Bologna, 12 marzo 2014 -

Gli incentivi attribuiti ad alcuni dipendenti della Regione Emilia-Romagna che hanno dato la disponibilità a lavorare per l'emergenza del terremoto, sono stati oggetto di una informativa dell'assessore regionale al personale, Donatella Bortolazzi, ieri in commissione Bilancio affari generali e istituzionali, presieduta da Marco Lombardi. L'incontro era stato sollecitato da Silvia Noè (Udc) dopo l'interrogazione presentata durante il question time nello scorsa seduta di Consiglio, e - ha annunciato il presidente Lombardi – sarà seguita da un'ulteriore informativa in commissione da parte di un rappresentante della stessa Struttura del Commissario per il terremoto.

"Ci preme fare chiarezza – ha detto Noè - perché sono molti i dipendenti che, anche sul sito intranet della Regione, hanno avanzato lamentele sulle modalità di scelta del personale coinvolto e poi premiato grazie agli incentivi previsti dalla legge Merloni. Obiezioni che hanno trovato riscontro anche presso i sindacati e che invece – ha sottolineato - necessitano del massimo di trasparenza. Ragione per la quale – ha ricordato - era stata chiesta la diretta streaming della commissione, poi negata".

La legge Merloni, ha precisato l'assessore Bortolazzi, prevede che al personale della pubblica amministrazione impegnato nella progettazione di lavori pubblici e collaudo sia riconosciuto un incentivo economico che può arrivare fino al 2% dell'importo dei lavori. Gli incentivi attribuiti per il 2013 al personale della Regione che ha prestato attività per la Struttura commissariale per il terremoto sono stati pari a 194 mila euro, con importi che variano da un minimo di 15 euro ad un massimo di 13mila euro. Tocca a ciascun ente, con un proprio regolamento interno e in autonomia, definire le modalità di erogazione di tali somme e i requisiti per la scelta del personale. Nel caso della Struttura del Commissario per il terremoto, il regolamento adottato ha previsto (a differenza di quanto avviene per la Regione Emilia-Romagna) di contemplare tra i beneficiari non solo figure tecniche, ma anche personale amministrativo. L'elevata soglia raggiunta in alcuni casi dagli incentivi percepiti dai dipendenti regionali impegnati nella Struttura è legata ai progetti di opere pubbliche di dimensioni certamente più grandi rispetto alla progettazione normalmente svolta in Regione. Per questo motivo, in accordo con le rappresentanze sindacali, è stato deciso di adottare una forma di compensazione che, a seconda dell'importo percepito dal dipendente come incentivo Merloni, sarà bilanciato da una minore retribuzione di risultato. La minore produttività erogata ai beneficiari della Merloni andrà così ad innalzare il budget della produttività per il personale del comparto. Il direttore generale del personale della Regione, Lorenzo Broccoli, ha anche chiarito che la compensazione è già e da sempre in uso per il personale dirigente al quale viene decurtata dalla produttività la somma eventualmente percepita come incentivo Merloni.

"Ci sono tante cose che non si incastrano", ha ribattuto Noè, sottolineando come sia stato difficile reperire i decreti, non pubblicati, del Commissario Errani che riguardano l'assegnazione degli incentivi Merloni al personale, nel quale figurano anche persone che svolgono attività ordinaria, ad esempio di protocollazione. Anche la compensazione ora trovata, ad avviso della consigliera, è indice di "un'anomalia". Anche perché – ha ricordato – "la Legge Merloni esiste da vent'anni, ma è la prima volta che qui in Regione si parla di un bilanciamento tra gli incentivi percepiti e la produttività. In attesa quindi di un ulteriore chiarimento direttamente dalla struttura commissariale, la consigliera ha auspicato, in vista degli interventi che saranno necessari per l'alluvione, una maggiore trasparenza e pubblicità dei criteri di selezione del personale regionale che verrà coinvolto nei progetti e che potrà poi beneficiare degli incentivi Merloni".

Il direttore Broccoli ha precisato che la compensazione tra quanto percepito come contributo Merloni e la produttività riguarda solo i dipendenti del comparto che hanno lavorato per la Struttura commissariale del terremoto e non tutti gli altri dipendenti beneficiari degli incentivi. Incentivi che nel 2013 hanno raggiunto la quota complessiva di 211 mila euro assegnati a figure "tecniche" interne, come da regolamento regionale, per importi che vanno da un minimo di 0,57 euro ad un massimo di 2.236 euro. L'importo complessivo degli incentivi attribuiti invece a tecnici della Regione che, sempre nel 2013, hanno prestato attività di progettazione presso altri enti raggiunge complessivamente i 26 mila euro, per importi che vanno da 0,65 euro a 955 euro.

Luciano Vecchi (Pd) in conclusione ha rivolto un appello alla Giunta a "scegliere sempre, cosa che mi sembra sia stata fatta anche per il terremoto, il personale migliore per l'opera di ricostruzione. Se ciò è stato garantito– ha concluso– sono contento".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Politiche giovanili. Trecentomila "Youngercard" in Emilia-Romagna per promuovere consumi responsabili, protagonismo e fruizione di offerte culturali e sportive per i giovani tra i 14 e i 29 anni. Un sito e un camper per presentare la nuova carta. Bortolazzi: "Il nostro invito ai ragazzi, perché siano protagonisti attivi"

Bologna, 10 marzo 2014 -

Sono 110 i Comuni, 10 le Unioni e un Circondario gli Enti che hanno aderito al progetto "Youngercard", la carta ideata dall'assessorato Progetto giovani della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con i Comuni di Ferrara e Reggio Emilia, dedicata ai giovani tra i 14 e i 29 anni per promuovere consumi responsabili, protagonismo giovanile e fruizione di offerte culturali e sportive.

Trecentomila copie della Youngercard sono a disposizione dei ragazzi e delle ragazze che vivono, studiano o lavorano in Emilia-Romagna e saranno distribuite, a partire dalla fine del mese, da uffici comunali, Informagiovani, biblioteche e centri di aggregazione. A che cosa servono è raccontato dal sito www.youngercard.it e anche attraverso il tour di un camper: un vero e proprio centro giovanile itinerante, dotato di connessione wi fi, strumentazione tecnologica e con a bordo due operatori giovanili che, oltre a fare promozione ed animazione, daranno un aiuto nella distribuzione delle carte.

"E' un progetto che fa sistema e mette in relazione gli Enti e i giovani dell'Emilia-Romagna", ha sottolineato l'assessore regionale al Progetto giovani Donatella Bortolazzi, durante la presentazione del progetto in Regione, insieme all'assessore alle politiche giovanili del Comune di Fiorenzuola D'Arda, Sara Lusignani, all'assessore circondariale alle politiche giovanili del circondario imolese Anna Venturini, al presidente dell'Unione Terre d'Acqua Renato Mazzuca e a rappresentanti del Comune di Carpi. "La Youngercard avrà valore in tutto il territorio", ha aggiunto Bortolazzi. "E' un invito ai nostri ragazzi perché siano protagonisti attivi, da Piacenza a Rimini, dà loro opportunità e stimoli e la possibilità di partecipare a progetti di cittadinanza attiva al servizio della comunità e per la propria crescita".

A cosa serve la Youngercard

La carta, distribuita gratuitamente, dà ai titolari una serie di agevolazioni per la fruizione di servizi culturali e sportivi (come teatri, cinema e palestre) e sconti presso numerosi esercizi commerciali (sia locali che regionali, sia in piccoli negozi e ristoranti che in catene e grande distribuzione).

La Youngercard inoltre invita i suoi possessori a diventare giovani protagonisti, ossia a investire parte del proprio tempo e del proprio impegno in progetti di volontariato organizzati in collaborazione con enti locali, associazioni, università, scuole, polisportive, circoli o cooperative sociali: si tratta di una serie di progetti di cittadinanza attiva, della durata tra le 20 e le 80 ore, che possono riguardare diversi ambiti (sociale, educativo, artistico, culturale, informatico, linguistico o ambientale). I primi progetti avviati riguardano, ad esempio, giovani volontari che insegnano l'utilizzo del pc agli anziani, corsi di lingue o attività di volontariato in corsia. Ogni ora di volontariato svolta consentirà di accumulare punti sulla propria carta e, quindi, di poter ricevere alcuni premi individuati a livello locale.

La distribuzione

Le carte già stampate sono 300.000 per tutto il territorio regionale e verranno distribuite sulla base della popolazione residente nella fascia d'età 14-29 in ciascun Comune e Unione aderenti.

Piacenza

20.000

18 Comuni

Parma

30.000

11 Comuni + 2 Unioni

Reggio Emilia

39.000

24 Comuni +2 Unioni

Modena

49.000

8 Comuni + 2 Unioni

Ferrara

21.500

15 Comuni

Bologna

65.000

18 Comuni + 2 Unioni + Circondario imolese

Forlì-Cesena

27.500

4 Comuni

Ravenna

25.000

1 Comune + 2 Unioni

Rimini

23.000

11 Comuni

 

 

Il sito

Il sito www.youngercard.it ha tutte le informazioni relative alla Youngercard, aggiornate in tempo reale dai diversi enti aderenti.

Nella pagina "Convenzioni" si possono cercare quelle attive a livello locale utilizzando due tipologie di filtri: per categoria merceologica o per provincia.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Memoria - a Villa Emma il convengo "Un luogo a questa storia", dedicato al progetto per la costruzione di un memoriale dei ragazzi ebrei salvati proprio a Villa Emma durante la Seconda guerra mondiale -

Bologna, 7 marzo 2014 -

Trasformare un "luogo della memoria" in "memoriale", con l'obiettivo di "far crescere nei giovani la consapevolezza del valore dei diritti umani e della partecipazione democratica": la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ieri, in occasione della Giornata europea dei Giusti, ha partecipato a Nonantola (Mo), a Villa Emma, al convengo "Un luogo a questa storia", dedicato al progetto per la costruzione di un memoriale dei ragazzi ebrei salvati proprio a Villa Emma durante la Seconda guerra mondiale.

"Sappiamo quanto la memoria dei fatti che hanno segnato nel territorio e nelle persone la nostra storia nazionale e locale sia di vitale importanza per il suo valore sociale, educativo e formativo ed è strettamente necessaria alla crescita culturale e alla coesione sociale del Paese- spiega Costi-, e Villa Emma è senza dubbio il luogo simbolo, che riveste un interesse cruciale per la storia e la memoria nazionale, un luogo simbolo in cui la comunità regionale si riconosce". In particolare, sottolinea la presidente, "la testimonianza dei Giusti, dei salvatori e il racconto degli episodi di salvataggio sono l'altra memoria della Shoah, quella grazie alla quale la Shoah entra in una storia comune, positiva, in cui è possibile riconoscersi innescando un processo di conoscenza".

A Villa Emma tra il 1943 e il 1945 don Arrigo Beccari riuscì a salvare una settantina di giovani ebrei provenienti dell'est Europa, sottraendoli alle persecuzioni nazifasciste e ai campi di concentramento fino alla salvezza in territorio svizzero. "La vicenda testimonia un tratto comunitario dei cittadini dei nostri territori, un legame che arriva fino ai nostri giorni e parla di valori che oggi si possono salvaguardare tramandando quei fatti- continua la presidente-, un progetto educativo funziona non quando muove genericamente a compassione per le vittime o quando trasmette una conoscenza impersonale degli eventi, ma quando subentra un intreccio tra particolare e individuale e quando una singola vita viene considerata unica, preziosa e insostituibile, mentre si attua una comprensione globale, complessiva ed universale degli eventi".

Per questo motivo, "il rapporto duraturo e continuativo che si è instaurato con gli ex-ospiti, la conservazione della memoria attraverso la ricerca storica e l'attività didattica rivolta alle scuole sono un tessuto connettivo che deve conservarsi anche al di là della memoria dei testimoni e dei sopravissuti. L'Assemblea regionale- chiude Costi- è con chi, attraverso il quotidiano impegno e investimento personale e collettivo, tiene alta la guardia, si prodiga per attrezzare i giovani cittadini con gli anticorpi della conoscenza e della responsabilità, per reagire a quei sintomi di disgregazione che sfociano in odi razziali e xenofobi sempre pericolosi, e promuovere invece una società democratica, aperta e solidale, forte dei valori comuni dell'identità e della cittadinanza europea".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Sabato, 08 Marzo 2014 11:04

Quando la Buona Tavola chiama…

Di Chiara Marando – Sabato 08 Marzo 2014

La bontà spesso viene dalle cose semplici, preparate con cura ed attenzione. Servono materie prime di alta qualità, esperienza e tanta passione per ottenere dei risultati d’eccellenza, inutile snaturare i sapori con tentativi più o meno sofisticati che solo dal nome fanno paura. Il legame con il territorio è uno dei capisaldi vincenti su cui si basa una cucina gustosa, dalla sapidità e dagli aromi intensi, una cucina che appaga i sensi e rassicura rievocando piacevoli sensazioni di benessere. Impossibile non pensare a quei luoghi dove ci rechiamo certi di stare bene, dove riusciamo a mangiare piatti genuini che appagano il palato, luoghi come il Ristorante La Vecchia Fucina, a Bannone di Traversetolo in provincia di Parma, dove il calore dell’ospitalità ed il gusto della tradizione creano un mix che si fa ricordare.

Dal 2002 la Famiglia Tamani gestisce questo angolo di pura parmigianità considerato una tappa fissa dai molti clienti affezionati, un posto dove “si va sul sicuro”. La parola d’ordine è soddisfare i desideri mangerecci degli avventori, farli sentire come a casa, coccolati dal sorriso e dalla giovialità di Nico, anima del locale e vero e proprio oste alla vecchia maniera, dai manicaretti di mamma Valeria, regina dei fornelli, e da un ambiente curato e rilassante.

Cattura

Qui trionfano gli ottimi salumi della zona, meticolosamente selezionati da papà Mirco, una gioia per gli occhi e per il palato, dalla dolcezza e dal profumo invitanti, un antipasto da veri intenditori. Estremamente saporiti anche lo Strudel di carciofi e mozzarella al pesto d’erbe o i bocconcini di Polenta fritta con lardo di Colonnata, una delizia che si scioglie in bocca.

Se passiamo ai Primi, allora vanno citati gli irresistibili Tortelli fatti in casa, rigorosamente preparati al momento, nelle varianti di erbetta, zucca, ortica, patate e, quando la stagione lo permette, castagne. Poi ci sono i “galleggianti”, ovvero gli ormai famosi anolini in brodo, e ancora le profumate Caramelle ripiene di cappone al timo, i Pizzicotti ai funghi porcini, ed i piatti a base di Tartufo nero di Fragno come il Savarin di tagliatelle con tartufo nero e Prosciutto Crudo di Parma, da leccarsi i baffi. 

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Se ancora non siete sazi allora largo ai secondi della tradizione come la Punta di Vitello, i Guanciali di Chianina brasati al Barolo, la Coscia di coniglio al forno e la sfiziosa Tartarre di Fassona battuta al coltello con Tartufo e scaglie di Parmigiano.

Il Re dei dolci è Nico, che ama riproporre i grandi classici, arricchendoli con il suo tocco personale, ed accostare i vari ingredienti per dare vita a golosità deliziose: la fragrante Sbrisolona, la cremosa Cheescake con frutti di bosco, la nutriente Cioccolatina, e ancora il Tiramisù classico e quello Rovesciato con savoiardi al cocco, crema di cioccolato bianco e Grand Marnier. 

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Inoltre chi ama il buon vino sarà lieto di trovare una carta fornita di rinomate etichette che ripercorrono tutto lo Stivale con un occhio attento alle Aziende del territorio.

 

 

Ristorante La Vecchia Fucina

Via Pedemontana, 63, Loc.Bannone

43029 Traversetolo Parma

Tel. 0521 842523

 

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